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3 ottobre 2003 - No Cipe al porto di Gioia Tauro - CGIL CISL UIL proclamao 1 ora di sciopero -

Le segreterie regionali calabresi di CGIL CISL UIL e quelle territoriali hanno indetto per venerdì 10 ottobre prossimo 1 ora di sciopero a fine turno di tutti i lavoratori dell’area portuale e industriale di Gioia Tauro, nel quadro delle azioni di lotta contro la mancata decisione del CIPE di finanziare le opere di infrastrutturazione dell’hub interportuale di Gioia Tauro.
La decisione è stata assunta oggi a Gioia Tauro dove il sindacato confederale ha avviato una vasta mobilitazione dei lavoratori dell’area di Gioia Tauro ed ha fissato un intenso calendario di iniziative di protesta.
Intanto questo pomeriggio, intorno alle 17, i dirigenti regionali calabresi di CGIL CISL UIL si trasferiranno a Reggio Calabria dove è fissato un incontro col prefetto di Reggio Calabria.

17 settembre 2003 - Interventi di Bonanni e Sbarra alla assemblea CISL di Reggio Calabria“Contro la riforma delle pensioni dobbiamo fare lo sciopero generale".

Per due motivi: uno per dire ad alta voce che siamo presenti e vigili; secondo, poiché sappiamo che esistono divisioni all’interno del governo, dobbiamo fare uscire allo scoperto chi non è d’accordo con le proposte di Bossi. E facciamo lo sciopero con CGIL e UIL perché siamo un sindacato autonomo e indipendente dai partiti e dal governo”.

Lo ha affermato Raffaele Bonanni, segretario confederale della CISL, intervenendo a conclusione della conferenza organizzativa e programmatica dei quadri dirigenti di Reggio Calabria.

In tema di pensioni dunque, la CISL mostra i muscoli e Bonanni è esplicito: “Le trovate di Bossi non ci impressionano. Intanto chiediamo un confronto al Governo prima di licenziare la finanziaria, e poi annunciamo la nostra disponibilità a discutere solo se si parlerà di incentivi, di lotta concreta al lavoro nero, la cui incidenza del 27 per cento significa milioni di euro in meno nelle casse previdenziali. Si vogliono aggiustare i conti agendo sulle pensioni? Allora aumentiamo l’occupazione al Sud, perché se si lavora in molti si trovano le risorse necessarie per rispondere al quesito”.

Bonanni a Reggio Calabria ha criticato i silenzi del Governo sulla pesante situazione attraversata dalla regione meridionali. “E’ molto pericoloso trasformare i finanziamenti in conto capitale in prestiti – ha detto il numero due della CISL - mentre si mantiene in vita la Tremonti bis che è valida per quelle aree già sviluppate e non è utlizzata al Sud. Sarebbe un’operazione in perdita che scoraggia gli investimenti delle imprese nel Mezzogiorno, e favorisce la fuga dei capitali all’estero. Il Sud d’Italia non è un punto qualsiasi dell’agenda del governo, ma è da quest’area che passa la possibilità per il Paese di essere più competitivo, e con l’incremento occupazionale si trovano le risorse per previdenza e welfare”.

Di “sciopero generale della Calabria se la giunta regionale non avvierà un utile confronto con il sindacato” ha parlato Luigi Sbarra, segretario generale della CISL Calabria, che ha presieduto i lavori della conferenza organizzativa introdotti da un’ampia relazione del segretario della CISL di Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri. “In questi mesi – ha detto Sbarra - CGIL CISL UIL calabresi hanno elaborato una proposta su molte questioni, dalla mancata spesa delle ingenti risorse comunitarie di Agenda 2000 ai progetti sulle politiche sociali, dalla denuncia di una totale assenza di politiche per il lavoro alla sollecitazione a proporre misure concrete per lo sviluppo dell’area industriale e del porto di Gioia Tauro, a dare attuazione al decentramento di funzioni dalla regione alle autonomie locali. Ma il presidente Chiaravalloti per ora appare distratto da altri problemi. Per richiamare la sua attenzione è allora venuto il tempo della mobilitazione dei calabresi, di uno sciopero generale per richiamare l’attenzione del Paese sulle gravi emergenze di cui da tempo soffre la Calabria”.

9 settembre 2003 - Domenico Serranò segretario ALAI CISL preoccupato rischio povertà Reggio Calabria -

Il risolutivo intervento della Regione Calabria affinché garantisca il regolare pagamento mensile dei sussidi ai lavoratori LPU è stato sollecitato dal responsabile dell’ALAI CISL di Reggio Calabria, Domenico Serranò, con una dettagliata lettera indirizzata all’assessore regionale al lavoro Antonino Mangialavori.

L’iniziativa della CISL cade proprio mentre i dati sul “rischio povertà” individuati dallo studio della Cgia di Mestre pongono la provincia di Reggio Calabria al primo posto in Italia di questa negativa classifica formata dalla sommatoria tra il tasso di inflazione e quello di disoccupazione.

“E’ un dato preoccupante – afferma Serranò – che impone alla classe politica e a quella imprenditoriale della provincia reggina una seria riflessione sul proprio operato che, anche per il 2003, non è certamente positivo. Nessuna politica attiva per il lavoro è stata messa in campo, i fondi comunitari non vengono spesi, ci si permette pure il lusso di litigare sui finanziamenti CIPE a favore dell’area industriale di Gioia Tauro, dice ancora il responsabile del sindacato lavoratori atipici della CISL reggina.

Serranò nella lettera all’assessore Mangialavori parla di “drammatica situazione in cui versano ancora gli L.P.U”. “Dopo aver svolto attività lavorativa non retribuita per oltre 7 mesi, da gennaio a luglio 2003 - è scritto nella lettera – sopportando dignitosamente disagi e privazioni, per se stessi e per i loro figli, sempre attaccati al dovere e al lavoro, solo civilmente reclamando un sussidio modesto ma regolare e puntuale, gli L.P.U. hanno ricevuto solo a fine luglio un acconto di 5 mensilità (genn./maggio), nonostante la finanziaria 2003 garantisce la copertura per tutto l’anno.

“Considerato che sono stati maturati già altri tre mesi di sussidio, sollecitiamo un suo intervento autorevole – scrive Serranò all’assessore Mangialavori - affinché si possa sanare una macroscopica ingiustizia, che vede due soggetti, LSU-LPU, operanti negli stessi enti, con gli stessi compiti, ma con trattamenti economici differenti: pagamento mensile puntuale per gli LSU, incertezza nei tempi e anche nell’importo per gli LPU.

“In attesa della definizione e dell’approvazione della legge regionale per la stabilizzazione e considerata la copertura finanziaria per l’anno 2003, sarebbe un fatto positivo l’accredito delle somme spettanti ai singoli Enti fin da subito e per tutto l’anno, tale da consentire il pagamento puntuale degli LPU almeno per gli ultimi mesi dell’anno.

Si segnala altresì, - conclude Domenico Serranò - che molti Enti attuatori di progetti LSU-LPU, non hanno ancora recepito il disciplinare per l’anno 2003, creando grossi disagi ai lavoratori e alle stesse organizzazioni sindacali”.


4 settembre 2003 - Comunicato CISL di Reggio Cal - Istituzioni sollecitate a risolvere la crisi al Polo Tessile

-“Mentre con settembre da una parte, anche a Reggio Calabria si registra la ripresa del lavoro per numerose categorie, dall’altra, per i 150 dipendenti delle aziende del polo tessile di San Gregorio, ormai In crisi da quattro anni, si avvicina pauroso il rischio del definitivo licenziamento”. E’ la preoccupazione espressa dalla CISL confederale e dal sindacato di categoria FEMCA CISL di Reggio Calabria, che rivolgono un pressante invito ai vertici di Comune, Provincia e Regione, affinché “pongano termine all’includente politica degli annunci intervallata da preoccupanti silenzi, e diano un positivo sbocco all’annosa vertenza”.

“Le soluzioni come clamorosamente sbandierato da tempo, appaiono a portata di mano”, affermano dalla sede della CISL reggina, Rosy Perrone, segretaria confederale, e Carmelo Mangiola, responsabile di categoria.

“In particolare, nell’ultimo incontro dell’11 luglio scorso, presso Palazzo San Giorgio nel fare il punto della situazione in un torrido pomeriggio estivo, si è evidenziato un quadro armonioso. Così è parso che ci siano imprese tessili intenzionate ad investire a San Gregorio, sia pure con l’iniezione di aiuti pubblici. Imprese che pare abbiano presentato i piani progettuali al MAP e dallo stesso abbiano avuto parere positivo. Il secondo passaggio evidenziato durante l’incontro avrebbe dovuto essere l’analisi dei piani da parte della Regione Calabria, entro tempi brevissimi . Cosa a tutt’oggi non ancora avvenuta. Invece, i tempi stringono e al momento non ci sono fatti concreti. Quindi, è d’obbligo domandarsi se c’è o no, una precisa volontà politica ad intervenire fattivamente.

“Da mesi i vertici di Comune e Provincia sembrano in messianica attesa della manna che piova dal cielo - denunciano Perrone e Mangiola , mentre in questo lasso di tempo avrebbero dovuto attivarsi come spetta loro e rendersi protagonisti della realizzazione concreta di iniziative produttive da insediare nell’area industriale di San Gregorio. Nonché, di esercitare una più forte pressione sulla Regione affinché approvi nel più breve tempo possibile le nome attuative della legge su “contratto d’investimento”, il nuovo strumento che armonizza e regolamenta con forme nuove la concessione alle aziende investitrici dei finanziamenti nazionali e comunitari. Strumento poi, posto come condicio sine qua non, dei progetti di reindustrializzazione del sito di San Gregorio”.

“I lavoratori degli stabilimenti Selene-Teca-Tepa del Polo Tessile sostengono a gran voce che è finito il tempo dell’attesa, hanno sollecitato lungamente, avvalendosi di varie forme di protesta, l’azione da parte delle istituzioni locali, chiamate da tempo alle loro responsabilità come rappresentanti di un territorio che registra tassi di disoccupazione inconcepibili. E’ il momento di passare dalle parole ai fatti. Il mese di dicembre è vicino, un mese che scandisce la chiusura di un anno di lotte, di attese, di progetti inevasi… I lavoratori vogliono essere considerati tali, la loro moderazione sociale è agli sgoccioli. Se in tempi brevi non riceveranno risposte positive e concrete, presto riprenderà forte la protesta e la lotta.

11 luglio 2003 - Rete per il lavoro Comunicato Giovani CISL e Cattolici di Reggio Calabria

NUOVE ADESIONI ALLA “RETE PER IL LAVORO” PROMOSSA DAI GIOVANI CATTOLICI E DELLA CISL DI REGGIO CALABRIA.
PROGRAMMATO PER LUNEDI’ 14 LUGLIO UN INCONTRO SULLA LEGGE BIAGI DI RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO.

Si estende in città e in provincia la “rete di cooperazione per il lavoro” voluta dai giovani della comunità diocesana reggina, della CISL e da un gruppo di studenti della “Università Mediterranea”. Una “rete per il lavoro” quale strumento per sensibilizzare i giovani verso un atteggiamento intraprendente e consapevole, volto alla valorizzazione del lavoro come strumento di auto-realizzazione, mirato a favorire progetti di sviluppo dell’occupazione.

L’idea è stata lanciata in città nei mesi scorsi, dai Giovani CISL, dalla Pastorale Giovanile della Diocesi di Reggio-Bova, e da un gruppo di universitari, che in coerenza con i propri obiettivi e le proprie specificità, al termine di una serie di riunioni preparatorie, in aprile hanno sottoscritto e diffuso un forte documento propositivo. “A Reggio Calabria si può “sperare contro ogni speranza “ di creare nuove opportunità di lavoro”, è stato l’appello. Motivi fondamentali sono l’idea e il proposito che ai giovani di Reggio si può offrire una prospettiva diversa attraverso cui vivere il lavoro perché centrato sulla dignità della persona, ribaltando la logica svilente dello stipendio fine a se stesso.

Il gruppo originario è costituito oltre che dai giovani del sindacato CISL (Maria Scirtò, Nino Nigero, Diletta Cariglia), dalle articolazioni di categoria della scuola (Francesco Malaspina) e del pubblico impiego, coordinati dalla segretaria confederale reggina Rosy Perrone, dagli universitari del Consiglio di Ateneo (Pietro Morabito) anche dall’ufficio diocesano per la pastorale giovanile (Gino Arcudi), dai Giovani del Centro Servizi Imprenditorialità Giovanile Progetto “Policoro” della Diocesi (Ida Parisi), dai giovani della cooperativa “Madre Teresa di Calcutta” (Giuseppe Cotroneo), dai cattolici del MLAC (Francesco Nucara), dal Forum Onlus (Tullio Iaria), a cui hanno aderito esponenti della comunità ecclesiale della Diocesi di Locri (Vincenzo Linarello), dell’associazione AGI 2000, delle ACLI e della sezione reggina degli imprenditori cattolici UCID.

Dopo il convegno di presentazione tenuto il 28 aprile scorso nel salone delle conferenze della CISL, i giovani della “rete per il lavoro” di Reggio Calabria, hanno continuato ad incontrarsi allo scopo di approfondire il tema della cooperazione tra le diverse realtà associative giovanili della città, attraverso anche il coinvolgimento delle istituzioni locali, e come incentivare la comunicazione tra i diversi gruppi.

Altri incontri sono stati programmati per lunedì 14 luglio e per la settimana successiva.

Lunedì si svolgerà un seminario sulla legge Biagi di riforma del mercato del lavoro allo scopo di esaminare i tanti cambiamenti previsti nei contratti di lavoro, le nuove figure professionali individuate, le opportunità di sostegno alla cooperazione sociale e alle iniziative di auto-imprenditorialità. Altro incontro di studio riguarderà il POR Calabria e le opportunità offerte dalle diverse misure dei fondi comunitari ad imprese e cooperative.

Tali incontri sono promossi allo scopo di costruire delle piste di lavoro per sviluppare ipotesi progettuali nei campi tradizionali delle cooperative di lavoro, e in quelli inesplorati finora dall’imprenditoria privata, e successivamente avviare un dialogo con le istituzioni locali, Provincia e Comuni, per concertare i sostegni alle attività di formazione delle idee imprenditoriali, in cui sia forte e pregnante la dimensione etica del fare impresa.

9 luglio 2003 - Alai Cisl rc sollecita il Comune a stabilizzare i lavoratori precari


Comune di Reggio Calabria e lavoratori precari: “e le società miste che fine hanno fatto?”.

Dichiarazione di Domenico Serranò, responsabile provinciale ALAI CISL di Reggio Calabria


“Sono trascorsi cinque mesi dallo sciopero del 14 febbraio 2003 attuato dai lavoratori precari (LSU, LPU, ex art. 7, Muse, Proteo) per ottenere la stabilizzazione nel comune di Reggio Calabria, e dall’impegno sottoscritto dal sindaco Giuseppe Scopelliti al termine di quella giornata burrascosa, e delle “società miste” non si hanno ancora notizie: né se sono state costituite, né del loro stato di salute. E’ un grave ritardo che il sindacato ALAI CISL di Reggio denuncia all’opinione pubblica per informarla, e nel contempo per suonare la sveglia agli amministratori cittadini”.

Lo dichiara Domenico Serranò, responsabile provinciale ALAI CISL di Reggio Calabria, in una dichiarazione nella quale sollecita “l’urgente convocazione del tavolo di trattative promesso cinque mesi fa e mai aperto finora se non per trattare questioni di carattere tecnico presentate alle organizzazioni sindacali con il vincolo del “non ci sono i fondi disponibili”. L’ALAI, che rappresenta i lavoratori anticipi, insieme con il sindacato di categoria FPS-CISL, invece, intende entrare nel merito della vicenda, vuole trattare sui contenuti del piano di stabilizzazione, e non stare sull’uscio di casa”.

“Il sindacato perciò, vuole sapere – dichiara Serranò - a che punto si trovano le cosiddette “società miste” che l’ente comunale avrebbe dovuto istituire nei settori dell’ambiente, dei multiservizi, dei tributi e per l’informatica, e che consentirebbero un lavoro garantito a quasi tutti i precari comunali. Lo pretendono gli stessi lavoratori precari che riuniti in assemblea nei giorni scorsi nella sede della CISL, hanno affrontato il problema e dato mandato all’ALAI di richiedere un incontro al sindaco e al direttore generale del Comune. L’invito è stato rivolto con lettera del 24 giugno 2003, ma gli interessati facendo orecchio da mercante, non hanno ancora fornito nessuna risposta.

Il Comune è vero, si è fatto vivo nei giorni scorsi con i precari e con i sindacati– dichiara Serranò –, e invece di discutere di stabilizzazione, ha manifestato l’intenzione di concedere un contributo a favore dei “lavoratori che decidono di fuoriuscire dal bacino di rispettiva appartenenza”. In altre parole, che decidono di licenziarsi, di dimettersi dal servizio, di andarsene a casa. Non crediamo che questa sia la risposta giusta per affrontare il problema del lavoro e della piena occupazione, considerato che il processo di stabilizzazione era stato già avviato dall’amministrazione comunale in altri periodi. L’occupazione – dichiara Serranò - resta un problema serio, da affrontare con la concertazione di enti e parti sociali. Ed il sindaco della città è e resta il primo agente di sviluppo a livello locale.

L’ALAI CISL pertanto, invita amministratori e forze politiche cittadine a porre nuovamente al centro delle proprie azioni il tema del lavoro e dell’occupazione, di rilanciare i temi del “Patto per il lavoro di Reggio Calabria”, a discutere sullo stato di attuazione delle società miste, su come l’ente Comune debba affidare i propri servizi in modo trasparente e con il coinvolgimento di tutti i lavoratori precari e i disoccupati anche attraverso iniziative di autoimprenditorialità e di cooperazione”.

8 luglio 2003 - Ente turismo sociale CISL Reggio Calabria commenta referendum no false copie Bronzi di Riace


Reggio ha detto no alla realizzazione dei "Falsi" Bronzi di Riace.
E’ la vittoria della città contro i disegni di spoliazione e di emarginazione.
Manteniamo la mobilitazione per vincere altre impegnative battaglie.
Dichiarazione di Arturo Stella, presidente dell’ETSI CISL di Reggio Calabria

"Sono stati diffusi ieri i dati relativi alla consultazione popolare indetta dal Comitato per il NO alla realizzazione dei "falsi" Bronzi di Riace. Hanno votato oltre 31 mila cittadini con una percentuale di no del 99,4%. E’ la vittoria della città contro i neo disegni campanilistici dell’on. Giuseppe Chiaravalloti che, ormai, "governa" contro la città di Reggio e la sua Provincia".
Lo dichiara Arturo Stella, presidente provinciale dell’ente turistico sociale ETSI CISL di Reggio Calabria, a commento della consultazione popolare promossa da un comitato cittadino di cui hanno fatto parte anche l’ente sociale e l’Unione territoriale reggina della CISL.
Arturo Stella prosegue affermando che quello del presidente della giunta regionale calabrese Chiaravalloti "è un progetto di spoliazione e di emarginazione della più bella e grande città della Calabria e della sua provincia e non si limita solo all’episodio dei Bronzi di Riace. Possiamo infatti, citare altri campi nei quali si intravedono inquietanti progetti "contro" la città di Reggio e la sua provincia". Tra questi, il presidente reggino dell’ETSI CISL elenca l’Aeroporto dello Stretto nel quale "per una strana coincidenza vengono praticate le tariffe più alte d’Italia, a differenza delle incentivazioni regionali concesse per i voli charter che fanno scalo a Lamezia Terme in provincia di Catanzaro"; quindi, "l’esclusione della provincia reggina dal piano di ammodernamento dell’autostrada A3 Salerno- Reggio Calabria, ingenerando forti dubbi sulla realizzazione delle infrastrutture da collegare alla futura costruzione del Ponte sullo Stretto"; infine, "l’esclusione dei centri della Locride dai piani infrastrutturali sui corridoi ferroviari della Calabria".
L’ente Turistico Sociale Italiano di Reggio Calabria – dice Stella – "che ha avuto il merito di denunziare per primo il disegno dei falsi Bronzi di Riace, che ha proposto il referendum e ha fatto causa alla Regione dando mandato a propri legali di ricorrere davanti al TAR, invita ora tutti i rappresentanti della città e della provincia nel Consiglio Regionale a fare fronte comune affinché venga abbandonato lo sciagurato progetto dei falsi bronzi annullando la delibera del giugno 2002 che autorizza la riproduzione delle due statue, e quindi, annullando la convenzione Regione Calabria - Ministero dei Beni Culturali".
Invita inoltre, "l’ente Comune e l’ente Provincia di Reggio ad elaborare nuovi progetti per lo sviluppo culturale e turistico della realtà reggina, che debbono necessariamente passare attraverso la valorizzazione ed il rilancio del "Museo nazionale della Magna Grecia" che è il più importante sito museale di capolavori magnogreci in Italia, nonché l’individuazione di un nuovo sito per realizzare un altro Museo civico".
Infine, Arturo Stella invita la cittadinanza e le istituzioni locali alla mobilitazione per ottenere "il rilancio dell’aeroporto e la realizzazione delle opere infrastrutturali, autostradali e ferroviarie, in modo da dare un senso alla mega infrastuttura del ponte" e "vincere altre sfide come è stata vinta la sfida dei Bronzi di Riace".

02 luglio 2003 - I lavori del consiglio generale CISL di Reggio Calabria
enerale della CISL di Reggio Calabria sul tema:

“Le trasformazioni del mercato del lavoro, dal Patto per l’Italia alla Legge Biagi, ruoli e compiti del sindacato nel territorio”

Mercoledì 2 Luglio 2003 – “Villaggio del Pino” a Melia di Scilla.

“Nel Mezzogiorno non è partita ancora una sola delle opere di grande infrastrutturazione annunciate; non si è attuata ancora la riforma degli ammortizzatori sociali; la programmazione negoziata è stata regionalizzata, ma il governo non ha ancora trasferito alle regioni le relative risorse finanziarie. Sono questi i motivi che anche per la CISL Calabria, rendono necessaria la verifica sul Patto per l’Italia ad un anno dalla firma dell’accordo con il governo di centrodestra”.

Lo ha dichiarato Luigi Sbarra, segretario generale della CISL calabrese, concludendo i lavori del consiglio generale della CISL della provincia di Reggio Calabria (oltre 70 componenti in rappresentanza di 47 mila iscritti), incentrato sul tema della Legge Biagi di riforma del mercato del lavoro.

Sbarra ha sostenuto la necessità che sia perciò realizzato un tavolo serio di confronto sindacato e governo “per rilanciare i contenuti innovativi del Patto per l’Italia a favore del Mezzogiorno come ad esempio il fondo di garanzie bancarie per favorire l’imprenditoria locale e incentivare gli investimenti nazionali. Mentre è da respingere l’allarme pensioni che, a giudizio di Sbarra, appare come una questione che serve per distrarre il Paese sulle reali emergenze che l’attraversano, in principal modo il problema occupazionale nel Mezzogiorno e in particolare in Calabria, la lotta per l’emersione dal lavoro nero, la riduzione della pressione fiscale”.

Sulla legge Biagi Sbarra ha ribadito il “giudizio articolato” della CISL: “giudizio positivo perché tra l’altro rafforza il principio dei servizi per l’impiego e apre ai privati il collocamento; punta in concreto all’incontro della domanda e offerta di lavoro. Il giudizio critico è su molti punti dell’impianto della legge oggi improntato ad un liberalismo spinto che, forte in Parlamento, può essere modificato solo con il confronto e la forte pressione del sindacato da esercitare nel negoziato con la controparte pubblica e imprenditoriale”.

Della riforma Biagia quale “sfida importante per il Sud perché introduce la ri-regolamentazione del mercato del lavoro dai benefici effetti soprattutto per l’emersione dal lavoro nero e come lotta al precariato” ha ampiamente trattato il segretario provinciale della CISL reggina Cosimo Piscioneri, mentre non ha potuto partecipare ai lavori il segretario confederale nazionale Raffaele Bonanni impegnato a Roma.

“Con la maggiore specificazione della contrattazione collettiva territoriale, la CISL – ha affermato Piscioneri - vuole giocarsi un’opportunità di grande effetto, a partire dalle aree in crisi del polo tessile di San Gregorio, fino a quelle di Gioia Tauro di forte prospettiva di sviluppo e di occupazione, anche in previsione dell’imminente definizione delle agevolazioni fiscali da applicare nella zona franca del porto e dell’area industriale”.

28 giugno 2003 - Consiglio Generale Cilsl RC 2 luglio 2003 - Piscioneri giudica positivi Legge Buagi e intesa Confindustria


Convocato il Consiglio Generale della CISL di Reggio Calabria.
Si discuterà sul tema: “Le trasformazioni del mercato del lavoro, dal Patto per l’Italia alla Legge Biagi, ruoli e compiti del sindacato nel territorio”

Partecipa il Segretario Confederale nazionale Raffaele BONANNI

Mercoledì 2 Luglio 2003 – ORE 9,30 “Villaggio del Pino” a Melia di Scilla.

Si invitano cortesemente le redazioni, a voler seguire l’avvenimento con propri redattori.


Sessione di lavori molto interessante quella in agenda mercoledì 2 luglio prossimo (inizio ore 9,30), con la seduta del consiglio generale della CISL della provincia di Reggio Calabria, incentrato sul tema di stringente attualità della trasformazione del mercato del lavoro, e il ruolo e i compiti del sindacato nel territorio.

La seduta del parlamentino sindacale, che si svolgerà nei locali del “Villaggio del Pino” a Melia di Scilla, sarà aperta dalla relazione del segretario generale della CISL reggina Cosimo Piscioneri, e avrà la partecipazione del segretario generale della CISL Calabria, Luigi Sbarra, e del Segretario Confederale nazionale Raffaele Bonanni, tra i protagonisti del confronto in corso in questi giorni tra Sindacati, Confindustria e Governo nazionale.

Sul tema dei lavori, anche per Cosimo Piscioneri costituiscono “una positiva continuità del Patto per l’Italia, sia il recente accordo sulla competitività” tra CGIL CISL UIL e Confindustria, con i quattro documenti su Mezzogiorno, infrastrutture, formazione, ricerca e innovazione, consegnati al Governo affinché ne tenga conto in sede di redazione del Dpef; “sia la Riforma Biagi del mercato del lavoro”, oggetto in questi giorni di un serrato confronto tra Governo e parti sociali sul decreto attuativo”.

Il giudizio è positivo perché “sono provvedimenti fortemente voluti dalla CISL già dallo scorso anno nel quadro della più generale riforma del lavoro, allo scopo di introdurre maggiore flessibilità nei rapporti di lavoro, ma anche per offrire diritti e tutele all’enorme numero in Italia di lavoratori atipici, spesso vittime di sfruttamento e di forme di lavoro nero. Un impegno forte del sindacato guidato da Savino Pezzotta che spiega perché la CISL si è schierata a favore dell’astensionismo nel referendum sull’articolo 18, preferendo apportare le modifiche necessarie e ineludibili nel rapporto lavoratori e impresa, attraverso il confronto tra parti sociali, governo e imprenditori, e in Parlamento”.

Piscioneri concorda con Bonanni che “nella Legge Biagi vi sono molte corrispondenze con il Patto per l’Italia di un anno fa, e che esistono pure molte divergenze da correggere”. Concorda soprattutto sul fatto che “la via maestra è la flessibilità contrattata e governata. E quindi, che negli aggiustamenti da apportare alla Riforma Biagi, è importante prevedere un più forte riferimento alla contrattazione, per il sindacato fondamentale strategia per rafforzare le tutele dei diritti del lavoratore”.

“Sono stati compiuti passi importanti per modernizzare il mondo del lavoro nel nostro Paese – aggiunge Piscioneri –, dopo le chiusure poste al sindacato da una parte di ceto politico che pensava, sbagliando, di governare senza la concertazione. Adesso spetta sempre al sindacato concretizzare sul territorio le nuove tutele previste nelle leggi di riforma, molte e innovative, che richiedono ai quadri dirigenti un forte momento di formazione e di studio. Una sfida che non ci spaventa ma ci esalta – conclude Piscioneri –, perché quella che ci apprestiamo a realizzare, e ben definita da Pezzotta, è un’operazione di "stimolo" civico, che sul territorio vede sindacato e imprese andare avanti verso una strada di riforma e di cambiamento, verso l’effettivo rilancio dello sviluppo”.

26 giugno 2003 - Comunicato CISL FPS Reggio C - Adolfo Romeo su sciopero nazionale e accordo dipendenti Giunta regionale


27 giugno 2003, sciopero nazionale per rinnovare il contratto di lavoro delle Autonomie Locali e della Sanità -
Soddisfazione per gli accordi sul personale della Giunta Regionale Calabria
Dichiarazione di Adolfo Romeo, della CISL FPS di Reggio Calabria.


Contro l’indifferenza del governo, delle regioni e delle associazioni degli enti che non rispettano le intese già sottoscritte e contro l’attacco al contratto nazionale e al suo valore universale. Sono questi alcuni dei motivi che hanno indotto CGIL CISL UIL a proclamare per domani 27 giugno lo sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dei settore Sanità, Autonomie locali, Agenzie Fiscali e Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con la protesta gli aderenti alle tre confederazioni sindacali sollecitano il rinnovo dei propri contratti collettivi nazionali di lavoro ormai scaduti il 31 dicembre 2001.

Contro il depotenziamento dei servizi pubblici e per il diritto ad un rinnovo contrattuale di qualità, per una politica salariale che tuteli il potere d’acquisto delle retribuzioni e riconosca la professionalità dei lavoratori, per la valorizzazione del lavoro pubblico, per la promozione e la qualificazione dei servizi..

A sollecitare la più ampia adesione alla giornata di sciopero da parte dei dipendenti della Regione Calabria è anche il Segretario della SAS CISL FPS di Reggio Calabria e componente dell’esecutivo RSU, Adolfo Romeo. “Lavoratori - dice Romeo . che nell’impegno del sindacato devono vedere molti aspetti positivi in difesa dei loro interessi, soprattutto in Calabria dove, grazie alle ben argomentate sollecitazioni di CGIL CISL UIL, l’assessore regionale al personale avv. Umberto Pirilli ha predisposto un’ottima piattaforma per l’applicazione dei contratti decentrati regionali 2001 e 2002. Lunedì prossimo, a Catanzaro – informa Romeo -, “tornerà a riunirsi la delegazione trattante per affrontare l’integrativo 2003”.

“Adesso ai colleghi si chiede una partecipazione massiccia e convinta allo sciopero nazionale, condizione indispensabile per dare forza e slancio al rinnovo del contratto nazionale. A nessuno sfugge l’appiattimento e la criminalizzazione cui da anni è sottoposta la Pubblica Amministrazione, e l’esiguità degli stipendi della stragrande maggioranza dei dipendenti regionali e degli enti locali calabresi, che in genere superano di poco i mille euro. Cifre al di là dunque, di alcuni spot pubblicitari che hanno fornito dati che non rispecchiano la realtà. Che costituisce inoltre, una terribile forbice economica tra i dipendenti delle categorie A B C D, e il resto delle alte sfere burocratiche e manageriali”.

“Il rinnovo del contratto collettivo degli enti locali è perciò indispensabile per consentire ai dipendenti di recuperare la forte erosione degli stipendi causata, dal gennaio 2001 ad oggi, dal pesante rallentamento dell’economia nazionale e dal forte aumento dell’inflazione”.

“In Calabria – afferma ancora Adolfo Romeo - la parola fine posta ai contratti integrativi pregressi 2002 e 2001, è un ulteriore passo per adeguare i trattamenti stipendiali all’attuale costo della vita. A questo punto – conclude il segretario della sezione aziendale della CISL di Reggio Calabria -, rimangono in discussione la definizione delle posizioni organizzative e le progressioni verticali. I dipendenti regionali perciò, devono proseguire nella mobilitazione affinché l’assessorato al personale della Regione – che sotto la gestione dell’avv. Umberto Pirilli si è dimostrato attento alle ragioni dei lavoratori e, cosa molto importante, anche delle organizzazioni sindacali - nel modo più celere possibile, definisca e pubblichi il relativo bando, e dia piena attuazione ad un provvedimento che si certi spianerà la strada al definitivo piano di riordino della burocrazia regionale”.

14 giugno 2003 - Solidarietà CISL Reggio C Intimidazioni Lido Reggio e sindaco S Ferdinando


La CISL di Reggio Calabria continua ad essere seriamente preoccupata sullo stato dell’ordine pubblico, dopo le intimidazioni rivolte al sindaco di San Ferdinando Francesco Barbieri, e l’attentato incendiario allo Lido comunale “Zerbi” della città di Reggio.


“E’ uno stato di tensione molto preoccupante quello che si vive nella città e nella provincia di Reggio Calabria, che sollecita un forte intervento dello Stato, ma anche una vigorosa reazione da parte di tutte le forze sane della società.

L’attentato incendiario alla struttura del Lido comunale “Zerbi” di Reggio Calabria e le minacce rivolte al neo sindaco di San Ferdinando, sono gli ultimi di una serie infinita di gesti intimidatori che vanno tutti condannati con estrema fermezza e contrastati con altrettanta forte decisione.

La CISL di Reggio Calabria esprime perciò la più ampia solidarietà all’amministrazione comunale di Reggio e al sindaco Giuseppe Scopelliti, e si sente vicina al primo cittadino di San Ferdinando, Francesco Barbieri, e a tutti quegli altri amministratori politici, imprenditori, professionisti, negli ultimi giorni vittime di analoghi gesti intimidatori. Con l’avviso che ciò non basta ad indicare l’indignazione e la preoccupazione di lavoratori, pensionati, e quadri dirigenti del sindacato CISL verso lo stato di estrema difficoltà in cui versa l’ordine pubblico nel territorio reggino.

Gli alti consensi ricevuti democraticamente dal neo eletto primo cittadino di San Ferdinando, Barbieri, non possono essere annullati da una sparuta minoranza che si affida alla violenza per determinare il nuovo corso della cittadina tirrenica.

Barbieri non può restare solo ad affrontare le difficoltà di gestione amministrativa che si preannunciano numerose per un piccolo ente come è il comune di San Ferdinando.

Il neo sindaco deve ricevere la leale disponibilità delle gente, del mondo politico, di quello produttivo, delle forze sociali – e la CISL si impegna ad onorare giorno per giorno questo tipo di impegno -. Ma deve trovare anche il sostegno delle istituzioni centrali in termini di vero ed efficace contrasto alle forze della criminalità, e in termini di indirizzo e di concreto sostegno finanziario alle politiche di sviluppo che l’amministratore vorrà mettere in campo con il concorso di tutti i partiti presenti in consiglio comunale.

L’offesa recata ad una delle opere pubbliche simbolo di Reggio Calabria, la struttura balneare del Lido “Zerbi”, rende tutti inquieti in quanto l’incendio appare come il tentativo violento per frenare e impedire l’azione di rilancio produttivo dello stabilimento, e ha come diretta conseguenza un grave danno all’immagine della città. Il rilancio del Lido Zerbi produce l’effetto di migliorare

l’offerta di servizi turistici della città, e di creare anche nuova occupazione, aspetti sui quali il sindacato CISL non intende restare inerte, sui quali anzi intende sviluppare un’azione di sostegno e di proposta per dotare la città di nuovi posti di lavoro e di concrete occasioni di crescita economica e civile”

12 giugno 2003 - Perchè no al referendum sull’art. 18

ASTENSIONE ATTIVA DAL REFERENDUM SULL’ART. 18

Sia rafforzata la CISL, il sindacato della concertazione

Dichiarazione di Cosimo Piscioneri segretario generale CISL di Reggio Calabria.


“Anche la non partecipazione al voto nel referendum è un diritto di libertà del cittadino. La CISL invita perciò, i lavoratori a disertare le urne domenica e lunedì prossimi, ad astenersi dal voto sull’abrogazione dell’art. 18 perché non è quella la sede per tutelare i propri diritti, bensì quella della concertazione tra le parti sociali e i soggetti istituzionali.”

E’ questo l’appello che rivolge il segretario generale della CISL di Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri, in linea con gli inviti espressi dalla stragrande maggioranza di organizzazioni sociali e produttive del Paese a “fare fallire il referendum sull’art. 18 dello Statuto dei lavoratori”.

Cosimo Piscioneri è dell’avviso che “proprio il Sud, proprio i lavoratori calabresi verrebbero maggiormente penalizzati dall’abolizione di questa norma in quanto sarebbe causa di un inasprimento nei rapporti con la controparte datoriale, sfavorirebbe le attività delle piccole imprese, scoraggerebbe l’avvio di nuove iniziative produttive. L’art. 18 è una forma di tutela storicamente importante per i lavoratori e per il sindacato: la CISL nell’aprile del 2002 non ha esitato a scendere in piazza con le altre confederazioni e con la maggioranza dei lavoratori italiani schierandosi contro le proposte di stravolgimento prospettate all’epoca dal Governo nella prima versione del disegno di legge di riforma del mercato del lavoro; la CISL, il 5 luglio 2002, firmando il Patto per l’Italia e per il lavoro, è riuscita a difendere l’art. 18 nel suo autentico valore di difesa dei diritti dei lavoratori”.

La CISL ha la coscienza a posto sull’argomento – dice il segretario del sindacato reggino – perché già nel 1990, attraverso la contrattazione ha ottenuto l’approvazione della legge 108 che introduce norme di tutela per i lavoratori delle piccole imprese con meno di 16 dipendenti. Pensare che eliminando la norma dell’art. 18 con un semplice referendum si garantirebbe l’estensione del diritto a non essere licenziato anche nelle piccole imprese. È una cosa falsa. La CISL, come più volte ripetuto dal segretario nazionale Savino Pezzotta, è contraria al referendum come mezzo di intervento su materie di competenza delle parti sociali. Intanto, perché mette in discussione l’autonomia del sindacato. Poi perché, tutta la materia va invece, regolata nella sua sede maturale, appunto la concertazione tre le parti sociali. Il Paese ha ben altro da pensare che al referendum delle sinistre per l’estensione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Sono già troppe le "emergenze" economiche, sociali, politiche. Per questo è necessario non partecipare al voto e così far mancare il quorum al referendum sull’art. 18 di domenica e lunedì; ovvero, recarsi ai seggi, ma votare no”.

28 maggio 2003 - Comunicato CISL di Reggio Calabria - contratto lavoratori postali


Assorbimento dei lavoratori in esubero negli uffici postali di Reggio, Locri e Vibo Valentia e stabilizzazione dei precari: queste le richieste CISL per il call center di Reggio Calabria divenuto Punto di Eccellenza in Italia. L’impegno CISL per il rinnovo del contratto di lavoro dei postali.
Dichiarazione congiunta di Rosy Perrone, segretaria confederale CISL, e di Mimmo Foti, segretario generale di SLP-CISL di Reggio Calabria.

L’avvio a Roma nei prossimi giorni, del tavolo di confronto tra società Poste Italiane e parti sociali per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto da oltre 18 mesi, suscita molte attese tra i lavoratori postali ed i sindacati.
“La convocazione del tavolo contrattuale – dichiarano Rosy Perrone, segretario confederale della CISL di Reggio Calabria, e Mimmo Foti, segretario generale della SLP-CISL provinciale - è il frutto dell’ampia e convinta partecipazione dei lavoratori postali allo sciopero generale di venerdì 16 maggio che, a livello locale e in ovunque in Italia, ha registrato cifre altissime di astensione dal lavoro e di chiusura di uffici ed agenzie. Si dovrà adesso, verificare se questa è un’apertura vera alle istanze dei lavoratori, oppure è una tattica dilatoria. Saggeremo le buone intenzioni della controparte se, assieme alla discussione della parte di rivendicazione economica, sarà affrontato anche l’esame del piano d’impresa della società Poste Italiane. Cioè, saranno presentate al sindacato da parte del management guidato dall’amministratore delegato Massimo Sarmi, le linee di indirizzo strategico dello sviluppo di un’azienda che il prossimo anno, quotandosi in borsa, persegue la strada della totale privatizzazione, ma che oggi resta una società di cui maggiore azionista è il ministero del tesoro”.
Rosy Perrone e Mimmo Foti danno “un giudizio molto positivo della partecipazione dei postali reggini allo sciopero generale” e ricordano che “il rinnovo contrattuale oltre ad essere un atto dovuto per un contratto fermo al 2001, deve contenere in termini di avanzamento di carriera e di progressione economica, il giusto riconoscimento per il sacrificio e la dedizione professionale dimostrati dai postali in questi anni durante l’intenso percorso che ha portato al risanamento dei conti delle Poste. Nel piano d’impresa inoltre, si dovranno avere le risposte alle emergenze calabresi e del territorio provinciale in termini di blocco degli inaccettabili tagli di uffici postali e di occupazione ventilati da più parti, per puntare invece, a risolvere le evidenti carenze di personale nella sportelleria e nel recapito della corrispondenza”. Per questo è necessario – affermano Perrone e Foti - che accanto a quella del sindacato confederale CGIL CISL UIL si unisca forte anche la voce di protesta dei tantissimi Sindaci dei piccoli comuni della provincia di Reggio e della Calabria, contro l’ ulteriore chiusura di altri uffici postali per ottenere la cosiddetta “ottimizzazione dei costi”. La società Poste Italiane deve continuare a svolgere quel “servizio universale” che ha caratterizzato fin dalla sua costituzione il vecchio “ente poste”, e in questa direzione l’impegno del sindacato sarà massimo. Ancora oggi le Poste infatti, svolgono un’enorme funzione sociale – dichiarano Rosy Perrone e Mimmo Foti –, evidenziata dal fatto che continuano ad erogare numerosi servizi a favore delle fasce più deboli della popolazione, in particolare di quelle che abitano nelle zone interne del nostro territorio, nel segno della concreta presenza dello Stato”.
“Qualità ed efficienza dei servizi e assorbimento degli eventuali esuberi debbono camminare di pari passo”, affermano ancora i leader sindacali CISL dei postali reggini Rosy Perrone e Mimmo Foti analizzando il tasto dolente del call center di Reggio Calabria: “Il call center svolge da anni una gran mole di lavoro gestendo l’informazione sui servizi erogati a favore dell’utenza privata e istituzionale, e di recente anche effettuando la vendita dei nuovi prodotti con grande ritorno economico per il business delle Poste Italiane. Per la professionalità degli addetti, il call center reggino è divenuto un punto di eccellenza in Italia. Al suo management adesso tocca tirare un primo bilancio che, essendo positivo, dovrà comportare da una parte la regolarizzazione e la stabilizzazione del personale assunto in forma precaria, oltre cinquanta giovani con contratto di lavoro interinale, e prevedendo l’ampliamento degli organici, dall’altra parte dovrà rivolgere la prima attenzione all’assorbimento delle unità in esubero negli uffici sparsi sul territorio provinciale con particolare riferimento a quelle unità di personale spostate nelle zone di Locri e Vibo Valenzia”.
“E’ necessario allora si sappia, che la CISL vigilerà in questa direzione – concludono la segretaria confederale Rosy Perrone e il segretario di categoria Mimmo Foti – e in modo pressante impegnerà le proprie strutture locali e nazionali affinché in tale direzione, il management delle Poste Italiane dia risposte concrete e risolutive”.

22 maggio 2003 - Sciopero Generale Reggio calabria Comunicato segretario CISL Piscioneri


23 maggio 2003 - Ripartire da Reggio Calabria: lo sciopero generale unitario per Mezzogiorno e sviluppo
Dichiarazione di Cosimo Piscioneri segretario generale CISL di Reggio Calabria.


“La CISL è dalla parte dei lavoratori e la partecipazione attiva allo sciopero generale di Reggio Calabria ne è ulteriore prova. CISL CGIL UIL scendono in piazza uniti per sollecitare il governo nazionale a dare risposte concrete a quel 60 per cento e passa di giovani reggini in cerca di occupazione, per indurre la Regione, la Provincia e i Comuni, ad attivare concretamente la spesa pubblica così da creare nuova occupazione e sviluppo”.

Lo afferma Cosimo Piscioneri, segretario provinciale della CISL di Reggio Calabria, con cui lancia un forte appello a lavoratori, precari, giovani,donne, pensionati, a partecipare compatti alla giornata di lotta ed alle manifestazioni di protesta indette in occasione dello sciopero generale di oggi/domani venerdì 23 maggio.

Piscioneri afferma che “chi vuole zittire la CISL è perciò figlio di quel terrorismo condannato dalla storia e dagli stessi lavoratori, ed è nei fatti uno stupido compagno di strada di quanti non vogliono lo sviluppo del Sud e non vogliono tutelare i diritti ad un lavoro dei giovani disoccupati e delle migliaia e migliaia di precari. Lo sciopero generale di Reggio Calabria lancia un messaggio all’intero Paese, indica la volontà del sindacato di riprendere la strada dell’azione di lotta per sollecitare il governo nazionale affinché attivi tutte quelle misure necessarie a frenare il rischio di dissesto economico nazionale, riporti al centro della propria azione il Mezzogiorno e la Calabria in particolare.

Ripartire da Reggio Calabria significa indicare allo stesso movimento sindacale che è necessario ritrovare le ragioni dello stare uniti per costringere il governo nazionale ad avviare una nuova stagione di concertazione, ad aprire tavoli negoziali serrati e proficui. Significare ammonire il governo regionale che è finito il tempo delle attese: o si mette a lavorare velocizzando la spesa dei fondi comunitari, attuando concrete politiche attive per i lavoro e fornendo servizi efficaci in tema di sanità e trasporti, cessando dal mettere in campo iniziative di penalizzazione e di emarginazione della provincia di Reggio Calabria, oppure il sindacato si metterà alla testa di un movimento che chieda lo scioglimento anticipato del consiglio regionale per manifesta incapacità a governare la Calabria.

La Giunta Regionale sta dimostrando che non ha un progetto di rilancio industriale delle aree di Gioia Tauro e San Gregorio; che non investe nel settore turistico della Locride, che di programmi culturali ha solo l’idea di riprodurre per fini poco chiari le statue dei Bronzi di Riace contro il volere della stragrande maggioranza dei cittadini di Reggio, che non ha piani per garantire la sicurezza e la legalità in quasi tutto il territorio calabrese, che si sta logorando con una nuova questione morale – i casi “cittadella” di Catanzaro e il piano urbanistico di Rende ne sono la prova – impensabile per un esecutivo che si voleva distinguere per la più efficace e corretta applicazione delle leggi. In direzione della creazione di un concreto piano di sviluppo, ad un anno dalla loro elezioni, si sono pure dimostrate poco efficaci e concreti sia l’amministrazione provinciale che quella del comune capoluogo, quest’ultima non riuscita a passare dalle parole ai fatti circa il rifinanziamento del Decreto Reggio fermo alle previsioni di legge del 1989.

E’ contro questo stato di cose che CISL CGIL UIL scendono in lotta – conclude Cosimo Piscioneri – e, attraverso una piattaforma di proposte, chiedono il sostegno di lavoratori, donne, pensionati, giovani, per pretendere dal governo centrale, da quello regionale e dalle autonome locali, risposte immediate in termini di creazione di nuova occupazione e migliori servizi.

14 maggio 2003 - Comunicato ETSI CISL Reggio Calabria

Ordinanza di sospensiva del TAR Calabria sulle
attività di realizzazione di copie dei “Guerrieri di Riace”
Realizzazione di infrastrutture per lo sviluppo turistico
di Reggio Calabria e della sua Provincia e rilancio dell’aeroporto.

Facciamo seguito alla nostra lettera del 5 febbraio u:s., a Voi inviata sul primo argomento indicato in oggetto, rimasta priva di Vostro riscontro, per comunicarVi quanto segue:


in data 7 maggio 2003 i giudici della Sezione staccata di Reggio Calabria del TAR Calabria hanno emesso una ordinanza di sospensiva delle attività di realizzazione di copie dei bronzi di Riace prevista dalla delibera n. 507 del giugno 2002 (mai pubblicata sul B.U.R. Calabria per evidenti intenti furbeschi) e della convenzione stipulata tra il Ministero per i Beni culturali e ambientali e la Regione Calabria con una previsione di spesa di un milione di euro che, da quanto ci viene dato conoscere, non sono più sufficienti alla bisogna;

l’ordinanza di cui sopra è stata emessa dal TAR Calabria per i ricorsi presentati dall’ETSI – CISL di Reggio Calabria, dalla CGIL e UIL di Reggio Calabria, da Associazioni culturali e da privati cittadini che impugnavano la delibera della Giunta regionale del giugno 2002 e la convenzione Regione Calabria - Ministero per i Beni Culturali;

il nostro intervento è stato effettuato in sostituzione del Comune di Reggio Calabria e della Provincia di Reggio Calabria. Anche i suddetti Enti hanno successivamente scelto la strada dell’impugnativa della delibera e della convenzione;

come avevamo preannunziato con la nostra lettera del 5 febbraio u.s. ci siamo anche resi promotori della costituzione di un Comitato per un referendum consultivo tra la popolazione di Reggio Calabria che non è possibile realizzare a causa della mancata nomina del difensore civico della città. Poiché il quesito referendario e le sue motivazioni sono state condivise dal Comune di Reggio Calabria, dopo un confronto dell’Amministrazione col Comitato per il referendum, è stata decisa l’attuazione di una consultazione popolare da realizzarsi entro il prossimo mese di giugno;
Su tale argomento abbiamo appreso dalla stampa che la Regione Calabria, proseguendo nell’assurda ed incomprensibile (in apparenza) logica di ostinata realizzazione dei falsi dei guerrieri di Riace, ha già preannunziato ricorso al Consiglio di Stato contro una sentenza che ancora non c’è.
A questo punto traspare il movente che sta ispirando il Sig. Governatore della Regione Calabria e della Giunta che governa (pardon non governa) la regione.
Nella pervicace ed ostinata determinazione a realizzare i falsi dei guerrieri si nasconde il pericolo del ritorno ad un esacerbato campanilismo “contro” Reggio Calabria e la sua Provincia che tende a mettere in pericolo il Museo della Magna Grecia e la Soprintendenza ai Beni archeologici della Calabria.
Il quadro diventa più chiaro se allarghiamo l’orizzonte dei bronzi di Riace ad altri eventi che stanno determinando una specie di “conventio ad excludendum” di Reggio e della sua Provincia dallo sviluppo turistico, culturale, strutturale e infrastrutturale posto in essere dal Governo nazionale e regionale.

Basta leggere le dichiarazioni dei massimi vertici dell’ANAS che affermano candidamente che la Provincia di Reggio Calabria sarà esclusa dalla realizzazione della cosiddetta terza corsia dell’autostrada A3 (i famosi 10.000 miliardi non bastano più?). Infatti, nella Provincia di Reggio Calabria, ad eccezione di un paio di Km al confine con la Provincia di Vibo Valentia, non è stato aperto nessun cantiere;

basta vedere quello che sta succedendo per l’Aeroporto dello Stretto che è stato abbandonato al suo destino con progetti nemmeno tanto velati di suddivisione della sua utenza naturale (Province di Reggio e Messina) tra gli aeroporti di Lametia Terme e di Catania;

basta vedere gli strani comportamenti relativi alla mancata costruzione della strada a scorrimento veloce “Gallico – Gambarie” pur in presenza dei relativi finanziamenti;


basta vedere che le Ferrovie dello Stato hanno già dichiarato la ferrovia Jonica Taranto/Reggio Calabria - nella tratta a sud di Sibari - ramo secco ed hanno posto in essere i relativi comportamenti che prevedono drastici tagli di traffico per la tratta Reggio – Sibari.
Tutto ciò comporta un’evidente vanificazione dell’obiettivo dello sviluppo turistico di Reggio e della sua provincia enunciata a parole in ogni occasione dal Governo nazionale e dagli Enti locali.
Risulta evidente, infine, la voluta mancata utilizzazione delle potenzialità che in questo settore sono ben presenti per le note caratteristiche di bellezze naturali, di tesori archeologici, artistici e culturali del territorio.
Cogliamo quindi l’occasione per invitare il Ministro per i beni e le attività culturali di procedere all’unilaterale disdetta della convenzione sulla realizzazione dei falsi guerrieri di Riace e di attivarsi, in sinergia con il Ministro per le infrastrutture, per impedire l’abbandono della Provincia di Reggio.
La nostra Provincia non potrà e non dovrà essere trasformata in un cantiere permanente per la costruzione del ponte dalla durata indefinita (i lavori della A3 docent) che, se e quando sarà costruito, costituirà il più classico esempio di cattedrale nel deserto infrastrutturale che lo circonderà.
Restiamo in attesa di urgenti risposte ed inviamo distinti saluti.

9 maggio 20002 - Alai CISL Regione Calabria non paga lavoratori Lpu ma finanzia miss universo


“Con una veloce seduta la giunta regionale trova 600 mila euro per finanziare lo spettacolo di miss Universo, mentre non versa da cinque mesi i sussidi a 4 mila lavoratori LPU calabresi”.

Dichiarazione di Domenico Serranò, responsabile provinciale ALAI CISL di Reggio Calabria


“E’ bastata una veloce seduta di giunta regionale l’altro ieri, per trovare 600 mila euro necessari a finanziare lo spettacolo di miss Universo, mentre di contro, è da cinque mesi che i lavoratori precari calabresi attendono di avere corrisposti i sussidi dalla Regione. Cosicché, dopo il nuovo sconcertante atto deliberativo a favore di un’iniziativa effimera, questi lavoratori che continuano a prestare l’attività lavorativa garantendo anche servizi essenziali ai cittadini, chissà quanto tempo ancora dovranno aspettare prima di essere pagati dalla Regione Calabria”.
Lo afferma Domenico Serranò, responsabile provinciale ALAI CISL di Reggio Calabria, in una dichiarazione nella quale esprime “profonda delusione per come l’ente Regione affronta le politiche del lavoro e in particolare i capitoli sul precariato”.
Serranò è sconcertato che “nel bilancio regionale di previsione 2003 a fronte di 813 milioni di euro disponibili, soltanto 53 milioni di euro vengono investiti per le politiche attive per il lavoro. E per gli assegni di “sopravvivenza“ a favore dei LSU-LPU, timidamente vengono inseriti 20 milioni di euro, continuando così ad elargire assistenza, senza alcuna possibilità di programmare ed affrontare concretamente processi di stabilizzazione o di sostegno al lavoro autonomo e all’auto-imprenditorialità”.
Il responsabile ALAI CISL rileva che “è da mesi che il sindacato lancia proposte valide e costruttive per risolvere la questione del precariato, ma invano in quanto 10 mila lavoratori precari restano sempre in attesa di concreti percorsi di stabilizzazione e si è così costretti a rinnovare la richiesta di proroga sino al 31 dicembre”.
Serranò pertanto, chiede: “Ma fino a quando saranno disponibili a restare una “riserva elettorale“ per partiti poco attenti alle tematiche sociali? Evidentemente la grande manifestazione del 17 dicembre scorso non è servita a niente. Ed invece la Regione Calabria ne deve tener conto. A tutto c’è un limite, una sopportazione. La classe politica regionale si sta assumendo delle grosse responsabilità. E’ indispensabile che la politica in Calabria riprenda il proprio ruolo, si ponga realmente al “servizio” della società, ascolti il territorio, prediliga e pratichi il confronto quotidiano con la gente, con le parti sociali. E’ bene che alla Regione maggioranza e minoranza– conclude Domenico Serranò - non usino strumentalmente questi 10mila calabresi, ma mettano al centro delle loro considerazioni la “dignità” di questi lavoratori. Tutta la società ne trarrà vantaggi, perché sono giovani che siamo certi, riusciranno a creare e a moltiplicare lavoro”.

08 maggio 2003 - Bronzi di Riace: l’ETSI CISL di Reggio Calabria soddisfatta per la decisione del TAR .

E’ stata la CISL, attraverso l’Ente Turistico Sociale Italiano (ETSI-CISL), la prima sigla sindacale a minacciare il ricorso al TAR con lettera del 5 febbraio 2003 inviata al Ministro per i Beni e le Attività culturali, alla Soprintendente ai Beni archeologici della Calabria, al Presidente della Giunta regionale e all’Assessore regionale alla cultura.
E’ stata la CISL, sempre attraverso l’ETSI, a lanciare l’idea di un referendum consultivo popolare, sulla sciagurata iniziativa della regione per la realizzazione di copie dei Guerrieri di Riace custoditi nel Museo della Magna Grecia di Reggio Calabria, promuovendo la costituzione di un apposito Comitato.
Tali iniziative sono state poste in essere tenendo presenti le notevoli ricadute negative sul piano turistico che la realizzazione delle copie avrebbe comportato.
Va dato atto all’Associazione “Amici del Museo” di avere per primi posto la scottante questione attraverso iniziative di divulgazione delle furbesche iniziative poste in essere dal Presidente Chiaravalloti (mancata pubblicazione della delibera di Giunta sul B.U.R. Calabria) che si è avvalso del braccio operativo reggino Assessore alla cultura.
Esprimiamo la più ampia soddisfazione per l’accoglimento della sospensiva richiesta sulla realizzazione delle copie che potevano arrecare un danno grave ed irreparabile alla città, alla Provincia e al movimento turistico oltre che ad una sempre maggiore identificazione di Reggio come città d’arte e di cultura.
Esprimiamo altresì il nostro compiacimento per le massicce adesioni di Associazioni culturali, sindacali e degli enti locali Comune e Provincia che si sono identificate nelle nostre iniziative e che saranno determinanti per la realizzazione di una massiccia presenza alla consultazione popolare sul referendum che si terrà nel prossimo mese di giungo.
Cogliamo l’occasione per esternare il nostro rammarico per la parziale e non completa informazione resa al pubblico dalla quale emerge addirittura il contrario di quanto sopra esposto.
L’ETSI – CISL rendo noto in questa occasione che in data odierna è stata inoltrata al Ministero per i Beni culturali una lettera con la quale viene invitato il Ministero ad effettuare immediatamente la disdetta della convenzione stipulata con la regione Calabria per realizzare i falsi bronzi di Riace e di utilizzare immediatamente la copia virtuale già esistente oltre che per le eventuali necessità di manutenzione e restauro degli originali anche per l’inserimento nei circuiti mediatici internazionali ed in particolare sulla rete internet.
Ciò allo scopo di attuare la valorizzazione del Museo della Magna Grecia che non è presente nei piani di sviluppo mussali del Ministero che ha individuato altri Musei nazionali per la loro giusta valorizzazione escludendo quello di Reggio che è uno dei massimi siti di cultura magno greca a livello internazionale.
Il Comportamento del Ministero contraddice nello spirito e nella lettera gli intenti demagogici indicati nella convenzione della quale appunto si chiede l’immediata revoca.
L’ETSI CISL di Reggio Calabria rinnova l’impegno a collaborare lealmente con Organizzazioni Sindacali, Associazioni culturali, Istituzioni locali e privati cittadini per una più ampia battaglia per lo sviluppo turistico della città e della provincia.

25 aprile 2003 - Lavoro a Reggio Calabria: sperare contro ogni speranza.
Documento congiunto dei Giovani CISL, dei Giovani del Centro Servizi Imprenditorialità Giovanile Progetto Policoro della Diocesi di Reggio-Bova e dei Giovani della Università degli Studi “Mediterranea”.
Convegno dibattito lunedì 28 aprile prossimo, inizio ore 17, presso il Salone delle Conferenze della CISL in via Dei Correttori di Reggio Calabria.

Comunicato stampa - 25 aprile 2003


“Essere giovani in Calabria rappresenta una sfida non da poco. Sono numerosi i giovani anche diplomati e laureati, che cercano lavoro e che spesso permangono in una disoccupazione di lunga durata. Ma a Reggio Calabria si può “sperare contro ogni speranza “ di creare nuove opportunità di lavoro. Lo stanno sperimentando i giovani della comunità diocesana reggina, i giovani della CISL e un gruppo di universitari della Mediterranea, i quali insieme da mesi stanno portando avanti l’ideazione di un progetto di sviluppo dell’occupazione.
Le analisi e i primi risultati di tale progettazione saranno resi pubblici lunedì 28 aprile prossimo (inizio ore 17), nel Salone delle conferenze della CISL di Reggio Calabria in Via Dei Correttori 6, nel corso di un convegno sul tema “Sindacato, Chiesa, Università - Lavoro: sperare contro ogni speranza”, promosso dalla CISL, dalla Diocesi di Reggio-Bova (in particolare dai giovani del Centro Servizi Imprenditorialità Giovanile Progetto Policoro) e dall’Università degli Studi Mediterranea.
Nell’annunciare il convegno, i giovani del sindacato cislino, della comunità ecclesiale e gli universitari reggini rendono pubblico il documento che sarà di base al dibattito.
In tale documento si rileva in primo luogo, che “Il mondo universitario è diventato spesso inaccessibile per una fascia di popolazione che non può permettersi i ritmi economici dettati da certi atenei. Si viene così preclusi da un ambiente formativo tra i più importanti per la crescita dei giovani.
Nella realtà locale possiamo assistere, quale esempio evidente, ai gravi disagi che colpiscono direttamente lo studente universitario e che incidono su quello che deve essere il diritto allo studio costituzionalmente garantito.
Il fine del sistema scolastico ed universitario, quindi, deve fornire i mezzi necessari allo studente per renderlo attivo di una propria autonoma crescita individuale che deve precedere il momento pratico applicativo”.
I giovani affrontano poi la spinosa questione del lavoro e giudicano che “Sebbene i dati del mercato mostrino miglioramenti, appare in ogni modo difficile la condizione di ottenere un’occupazione.
Lo sviluppo economico del mercato del lavoro calabrese fatica a decollare, la nostra regione riscontra grandi anomalie che hanno segnato e rallentato il processo di sviluppo.
Ci sono casi in cui la debolezza della domanda delle imprese calabresi tende, addirittura, a scoraggiare la ricerca di un lavoro e rende inattivi anche giovani qualificati.
Le imprese esistenti sul territorio tendono a sfruttare il lavoro dei giovani, facendoli vivere in un contesto di un lavoro non tutelato da un contratto formale, come lavoro in cui si negano i diritti e si amplificano i doveri, retribuito troppo poco in rapporto al tempo richiesto, segnato molto spesso da funzioni di jolly, in ogni modo non funzionale alla crescita e alla formazione del soggetto in gioco.
Non sempre le politiche esistenti sul territorio sono capaci di affrontare e risolvere le tante emergenze lavorative, basti pensare al Polo Tessile di San Gregorio, alle OMECA, all’allontanamento dalla città di aziende di servizi come: ENEL, Poste, TELECOM, Ferrovie dello Stato, distruggendo posti di lavoro e accrescendo la disoccupazione”.
L’impegno delle tre realtà giovanili del sindacato, della chiesa e dell’università di Reggio Calabria è perciò volto “al di là però, delle belle parole e delle nobili finalità, a cercare sostanzialmente di smuovere una mentalità stagnante, ancorata all’illusione del posto fisso e/o proiettata all’emigrazione come unica soluzione alla disoccupazione incombente sul nostro sud soffocato dalla criminalità organizzata e da lacune culturali e strutturali che ancora si avvertono come incolmabili”.
“Il nostro atteggiamento propositivo (“sperare contro ogni speranza”) – afferma il documento - offre una prospettiva diversa attraverso cui vivere il lavoro perché centrato sulla dignità della persona ribaltando la logica svilente dello stipendio fine a se stesso.
Pertanto, in coerenza con i nostri obiettivi e la nostra specificità, il lavoro di rete che ci proponiamo di realizzare vuole essere strumento per sensibilizzare i giovani verso un atteggiamento intraprendente e consapevole, volto alla valorizzazione del lavoro come strumento di autorealizzazione.
E a tal proposito, in concomitanza con l’Anno Europeo della Persona Disabile- concludono i giovani CISL, i giovani della Chiesa reggina e gli universitari della Mediterranea - vorremmo dedicare particolare attenzione ai nostri fratelli diversamente abili, relativamente alla promozione dell’inserimento e dell’integrazione nel mondo del lavoro”.

Giovani CISL - Centro Servizi per l’imprenditorialità giovanile - Settore Università

11 aprile 2003 - Solidarietà al segretario generale della FILT CGIL di Gioia Tauro, Salvatore Larocca, vittima della nuova intimidazione al mondo del lavoro.


Dichiarazione Cosimo Piscioneri segretario generale CISL Reggio Calabria

LA CISL di Reggio Calabria esprime una dura condanna per l’inqualificabile atto intimidatorio compiuto ai danni del segretario generale della FILT-CGIL di Gioia Tauro, Salvatore Larocca.
Tutta la CISL reggina rivolge ampia solidarietà al collega e alla stessa CGIL di Gioia Tauro, e ricorda con preoccupazione che, da tempo ormai, la criminalità organizzata tenta di condizionare pesantemente ogni tipo di attività, da quella imprenditoriale a quella istituzionale, di intimorire i rappresentanti di prima linea del mondo del lavoro. Con l’unico risultato di compromettere ogni utile iniziativa di investimento produttivo nel territorio e vanificare la battaglia per il lavoro e lo sviluppo di Reggio Calabria.
Il gesto è un attentato alla democrazia – afferma Cosimo Piscioneri – che va respinto con forza e determinazione, che nello stesso tempo, sollecita da parte dello Stato un forte intervento per ridare serenità alla cittadinanza ed alle istituzioni in un’area dove stenta a decollare il progresso economico e sociale.

10 aprile 2003 - Cgil Cisl Uil rc allarmati vertenza Polo tessile.

CGIL CISL e UIL confederali e di categoria FILTEA-CGIL, FEMCA-CISL e UILTA-UIL continuano allarmati ad esprimere preoccupazione sulla situazione dei lavoratori delle aziende del polo tessile di San Gregorio di Reggio Calabria. Denunciano che circolano “notizie ufficiose riguardo a smobilitazioni di attrezzature dal deposito dell’azienda Selene”. Riguardo ai 150 lavoratori degli stabilimenti Selene-Teca-Tepa, esprimono perciò “forte preoccupazione rispetto la stasi, la totale mancanza di notizie, l’inesistenza di richiesta di ammortizzatori sociali per l’anno 2003”.
CGIL CISL e UIL confederali e di categoria pertanto, hanno richiesto un urgente incontro presso la sede della prefettura di Reggio Calabria, cui sollecitano la partecipazione dell’assessore regionale alle attività produttive Pino Gentile, l’assessore provinciale Antonio Franco, il sindaco di Reggio Giusweppe Scopelliti, l’assessore comunale al lavoro Candeloro Imbalzano, nonché rappresentanti del ministeri per le attività produttive e del lavoro, e della Task force per l’occupazione.


2 aprile 2003 - raccolta firme pace e referendum no clonazione Bronzi di Riace


CISL INCONTRA a Reggio Calabria: pieno successo dell’iniziativa.
Con la raccolta di poco meno di 500 firme la CISL reggina si mobilita per il referendum consultivo comunale contro la duplicazione delle statue dei Bronzi di Riace.
Oltre duemila le firme per la petizione “Contro la guerra – Ricostruiamo la pace”.


Reggio Calabria - Circa duemila firme per la petizione "Contro la guerra - Ricostruiamo la pace", e poco meno di cinquecento per la richiesta di referendum consultivo per ribadire la volontà dei reggini contraria alla clonazione dei Bronzi di Riace, le due bellissime statue esposte al Museo nazionale della Magna Grecia: sono questi i dati del pieno successo dell’iniziativa CISL di Reggio Calabria di incontrare la gente in piazza. Così come in tutt’Italia, anche la città di Reggio Calabria ha risposto positivamente all’invito di dirigenti e militanti del sindacato di conoscere più direttamente le attività svolte dalla CISL in favore dei lavoratori, i servizi realizzati per i cittadini, per i pensionati, per le donne, per i giovani.
“Città del sud afflitta da moltissimi problemi, Reggio non ha voluto far mancare la propria solidarietà ai bambini iracheni, le principali vittime della guerra in Iraq – ha commentato Cosimo Piscioneri, segretario provinciale della CISL reggina -. In molti si sono avvicinati ai nostri stand per documentarsi attraverso le pagine del nostro quotidiano “Conquiste del Lavoro”, sul senso dell’iniziativa che proseguirà anche il prossimo 5 aprile, di raccogliere le firme sotto la petizione da presentare al Governo italiano per sollecitare un’iniziativa diplomatica allo scopo di favorire la fine del conflitto iracheno e il ritorno della pace in medio oriente, e fermare le altre guerre in atto in molte altre aree del mondo”.
Durante l’incontro in piazza, numerose sono state le domande sui servizi predisposti dalla CISL in materia previdenziale e fiscale attraverso i centri CAF e del Patronato INAS, sulle vertenze in atto per la difesa dei pochi posti di lavoro (Saline, Gioia Tauro, Polo tessile di San Gregorio) e per sollecitare agli enti pubblici politiche di sostegno allo sviluppo e all’occupazione.
Nei colloqui con la gente Piscioneri non ha mancato di fare riferimento all’iniziativa assunta con CGIL e UIL di proclamare per il prossimo mese di maggio lo Sciopero Generale della Provincia. “Con la giornata di lotta e di protesta – afferma Piscioneri – intendiamo rilanciare l’iniziativa sociale sul terreno dello sviluppo, del lavoro, della legalità. Intendiamo richiamare la Regione, la Provincia e le varie autonomie locali ad attuare un serio confronto con il movimento sindacale, aprire un tavolo negoziale e di concertazione sulle tante risorse finanziarie promesse e mai finora spese da parte di un governo centrale sordo alle attese ed ai bisogni del Mezzogiorno, e di Reggio in particolare; ad attivarsi per utilizzare al meglio le risorse comunitarie, così da annullare i tanti ritardi che fanno della Calabria la Cenerentola nell’uso dei fondi di Agenda 2000”.
I numerosi visitatori ai gazebo allestiti a Piazza San Giorgio hanno assai gradito i gadget offerti: cappellini, portachiavi, palloncini con il logo CISL, le copie di Conquista, materiale illustrativo di vario genere.
Nei tre gazebo CISLINCONTRA sono stati molto attivi anche i volontari dell’Anolf, l’associazione che opera da anni a favore dei cittadini extracomunitari. Rai ed emittenti private locali hanno dato ampio risalto all’avvenimento cittadino, rivolgendo interviste al segretario regionale Luigi Sbarra. Al centro delle sue dichiarazioni le preoccupazione del sindacato circa le condizioni di crisi profonda in cui versa la Calabria. “Per avviare nuove iniziative economiche e produttive capaci di determinare sviluppo e occupazione – ha dichiarato Sbarra - occorre individuare nuovi e forti strumenti di programmazione attraverso la politica della concertazione”. Per fare questo però, “occorre che la politica recuperi una nuova dimensione etica – ha proseguito Sbarra -, abbia come riferimento esclusivo il bene comune, sia fortemente progettuale, punti alla efficienza dei servizi, alla difesa degli interessi generali, alla trasparenza dei provvedimenti amministrativi e legislativi”.
Meticolosa è stata poi, a cura dei dirigenti di Etsi CISL e Adiconsum, l’attività di registrazione delle firme al referendum consultivo promosso dalla CISL reggina insieme con le locali CGIL e UIL per fare sentire alta la voce della città contro la creazione di “falsi” guerrieri di bronzo. Proprio lunedì è stato reso noto che contro la delibera della giunta regionale calabrese di riprodurre in copia le due magnifiche statue dei Bronzi di Riace così da farle girare e ammirare per il mondo, alcune associazioni culturali hanno presentato ricorso al TAR. Anche la sezione reggina dell’Etsi CISL è convinta di compiere lo stesso passo, ma in primo luogo intende ascoltare l’opinione della città su un argomento che a prima vista sembra sterile, e che invece, ha riacceso l’attenzione su una risorsa, l’esposizione dei Bronzi di Riace, da dover considerare il motore di nuove iniziative per la valorizzazione di tutto il patrimonio storico-artistico di Reggio Calabria e della sua provincia, l’occasione per proporre la realizzazione di un secondo museo nel quale esporre le numerose opere e reperti archeologici di immenso valore al momento relegati nei sotterranei della struttura museale magnogreca. Dopo il referendum, insomma, il sindacato intende avviare con gli enti pubblici e privati una riflessione sul rilancio del turismo culturale quale industria ricca di prospettiva per la provincia e per la città in riva allo stretto.
Il Segretario Generale CISL Reggio Calabria - Cosimo Piscioneri

29 marzo 2003 - Statuto della Regione.

"Il Crel ( Comitato regionale per l’economia ed il lavoro), inserito nella bozza di nuovo Statuto licenziata ieri sera dalla Commissione per le riforme, rappresenta un riconoscimento importante della cosiddetta democrazia dal basso. Diamo volentieri atto che vi è nell’architettura istituzionale del nuovo Statuto predisposta da tutte le forze politiche, un’impostazione culturale nuova, volta a formalizzare le politiche della concertazione nella Costituzione della Regione, politiche senza le quali nessun progetto di sviluppo potrebbe decollare.
Il valore della Concertazione andrebbe meglio esplicitato e codificato nelle nuove regole anche se rinviato ad atti successivi per la sua esplicazione pratica.

La CISL apprezza il lavoro fin qui svolto dalla Commissione regionale, ma auspica che, oltre all’istituzione del Crel, in fase di discussione ed approvazione dello Statuto da parte dell’Aula, si approfondiscano le tematiche dei poteri orizzontali cui occorre dare, anche nell’elaborazione di singoli istituti, un ruolo più marcato se si vuole temperare la verticalizzazione delle responsabilità verso il basso introdotta dalla norma costituzionale che tre anni fa ha consentito l’elezione diretta del Presidente della Regione.

Si dà atto al Consiglio regionale di un’assunzione di responsabilità su un tema cruciale qual è quello delle riforme istituzionali che sono necessarie per colmare vistose lacune normative, ma non ci si dimentichi che il nuovo Statuto dovrà essere la Carta per l’organizzazione della Regione e dei rapporti tra quest’ultima e la Calabria proiettata non soltanto per questa o per la prossima legislatura.

E’ importante, quindi, che su alcuni aspetti il dibattito pur avviato, sia più coraggioso, se si vuole ricucire lo strappo tra politica e società calabrese e che si individuino orizzonti non ritagliati sulle esigenze di questo o quel partito o Gruppo, ma orizzonti validi per tutti e per almeno altri vent’anni. Ci sembra, in questo senso - salvo comprendere ragioni finora però non esplicitate - eccessivo, per esempio, il numero dei consiglieri regionali previsto (60) e del tutto fuori del sentire comune la norma che, anziché ridurre i monogruppi, paradossalmente potrebbe persino farli aumentare ".

Dichiarazione di Luigi Sbarra Segretario Generale Cisl Calabria


26 marzo 2003 - Vertenza sanità Asl 11 Rc - documento Cgil Cisl Uil

CGIL FP CISL FPS UIL FPL
Reggio Calabria


Lunedì 24 marzo alle ore 9,30, le organizzazioni sindacali CGIL CISL e UIL hanno tenuto un’assemblea con il personale dell’ASL 11 per discutere sulle gravi problematiche che attanagliano l’azienda e tutta la sanità territoriale. L’assemblea, tenuta davanti la Direzione Generale a dimostrazione del grave disagio e della preoccupazione dei lavoratori non ha visto né la partecipazione del Commissario Straordinario Dott.ssa Giovanna Ferrara né dei suoi stretti collaboratori, Dr. Antonio Biasi – Direttore Amministrativo – e il Dr. Paolo Vazzana Direttore Sanitario dimostrando, ancora una volta, l’arroganza ed inedia di questa Amministrazione.
Eppure gli argomenti trattati durante l’assemblea hanno fatto emergere ancora una volta la disastrosa situazione in cui versa l’ASL 11. Rabbia oltre che indignazione hanno accompagnato gli interventi dei lavoratori in un susseguirsi di testimonianze, a volte sofferte, per culminare poi nell’unico desiderio di proclamare lo stato di agitazione.
E’ inutile dire che la mancata applicazione dei contratti sia del comparto che della dirigenza, la completa mancanza di trasparenza amministrativa di questi anni, la totale assenza di ogni programmazione sanitaria insieme alle illegittimità che vengono perpetrate dall’Amministrazione e puntualmente denunciate dal sindacato avrebbero dovuto, quantomeno, allarmare la politica che, invece, tace vergognosamente. Intanto, nel mentre la sanità va a rotoli ed i servizi erogati al cittadino si assottigliano sempre di più, nel mentre aumentano le tasse a carico dei cittadini per pagare gli sprechi di queste gestioni ( aumento bollo auto, aumento IRPEF regionale, tasse sulla benzina, ticket sulle prestazioni, ticket sui farmaci, ecc….) c’è un tentativo abbastanza evidenze di continuare l’opera di smantellamento della sanità pubblica.
Un esempio di questa strategia, più volte denunciata dalle organizzazioni sindacali, è la continua ed inspiegabile erosione di risorse verso grossi settori assistenziali come la psichiatria, gli ospedali di Melito e Scilla ed i servizi territoriali. Ne è dimostrazione la mancata sostituzione degli infermieri dimessi o trasferiti presso altra azienda. I pochi infermieri rimasti in servizio , non riescono ad andare in ferie e sono costretti a turni massacranti fuori da ogni regola contrattuale per non parlare poi, dei servizi che non si riescono ad aprire per la mancanza di questi operatorio come, ad esempio, l’Urologia di Melito Porto Salvo.
Questa Direzione Strategica – impegnata ad autoreferenziarsi sul nulla attraverso la stampa – ha fino ad ora dimostrato che non gli importa se la ASL va a rotoli; se gli operatori del Servizio delle Tossicodipendenze sono costretti a lavorare ancora in un tugurio; se gli Ospedali di Melito e Scilla sono abbandonati a sé stessi nonostante le loro grandi potenzialità; se i dipendenti non hanno contratti applicati; se non si rispettano i contratti decentrati aziendali da loro stessi sottoscritti; ecc…
Come non va sottaciuto che il sistema politico, di qualunque estrazione sia, di destra o di sinistra, ha dimostrato fino ad ora di disinteressarsi completamente della sanità se non per usarla per soddisfare logiche di potere e di clientela.
Come giustificare la preoccupazione dell’Amministrazione che, invece di assumere gli infermieri in sostituzione di quelli dimessi, si preoccupa di fare autorizzare dalla Regione una proroga per assumere altri dirigenti che si sommano alla già numerosa, dispendiosa pletora di professionisti?
Oppure come spiegare le continue “paradossali”, quanto inutili e costose consulenze come, ad esempio, quella stabilita con uno studio legale esterno per la corretta interpretazione della Legge regionale 29 del 2002 come se, in Azienda, tutti i dirigenti amministrativi e legali fossero incapaci di interpretare una norma che, inoltre, è anche abbastanza chiara?
E’ evidente che il sindacato, per la gravità della situazione in cui versa l’ASL 11 e per la sua totale inefficienza, non è disponibile a mediare, né ad incontrarsi su singole problematiche, d’altronde anche assurde, come l’incontro stabilito dal Commissario straordinario per il giorno 28 marzo prossimo sulle modalità di restituzione delle somme liquidate dalla Comunità Montana agli ex dipendenti della 285 ed illegalmente incassate da mesi.
CGIL CISL UIL ed i lavoratori ritengono che questa Direzione Strategica non abbia né la volontà né la capacità di programmare un’azione di rilancio di questa ASL e quindi, l’attuale stato di abbandono di questa azienda, va posto in primis all’attenzione non solo della cittadinanza ma soprattutto della classe politica che ha designato questa Direzione Strategica diventando la prima responsabile di questo sfascio.
L’assemblea dei lavoratori dell’ASL 11 ha quindi stabilito che giorno 31 marzo alle ore 11,30 terrà un sit-in in presso il Consiglio regionale.
CGIL FP - CISL FPS - UIL FPL

25 marzo 2003 - Vertenza Polo tessile RC Lettera Unitaria CGIL CISL UIL

CGIL CISL e UIL confederali e di categoria esprimono contrarietà rispetto al fatto che, in merito ai piani di reindustrializzazione del polo tessile di S. Gregorio (Reggio Calabria), sia calato un preoccupante silenzio.
Appare del tutto singolare che le uniche notizie disponibili debbano trapelare attraverso i mass – media.
Durante l’ultimo incontro presso l’Assessorato alle attività produttive regionale, CGIL , CISL e UIL hanno segnalato all’Assessore Gentile che l’obbiettivo primario perseguito è quello della reindustrializzazione dell’area e della piena rioccupazione delle maestranze di Selene, Teca e Tepa (150 lavoratori).
E’ stato chiarito, fra l’altro, che è assolutamente necessario tenere in debito conto che per il 2003 non esiste, al momento, alcuna previsione di tutela economica dei lavoratori attraverso l’utilizzazione degli ammortizzatori sociali.
Si sottolinea che durante l’incontro del 20 febbraio u. s. la Regione Calabria ha assunto l’impegno di convocare gli imprenditori, di esaminare i piani di impresa, di attivare le procedure per sostenere le iniziative industriali da realizzare in tempi ristretti e conseguenzialmente riconvocare le OO.SS.

Ad oggi non si ha alcuna notizia di tutto ciò.
Le Aziende cedenti, inoltre hanno già ricominciato, forse strumentalmente, a parlare di licenziamenti e, dramma nel dramma, la cassa integrazione 2002 non è un dato acquisito per tutti i lavoratori.
Per queste ragioni si chiede un incontro urgente con l’Assessorato Regionale alle attività produttive, con le Istituzioni locali con il Ministero del Lavoro, il Ministero delle attività produttive, la Task – force per l’occupazione.
In questi giorni saranno valutati tempi e modalità per una nuova iniziativa di protesta.

CGIL CISL UIL
( F. Alì) (R. Perrone) (G. Fiumanò)

FILTEA FEMCA UILTA
(M. Marcianò) (M. Carmelo) (S. Mallamaci)

R.S.U. AZIENDALI


Via S. Lucia Al Parco,6/A Via Dei Correttori, 6 Via Georgia,16
89100 Reggio Calabria 89100 Reggio Calabria 89122 Reggio Calabria
tel. 0965/893505/06 tel. 0965/23864 tel. 0965/890541

20 marzo 2003 - Fermiamo la Guerra


Fermare la guerra e riprendere un nuovo cammino di pace.
La CISL calabrese aderisce allo sciopero generale contro la guerra in Iraq e invita i lavoratori a manifestare per la pace.

Dichiarazioni di Luigi Sbarra, segretario generale della CISL Calabria,
e di
Cosimo Piscioneri, segretario provinciale della CISL di Reggio Calabria.


“Si fermi la guerra al più presto affinché ci siano meno vittime possibili, e si riprenda un nuovo cammino di pace. E’ con questo pensiero che parteciperemo alle manifestazioni in programma in tutta la regione per ribadire il no deciso dei lavoratori alla guerra preventiva e dunque illegittima, sferrata in Iraq dalle potenze militari di Usa e Gran Bretagna”.
E’ quanto afferma Luigi Sbarra, segretario generale della CISL Calabria, a proposito dell’avvio delle operazioni militari per abbattere il regime del dittatore iracheno Saddam Hussein. “Il disarmo in Iraq e l’affermazione della democrazia – dice Sbarra – non possono passare per via militare, ma devono avvenire attraverso un vero processo di pace e sotto l’egida delle istituzioni internazionali, Nazioni Unite in primo luogo”.
Luigi Sbarra invita quadri dirigenti e iscritti alla CISL a partecipare alle manifestazioni di protesta indette unitariamente con CGIL e UIL in tutta la Calabria , allo scopo di ribadire “con forza che il conflitto in atto non è, e non può essere “una guerra di religione, proprio alla luce dei ripetuti richiami alla pace e alla concordia rivolti dal Santo Padre Giovanni Paolo II. Nella protesta per affermare la pace ci porremo accanto alle organizzazioni cattoliche e alle comunità ecclesiali e ai loro vescovi, per fare risuonare più alta la voce affinché nel mondo si ristabilisca la convivenza e il dialogo fra i popoli”.

“E’ una guerra unilaterale che divide la comunità internazionale, che dunque va fermata al più presto”, dichiara Cosimo Piscioneri, segretario provinciale della CISL di Reggio Calabria. “Per affermare una vera democrazia politica, sociale ed economica in Iraq si deve perseguire la strada del negoziato, della mediazione internazionale. Per questi motivi – afferma Piscioneri - il sindacato e i lavoratori anche in Calabria sono contro la guerra e per la pace, e oggi scenderanno in sciopero e manifesteranno assieme a tutte le organizzazioni che lottano contro la violenza per l’affermazione della giustizia e il rispetto dei diritti dell’uomo”.
Piscioneri esprime profonda preoccupazione “per il dramma che si sta vivendo in queste ore in tutto il mondo, per il forte timore che si debbano registrare vittime innocenti, per il nuovo terribile tributo di sangue che rischiano di versare entrambi gli schieramenti.
Con l’esito finale che a pagare saranno sempre le fasce più deboli di quest’area del la terra che purtroppo vivono in condizioni disperate sotto tutti i profili, e soffrono la contraddizione dello sfruttamento di ingenti risorse petrolifere a vantaggio di pochi”.
Piscioneri rende noto di avere fatto diffondere fin dalla mattinata in tutte le strutture della CISL della città e della provincia di Reggio Calabria, i comunicati unitari e le circolari organizzative in tutt’Italia dello sciopero generale contro la guerra e delle manifestazioni a favore della ripresa del processo di pace.
Il segretario generale CISL di Reggio Calabria - Cosimo Piscioneri


12 marzo 2003 - CGIL - ETSI-CISL - UIL


Gli enti turistici di CGIL CISL UIL, giudicando ambigua la mozione approvata in Consiglio regionale lunedì sera, ribadiscono il loro no alla realizzazione della copia dei bronzi e riconfermano la validità del referendum consultivo e il ricorso al TAR per l’annullamento della delibera di giunta regionale.


L’Ente Turistico Sociale Italiano (l’Ente turistico della CISL) della Provincia di Reggio Calabria e le Confederazioni sindacali CGIL e UIL di Reggio Calabria, facendo seguito alle iniziative già intraprese per la valorizzazione della Provincia e della città di Reggio Calabria come città d’arte, cultura e turismo e in particolare alle iniziative poste in essere per impedire l’insensato progetto della realizzazione dei Bronzi di Riace

CONSIDERATO


Che in data 10 marzo u.s. il Consiglio Regionale ha approvato una mozione che invita la Giunta Regionale a “soprassedere ad ogni attività di riferimento alla delibera 507 del 10 giugno 2002” (quella sulla riproduzione dei bronzi);

Che sull’argomento erano state presentate altre due mozioni da 14 consiglieri di maggioranza e di opposizione e dai DS con le quali veniva richiesta la revoca della delibera 507;

Che le scriventi Organizzazioni non possono non valutare negativamente l’approvazione della mozione poiché con essa viene legittimata la delibera sulla riproduzione dei bronzi;

Che l’approvazione della mozione si muove in senso ambiguo non affrontando il problema relativo alle reazioni negative della popolazione, degli Enti e delle Associazioni culturali presenti sul territorio, ribadiscono il loro no alla realizzazione della copia dei bronzi e comunicano l’apertura della raccolta delle firme per il referendum consultivo e il deposito del ricorso al TAR.
La delibera 507 sopra richiamata ha provocato massicce e negative prese di posizione da parte delle Associazioni culturali, del Sindacato confederale e dell’opinione pubblica e sta provocando il sorgere di assurdi e incomprensibili campanilismi ai vari livelli territoriali.
Come è chiaramente evidente, la riproduzione dei bronzi non costituisce veicolo di promozione culturale e turistico della città e della provincia di Reggio Calabria (che comporterebbe la processione delle statue in tutto il mondo).
Essa costituisce, anzi, un gravissimo pericolo di arresto di quel poco flusso turistico nazionale, internazionale e, soprattutto regionale verso la città e la provincia di Reggio Calabria che è il vero scopo dell’ideatore di tale trovata (come al solito viene utilizzato il braccio politico di rappresentati reggini delle istituzioni regionali e cittadine).
Al contrario, la promozione e la valorizzazione dei tesori d’arte presenti nel museo della “Magna Grecia” può e deve avvenire attraverso la loro riproduzione virtuale e la contestuale diffusione su internet e non può non passare attraverso l’esposizione al pubblico di molti tesori d’arte, attualmente relegati negli scantinati del Museo della Magna Grecia, in un nuovo sito museale da reperire urgentemente.
Inoltre, il salto di qualità sul piano turistico e culturale della città e della Provincia di Reggio Calabria non può non passare attraverso la valorizzazione del porto turistico e dell’aeroporto e la creazione di strutture ricettive.

CGIL - ETSI-CISL – UIL


07 Marzo 2003 - Lavoratori LSU LPU: “Troppi ritardi nell’attivazione a Reggio Calabria delle società miste Comune-Privati necessarie a migliorare l’offerta di servizi essenziali per il cittadino, e al cui interno dovranno essere stabilizzati i lavoratori precari”.


Dichiarazione di Domenico Serranò responsabile ALAI CISL di Reggio Calabria


“Sono ancora troppi i ritardi nell’attivazione delle società miste Comune-Privati che a Reggio dovranno colmare il pesante vuoto di offerta di servizi essenziali per il cittadino. Sono ancora troppe le incertezze dell’amministrazione comunale reggina lungo il percorso di stabilizzazione dei lavoratori precari all’interno delle società miste. E’ un punto fermo e positivo il riavvio da parte del sindaco Giuseppe Scopelliti, del tavolo di confronto con CGIL CISL UIL per dare soluzione alla vertenza dei lavoratori impegnati nei progetti socialmente utili e di pubblica utilità. Ma ancora molto resta da fare sia da parte del Comune, sia degli altri enti locali della provincia, sia della Regione Calabria. Per questi motivi sindacati e lavoratori restano vigili, pronti ad attivare nuove iniziative di lotta se questa partita non verrà chiusa entro breve tempo.”
E’ quanto afferma Domenico Serranò, responsabile provinciale dell’ALAI CISL di Reggio Calabria, la sigla sindacale che rappresenta i tormentato mondo dei lavoratori precari, a proposito dell’incontro che CGIL CISL UIL hanno avuto lunedì con l’amministrazione comunale. Nel corso dell’incontro è stato illustrato ai sindacalisti la situazione relativa all’entrata in funzione di quattro società miste di servizi al cui interno dovranno essere assunti anche i lavoratori precari utilizzati dall’ente comunale. Preoccupazione principale delle organizzazioni sindacali è l’impedire forme clientelari di stabilizzazione dei lavoratori precari, ovvero che senza motivo siano esclusi dall’assunzione che le società miste dovranno effettuare una volta entrate in funzione.
Domenico Serranò getta poi, lo sguardo su tutto il territorio provinciale dove, afferma, “continua l’utilizzazione a macchia di leopardo dei precari: in molti enti, nel rispetto dei progetti e delle qualifiche, questi lavoratori vengono impiegati in lavori sociali molto apprezzati dalla cittadinanza. Purtroppo, in altri enti si approfitta della precarietà, tenendo questi lavoratori sotto continua pressione psicologica, con continue minacce di licenziamento, e l’impiego in qualifiche inferiori. E mentre in alcuni enti – vedi Comune e Provincia di Reggio Calabria - si stipulano accordi a tutela dei lavoratori, in altri addirittura si arriva al licenziamento con motivazioni assurde. Ecco perciò - afferma il rappresentante dell’ALAI CISL -, il sindacato sollecita siano aperti ovunque dei tavoli di lavoro e di confronto. E’ necessario intervenire a tutti i livelli al fine di non arrivare a ridosso del prossimo 31 marzo, con qualche eclatante manifestazione che possa poi umiliare ulteriormente la Regione Calabria, responsabile principale della pesante situazione in cui versano oltre diecimila lavoratori.
E’ la Regione Calabria prima fra tutti gli enti, che non riesce a rispettare gli accordi e a non dare risposte ai calabresi, continuando invece, ad elargire assistenza. E’ la Regione Calabra che non riesce a costruire, a tracciare percorsi che creino “lavoro che moltiplichi altro lavoro””.
“Siamo pronti ad andare allo scontro – afferma il sindacalista – perché c’è il forte rischio che a fine mese, in assenza di una legge regionale e della relativa copertura finanziaria, i progetti specie per gli LPU, possano bloccarsi".
Serranò si riporta quindi, alle affermazioni fatte di recente dal segretario generale della CISL calabrese Luigi Sbarra, quando ha denunciato che i quasi cinquemila LPU della Calabria non hanno certezze rispetto al pagamento delle indennità maturate e non ancora corrisposte dalla Regione, relativamente ai mesi di gennaio e febbraio 2003. E ciò purtroppo avviene, nonostante i lavoratori continuino con impegno, professionalità e senso di responsabilità ad assicurare le prestazioni e la conseguente garanzia di alcuni servizi elementari al cittadino ed alle comunità locali della Calabria".
E’ urgente allora – conclude la dichiarazione Domenico Serranò – che la Giunta regionale, dia attuazione all’intesa sottoscritta con le organizzazioni sindacali il 17 dicembre dello scorso anno a seguito di una imponente iniziativa di lotta tenuta nella città di Catanzaro, attivando al più presto perciò, il tavolo di confronto Regione-Sindacati-Enti Locali-Associazioni imprenditoriali per individuare percorsi credibili di stabilizzazione lavorativa al fine di pervenire ad una "patto istituzionale" capace di mobilitare risorse e responsabilità per il graduale svuotamento del bacino del precariato esistente”.
E soprattutto “proceda a realizzare quel percorso legislativo finalizzato alla riapprovazione in Consiglio regionale delle leggi 4 e 36, scadute il 31 dicembre dello scorso anno, anche per consentire il prosieguo dell’attività progettuali per tutto il 2003”.

5 marzo 2003 - Dichiarazione CISL Reggio Cal rilanciare stabilimento ex Isotta Fraschini area Gioia Tauro


L’Autorità portuale si attivi per stabilizzare i lavoratori in cassintegrazione e rilanciare l’attività produttiva dello stabilimento ex Isotta Fraschini di San Ferdinando

Dichiarazione di Cosimo Piscioneri, segretario generale CISL di Reggio Calabria, e di Angelo Anastasio, segretario CISL delegato alle questioni industriali.


“Adesso che è stato avviato l’iter per collocare le maestranze in cassa integrazione per tutto il 2003, è necessario ed urgente che l’Autorità portuale di Gioia Tauro si attivi a stabilizzare i 230 lavoratori dello stabilimento ex Isotta Fraschini di San Ferdinando, nelle nuove attività di riutilizzo del sito. Un nodo della complessa vicenda è stato finalmente sciolto. Ora si può passare alla concertazione tra le parti, allo scopo d’individuare gli investitori interessati a rilanciare un’attività produttiva di valore strategico nell’area industriale di Gioia Tauro Rosarno San Ferdinando”.
E’ l’appello rivolto da Cosimo Piscioneri segretario generale della CISL di Reggio Calabria, e da Angelo Anastasio segretario CISL delegato alle questioni industriali, dopo che nei giorni scorsi, presso l’assessorato regionale al lavoro. d’intesa con le organizzazioni sindacali, il giudice curatore fallimentare dello stabilimento metalmeccanico reggino ha assunto l’iniziativa di fare richiesta formale al ministero del lavoro della messa in cassa integrazione dei dipendenti dell’ex Isotta Fraschini.
In crisi ormai da diversi anni, lo stabilimento ubicato nell’area industriale di San Ferdinando Rosarno Gioia Tauro è sotto curatela fallimentare del tribunale di Palmi, mentre il sito su cui sorge l’impianto, dagli inizi dell’anno è di proprietà dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro che, collocandolo sul mercato, ha già ricevuto proposte di investimento da parte di importanti aziende industriali nazionali ed europee.
“Il ricorso allo strumento degli ammortizzatori sociali è positivo – afferma Angelo Anastasio – e sebbene sia sempre una misura tampone poiché garantirà un reddito minimo fino al 31 dicembre 2003, pone fine ad un’attesa lunga e stressante che stava per provocare forti tensioni tra le maestranze.
“Restando sempre in attesa del decreto ministeriale – prosegue il dirigente CISL - questo risultato, se da un lato sana un momento emergenziale e rassicura provvisoriamente le famiglie dei lavoratori, dall’altro lato non può certo tranquillizzare le organizzazioni sindacali, che da sempre operano per la ripresa produttiva dell’azienda, per il pieno recupero dell’attività lavorativa dei 230 lavoratori per un possibile progetto di sviluppo a più ampio respiro.
“Abbiamo salutato con soddisfazione l’acquisto dell’immobile dell’ex Isotta Fraschini da parte dell’Autorità portuale – affermano Anastasio e Piscioneri -, certi che si trattava di un’operazione giusta e positiva che andava anche a tutelare le maestranze, il mantenimento della destinazione d’uso. E perché no, è un’operazione tesa ad evitare un possibile accaparramento dello stabilimento e di un’area di 28 ettari da parte di imprenditori “prendi e fuggi” già incontrati più volte nel territorio della provincia di Reggio Calabria.
La CISL – conclude la dichiarazione – è pronta a cooperare all’individuazione dei percorsi più idonei per valutare le richieste di insediamento nell’area da parte di nuovi imprenditori, favoriti dal fatto che il complesso industriale è inserito nel progetto di zona franca per l’area di Gioia Tauro all’esame del governo nazionale, e segnare una svolta nel rientro in attività dei lavoratori e nel rilancio dell’occupazione nell’area di Gioia Tauro”.
Il segretario generale CISL di Reggio Calabria - Cosimo Piscioneri


24 febbraio 2003 - Dich Adolfo Romeo CISL sollecita trattativa con Regione


Dichiarazione di ADOLFO ROMEO Segretario CISL FPS Formazione Professionale Calabria


“E’ un fatto negativo che in Calabria il governo regionale trovi difficoltà a comporre la delegazione che possa confrontarsi con i sindacati in merito all’attuazione di contratti di lavoro scaduti anni fa, mentre a Roma, l’ARAN e le organizzazioni sindacali del pubblico impiego stanno invece, procedendo speditamente a rinnovare il contratto nazionale di lavoro per il triennio 2002- 2004”.
Lo dichiara Adolfo Romeo, segretario delegato CISL-FPS alla formazione professionale in Calabria, che sollecita “la Regione a chiudere ogni tipo di coda contrattuale con i propri dipendenti, per preparasi nel migliore di modi ad applicare a livello locale i prossimi accordi nazionali. Solo così facendo i dipendenti della Regione Calabria potranno recuperare le risorse economiche erose dal riaccendersi dell’inflazione nel Paese, somme che proprio il governo centrale riconosce indispensabili per consentire al pubblico impiego in Italia, di mettersi in linea con i tassi di crescita dell’economia”.
Romeo ricorda il successo di partecipazione all’assemblea generale di Catanzaro dei dipendenti dell’ente Regione convocata nei giorni scorsi da CGIL CISL UIL, “per riaccendere i riflettori su una vertenza che ove non trovasse risposte coerenti da parte del governo regionale, potrebbe farsi più incandescente. I sindacati – dice l’esponente CISL – stanno facendo la proprio parte nel proporre percorsi e criteri di soluzione, tocca all’esecutivo calabrese riprendere le trattative”.
Adolfo Romeo pone in evidenza nella dichiarazione, inoltre, i temi specifici del settore della formazione professione in Calabria, che “incontra notevoli difficoltà gestionale nel momento in cui l’Ente Regione dispone di circa tredicimila miliardi di vecchie lire, da utilizzare nel rispetto del POR Calabria 2000/2006”. Il dirigente sindacale rinnova la denuncia già esplicitata durante la riunione di coordinamento dei direttori dei centri pubblici di formazione professionale, cioè che “il mancato avvio delle procedure di accreditamento dei CRFP, per come già previsto dalla Regione Calabria (“modalità generali di programmazione e attivazione delle misure FSE dell’asse III del POR Calabria”) impedirebbe il rilascio della relativa certificazione di qualità nei termini programmati, e comunque entro e non oltre il 31/12/03, causando la perdita dei fondi europei FSE a loro destinati”.
“Il Piano Regionale di formazione professionale continua a privilegiare le strutture private a discapito dei Centri regionali Pubblici – dice Romeo - tanto che, per l’esiguità delle risorse assegnate nell’anno formativo in corso, in alcune strutture formative è stato impossibile corrispondere l’incentivo orario a beneficio degli allievi”.
In linea con le conclusioni della riunione, che hanno evidenziato “il gravoso compito gestionale di una struttura complessa qual è il Centro di formazione professionale del tutto assimilabile ad una scuola di Stato in quanto ad utenza e ai problemi che ne derivano”, il dirigente CISL sollecita il governo regionale “ad equiparare i direttori dei centri regionali ai dirigenti scolastici statali, con indennità, posizioni organizzative o altro riconoscimento giuridico e economico pari al loro impegno e responsabilità”.

24 febbraio 2003 - Dichiarazione CISL RC Col federalismo a Reggio una sede di Rai International


Avviato il federalismo mediatico, adesso la Rai istituisca a Reggio Calabria un centro di produzione ed una redazione di Rai International per i Calabresi all’estero.

Dichiarazione di Cosimo Piscioneri segretario CISL di Reggio Calabria


“Ora che, con il trasferimento da Roma a Milano della sede della seconda rete, è stato avviato il decentramento della Rai, è indifferibile dotare anche Reggio Calabria di una struttura di produzione e di una redazione di Rai International. Per il servizio pubblico televisivo sarà un’opportuna occasione per offrire idonei servizi informativi e programmi culturali e di intrattenimento a tutti i calabresi sparsi nel mondo. Attuando il federalismo mediatico si avrà anche una positiva ricaduta in termini di incremento occupazionale e di sviluppo”.

E’ quanto dichiara il segretario generale della CISL di Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri il quale rileva che la città calabrese possiede i numeri per ospitare una struttura della RAI federalista, proprio perché dotata di una università per stranieri innovativa e di un ateneo di respiro mediterraneo, ben inserita nel progetto Erasmus e dunque, ambito centro di incontro e di studio per moltissimi studenti europei e extraeuropei, e sede di avvenimenti sportivi di grande interesse”.

“Si tratta, come già annunciato dal ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri, e dal direttore generale della Rai Agostino Saccà, insignito qualche mese fa della cittadinanza onoraria di Reggio Calabria, di dare seguito adesso agli atti approvati dal consiglio di amministrazione Rai che hanno come obiettivo quello di organizzare il servizio pubblico in una struttura federalista, in maniera di aumentare gli spazi informativi attinenti a processi economici, alle realtà culturali dei territori delle varie sedi locali”.

“In recenti incontri pubblici – dice Piscioneri -, sia il direttore Saccà sia il direttore del Tgr Angela Buttiglione hanno parlato della necessità di potenziare la presenza radiotelevisiva a Reggio Calabria poiché la città reggina e quella di Cosenza, sede della struttura Rai regionale, sono due realtà lontane e diverse, e perché è a Reggio che si svolgono molte delle vicende di respiro regionale d’interesse pubblico per l’intera Italia. A maggiore ragione, sono fatti di estremo interesse per gli italiani all’estero, e in particolare per i calabresi nel mondo, giacché presto saranno chiamati ad esprimersi col voto per eleggere loro rappresentanti nel futuro Parlamento nazionale”.

Assodato che in Rai sulla città reggina c’è un’attenzione particolare, “al centro dei maggiori avvenimenti che riguardano la Calabria” ha affermato Saccà, non può bastare la promessa di avere inserito Reggio tra le aree metropolitane dove ubicare una sede informativa con il compito di coprire però, la sola area dello Stretto. Sarebbe un provvedimento limitativo per Reggio Calabria, che da parte del servizio pubblico televisivo non va nella giusta direzione di fare rinsaldare con adeguati programmi culturali e sulla realtà sociale, i rapporti tra e la regione d’origine E il milione quasi di calabresi all’estero che vogliono mantenere solide radici con l’Italia”.

A livello locale, una redazione di Rai International può contribuire a sprovincializzare un certo tipo di informazione, e offrirà occasioni di sviluppo e di rilancio sia alla categoria giornalistica sia a tutta la comunità civile. Come si vuole avvicinare la testa creativa della rete RAI ai centri di produzione già esistenti a Milano Torino, Napoli, Bari, così è opportuno decentrare Rai International anche a Reggio per potenziare il servizio e dare adeguata visibilità al territorio calabrese.

La vicina Sicilia, nei palinsesti di Rai Tre ha propri spazi dopo il Tg, cosicché bisogna localizzare anche in Calabria iniziative editoriali che la portino all’attenzione nazionale e mostrino il volto nuovo della regione con trasmissioni costruite in loco sul lavoro e l’occupazione, sull’attualità, sulla cucina tipica. La distanza della sede Rai di Cosenza attualmente porta a seguire solo quegli avvenimenti di Reggio che si impongono per il clamore del fatto, mentre dopo la notizia occorrono l’approfondimento e il dibattito. Insomma, non c’è un rapporto costante col territorio di Reggio: oggi esso è episodico, si viene qua per la notizia e poi, sempre con spreco di risorse economiche, si torna di tutta fretta a Cosenza.

Lo sport praticato a Reggio è all’attenzione nazionale da più di 10 anni, in controtendenza con buona parte del sud, e sono molte le squadre di valore: Reggina calcio, Viola basket, e fino allo scorso anno il volley femminile detentore di una Coppa Europa e di uno scudetto. Nonostante ciò, Reggio è praticamente assente dalle trasmissioni sportive durante la settimana. Si parla poco di Reggina calcio, meno del 10 per cento, servita con una troupe che va avanti e indietro dalla struttura cosentina o da quella romana, e spesso i pezzi (ad esempio per la trasmissione 90° minuto), sono redatti da Cosenza; quasi mai è trasmessa da Reggio una partita di basket, mentre la squadra reggina militante in serie A è ripresa solo in trasferta.

C’è uno sbalorditivo effetto Nakamura, il calciatore della Reggina che, seguito giornalmente dalle tv giapponesi, è invece assente in Rai, azienda che con questa opportunità avrebbe potuto invece, sviluppare i rapporti economici e lo scambio di programmi con i network del Sol Levante.

“La CISL di Reggio Calabria – conclude Cosimo Piscioneri - per dibattere la proposta, nei prossimi giorni, chiederà un incontro con la direzione della sede Rai di Cosenza e si attiverà in un approfondito giro di consultazioni con le istituzioni culturali, formative, produttive e politiche della città e della provincia, per formalizzare la richiesta al CdA della Rai”.
Il segretario generale CISL di Reggio Calabria - Cosimo Piscioneri


18 Febbraio 2003 - Solidarietà a don Campisano e annuncia manifestazione nella Locride per sicurezza e lavoro


La CISL si mobilita in difesa della legalità e del lavoro nella Locride, ed annuncia una manifestazione cui parteciperanno i vertici nazionale del sindacato.
Solidarietà al parroco di Gioiosa Jonica

Dichiarazione di Cosimo Piscioneri segretario provinciale della CISL di Reggio Calabria.


“Condanniamo con sdegno il nuovo gesto intimidatorio contro don Giuseppe Campisano, parroco di Gioiosa Jonica e dirigente del Fondo antiusura della diocesi Locri-Gerace, al quale rinnoviamo stima e apprezzamento, e rivolgiamo un nuovo sollecito invito allo Stato a contrastare con una maggiore presenza sul territorio l’offensiva lanciata ormai da mesi dalla criminalità organizzata non solo in provincia di Reggio, ma in quasi tutto il territorio calabrese”.

Lo afferma in una dichiarazione il segretario provinciale della CISL di Reggio Calabria Cosimo Piscioneri, nella quale ripropone “il senso di forte preoccupazione che pervade i cittadini di fronte alla catena impressionante di attentati intimidatori ai danni di operatori economici, professionisti e amministratori pubblici: un lungo elenco nel quale purtroppo ora entrano anche i nomi di uomini della chiesa impegnati in prima linea a difendere la legalità e gli interessi dei cittadini”.

“L’assurda e barbara serie di attentati hanno una pesante ricaduta negativa per l’immagine della regione, rallentano le battaglie per il lavoro, provocano effetti negativi nelle dinamiche di sviluppo e per le prospettive di crescita dell’occupazione”, dichiara il segretario della CISL reggina che annuncia la presenza di una delegazione sindacale alla veglia di preghiera promossa per sabato prossimo a Gioiosa Jonica dalle associazioni di volontariato cattoliche e laiche. “Vogliamo così fare sentire la nostra presenza e la condivisione piena del cammino operato da tempo dalla comunità cattolica guidata dal vescovo mons. Giancarlo Brigantini”.

La mobilitazione della CISL contro la criminalità organizzata e per sollecitare misure adeguate per promuovere lo sviluppo e il lavoro si svilupperà nelle prossime settimane nella Locride, attraverso l’organizzazione di una manifestazione cui prenderanno parte anche i vertici nazionali del sindacato, “per testimoniare – afferma Cosimo Piscioneri - quanto alta sia l’attenzione della CISL verso le emergenze del territorio calabrese, e quanto sia urgente un intervento deciso dello Stato per garantire la sicurezza alle cittadinanze calabresi. E’ urgente l’aumento degli organici delle forze dell’ordine e della magistratura, sono necessarie misure idonee a velocizzare i processi e dare certezza alle pene, sostenere efficacemente le vittime del racket e dell’usura nel dare la propria collaborazione alla giustizia e non lasciarle al proprio destino, come avvenuto in passato, durante le stagioni delle inchieste e dei processi”.

“La sfida lanciata adesso contro la comunità ecclesiale locrese non può trovare inerte lo Stato – prosegue la nota della CISL reggina -, la ‘ndrangheta sta pericolosamente alzando il tiro e deve essere adeguatamente contrastata. Non sono accettabili più sottovalutazioni da parte del mondo politico che, invece, unito senza distinzione di colore, deve fare quadrato contro un fenomeno criminale di ampie proporzioni come è affermato in un documento del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti che lancia l’ennesimo allarme sulla infiltrazione di imprese vicine alla ‘ndrangheta calabrese nei lavori di realizzazione di importanti grandi opere pubbliche. Cosche della ‘ndrangheta, inoltre, che stanno pericolosamente radicandosi anche fuori dei confini nazionale come dimostrato dal recente vertice di inquirenti calabresi e magistrati francesi per concordare azioni giudiziarie comuni in alcuni centri della Costa Azzurra”.

Nel sollecitare il Parlamento a prendere coscienza sulla drammatica situazione in cui versa l’ordine pubblico in Calabria, Cosimo Piscioneri conclude la dichiarazione esortando “il governo centrale a fare sentire decisamente la propria presenza, impedire alla criminalità organizzata di condizionare ogni aspetto della vita sociale locale”.
Il segretario generale CISL di Reggio Calabria - Cosimo Piscioneri

14 febbraio 2003 - SBARRA PISCIONERI allarme ordine pubblico solidarietà Don Campisano


Ancora attentati intimidatori in Calabria. Solidarietà al parroco di Gioiosa Jonica e appello ad intervenire a Governo e Parlamento per tutelare l’ordine pubblico nella regione.

Dichiarazione di Luigi Sbarra, Segretario generale della CISL Calabria, e di Cosimo Piscioneri segretario provinciale della CISL di Reggio Calabria.


“Le cosche della ‘ndrangheta che minacciano anche quei sacerdoti come don Giuseppe Campisano, il parroco di Gioiosa Jonica che, costituendo cooperative sociali e di lavoro, sta spendendo la sua opera per la concreta promozione della comunità, e i ripetuti attentati intimidatori messi a segno ovunque e ogni giorno in Calabria ai danni di imprenditori, professionisti, amministratori pubblici, danno il segno di una regione posta sott’assedio da parte del crimine organizzato.

La CISL Calabria e tutte le proprie articolazioni territoriali, esprimendo piena stima e solidarietà a don Campisano ed al vescovo della diocesi di Locri mons.Giancarlo Brigantini, non possono che ribadire che In Calabria l’ordine pubblico è in serio pericolo ed il governo centrale deve fare sentire forte la sua presenza.

In una dichiarazione congiunta Luigi Sbarra, segretario generale della CISL Calabria, e Cosimo Piscioneri, segretario provinciale della CISL di Reggio Calabria, “sollecitano da parte dal Governo e anche dal Parlamento italiano, una presa di scienza sulla drammatica situazione in cui versa l’ordine pubblico in Calabria”.

“La ‘ndrangheta sta pericolosamente alzando il tiro, e la sfida lanciata adesso contro la comunità ecclesiale non può trovare inerte lo Stato”, affermano Sbarra e Piscioneri. “La notizia di un vertice tra magistrati della Calabria e del distretto francese di Nizza – dicono i due dirigenti sindacali della CISL - per concordare azioni giudiziarie comuni per contrastare l’azione di cosche della ndrangheta operative in alcuni centri della Costa Azzurra; e l’allarme lanciato di recente dal Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti sulla preoccupante infiltrazione di imprese vicine alla ‘ndrangheta calabrese nei lavori di realizzazione di importanti grandi opere pubbliche in Calabria e in altre parti d’Italia, non possono essere sottovalutate.

E’ necessario ribadire che questa serie allucinante di attentati hanno una pesante ricaduta negativa per l’immagine della regione, rallentano le battaglie per il lavoro, provocano effetti negativi nelle dinamiche di sviluppo e per le prospettive di crescita dell’occupazione.

“In Calabria si sta giocando una partita difficile nella lotta al fenomeno mafioso – concludono i dirigenti della CISL Calabria -. Non sono possibili minimizzazioni, e sono incettabili ulteriori ritardi nell’approntare misure efficaci per ristabilire l’ordine democratico e di civile convivenza”.
Filippo Praticò

28 gennaio 2003 - Attentato al Palazzo Municipale di Reggio Calabria

Dichiarazione Cosimo Piscioneri segretario generale CISL Reggio Calabria

L’attentato incendiario contro il palazzo municipale di Reggio Calabria – afferma Cosimo Piscioneri, segretario generale della CISL reggina - è un vile attacco alle istituzioni democratiche locali, che purtroppo segue di alcuni giorni altre forme di intimidazione messe in atto contro amministratori e funzionari del Comune di Reggio, e contro imprenditori e professionisti della città e di altri centri della provincia.
La CISL di Reggio Calabria, nel rivolgere ampia solidarietà al sindaco Giuseppe Scopelliti ed al Consiglio comunale reggino, rinnova la propria preoccupazione sul grave pericolo alla convivenza civile che incombe sulla città e nell’intero territorio provinciale, e sollecita da parte dello Stato un forte intervento per ridare serenità alla cittadinanza ed alle istituzioni. Con l’ordine pubblico in pericolo – è la preoccupazione del sindacato reggino – è compromessa anche ogni utile iniziativa di investimento produttivo, si vanifica la battaglia per il lavoro e lo sviluppo di Reggio Calabria.
Il sindacato CISL, iscritti e quadri dirigenti, è mobilitato a prendere parte a quelle azioni comuni - conclude Cosimo Piscioneri -, che forze sociali, produttive e politiche di Reggio, tutte insieme intenderanno promuovere per fare sentire alta e forte la voce dello sdegno della società civile contro l’escalation criminale di intimidazioni, e avviare così una rinnovata resistenza democratica contro la prevaricazione mafiosa e della criminalità organizzata.

Il Segretario Generale CISL Reggio Calabria - Cosimo Piscioneri -

28 gennaio 2003 - Attentato al palazzo municipale di Reggio Calabria

Dichiarazione di Luigi Sbarra, Segretario generale della CISL Calabria

Il segretario generale della CISL Calabria, Luigi Sbarra, esprime “piena solidarietà all’amministrazione comunale di Reggio Calabria ed al sindaco Giuseppe Scopelliti, e rivolge una forte condanna contro l’attentato incendiario messo in atto vigliaccamente contro il palazzo municipale reggino ’’.
La CISL Calabria – dice Luigi Sbarra - unisce la propria voce alla denuncia fatta ancora pochi giorni fa da numerosi organismi politici e sindacali contro la serie infinita di atti intimidatori rivolti contro amministratori locali, imprenditori, professionisti, semplici cittadini della città e della provincia di Reggio Calabria.
E’ una drammatica escalation, ben 22 attentati intimidatori compiuti contro amministratori nel 2002 nel territorio reggino, circa 300 in sei anni, come informa la Lega calabrese delle autonome locali, contro cui lo Stato deve dare una risposta forte e concreta in termini di presenza e controllo del territorio, ma anche di una risolutiva attività investigativa e azione giudiziaria.
Ma nel contempo occorre anche elevare l’attenzione della società civile, delle forze sociali e produttive, su questa escalation, e mettere in campo ogni possibile iniziativa in difesa ed a sostegno delle istituzioni democratiche.
La città non può tornare indietro agli anni bui delle sanguinose guerre di mafia. Questi attentati - secondo la CISL Calabria – hanno inoltre, una pesante ricaduta negativa per l’immagine di una città e di una provincia impegnate per affermare politiche di riscatto civile e sociale, rallentano le battaglie per il lavoro, provocano effetti negativi nelle dinamiche di sviluppo e per le prospettive di crescita dell’occupazione.
Contro questi rischi la risposta del sindacato non può che essere ferma e radicale.
La CISL Calabria nell’esprimere la piena e incondizionata solidarietà all’amministrazione comunale di Reggio Calabria, assicura il massimo sostegno a qualunque iniziativa si intenda attivare per denunciare e contrastare democraticamente la violenza mafiosa e criminale.

Il Segretario Generale - Luigi Sbarra


11 gennaio 2003 - Preoccupato del record negativo del 40 per cento di disoccupazione anche per il 2002, il sindacato CISL di Reggio Calabria, rivolge un appello a Regione e Provincia a mettere in atto concrete politiche per il lavoro.

Dichiarazione di Cosimo Piscioneri, segretario generale della CISL di Reggio Calabria.

“Regione e Provincia di Reggio Calabria, assieme alle diverse autonomie locali, di fronte al preoccupante record negativo del 40 per cento di disoccupazione, facciano presto ad attivare la spesa pubblica, ad utilizzare concretamente tutte le risorse disponibili. Mettano al primo punto della loro agenda di impegni la politica per il lavoro, poiché in quest’area la situazione è pesante, si rischia la bancarotta sociale. La creazione di nuovi posti di lavoro può anche essere la prima risposta all’escalation criminale di attentati ad amministratori pubblici, operatori economici, comuni cittadini, sedi politiche, che stanno terrorizzando la città e l’intera provincia di Reggio Calabria, e sta alimentando nella popolazione un gravissimo stato di disagio sociale”.
E’ l’appello pressante rivolto al mondo della politica da Cosimo Piscioneri, segretario generale della CISL di Reggio Calabria, per spronare gli enti locali, ma anche il governo nazionale, a non perdere più tempo sulla strada degli interventi per il rilancio economico e lo sviluppo della provincia ancora agli ultimi posti della graduatoria sulla qualità della vita redatta dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”.“La CISL – afferma Cosimo Piscioneri - giudica indispensabile un intervento urgente e radicale da parte delle istituzioni elettive a tutti i livelli (locale, regionale e nazionale), affinché attraverso l’adozione di piani di spesa per infrastrutture e attività produttive in materia agricola e turistica, siano messi in circolo le forti quote di finanziamenti giacenti da mesi nelle casse di diversi enti.
Il sindacato, le forze imprenditoriali sane, la gente per bene, tutti siamo pronti a collaborare al piano di rilancio economico e produttivo di Reggio Calabria, ma la guida autorevole e efficiente della cosa pubblica deve essere opera delle istituzioni elettive – la Provincia, e soprattutto la Regione, in ragione del federalismo, principale titolare dell’attuazione delle politiche attive per il lavoro – attraverso scelte che affrontino prioritariamente la creazione di nuova occupazione.
La CISL reggina è seriamente preoccupata e con sofferenza registra che, come rilevato dal quotidiano della Confindustria, il reddito medio in provincia di Reggio sia di 12.300 euro, mentre a Milano è il triplo e a Bologna il doppio; che, pessimo indicatore sul risparmio, i depositi bancari siano in media di 4.250 euro, sei volte meno del dato di Milano, quattro volte meno di Roma.
Inoltre, se la provincia reggina è al primo posto per nuovi iscritti alla camera di commercio quale saldo attivo tra imprese nate e imprese defunte, forse segno di dinamismo imprenditoriale, ma forse anche segno di una moda giovanile, d’altro canto è tragicamente all’ultimo posto per disoccupazione, un meno 37 per cento davvero terrificante se rapportato al meno 1 per cento di province come Lecco, Mantova e Bergamo.
Il giornale economico certifica inoltre, che quest’ultima posizione è la stessa del 2001, segno che un intero anno è trascorso invano, senza che nessuna autorità locale o nazionale (imprenditori e amministratori passati e recenti), sia intervenuta per creare sollievo all’occupazione, che nessuno dei nuovi iscritti alla camera di commercio ha potuto creare altri posti di lavoro.
A certificare la grave crisi produttiva e occupazionale che sta attraversando il territorio reggino è anche il presidente provinciale dell’Associazione degli industriali, Pasquale Mauro, quando afferma che c’è una “incertezza troppo grande e diffusa del quadro economico”, impossibile a potersi dissipare nel giro di pochi mesi. Anche il presidente degli industriali reggini lancia pesanti accuse alla Regione Calabria perché mostra “atteggiamenti di gestione della spesa comunitaria che appartengono ad una logica clientelare e a un vecchio modo di fare politica”, e ha attivato una spesa sui fondi strutturali “di appena 40 milioni di euro a fronte di una disponibilità annua di 500”; perché emargina e svilisce le iniziative industriali e di innovazione tecnologica promosse dagli imprenditori reggini per creare occupazione e sviluppo.
E’ da rilevare che anche la Chiesa abbia colto con estrema sensibilità il momento drammatico vissuto dai nostri giovani, quando giudica la situazione “delicatissima, per non usare altri aggettivi”. Indicativi sono perciò, gli appelli a creare lavoro e occupazione, rivolti da mons. Antonio Cantisani, arcivescovo di Catanzaro e presidente della Conferenza Episcopale Calabra, e da mons. Gianfranco Brigantini, vescovo di Locri e presidente della Commissione ecclesiale nazionale per il lavoro: “Quando si parla di cultura dell’amore – dicono i presuli calabresi – si vuole dire soprattutto cultura della solidarietà, intesa come impegno costante e determinato per la giustizia e, concretamente, per creare condizioni sociali che consentano a tutti di realizzare il proprio progetto di vita, godendo innanzi tutto di quel diritto fondamentale che è il diritto al lavoro». Siano create nuove opportunità di lavoro e siano sostenuti quanti operano in tale direzione - è l’appello dei vescovi -, siano utilizzati effettivamente tutti gli strumenti che sono a disposizione a livello regionale, nazionale ed europeo”.
L’anno appena trascorso – è stato osservato nel documento redatto unitariamente dalle segreterie provinciali di CGIL CISL UIL – è stato caratterizzato da “un’ormai evidente incapacità amministrativa che è sotto gli occhi di tutti e che non è più ormai sopportabile”.
La CISL – conclude la dichiarazione il segretario generale Cosimo Piscioneri - sollecita pertanto, un salto di qualità nel dibattito politico, e rivolge un pressante invito alle istituzioni elettive a fare di più e presto, a riprendere la concertazione con le forze sociali e imprenditoriali, a procedere speditamente nell’attuare l’accordo di programma sulle infrastrutture, ad armonizzarlo con il Contratto d’Area per Gioia Tauro, i Patti Territoriali, i piani di investimento in campo turistico per la Locride, l’accordo di programma per l’area industriale di San Gregorio; e con tutta una serie di finanziamenti governativi e regionali attivi in materia di industria, agricoltura, forestazione, turismo, sanità e servizi sociali”.

Il segretario generale CISL di Reggio Calabria - Cosimo Piscioneri

 
 
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