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30 dicembre 2002 - Solidale vittime attentati intimidatori e assessore comunale Germanò

La CISL di Reggio Calabria è preoccupata per la nuova ondata di attentati di natura intimidatoria che si susseguono in città ed in provincia, ed esprime solidarietà all’assessore ai lavori pubblici del comune capoluogo Franco Germanò, una delle ultime vittime di questa grave escaletion criminale. Solidarietà che va estesa a tutta l’amministrazione comunale perché l’attentato all’assessore Germanò è un segnale di minaccia rivolta alle istituzioni politiche e a tutta la società civile. Occorre però, rimarcare che quest’escalation sta colpendo tutto il settore produttivo, fa vittime tra commercianti e professionisti, e pure semplici cittadini.

L’ordine pubblico a Reggio Calabria è in grave pericolo, come anche dimostrato dal recente misterioso trafugamento di materiale informatico dagli uffici giudiziari reggini, e ciò richiede un forte intervento dello Stato per ridare serenità alla cittadinanza ed alle istituzioni.

La CISL sollecita dunque, una vera presa di coscienza sulla gravità della situazione al fine di strappare alle forze criminali le “mani sulla città”, ristabilire le condizioni di una corretta convivenza civile, procedere sulla via del cambiamento e del progresso.

Ministero dell’interno e ministero di grazia e giustizia, essendo ben noto che Reggio Calabria è una provincia a rischio mafioso, devono procedere alla copertura dei pericolosi vuoti negli organici di investigatori, forze dell’ordine e magistrati, allo scopo da una parte, di velocizzare la celebrazione dei processi sia penali sia civili, dall’altra per dare attuazione a concreti programmi di prevenzione del crimine e controllo del territorio.

La legalità a Reggio Calabria deve essere conquistata giorno per giorno; deve trovare sullo stesso fronte tutte le forze politiche, sociali e produttive, in quanto la ‘ndrangheta non distingue colore politico, il racket estorsivo non fa sconti a nessuno; deve trovare l’impegno corale della società civile nel combattere frontalmente le organizzazioni mafiose, ma anche quell’impalpabile cultura mafiosa che ancora alligna in tanti ambiti della nostra società.

Il Segretario Generale - Cosimo Piscioneri

30 dicembre 2002 - Segretario Sbarra commenta proroga scadenzaprogetti LSU LPU

“La decisione della Regione di prorogare fino al 31 marzo 2003 la scadenza di tutti i progetti LSU e LPU fissata per la data odierna, è sicuramente elemento di grande rilievo, ed è un primo risultato frutto dell’iniziativa di lotta generale tenuta dal sindacato nella giornata del 17 dicembre scorso con l’imponente manifestazione di protesta svolta a Catanzaro”.

Lo afferma Luigi Sbarra, segretario generale della CISL Calabria, in una dichiarazione di commento al provvedimento approvato dal Consiglio regionale, che proroga automaticamente al 31 marzo 2003 tutti i progetti, ed autorizza i soggetti utilizzatori a garantire continuità lavorativa ai 12mila LSU e LPU della Calabria.

A giudizio di Sbarra “pur evidenziando il dato positivo contenuto nel provvedimento, la proroga concessa non elimina in ogni caso il merito della vertenza che riguarda la certezza lavorativa per tutto il 2003 e la necessaria azione di governo per una effettiva politica che garantisca processi di piena stabilizzazione per tutti i lavoratori interessati”.

Sbarra prosegue affermando che “il sindacato da tempo ha presentato alla giunta regionale ipotesi concrete finalizzate al graduale svuotamento del bacino di precariato LSU e LPU. In queste ipotesi sono contenute proposte orientate ad assicurare una piena stabilizzazione dei rapporti di lavoro allo scopo di superare il diffuso disagio sociale esistente tra i lavoratori, e offrire loro concrete opportunità di realizzazione professionale e lavorativa, e nello stesso tempo garantire la continuità dei servizi resi alle comunità ed ai cittadini calabresi”.

“La CISL calabrese – conclude Sbarra - sollecita la Giunta regionale al pieno rispetto dell’intesa sottoscritta il 17 dicembre, attivando urgentemente il tavolo regionale di concertazione per affrontare assieme a tutti i soggetti sociali e istituzionali, le questioni legate alle stabilizzazioni, nonché al rilancio di una vera politica per il lavoro capace di eliminare l’estesa area di precariato sociale e per costruire prospettive di lavoro vero ai tanti giovani disoccupati della Calabria”.

Il Segretario Generale - Luigi Sbarra

4 dicembre 2002 - ADESIONE MILLE LUCI CONTRO la GUERRA

10 dicembre 2002, giornata di riflessione per promuovere la pace: Mille luci contro la guerra – 54° Anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani

La CISL di Reggio Calabria con tutte le proprie strutture, i quadri dirigenti e gli iscritti, aderisce alla giornata nazionale d’azione per la pace e i diritti umani “Mille luci contro la guerra”, indetta per il prossimo 10 dicembre in Italia e in Europa.
“Fuori l’Italia dalla guerra – Fuori l’Europa dalla guerra”, non possono essere un semplice slogan, non devono essere parole ad effetto – afferma in una dichiarazione Cosimo Piscioneri segretario provinciale della CISL di Reggio Calabria - , ma devono essere parole riempite di significato con la testimonianza nei luoghi di lavoro e nella società, di un impegno per il rispetto dei diritti umani e l’affermazione di una concreta cultura della pace”.
Come sindacato non abbiamo remora alcuna nel ribadire il nostro no al razzismo e alla xenofobia, rispondendo appieno così al nuovo appello del Papa ad accogliere tra di noi come fratelli che versano in stato di necessità, i migranti senza documenti, i profughi, coloro che hanno bisogno d’asilo a causa, afferma Giovanni Paolo II nel suo alto richiamo, di persistenti, violenti conflitti in molte parti del mondo. Per questi motivi la CISL è impegnata a combattere tutte quelle iniziative che invece di contrastare, facilitano il triste fenomeno del terribile crimine che è il traffico di essere umani.
Il 10 dicembre prossimo – ricorda il segretario della CISL reggina – ricorre il 54° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e il celebrare l’avvenimento con iniziative di riflessione e di testimonianza serve a dare sostanza all’impegno degli iscritti e dei quadri della CISL per rafforzare i sentimenti di pace.
Anche in città e in tutti i centri della provincia di Reggio, il nostro sindacato si porrà accanto a tutte quelle organizzazioni mobilitate contro la guerra, come la Rete Lilliput, Emergency, l’associazione Libera, il Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace, per sollecitare una sempre più ampia presa di posizione dei cittadini e delle istituzioni locali. Accendiamo “mille e mille luci contro la guerra” per dire che l’Italia ripudia la guerra in Iraq, seppure si sia convinti che in questo Paese ad opera del regime locale vi sono infinite violazione dei diritti dell’uomo, si hanno notizie di massacri e di torture, che però possono essere combattute con il dialogo e con positive azioni di pacificazione. “Mille luci” per dire no alla guerra in Iraq e a tutte le guerre che continuano ad insanguinare il mondo; per dire no al terrorismo, alla violenza e a tutte le violazioni dei diritti umani”.
La CISL si attiverà in questi giorni per attuare significate iniziative di riflessione nei consigli comunali, nelle scuole, nel mondo del lavoro, per promuovere veri sentimenti di pace e di rispetto dei diritti umani.

Responsabile stampa CISL Reggio Calabria - Filippo Praticò

15 Novembre 2002 - Il segretario Piscioneri lancia allarme mancata spesa fondi Contratto d’Area per Gioia Tauro

Appello ai lavoratori LSU LPU a manifestare lunedì 18 novembre prossimo, davanti alla sede del Consiglio Regionale della Calabria.

“Rivolgiamo un appello a tutti i lavoratori LSU - LPU affinchè compatti assieme alle organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL, lunedì 18 novembre prossimo a Reggio Calabria, si manifesti davanti alla sede del Consiglio Regionale per vigilare e chiedere con forza che sia approvato il provvedimento di legge a loro favore”. È quanto dichiara il segretario generale della CISL di Reggio Calabria Cosimo Piscioneri in merito alle norme che – afferma - “prevedono il riconoscimento del sussidio spettante ai lavoratori LPU da marzo a dicembre 2002, e per la residua parte del finanziamento reperito, la copertura degli incentivi da destinare agli Enti attuatori per la stabilizzazione dei lavoratori LSU e LPU”. Lavoratori e sindacati – dichiara Piscioneri - pretendono che l’assemblea proceda all’approvazione del progetto di legge dopo il parere favorevole unanime espresso dai gruppi di maggioranza e di minoranza, in sede d’esame da parte della seconda commissione "Sviluppo Economico" del Consiglio regionale, segno di un ritrovato senso di responsabilità da parte delle forze politiche calabresi.
Il successo della manifestazione e la determinazione con cui lavoratori e sindacati si proporranno davanti alla sede della massima assise calabrese, indicheranno inoltre, ad un governo regionale spesso insensibile verso le ragioni dei lavoratori precari, quanto sia divenuto indispensabile adesso arrivare ad un piano per il lavoro che assicuri la stabilizzazione degli oltre diecimila lavoratori LSU e LPU calabresi.
In Consiglio regionale – prosegue il segretario generale della CISL reggina -, considerate le dichiarazioni della presidenza della II Commissione abilitata ad esercitare il controllo sul bilancio dell’Ente Regione, esistono perciò le giuste attenzioni affinchè sia data soluzione ad una questione sociale che si trascina ormai da anni e che interessa migliaia di famiglie calabresi incidendo fortemente sull’intera economia della Calabria. Adesso tocca al governo regionale di passare ai fatti, di eliminare dubbi e incertezze e proporre soluzioni praticabili e sicure. Solo se la giunta regionale farà la sua parte, se indicherà e metterà a disposizione strumenti e risorse certe, tutte le autonomie locali si sentiranno garantite e potranno continuare nei processi di stabilizzazione dei lavoratori precari. Il segretario Piscioneri rileva poi, che “a loro volta gli Enti che utilizzano questi lavoratori precari si devono responsabilmente rendere protagonisti di idonee iniziative di stabilizzazione”

All’opinione pubblica calabrese, rappresentanze dei lavoratori e sindacato assicurano che i precari LSU e LPU, nonostante la situazione drammatica in cui versano da mesi a causa dei ritardati pagamenti delle spettanze economiche, stanno svolgendo con grande impegno il lavoro loro affidato negli enti anche in compiti di grande ricaduta sociale.

Lo scenario che abbiamo davanti – conclude Cosimo Piscioneri -, di una giunta regionale in grave difficoltà per la scarsa coesione dei partiti che la dovrebbero sostenere, ma anche priva di una guida sicura e autorevole, capace di progettualità, pertanto impone ai lavoratori la massima vigilanza sui lavori del Consiglio regionale. Nonché una presenza compatta alla manifestazione di protesta per indicare a presidente e membri della giunta regionale che è arrivato il tempo dell’assunzione di responsabilità, e dunque, di esercitare responsabilmente il potere gestionale che l’elettorato calabrese ha loro affidato.

Il Segretario Generale CISL Reggio Calabria - Cosimo Piscioneri -

07 Novembre 2002 - CISL ISTRUZ CALABRIA sciopero ex provveditorati allo studio

LUNEDÌ 11 NOVEMBRE il personale del Ministero della Pubblica Istruzione

effettuer&agarve; una giornata di SCIOPERO con una manifestazione davanti al Ministero in Viale Trastevere a Roma.

Nella nostra regione l’astensione dal lavoro verrà effettuata dal personale amministrativo della Direzione Scolastica Regionale di Catanzaro e dal personale dei C.S.A. (ex Provveditorati agli Studi) di Catanzaro, Reggio Cal., Cosenza, Vibo V.e Crotone.

Lo SCIOPERO NAZIONALE è stato indetto da CGIL - CISL – UIL Settore Pubblica Istruzione a sostegno della vertenza che riguarda:

il rispetto dei contratti di lavoro e la corretta gestione delle relazioni sindacali;

la conclusione delle procedure di riqualificazione del personale, unica opportunità di progressione di carriera, dopo il blocco ventennale di tutti i concorsi interni;

la parità di trattamento economico (indennità di amministrazione) tra il personale proveniente dall’Istruzione con il personale dell’Università e Ricerca;

contro il progressivo sfascio dell’amministrazione (mortificazione delle professionalità dei lavoratori, progressiva privatizzazione delle attività dell’amministrazione senza una preventiva valutazione dell’effettiva economicità dell’operazione, spoil-sistem destrutturale ed ingiustificato);

contro l’uso distorto del denaro pubblico (lavori faraonici e di ’’immagine’’ a fronte dello stato di degrado degli edifici in relazione alla tutela della sicurezza dell’ambiente di lavoro).

In Calabria la protesta riveste particolare valenza considerato che la scuola deve diventare anche attore dello ’’sviluppo locale’’. Scuola con alle spalle una sana e robusta struttura amministrativa che parta dalla valorizzazione delle professionalità dei propri dipendenti.

IL COORDINATORE REGIONALE FPS - CISL - PUBBLICA ISTRUZIONE (Domenico Serranò)

13 settembre 2002 - Patto per il lavoro avviare tavolo di concertazione

Patto per il lavoro di Reggio Calabria: la CISL chiede l’avvio di un tavolo di concertazione tra sindacati, enti locali e imprese.

“Confronto e dialogo, dunque concertazione di regole e interventi per rilanciare lo sviluppo nella provincia di Reggio Calabria e così annullare gli effetti negativi di un’economia nazionale in fase di ristagno e il massiccio aumento dei prezzi di prodotti e servizi. E’ con questo spirito che la CISL di Reggio Calabria chiede sia avviato al più presto un tavolo di concertazione tra organizzazioni sindacali e amministrazioni locali, ente Provincia in primo luogo, e categorie produttive”.
In una dichiarazione, il segretario generale della CISL di Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri ritiene che “è arrivato il tempo di concordare assieme, organizzazioni dei lavoratori, amministratori pubblici, imprenditori, i percorsi di attuazione dei diversi interventi governativi e regionali annunciati quest’estate a favore del territorio di Reggio Calabria e dare soluzione alle tante questioni ancora aperte in tema di crescita economica e civile”.
Chiedendo la ripresa della concertazione, la CISL reggina “intende stimolare i soggetti pubblici ad attivare la spesa pubblica, decine e decine di milioni di euro subito spendibili, così da rimettere in movimento un’economia provinciale che presenta molti dati negativi - il livello di disoccupazione nella provincia reggina è ancora altissimo, oltre il 37 % -, ma che rispetto al passato, è dotata di positive prospettive di sviluppo”.
“In Italia e all’estero l’immagine di Reggio Calabria sta cambiando. – dichiara Piscioneri -. E’ un segnale positivo l’intenzione di Diego Della Valle, il re del mocassino, di raccogliere l’invio del presidente della provincia Pietro Fuda di insediare nell’area industriale di Gioia Tauro il polo del “made in Italy”; è altrettanto positiva l’attenzione che parte del mondo imprenditoriale del Giappone sta riponendo su Reggio Calabria, città e provincia scoperte nel paese del Sol Levante grazie alla presenza nell’organico della Reggina del calciatore Nakamura, un atleta fenomenale amato da milioni di sportivi nipponici.“Per queste ragioni la CISL reggina – afferma Cosimo Piscioneri – sollecita l’adozione di un Patto al cui interno siano armonizzati i numerosi provvedimenti assunti a favore del territorio provinciale fondamentali per creare nuove opportunità di lavoro ai tantissimi giovani disoccupati. Gli enti locali, ad esempio, sono chiamati a svolgere un ruolo importante e delicato in materia di appalti, dovendo procedere speditamente nell’attuare tutte le procedure relative all’accordo di programma sulle infrastrutture siglato dall’assessore regionale ai lavoro pubblici Aurelio Misiti col governo nazionale. Si tratta di opere finanziate con centinaia di milioni di euro spendili fin da subito, che anche la CISL ritiene utili a rimodernare e rendere efficienti le principali infrastrutture della provincia, come il porto di Gioia Tauro e l’aeroporto dello Stretto, la cui realizzazione richiede regole, tempi certi e trasparenza nelle fasi di appalto e di avvio dei cantieri. L’accordo sulle infrastrutture inoltre, deve essere armonizzato con il Contratto d’Area per Gioia Tauro, i Patti Territoriali dello Stretto, di Gioia Tauro, i piani di investimento in campo turistico per la Locride, l’accordo di programma per l’area industriale di San Gregorio.; e con tutta una serie di finanziamenti governativi e regionali attivi in materia di industria, agricoltura, forestazione, turismo, sanità e servizi sociali. In ultimo, gli enti locali debbono fare sentire forte la voce sulle spinose questioni legate ai servizi sempre più deficitari resi da Telecom, Enel, Poste, Ferrovia, che continuano a smobilitare dal nostro territorio, trasferendo in altre aree fuori regione importanti impianti nonché mezzi e uomini”.
“La concertazione deve pure riguardare l’attuazione delle legge di trasferimento delle funzioni dalla Regione a Provincia, Comuni e Comunità Montane per una sua sollecita e corretta applicazione; ed è necessario, che essa sia allargata ai temi della sicurezza sul territorio e della legalità, di una vera ed efficace lotta al lavoro nero”
“Trovando un ragionamento comune sulle cose da fare, sindacati, enti locali e categorie produttive di fatto – conclude Piscioneri –, andranno a realizzare un vero e concreto Patto per lo sviluppo e il lavoro nella provincia di Reggio Calabria, che ieri sembrava una semplice ipotesi di lavoro, mentre oggi si presenta come una possibile realtà”.

Il segretario generale CISL di Reggio Calabria - Cosimo Piscioneri

10 agosto 2002 - CISL RC protesta contro Regione che mette in pericolo stabilizzazione LSU LPU

Tempi duri per….. le fasce deboli della società della nostra regione.
Corrono un serio pericolo numerosi lavoratori atipici degli LSU e LPU.
Dopo l’approvazione del collegato alla finanziaria della Calabria che ha imposto incomprensibili aumenti quali: l’addizionale IRPEF portata all’ 1,4%, il bollo auto aumentato del 10%, il pagamento di un € a farmaco mentre prima era limitato alla singola ricetta, pochi giorni fa il Consiglio regionale ha approvato una serie di limitazioni che mirano ad abolire le agevolazioni per gli Enti e le aziende che hanno già stabilizzato migliaia di LSU/LPU.

Terminata la fase elettorale, durante la quale i “nobili” contendenti per attirare voti non lesinavano promesse di stabilizzazione per quasi tutti questi lavoratori, doveva giungere il tempo delle risposte concrete, che invece tardano a venire, registrandosi invece, solo una serie di segnali negativi;
- Abolizione degli incentivi per gli Enti e le aziende che cercano di dare una stabilizzazione a questi lavoratori;
- Mancato pagamento di oltre 5 mensilità per gli LPU;
- Utilizzazione selvaggia fatta da alcuni amministratori che sovente minacciano di sospendere i progetti se i lavoratori non si prestano ad alcune mansioni diverse da quelle per le quali sono stati chiamati;
- Attribuzione di ore integrative senza un minimo di programmazione e senza un accordo con le Organizzazioni Sindacali.

Nessun Ente o azienda è esente da questa babele di utilizzazione. Lo stesso Comune di Reggio Calabria, al quale le organizzazioni di categoria degli atipici di CGIL, CISL e UIL, hanno chiesto un incontro, non reputa necessario, passato il momento elettorale, affrontare il problema.

C’è dunque, una fascia debole della società calabrese, e c’è pure una fascia debole di lavoratori a cui gli amministratori regionali devono prestare un’attenzione particolare.

Il piano di stabilizzazione concordato dalla Regione con ANCI e parti sociali deve proseguire. Anzi, la Regione deve mettere in condizione Enti e aziende di riprendere il processo di stabilizzazione che oltre a dare un lavoro dignitoso, alleggerisca la disoccupazione, i cui livelli tra i giovani calabresi, anche nel 2002, stanno aumentando sempre più.

IL RESPONSABILE ALAI – CISL - Domenico Serranò

27 luglio 2002 - LA SANITÀ E LA CALABRIA VERSO LA BANCAROTTA Intervento di Domenico Cubello, Segretario Generale Regionale CISL FPS, Sul Collegato alla Sanità (Finanziaria Regionale 2002)

L’approvazione del Collegato Alla Sanità (Finanziaria Regionale 2002) da parte della Commissione Consiliare competente, dimostra ancora, se c’è ne fosse bisogno, la reale volontà della Regione di mantenere immutato un settore, la Sanità, che, nonostante l’impegno degli operatori, si caratterizza per disorganizzazione, sprechi, inefficienze e livello di spesa enorme e fuori controllo. La logica degli “Affari”, del privileggiare lobbies specultative, ha avuto ancora il sopravvento.
C’è la necessità di riorganizzazione,di programmazione, rientrare dal deficit finanziario, del riequilibrio dei servizi territoriali ed ospedalieri pubblici e privati, all’interno delle risorse economiche disponibili, essendo improponibili nuovi balzelli a carico dei Calabresi per prestazioni, specie di alta specialità, non disponibili e fruibili.
La “Manovra” dell’ex Assessore Valerio Rossi, per noi era solo l’avvio del risanamento del Servizio Sanitario Calabrese; e’ stata stravolta dalla Commissione Consiliare competente. La logica del “fare” clientela e affari è risultata ancona una volta più forte dei bisogni sanitari dei Calabresi.
Nonostante la mancanza del Piano Sanitario Regionale si procederà alla liberalizzazione degli accreditamenti di altre strutture che, senza contrattazione di budget, erogheranno prestazioni non appropriate e ripetitive, a fronte di un raddoppio della spesa per la convenzionata registrata negli ultimi anni.
La riapertura incontrollata delle assunzioni servirà a gonfiare in modo clientelare le Aziende di personale generico e dequalificato anzichè puntare sulle carenze oggettive di professionalità qualificata ed alle professionalità necessarie per le alte specialità che dovremmo attivare.
Questa posizione della politica e degli “affari” rischia di passare in Consiglio Regionale, nonostante la denuncia fatta dall’ex Assessore Rossi nella sua lettera di dimissioni.
Rispetto a questa convinzione di “impunità” c’è l’arroganza della classe politica e affaristica. E’ necessario, lo faremo!, individuare, a livello anche personale, responsabilità, interessi, coperture di comodo perchè gli affari di “lor signori” affossino, non solo il settore della sanità, ma portino alla bancarotta finanziaria, al fallimento l’intera Regione.
La denuncia corretta dello stile di Valerio Rossi è ferma nel merito e individua responsabilità.La relazione finanziaria sul settore sanità fatta dal Direttore Generale dell’Assessorato al Bilancio alla Commissione Consiliare non è servita a far rinsavire i Consiglieri Regionali accecati da interessi, speriamo solo clientelari e politici. Risultato, anche l’Assessore Bagarani ha buttato la spugna.
Il nuovo Assessore (ad interim) alla Sanità Luzzo e il Presidente Chiaravalloti per le volontà espresse, per la capacità e competenza, riteniamo si debbano spendere al servizio del bene comune e non degli “affari”.
Ma gli affari si fanno! La demolizione del SSR continua! Ne prendiamo coscienza, agiscano, la società Calabrese sana c’è, pretende lo sviluppo di questa nostra terra. Si costruisca la nuova Calabria con chi la vuole, politica, forze sociali, società civile, si smascherino gli imbroglioni, gli affaristi.
Se questo non avverrà, dovremo prendere atto che c’è condivisione di interesse e responsabilità.
Noi riteniamo che tutti i Calabresi onesti, così come la politica, le forze sociali, la società autoorganizzata non possono sopportare chiamate di correo ma vogliano spendersi per legare il loro agire e datare il loro impegno alla rinascita della Calabria e non alla sua bancarotta finanziaria, morale e culturale.

IL SEGRETARIO GENERALE - Domenico Cubello


19 luglio 2002 - Si al patto del consiglio generale CISL Reggio Calabria

Unanime sì del Consiglio generale della CISL di Reggio Calabria al Patto per il lavoro.
Gli interventi dei segretari provinciale Cosimo Piscioneri, e regionale Luigi Sbarra. Il dibattito.

Comunicato stampa


Unanime si all’intesa del Patto per il lavoro, e pieno consenso alla strategia messa in atto dal segretario generale della CISL Savino Pezzotta e dalla confederazione nazionale della CISL, per giungere alla sottoscrizione dell’accordo di riforma del lavoro in Italia.
Il giudizio positivo è stato espresso dai componenti del Consiglio generale della CISL provinciale riuniti OGGI VENERDI’ 19 LUGLIO al “Villaggio del Pino di Melia di Scilla,al termine di un articolato e approfondito dibattito che ha approvato la relazione introduttiva svolta dal segretario generale provinciale Cosimo Piscioneri, ed è stato concluso dall’intervento del segretario generale della CISL Calabria Luigi Sbarra.

L’intervento di Luigi Sbarra


“Grazie alla trattativa e alla firma del Patto abbiamo capovolto la cultura di esordio del governo Berlusconi - è stato il tema centrale dell’intervento di Luigi Sbarra -. Connotato da un liberismo acceso ed esasperato, voleva decidere sulle grandi scelte di politica economica facendo a meno del sindacato, aveva suonato la campana a morte della concertazione. Dopo il 5 luglio, il governo ha invece riconosciuto la politica dei redditi e la centralità della concertazione con i sindacati in materia di politica fiscale, riforme sociali, questioni del mezzogiorno. E’ il primo patto firmato in Europa con governi di centrodestra dopo gli sconvolgimenti sociali seguiti alla caduta del muro di Berlino, e questo segna una grande novità nelle relazioni sindacali di molti stati europei”.
Sbarra ha affrontato la questione dei rapporti con la CGIL rilevando che “non firmando il patto, Cofferati e la Cgil hanno assunto atteggiamenti antagonistici e massimalisti con il governo e mettono in discussione il modello di sindacato per i prossimi anni. Così oggi ci troviamo di fronte ad una CGIL che sposa la linea del bipolarismo sociale accanto a quello politico, e vuole costruire il partito del lavoro. E’ un atteggiamento che non condividiamo, è una linea che la CISL respinge per difendere la propria autonomia, le scelte di riformismo sociale. L’intesa premia e rafforza il ruolo della CISL – dice Sbarra - che ha scelto la linea della reale e concreta tutela degli interessi dei lavoratori, del pluralismo sociale, che giudica i governi non per il colore politico ma per le risposte che dà alle richieste che provengono dalla società”.
Entrando nel merito del Patto, il segretario della CISL calabrese ha esalto il risultato conseguito sulle questioni del Mezzogiorno: “con le iniziative di lotta di questi mesi è stato chiesto un recupero di centralità del Mezzogiorno nelle iniziative di governo, un effettivo riequilibrio Nord.Sud del Paese. L’accordo è riuscito a fare capovolgere l’impostazione del governo Berlusconi che sulle risorse comunitarie ha fatto marcia indietro, prevedendo che esse siano aggiuntive e non sostituve di quelle ordinarie. E’ previsto il rilancio della programmazione negoziata con il rifinanziamento dei Patti territoriali, diversi dei quali sono calabresi, e il rifinanziamento dei Contratto d’area, tra cui quello per Gioia Tauro. Misura concreta per la delocalizzazione produttiva dal Nord al Sud c’è la possibilità per gli imprenditori che intendono investire nel Mezzogiorno di cumulare le agevolazione della Tremonti bis con il credito d’imposta”.
Dunque “piena condivisione dei contenuti del Patto – ha concluso Sbarra – che rispetto alle posizioni di partenza, consente al sindacato di portare risultati interessanti e concreti per i lavoratori”.

La relazione di Cosimo Piscioneri
Superamento del costo zero per le riforme del lavoro, non computo sperimentale per tre anni dell’art. 18 nelle aziende che creando nuova occupazione superano il limite dei 15 dipendenti, il Mezzogiorno che torna ad essere assunto come questione prioritaria nazionale e a favore del quale vanno destinate non solo le risorse esplicitamente riservate ma utilizzando anche gli strumenti ordinari di intervento, riduzione delle tasse per i redditi medio-bassi, la concertazione come strategia di politica per risolvere i nodi delle pensioni, della fiscalità, dello stato sociale. Sono questi alcuni dei risultati ottenuti dalla CISL nel negoziato e rivendicati nella relazione da Piscioneri il quale ha richiamato i quadri dirigenti provinciali a considerare quale era la posizione di partenza assunta dal governo Berlusconi nel settembre 2001 che, disponendo di una forte maggioranza in Parlamento, era pronto a modifica radicali del lavoro, e licenziando la finanziaria 2002 aveva ignorato completamente le questioni del Mezzogiorno. Per modificare queste impostazioni contrarie agli interessi dei lavoratori, la CISL ha adottato pertanto la scelta del confronto, del negoziato con il governo e con la Confindustria, per evitare un duro scontro sociale. E quando la trattativa era stata interrotta, la CISL ha partecipato compatto allo sciopero del 16 aprile scorso, che ha avuto il risultato di fare modificare posizione al governo e fare ripartire il negoziato. E’ stato a questo punto che il movimento sindacale – ha spiegato Piscioneri – ha dovuto registrare la mancata partecipazione della CGIL al tavolo del negoziato. “La CGIL –ha concluso Piscioneri - ha spostato il piano di battaglia da quello sindacale a quello politico, intendendo assumere la funzione di rappresentanza della sinistra alternativa”.


Il dibattito
“CISL e UIL hanno firmato l’intesa in difesa delle ragioni e degli interessi dei lavoratori e per evitare un duro scontro sociale” ha affermato nel corso del dibattito Mimmo Ligato del sindacato scuola ; “è un ottimo patto per il lavoro, che deve vedere adesso la CISL tendere la mano alla CGIL che negli ultimi tempi si è isolata”, l’affermazione di Pino Pitarella del pubblico impiego; “era un falso problema l’art. 18, messo a nudo dalla CISL in difesa della sua autonomia dai partiti”, la posizione di Michele Brilli della federazione pensionati; “scelta dell’autonomia già adottata nel 1950 dalla CISL quando si scisse dalla CGIL appiattita sulle posizioni dei partiti di sinistra, pagando anche un duro prezzo con l’uccisione di alcuni sindacalisti cislini” ha ricordato Vincenzo Ferraro dei pensionati. Per Domenico Serranò “la CISL ha firmato un ottimo patto che aumenta le tutele dei lavoratori precari”, “un documento che offre prospettive di occupazione nel Mezzogiorno” secondo Romolo Piscioneri; un “patto che esalta il ruolo del sindacato, per la cui attuazione è adesso necessario un confronto serrato con il governo regionale”, per Antonio Bartuni. Annibale Fiorenza ha chiesto che “il patto venga spiegato adeguatamente ai lavoratori anche per fare fronte all’atteggiamento massimalista della CGIL” “Un patto che adesso va attuato” ha affermato Arturo Stella, del settore turismo, il quale ha ribadito il no della CISL alla “rinascita delle mutue aziendali per sconfiggere la volontà nascosta dell’attuale governo di abolire il servizio sanitario nazionale”; Natale Pace esprimendo una valutazione positiva sull’intesa “frutto della capacità propositiva della CISL” si è detto preoccupato perché nel Dpef “mancano alcuni pezzi dell’accordo, non ci sono i fondi per i nuovi contratti per il pubblico impiego, e neppure quelli per i patti territoriali”.

Responsabile stampa CISL di Reggio Calabri – Filippo Praticò

19 luglio 2002 - No ai licenziamenti nel polo tessile di Reggio Calabria - documento di CISL e UIL

"Sì a nuove assunzioni, no ai licenziamenti collettivi nel Polo tessile di San Gregorio”

Comunicato stampa di:

Segreterie provinciali CISL e UIL di Reggio Calabria
Segreterie provinciali FEMCA-CISL e UILTA-UIL di Reggio C.
Componenti CISL e UIL in seno alle RSU - Polo tessile di San Gregorio


“Un netto e forte no ai licenziamenti collettivi. I lavoratori del polo tessile di San Gregorio non si toccano: nessuno può essere licenziato senza ragione, meno che mai per questioni anagrafiche, oppure perché il datore di lavoro senza prove lo accusa di scarso rendimento. Soprattutto ora che il governo centrale ha pronti nuovi investimenti per salvare le aziende in crisi e creare nuova occupazione”.
E’ quanto affermano in una nota stampa, le segreterie provinciali di CISL e UIL, le rispettive segreterie di categoria e componenti presenti nelle Rsu del polo tessile, che tornano a scendere sul piede di guerra anche adesso che la “task force” insediata presso il ministero delle attività produttive e presieduta da Gianfranco Borghini, ha individuato alcune imprese del centro-nord d’Italia e calabresi disposte ad investire nell’area.
“A destare grande allarme sono alcune dichiarazioni di parte imprenditoriale, che, incaute e illogiche, possono mettere in discussione tutto il piano di salvataggio che si sta faticosamente realizzando tra Roma e Reggio”, affermano i sindacati e le rappresentanze sindacali unitarie delle cinque aziende di San Gregorio, due attive, Cotton 2 e Philadelphia, e tre in crisi con i lavoratori in cassa integrazione da mesi, Selene, Teca e Tepa.
Al centro della dura contestazione sono le recenti affermazioni di Antonello Merenda, referente per la formazione professionale della Cotton 2 e della Philadelphia, e stretto collaboratore del titolare delle due aziende l’imprenditore reggino Pietro Miceli.
I sindacati contestano il giudizio secondo cui nelle industrie di San Gregorio “occorre sostituire gli operai più anziani” per “immettere forza lavoro giovane”, con esplicito riferimento agli operai “di provenienza ex Gepi”. Lavoratori per la cui tutela e mantenimento nell’attività lavorativa, lo Stato ha erogato lauti contributi pubblici utilizzati dall’imprenditore Miceli e dagli altri suoi colleghi per rilevare le imprese ex Gepi decotte.“Altri fondi pubblici inoltre, sono stati ottenuti dall‘imprenditore Miceli per formare tali dipendenti alle nuove tecniche di lavoro. Oggi ci viene detto che questi dipendenti non servono più, non sanno lavorare, sono dei pesi, perciò vanno “”sostituiti””, come si fa con gli arnesi ormai arrugginiti. Da sostituire con “forza giovane” più plasmabile secondo i bisogni padronali, meno sindacalizzata. E’ una cosa allucinante, roba da padrone delle ferriere. E’ bene che Il signor Miceli proceda a creare nuova occupazione, invece che a pensare di licenziare”.
Nel documento CISL e UIL rivolgono alcune domande al governo e alle istituzioni locali. Intanto chiedono con quale spirito l’imprenditore Miceli con la sua nuova impresa, la Ma.MI (Maglificio Miceli), voglia partecipare al “contratto di programma” attivato presso il ministero delle attività produttive per garantire il lavoro alle maestranze di Selene, Tepa e Teca, mettendo a disposizione del nuovo consorzio di aziende un capitale pubblico di 20 milioni di euro.
Altra domanda verte “sulla natura del progetto di ampliamento avanzato dal gruppo Miceli per il rilancio dell’area attraverso un investimento di circa 6 milioni di euro e l’offerta di assunzione di alcune decine di nuove unità lavorative”. Infine, i sindacati chiedono “che ruolo ha in tutta questa vicenda, la “Saturno” una srl che secondo alcune informazioni aziendali, ha affittato parte degli impianti di Cotton 2 e Philadelphia all’interno dei quali procede alla formazione di circa 30 unità, i cui prodotti finali realizzati durante le lavorazioni non si capisce bene se sono oggetti d’istruzione ovvero merce immessa sul mercato per la vendita al pubblico.
“E’ necessario che su questa vicenda sia fatta chiarezza”- osservano CISL e UIL che sollecitano un preciso intervento del ministro delle attività produttive, della regione Calabria, di Comune e Provincia di Reggio, dell’ispettorato del lavoro, della magistratura ordinaria e di quella contabile. “Nel Polo tessile di San Gregorio sono anni che si rinnovano crisi e speranze di rinascita, truffe e iniziative serie. Oggi si profila un momento positivo per i lavoratori e per la comunità cittadina: è necessario che tutte le ombre siano diradate, e si proceda ad un concreto e definitivo programma di sviluppo e di rilancio occupazionale dell’area”.

15 luglio 2002 - CISL RC: protesta contro ritardati pagamenti lavoratori LPU

Iniziativa di protesta della CISL nei confronti della Regione Calabria e di alcuni enti locali della provincia di Reggio, accusati di erogare con enorme ritardo le retribuzioni mensili di numerosi addetti LPU (Lavori di Pubblica utilità), e in taluni casi, di gestire in maniera spregiudicata i rapporti di lavoro.
“La precarietà del rapporto e l’incertezza economica offende la dignità dei lavoratori LPU” afferma in una lettera Domenico Serranò, coordinatore dell’ALAI CISL (Associazione Lavoratori Atipici e Interinali) di Reggio Calabria.
Nella nota, da un lato Serranò registra con soddisfazione i benefici che stanno apportando le leggi nazionali e regionali in materia di stabilizzazione dei lavoratori LPU e LSU, e l’arrivo in Calabria di altri fondi pubblici. Ma nel contempo, esprime preoccupazione per “l’utilizzazione selvaggia dei lavoratori fatta da alcuni enti locali, che sovente abusano di questi precari arrivando anche alla minaccia di sospensione dei progetti”.
L’altro aspetto lamentato dal responsabile provinciale dell’ALAI CISL è il ritardo “pauroso” con cui i lavoratori LPU si vedono retribuiti, e molto spesso i pagamenti sono effettuati ogni cinque o sei mesi.“Qualche tempo fa avevamo chiesto all’assessore regionale al lavoro un intervento per evitare questo calvario agli LPU - scrive Serranò -. Oggi purtroppo dobbiamo registrare che, benché sia giunta puntuale l’assicurazione, nei fatti non è stata data soluzione a questo grave ed increscioso problema”.
L’ALAI CISL “raccogliendo le giuste proteste di quanti operano quotidianamente all’interno degli enti pubblici, garantendo servizi utili alla collettività, sollecita l’assessore regionale al lavoro ed il presidente della giunta regionale ad operare urgentemente per rimuovere tale ingiusta situazione. È indispensabile garantire ad ogni lavoratore LPU il sussidio mensilmente e puntualmente”.
Il dirigente CISL propone che la Regione Calabria, analogamente a quanto fatto per i lavoratori LSU, sottoscriva una convenzione con l’INPS affinché sia questo ente ad erogare le spettanze mensile, in sostituzione degli enti locali inadempienti. Il sistema nel comparto LSU funziona e bene, “è un dovere morale - conclude Serranò – fare altrettanto per i lavoratori di pubblica utilità”.

Responsabile stampa CISL Reggio Calabria - Filippo Praticò

11 luglio 2002 - Sicurezza sul lavoro - La Cisl di RC sollecita le autorità pubbliche al rispetto della legge la sicurezza sul lavoro

Piena solidarietà all’operaio forestale vittima di un grave incidente sul lavoro avvenuto nei giorni scorsi in città, e fermo richiamo alle autorità pubbliche a garantire e accentuare le misure a garanzia della sicurezza sul lavoro, sono espressi in una dichiarazione, dal segretario confederale della CISL di Reggio Calabria, Angelo Anastasio.

“Tutta la CISL è accanto all’operaio Pietro Cilione, di Pellaro, e gli rivolge i migliori auguri di immediata guarigione e pronta ripresa”, afferma Anastasio che rivolge pure un sincero ringraziamento a quanti si sono adoperati nel soccorrere e curare l’operaio.

Pietro Cilione, operaio precario dell’AFOR di Reggio, la mattina di giovedì 4 luglio scorso, è stato investito da un’autovettura privata mentre con altri operai, lungo le bretelle del torrente Calopinace, era impegnato nelle operazioni di pulizia delle aiuole disposte sulla carreggiata. L’operazione rientra nell’accordo raggiunto tra l’AFOR e il Comune di Reggio per la pulizia del verde in città. In seguito all’investimento, l’operaio è caduto a terra e con un braccio ha urtato contro le lame di un tagliaerba, riportando gravi ferite all’arto. Soccorso immediatamente è stato trasportato in ospedale per le cure.

In merito all’accaduto Anastasio, responsabile del settore agricoltura della segretaria confederale, pone l’accento sul grande valore che deve avere la cultura della sicurezza sul lavoro. “Convinti sostenitori e promotori della cultura della sicurezza – afferma -, non possiamo sottrarci come sindacato, dal richiamare quanti possiedono responsabilità a vari livelli al rispetto delle norme che in materia sono puntuali e precise.

Tali norme indicano tra l’altro, che operando all’esterno, la zona di lavoro deve essere indicata con segnalazioni apposite, che gli addetti devono poter operare con un vestiario adeguato e distinguibile anche in condizione di pessima visibilità, protetti da giubbotti e caschi. La soglia di attenzione verso la sicurezza è insito che deve essere massima nel caso che ad ordinare l’operazione di lavoro sia un ente pubblico, la cui azione è sempre rivolta alla tutela degli interessi della collettività”.

Anastasio rivolge un pressante invito alle istituzioni pubbliche a “prevenire il verificarsi degli incidenti con un’adeguata e continua formazione di dirigenti e addetti alle leggi sulla sicurezza, e ad aumentare le tutele a favore dell’integrità fisica e della vita dei lavoratori attuando in pieno le misure previste dalle norme, reprimendo i comportamenti illegali, predisponendo altrettanto rigorosi controlli”.

Responsabile stampa CISL Reggio Calabria - Filippo Praticò

28 giugno 2002 - Com CISL Fisascat addetti servizi e commercio
“Commercio, vigilanza, pulizie: a Reggio Calabria la situazione lavorativa in questi settori è al limite di guardia a causa dell’incertezza normativa e per l’arroganza dei cosiddetti imprenditori. La situazione nel settore delle Pulizie è degradante: gente sfruttata, mal pagata, tanto nero, e chi tra i lavoratori osa contestare viene sbattuto in mezzo alla strada”.
A lanciare l’allarme è Francesco Spanò, segretario generale della FISASCAT-CISL, il sindacato che riunisce gli addetti ai servizi e alle attività commerciali e turistiche. Spanò apre delle finestre sulla realtà occupazionale compiendo l’analisi dei tre settori sulla base dell’esperienza maturata giorno per giorno alla guida dell’organizzazione di categoria.
A dare sostegno alle rivendicazioni della FISASCAT è Rosy Perrone, segretaria confederale della CISL provinciale, che rileva che “la situazione è inquietante tale da imporre grosse riflessioni. Intanto che nonostante il grande sforzo politico-sindacale profuso, prima preoccupazione delle organizzazioni sindacali è di dare un minimo di tutela alla disperazione che impera tra i lavoratori di questa tormentata realtà, privilegiando in ogni maniera la salvaguardia di quei pochi posti di lavoro che la gente può contendersi”. Da qui, secondo Rosy Perrone e Francesco Spanò, la necessità di definire da parte di sindacati, istituzioni locali e forze imprenditoriali, “una linea comune di interventi volta a dare finalmente un minimo di serenità alla realtà lavorativa cittadina”.
Aprendo la finestra sul settore delle pulizie Spanò rileva “nei cambi d’appalto si è instaurata una fortissima cultura al ribasso, sempre più aziende vincono gli appalti con offerte da “quattro soldi”. Ma immediatamente dopo l’aggiudicazione, le stesse aziende lamentano di trovarsi in difficoltà economiche così da costringere i lavoratori ad umilianti turni di lavoro e a sottopagarli. Domanda d’obbligo è, dunque, se gli enti che appaltano i lavori di pulizia effettuano i dovuti controlli sulle aziende aggiudicatarie; se verificano il rispetto delle condizioni d’appalto, se verificano quali siano le reali condizioni di lavoro cui sono sottoposti i dipendenti delle imprese e godono di tutti i diritti. Anche quest’anno alcuni cambio d’appalto sono stati molto tribolati; in un caso la società subentrante ha assolto i suoi doveri solo a seguito di una sentenza del Tribunale”.
Spanò rileva che “sempre più gente si rivolge a noi per protestare contro le revisioni peggiorative della buste paga, e contro riduzioni di orario di lavoro operate unilateralmente dai padroncini, i quali si dimostrano pure indispettiti quando ricevono le nostre lettere con le legittime rivendicazioni”.
“Nel settore della Vigilanza - continua Spanò -, si registra come molte guardie giurate siano stressate dall’incertezza retributiva e dai turni massacranti di servizi cui sono sottoposti dalle Aziende le quali, inoltre, pretendono dai GPG totale disponibilità a dispetto della vita privata. Nessuno Istituto poi, dedica attenzioni all’addestramento del personale il quale deve “arrangiarsi” anche nelle situazioni più spericolate. Tutto ciò è conseguenza, principalmente, del mancato rispetto delle tariffe di legalità da parte di gran parte degli Istituti che, vincendo gli appalti con forti ribassi, si trovano sistematicamente in oggettive difficoltà, sempre e comunque a scapito del lavoratore che si sta vedendo inflazionata la propria mansione che invece, richiede esperienza e professionalità”.
Nel settore del Commercio – dice il responsabile della FISASCAT CISL – “è molto forte il lavoro precario: Cfl, Pip, 407, apprendistato, part-time e altre forme di contratti con sigle analoghe, hanno creato una nuova forma di evasione fiscale, perché, con il miraggio della trasformazione a tempo indeterminato del contratto di lavoro, i giovani vengono “flessibilizzati” oltre ogni misura, non vengono pagati adeguatamente, e alla fine pochi di loro verranno “miracolati”. Alle lavoratrici donne - mai nessuno lo ammetterà perché roba da terzo mondo-, viene ancora oggi precluso con ricatti subdoli, il diritto al matrimonio o alla maternità. Il lavoro nero è molto esteso, immotivato considerate le agevolazioni fiscali e contributive cui possono beneficiare le imprese. Impotenti ed inorriditi, si assiste al balletto delle chiusure di negozi o alle compravendite di supermercati senza validi motivi ed in numero elevato.
Spanò tralascia di soffermarsi sul mobbing, fenomeno di ampia portata, e sull’antisindacalismo diffuso “dovendo però costatare che negli USA chi non è iscritto al sindacato non lavora, mentre dalle nostre parti è tutto il contrario”. “Siamo certi, concludono Rosi Perrone e Spanò, che un’azione congiunta e mirata, con le Istituzioni, sarà senz’altro utile a far uscire i lavoratori da questo schiavismo fisico e mentale, poiché solo attraverso una forte presa di coscienza, i lavoratori riacquisteranno fiducia in quell’impalcatura di società che adesso non vedono solida.
20 giugno 2002 - NEGOZIATO CON GOVERNO E CONFINDUSTRIA - Dichiarazione del Segretario Generale CISL Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri

“Stiamo discutendo di cose concrete con il governo nazionale. Dopo mesi di muro contro muro, abbiamo avviato una trattativa che è arrivata al cuore del problema. La CISL è riuscita a portare in primo piano nel Paese la questione degli ammortizzatori sociali, e anche adesso l’indicazione è chiara e precisa: gli ammortizzatori sociali non si fanno a costo zero, occorrono delle risorse che tocca al governo trovare. Uno dei tavoli del negoziato sta affrontando in termini nuovi le questioni del Mezzogiorno”.
Cosimo Piscioneri, segretario generale della CISL di Reggio Calabria, condivide l’impegno assunto dalla segreteria confederale. Piscioneri e il gruppo dirigente reggino esprimono “pieno sostegno alla strategia della confederazione di trattare col governo per tutelare e rafforzare le ragioni di lavoratori, disoccupati e pensionati, in materia di riforma del mercato del lavoro, previdenza, fisco, politiche sociali e Mezzogiorno”.
Piscioneri ribadisce che “compito del sindacato è negoziare, discutere, ragionare, avanzare proposte. La ripresa della trattativa fortemente voluta dalla CISL è frutto delle iniziative di lotta dei lavoratori e dell’imponente sciopero generale del 16 aprile scorso. Il negoziato è condotto come chiesto dalla CISL, senza il ricatto dell’articolo 18 e dell’arbitrato che il governo, facendo un grande passo indietro, ha stralciato dalla delega. E’ sbagliato trattare solo con i governi amici, mentre compito del sindacato è di negoziare con i governi di qualsiasi colore politico, soprattutto in un contesto bipolare”.
Piscioneri critica gli atteggiamenti della CGIL nazionale e locale che “hanno il sapore di difendere gli interessi politici”, e ribadisce che il sindacato deve essere “apartizan”, al di sopra della contesa politica. Solo così può essere libero di valutare se un governo rispetta o no un’intesa raggiunta al termine del negoziato; e di conseguenza, è libero di tornare alla mobilitazione se non si hanno risultati”.
“I lavoratori CISL condividono le posizioni assunte ad ogni livello dalla propria confederazione”, afferma Piscioneri. “Infatti, si è aperto il tavolo sul Mezzogiorno per tentare di portare a soluzione i problemi con un concreto programma di sviluppo supportato da flussi d’investimenti capaci di qualificare e riqualificare la rete delle infrastrutture: completamento dell’A3 in tempi brevi, ammodernamento della statale 106 e della tratta ferroviaria jonica, riqualificazione dei porti e realizzazione delle nuove autostrade del mare; certezze nelle prospettive di occupazione e di sviluppo connesse alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Altro tema è il ripristino delle risorse per finanziare la programmazione negoziata, con particolare riguardo alla piena attuazione del Contratto d’Area di Gioia Tauro e dei Patti territoriali, un preciso e puntuale accordo di programma a favore del polo tessile di San Gregorio, del rilancio dell’area di Saline. Quindi, politiche di effettivo vantaggio fiscale per determinare condizioni e maggiori convenienze agli investimenti nel Mezzogiorno e una nuova politica industriale”.
“Siamo consapevoli che un negoziato è rischioso per il sindacato” prosegue Cosimo Piscioneri, “ma anche per la controparte se non realizza le condizioni per raggiungere un’intesa. E’ stato così ai tempi della riforma della scala mobile e dell’avvio della concertazione, attuate per l’impegno CISL di negoziare con governo e imprenditori le forme di cambiamento poi rivelatesi positive per il Paese. Ed oggi come allora, la CGIL ha paura dei cambiamenti e delle novità”.
“Non temiamo il confronto con la CGIL” afferma Piscioneri. “Ai lavoratori e ai pensionati stiamo spiegando le ragioni della trattativa col governo sapendo che il sindacato non può fare altro che negoziare perché il nostro è solo un progetto sindacale e non politico. Ed è dal confronto e dalla concertazione che è possibile rispondere alle forti domande di nuove regole e nuove risorse in materia di fisco, emersione dal lavoro nero, ammortizzatori sociali e interventi per il Mezzogiorno”.
Il segretario e il gruppo dirigente della CISL reggina, infine, “condividono le posizioni assunte dalla confederazione regionale, finalizzate ad avviare un tavolo di confronto e di concertazione con la giunta regionale della Calabria sulle questioni del lavoro e dello sviluppo, delle politiche sociali, della piena utilizzazione delle risorse comunitarie, per un concreto programma di opere pubbliche e infrastrutturali, per il rilancio dei punti di crisi industriale della Regione, così come contenuto nella piattaforma sindacale unitaria dello sciopero del 16 aprile per costringere l’esecutivo calabrese a confrontarsi con il sindacato sui tavoli settoriali e con ciascun assessore. Confermano perciò, stima e sostegno alla linea della segreteria calabrese CISL, e al segretario generale Luigi Sbarra, e stigmatizzano invece, l’attacco violento e ingiustificato, che costituisce una vera caduta di stile, messo in atto dalla CGIL Calabria, che conferma anche qui la volontà di trattare solo con alcuni governi condizionando in tale modo il potenziale di rappresentanza sociale di tutto il sindacato confederale calabrese”.

Il segretario generale della CISL Reggio Calabria - Cosimo Piscioneri

15 giugno 2002 - No privatizzazione fecondazione assistita - Donne Cisl

“Non si può paragonare il lifting alla pratica della fecondazione assistita. Anche per procreare un figlio con la provetta, lo Stato deve assicurare il proprio sostegno economico alle coppie che possiedono redditi modesti”.
Le Donne della CISL di Reggio Calabria esprimono forte dissenso verso quegli articoli della legge in discussione in Parlamento con cui si affida solo a Centri specializzati e su pagamento il compito di aiutare le coppie sterili ad avere un figlio.
Nuccia Malaspina, coordinatore provinciale delle Donne CISL, e Rosy Perrone, segretaria confederale della CISL provinciale, dicono “no alla privatizzazione della fecondazione assistita”: “con questa legge si crea una situazione di forte disparità economica. Solo chi ha più soldi può rivolgersi ai Centri specializzati considerate le alte tariffe praticate. E’ giusto che per farsi un lifting e rivolgersi ad un chirurgo estetico, un cittadino paghi le spese per l’intervento. E’ ingiusto invece, che lo Stato neghi un sostegno economico a quelle coppie di reddito medio-basso che desiderano avere un figlio attraverso le tecniche di procreazione assistita”.
Nuccia Malaspina e Rosy Perrone non intendono entrare nel merito della legge e sui principi etici che la sorreggono, ma criticano fortemente il fatto che “la fecondazione non sia praticata gratuitamente a carico del Servizio sanitario nazionale per le fasce di reddito più bisognose dal punto di vista economico. Ed è solo una goccia nell’oceano il Fondo speciale per favorire l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita di 6,8 milioni di euro da ripartire tra le Regioni.
“Concedendo di fatto l’esclusiva di questa tecnica ai centri privati, da una parte si introduce surrettiziamente il criterio della privatizzazione della sanità, dall’altra si consente di farvi ricorso solo a chi ha più soldi. La privatizzazione va bene in molti settori, non in quello che incide sui livelli essenziali di una famiglia, che incide sui sentimenti di una coppia. La fecondazione assistita è un atto sanitario, che va inserito nei Lea, livelli essenziali di assistenza; che indubbiamente va protetto e tutelato, da “avventurieri e operatori senza scrupoli” come si preoccupa di dire lo stesso ministro della salute Girolamo Sirchia, il quale evidentemente è in possesso di dati eloquenti e preoccupanti.
“Come donne organizzate nella CISL – affermano Malaspina e Perrone - siamo per uno Stato che garantisce sempre la socialità dei suoi comportamenti e difende i ceti meno abbienti. Siamo pronte a mobilitarci in difesa di questo principio, attiveremo le nostre associate, creeremo un movimento di opinione per dire no alla privatizzazione della fecondazione assistita, che si confronti con quei deputati e senatori illuminati disposti a modificare le legge ancora in discussione in Parlamento”.

Nuccia Malaspina Rosy Perrone
Coord. Donne CISL REGGIO C. Segret. Confederale CISL REGGIO C.

13 aprile 2002 - Sciopero generale del 16 aprile: appello della CISL
Dichiarazione di Cosimo Piscioneri, segretario generale CISL Reggio Calabria

"E’ sciopero generale perché dal governo centrale e dalla giunta regionale, vogliamo risposte concrete a favore del 30 % di giovani disoccupati e degli oltre 50 mila lavoratori in nero presenti nella provincia di Reggio Calabria".
E’ quanto afferma Cosimo Piscioneri, segretario generale della CISL di Reggio Calabria, rivolgendo un nuovo appello a lavoratori, pensionati, donne, giovani, a aderire alla manifestazione di protesta di martedì 16 aprile a Catanzaro.
"L’articolo 18 non è un tema su cui trattare, non è il lavoro precario la risposta da dare alle nostre migliaia di giovani in cerca di occupazione - dice Piscioneri -. Il governo nazionale, anziché prodigarsi di tagliare diritti ai lavoratori deve preoccuparsi di consolidare quelli già esistenti e, semmai di estenderli a chi non ne ha con lo statuto dei nuovi lavori. Vogliamo un confronto serio, sapendo che la nostra battaglia ha già messo a nudo come il ministro del tesoro Giulio Tremonti volesse la riforma del lavoro a costo zero, e solo ora, dopo le proteste di CGIL CISL e UIL, si sta preoccupando di reperire i fondi per gli ammortizzatori sociali e la formazione continua".
Piscioneri denuncia poi, i "troppi annunci e fatti concreti zero" dell’esecutivo regionale in termini di azioni per lo sviluppo e di difesa di un sistema occupazionale che in provincia di Reggio sta registrando preoccupanti passi indietro: licenziamenti selvaggi attuati dalle poche industrie, abbandoni di postazioni e cancellazione di servizi da parte di Telecom, Enel, Fs e Poste".La Calabria martedì 16 aprile si ferma perché "intendiamo protestare contro una giunta regionale che preferisce "comandare anziché governare", vuole gestire a porte chiuse e senza confronto con le parti sociali, non intende realizzare il federalismo trasferendo le competenze gestionali alle province, ai comuni, alle comunità montane".
"Il Presidente e la giunta regionale - afferma Cosimo Piscioneri -, non possono rifiutare di confrontarsi con il sindacato, debbono misurarsi con le proposte di CGIL CISL UIL in materia di decontribuzione previdenziale, scuola, sanità, assistenza sociale. Soprattutto, non possono pensare di licenziare un bilancio regionale che non contiene ipotesi di sviluppo, bensì aumenta ed inasprisce la tassazione nei confronti dei calabresi di oltre 300 euro a persona".

Segretario Generale CISL Reggio Calabria - Cosimo Piscioneri -

12 aprile 2002 - La protesta silenziosa del 16 aprile anche per sollecitare la giunta regionale ad attuare la legge sull’assistenza sociale.

Appello della Donne CISL di Reggio Calabria.

Dichiarazione di Rosy Perrone (segretaria provinciale confederale) e Nuccia Malaspina (coordinatrice provinciale Donne CISL)


“Sciopero per dire no al governo che sbaglia, di cui non si condividono i provvedimenti in materia di lavoro, e sciopero per suonare la sveglia alla giunta regionale affinché proceda tra l’altro, ad attuare la legge quadro 328 sull’assistenza sociale che interessa in particolar modo il mondo femminile”.
Sono alcuni dei motivi per i quali Rosy Perrone, segretaria provinciale confederale, e Nuccia Malaspina responsabile del Coordinamento Donne della CISL di Reggio Calabria, e tutte le componenti del coordinamento, rivolgono un pressante invito alle lavoratrici ad aderire alla sciopero generale unitario di martedì prossimo.
“E’ da più di vent’anni che non si attua una forma di protesta così forte – dichiarano le Donne CISL –, uno sciopero di tutte le categoria con l’astensione dal lavoro per otto ore, ma è un sacrificio necessario perché lo richiede il momento che stiano attraversano nel Paese e in Italia”.
La modifica dell’art. 18 che conduce ad una sorta di licenziamento facile, ha forti riflessi negativi sul lavoro femminile perché amplia la precarizzazione. Con lo sciopero le Donne CISL rivolgono al governo la forte richiesta di estendere diritti e tutele per le forme di lavoro atipico, finanziare gli ammortizzatori sociali, realizzare norme certe e definite a favore delle lavoratrici interinali, attuare quella parte del Libro bianco sul lavoro di Marco Biagi che incide sul lavoro precario di cui prima vittima è la donna lavoratrice.
Con lo sciopero generale CGIL CISL UIL chiedono al governo nazionale torni ad attivare un serio e costruttivo tavolo di concertazione, ed assieme agli imprenditori si troni a discutere a partire dai temi della stabilità del lavoro e della sua qualità per promuovere nuova occupazione.
Le Donne CISL di Reggio Calabria, in presenza di un alto tasso di disoccupazione regionale, e di offerte lavoro quasi esclusivamente riservati a ruoli maschili, nell’agenda delle richieste sollecitano pertanto politiche di formazione professionali innovative, indirizzate ad un sostegno della specificità femminile anche rispetto a professione nuove così come emergono in alcuni comparti dell’edilizia o delle lavorazioni che si effettuano nell’area industriale e nel porto terminal di Gioia Tauro.
“La specificità calabrese dello sciopero generale unitario – sottolineano Rosy Perrone e Nuccia Malaspina – è data dalla protesta contro la manovra finanziaria della Regione, impostata senza alcuna consultazione delle parti sociali, dalla necessità per il sindacato di confrontarsi con la Regione, non per imporre una linea ma per esprimere il parere dei rappresentanti dei lavoratori in una terra in cui i lavoratori in nero sono 200.000 ed i disoccupati sono il 26% della popolazione”. Si protesta inoltre, contro i ritardi della giunta regionale nell’attuare la legge sull’assistenza sociale 328 che interessa molto da vicino le donne per gli interventi a favore degli asili nidi, in tema di attenzione ai bisogni della Terza Età ed in particolare degli anziani non autosufficienti; perché riorganizza il sistema dell’assistenza economica alle persone disabili, collegandola a specifici progetti di autonomia, di integrazione lavorativa e sociale; consente l’avvio di politiche di sostegno all’inserimento ed al reinserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio sociale.
In definitiva, uno sciopero per lanciare il monito che non si governa contro i lavoratori, ma in concertazione con i loro bisogni e le loro richieste”.

Rosy Perrone e Nuccia Malaspina – Coordinamento Donne CISL

10 aprile 2002 - Dichiarazione CISL CALABRIA - Luigi Sbarra sul bilancio regionale


Bilancio 2002 Regione Calabria
Audizione Commissione consiliare Sviluppo Economico
Dichiarazione di Luigi Sbarra segretario generale CISL Calabria
“Non ci siamo proprio. La giunta regionale, sul bilancio continua a sfuggire il confronto con le rappresentanze sindacali dei lavoratori. Non è sufficiente un’audizione del consiglio regionale per chiudere la partita”.
Luigi Sbarra, segretario generale della CISL Calabria, con una dichiarazione prende atto dell’iniziativa adottata dal Consiglio regionale calabrese, ma ribadisce di volere un incontro preventivo sul bilancio con la giunta regionale.
“Mai nutrito dubbi sulla sensibilità e sulla correttezza istituzionale del presidente della commissione consiliare sviluppo economico Francesco Talarico e dei suoi colleghi”, precisa Sbarra che aggiunge “rilevo però, di non avere avuto recapitato ancora, nessun documento che ci possa consentire una valutazione di merito sulla manovra finanziaria e così rispondere agli eventuali quesiti che potrà porre la commissione”.
Per Sbarra l’audizione in Consiglio “non elimina il problema di fondo che rimane l’assenza di un confronto preventivo della giunta regionale con il sindacato, al contrario di quanto avviene a Roma dove il governo prima di presentare in Parlamento la Finanziaria 2002, ha incontrato le rappresentanze dei lavoratori e degli imprenditori e delle altre categorie produttive e professionali del Paese. E la competente commissione parlamentare convoca le parti solo per avere chiarimenti su alcune limitate questioni del documento finanziario”.
Per Sbarra “il bilancio della Calabria è doveroso discuterlo prima che sia esaminato dal Consiglio regionale, e la sede non può essere che quella della giunta regionale”.“Quanto sta avvenendo è il solito copione che si registra per il secondo anno”, annota il leader della CISL calabrese, il quale chiede al presidente della giunta Giuseppe Chiaravalloti che “rispetti il patto di concertazione che egli ha sottoscritto a giugno del 2000 con le organizzazioni sindacali confederali della Regione. Nell’intesa, il presidente Chiaravalloti ha sottoscritto che “la politica e la strategia della concertazione è uno strumento irrinunciabile per una seria pratica della programmazione dello sviluppo” convenendo altresì "sull’importanza di confronti concertativi semestrali sulla politica di bilancio da realizzare ovviamente in via preventiva".
“Il presidente della Calabria – dice Sbarra - non può adesso tirarsi indietro.
Le scelte di politica del bilancio e la necessità di qualificare e finalizzare la spesa pubblica per lo sviluppo, non sono di pertinenza esclusiva della politica, ma anche delle forze sociali, del sindacato e del mondo delle associazioni economiche, imprenditoriali, culturali, professionali. Le forze cioè, impegnate quotidianamente nel difficile compito di affrontare e risolvere le questioni della crescita economica e della occupazione della trasparenza e della moralizzazione nella nostra Regione”.
“Quanto sta avvenendo in queste ore in Calabria – conclude Sbarra -, la sordità del governo regionale e l’incapacità che dimostra ad affrontare in termini risolutivi le questione legate allo sviluppo e alla occupazione, rafforza nel sindacato confederale l’impegno di attuare per lunedì 16 aprile una grande manifestazione di protesta e di proposta, dei lavoratori, dei pensionati, delle donne, dei giovani disoccupati”.

8 aprile 2002 - Sciopero generale del 16 aprile: appello della CISL ai lavoratori, alle donne, ai pensionati, ai giovani disoccupati, a partecipare alla manifestazione regionale di Catanzaro.
Dichiarazione di Rosy Perrone, segretaria confederale CISL Reggio Calabria.

’’È assolutamente necessario che in Calabria, lavoratori, pensionati, donne e giovani disoccupati, riprendano le azioni di lotta accanto alla CISL, alla CGIL, alla UIL, partecipino allo sciopero del 16 aprile, per indurre la Giunta regionale a concertare con il sindacato le strategie più idonee a rilanciare lo sviluppo e dare concrete opportunità di occupazione a migliaia e migliaia di giovani ancora senza lavoro.

Questo perchè – dichiara Rosy Perrone, segretaria confederale della CISL di Reggio Calabria - la sola proclamazione dello sciopero generale indetto in Italia da CGIL CISL e UIL, ha già avuto il risultato di innescare forti dissensi in seno agli industriali italiani, non piÙ uniti nella difesa ad oltranza della riforma dell’articolo 18. Anche dai partiti della maggioranza di governo adesso giungono segnali distensivi nei confronti del sindacato confederale, mirati a ricercare il dialogo e non lo scontro con CGIL CISL UIL.

È segno allora, che siamo sulla buona strada per riprendere il vero confronto sulla riforma del lavoro nel nostro Paese, estendere le tutele a tutti i lavoratori, dibattere concretamente sugli ammortizzatori sociali e sulle nuove forme di flessibilità del lavoro’’.

Per Rosy Perrone sono chiare le dichiarazioni di Luciano Benetton e Gianfranco Zoppas, due dei principali industriali del Nordest, entrambi del Veneto. Mentre Zoppas dichiara che ’’per la maggioranza delle imprese venete, questa vicenda dell’articolo 18 non ha alcun risvolto pratico’’, Benetton rileva che ’’a noi il fatto che venga modificato non cambia proprio nulla. Non siamo un’azienda con meno di 15 dipendenti e non facciamo certo parte del sommerso. Gli esperti dicono che sul libro bianco di Marco Biagi ci sono tanti temi sulla flessibilità molto piùimportanti dell’articolo 18 su cui dibattere’’.
Ecco dimostrato perchè è sterile da parte del governo insistere con la questione dell’articolo 18 – dichiara la segretaria CISL -, e anche perchè allo sciopero generale partecipano le tante sigle sindacali autonome e quelle che fanno riferimento ai partiti di destra. Sciopero che avrà pure la partecipazione della Federazione nazionale della Stampa, i cui vertici in più occasioni hanno ribadito che il mantenere in vita l’articolo 18 ’’è un segno di civiltà e indipendenza’’ e che abolendolo ’’si vogliono indurre al silenzio i giornalisti scomodi’’.

’’Bene fa allora il segretario generale della CISL Savino Pezzotta - sostiene Rosy Perrone - a chiedere al governo di accantonare la questione dell’art. 18 e di confrontarsi sul Libro Bianco in gran parte redatto da Marco Biagi. Quando chiede al governo che, una volta che ha trovato i soldi per le imprese, trovi le somme necessarie anche per gli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori’’. È necessario dibattere sulle forme di partecipazione dei lavoratori alle vita delle imprese, modificare la legge per favorire l’emersione delle aziende che operano in clandestinità, prevedendo assieme ai benefici per le imprese, anche benefici diretti per i lavoratori, come ad esempio i contributi figurativi per il periodo di lavoro nero’’.

’’Le vere riforme non si fanno senza soldi, i tagli alle prestazioni sociali non si fanno riducendo i diritti e le tutele per i lavoratori’’, rileva Rosy Perrone la quale nega che la partecipazione della CISL allo sciopero generale, abbia uno scopo politico. Anche questa volta prende a prestito le affermazioni di Savino Pezzotta: ’’Per cogliere il risultato pieno che si propone, il sindacato deve avere la forza per avanzare una vera riforma generale, e l’avrà solo se saprà coniugare una vera autonomia politica, se sarà ’’a-partisan’’, se non si legherà a nessuna forza politica. Tema sempre caro alla CISL e per il quale si è sempre battuto tanto da divenire negli anni essa stesso un soggetto politico propositivo’’.

Ci sono temi locali accanto a quelli nazionali alla base della protesta del 16 aprile che si svilupperà in Calabria con una manifestazione a Catanzaro. Tra essi, Rosy Perrone indica come ’’fattore di sordità della giunta regionale alle istanze dei cittadini, l’incapacità di governare perchè desiderosa solo di comandare, l’incapacità ad affrontare le questioni spinose della Sanità e ad attuare la legge quadro sull’assistenza sociale, i forti ritardi accumulati sul trasferimento delle deleghe agli Enti locali riproponendo vecchi modelli di neo-centralismo regionale. Significativi a questo proposito, la volontà di annullare il decentramento provinciale degli uffici della Regione e concentrare tutto nella sede di Catanzaro, e il dietro front del presidente Giuseppe Chiaravalloti e il conseguente impegno a rivedere il progetto di Distretto tecnologico che vedeva escluse la città e l’università di Reggio Calabria’’.

’’È una Regione Calabria – conclude la segretaria della CISL reggina – che accetta in silenzio e nulla opera per impedire le riorganizzazioni e le ristrutturazioni selvagge che stanno attuando Telecom, Poste, Ferrovie dello Stato e Enel, con la tragica conseguenza di distruggere migliaia di posti di lavoro e trasferire impianti e quote di lavorazione in altre Regioni depauperando il territorio della Calabria’’.

Responsabile stampa CISL Reggio Calabria Filippo Praticò

29 marzo 2002 - ESCLUSA LA SEDE DEL DISTRETTO TECNOLOGICO

Preoccupa la notizia secondo cui la città e la provincia di Reggio Calabria sarebbero state escluse dal progetto di Distretto tecnologico elaborato il mese scorso dalla Giunta della Regione Calabria e, dunque, da un consistente piano di investimenti finanziari. Sarebbe un grave atto di discriminazione nei confronti di una comunità fortemente protesa all’innovazione tecnologica per favorire lo sviluppo civile, e accompagnare le imprese a potenziare le attività produttive ed i servizi di commercializzazione.

Se le cose fossero in questi termini, questa esclusione costituirebbe l’ulteriore atto ai danni di una città e di una provincia che, colpo su colpo, stanno perdendo le presenze qualificate sul territorio delle postazioni TELECOM, Ferrovie dello Stato, Poste, ENEL, con gravi ripercussioni sul piano occupazionale per i forti ridimensionamenti di personale.

Concordo sul fatto che la mancata previsione di istituire un distretto tecnologico colpisca la città di Reggio, la più popolosa della regione, sede del consiglio regionale e dell’Università Mediterranea che ha al suo attivo due significativi corsi di laurea, Ingegneria delle telecomunicazioni ed Ingegneria elettronica, che appunto hanno il loro fulcro nello studio e nella elaborazione dello sviluppo delle nuove tecnologie.

Ecco perché sono urgenti e necessarie le risposte di merito del presidente della giunta regionale Giuseppe Chiaravalloti e dell’assessore al ramo Emanuele Emmanuele, ed una puntuale modificazione del progetto. Ciò tenuto conto, soprattutto, che la città di Reggio ha in fase avanzata di realizzazione la costruzione della “comunità metropolitana telematica” che prevede servizi innovativi a favore dei cittadini e lo sviluppo dell’occupazione, e l’area industriale e il porto terminal container di Gioia Tauro si trovano in fase di accentuato incremento produttivo e di crescita delle imprese.

Come sindacato, rivolgiamo l’invito alle forze politiche di maggioranza e di opposizione, di esprimere una forte presa di posizione in difesa degli interessi reali della città e della provincia, senza palleggiamenti di responsabilità. Perché fino ad oggi su tante questioni, come ad esempio le vicende Saline, Polo tessile di San Gregorio, eccetera abbiamo ricevuto solo promesse dal chiaro sapore elettorale, mentre attendiamo risposte certe e meccanismi concreti di sviluppo economico e occupazionale.

Segretario generale CISL Reggio Calabria - Cosimo Piscioneri


21 marzo 2002 - CONVEGNO FNP CISL SU SANITÀ E PREVIDENZA

In un decennio, dal 1990 al 2000 le entrate fiscali degli Enti locali sono aumentate del 439 per cento, passando da 13 miliardi di euro a 70 miliardi. In provincia di Reggio Calabria dal febbraio scorso gravano inoltre, alcuni nuovi balzelli imposti dalla Regione in materia di servizi sanitari che pesano duramente su lavoratori e pensionati. A fronte di queste situazioni, nella regione e in citt&agarve; si registra un disimpegno clamoroso sui servizi sociali, sull’assistenza alle fasce deboli, sui servizi sanitari.

’’Previdenza e assistenza, con particolare riferimento agli anziani’’: è allora il titolo del convegno in programma domani/oggi giovedì 21 marzo 2002 presso il ’’Circolo Velico’’ di Reggio Calabria. Lo promuove la Lega comunale della Federazione territoriale Pensionati CISL con l’obiettivo di predisporre una proposta per ’’una sanità migliore e per un’assistenza sociale nella citt&agarve; di Reggio, in grado di recuperare, per il vasto mondo degli anziani, tutte le negatività ed anomalie che portano con sè i governi superficiali della città e della nazione.

I lavori sono presieduti dalla segretaria confederale CISL Rosy Perrone, e saranno aperti dal capo lega comunale Leandro Branca, e conclusi dal segretario generale provinciale della FNP-CISL Saverio Murolo.

Con il convegno, la Lega reggina della Federazione Pensionati CISL ’’alza alta la sua voce di protesta per l’effettiva erogazione e l’aumento delle risorse disponibili in materia di servizi sociali’’. Vuole proporsi – afferma Leandro Branca - quale ’’centro propulsivo delle iniziative di confronto e di lotta per l’affermazione dei diritti degli anziani, dei pensionati, dei soggetti più deboli’’.

Responsabile stampa CISL Reggio Calabria - Filippo Praticò

14 marzo 2002 - ALAI-CISL e INAS-CISL insieme

Il sindacato di categoria degli atipici e il patronato della CISL hanno istituito un nuovo servizio di consulenza per i lavoratori interinali, per i ’’collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.), per i liberi professionisti, i venditori porta a porta, per gli L.S.U. e gli L.P.U..’’

Gli addetti ai nuovi lavori, 2 milioni di iscritti all’INPS, di cui 8 mila nella nostra provincia, rappresentano una realtà, notevole ed in forte espansione che coinvolge sia i giovani che i meno giovani rispondendo alle maggiori esigenze della flessibilità da parte delle imprese, ma spesso anche alle esigenze delle nuove generazioni che entrano nel mondo del lavoro ed hanno necessità di fare esperienze professionali, poter entrare o rientrare nel mondo del lavoro.

Risvolto della medaglia sono molti problemi che questi lavori hanno in comune, quali:


carenze informative sulle caratteristiche delle forme di lavoro;

necessità di consulenza assistenziale e previdenziale;

tutele differenziate rispetto al ’’lavoro’’ tradizionale:

desiderio di aggregazione ad altri soggetti con analoghi problemi.

Per i lavoratori interinali e per gli iscritti alla gestione separata lo sportello CISL è un’importante opportunità: il controllo della posizione previdenziale, il calcolo presunto della prestazione pensionistica obbligatoria, presentazione delle domande di assegni al nucleo familiare, assegni di maternità, pratiche di infortunio e malattie professionali, controllo e ricongiunzione delle diverse posizioni assicurative, ed ancora le domande di disoccupazione in scadenza il 2 Aprile.

La CISL offre, altresì, il ’’sistema servizi’’ che mette a disposizione degli iscritti per problemi fiscali, legali, assicurativo-mutualistico.

Lo sportello di consulenza del Patronato INAS-CISL funziona il mercoledì dalle ore 16 alle ore 18 in Via dei Correttori, 6 - tel. 0965/ 27194 - Reggio Calabria, mentre l’ALAI- CISL riceve dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 10 in Via dei Correttori, 6 - tel. 0965/27173 - Reggio Calabria, e il martedì dalle ore 16 alle ore 18 in via Statale, 111 - tel. 0966/55972 - Gioia Tauro.

IL RESPONSABILE ALAI – CISL - Domenico Serranò

8 marzo 2002 - SABATO 9 MARZO MOBILITAZONE CISL REGGIO CALABRIA - L’ART. 18 NON SI TOCCA

’’L’articolo 18 non si tocca, no alla libertà di licenziare. La CISL partecipa al negoziato col governo per estendere i diritti sindacali, le tutele sociali, lo sviluppo ed il lavoro nel Mezzogiorno. Questo diciamo da tempo e questo ribadiremo ai lavoratori nell’assemblea generale che terremo domani/oggi (sabato)’’.

Cosimo Piscioneri, segretario generale della CISL di Reggio Calabria, in una dichiarazione riconferma la posizione della propria sigla sindacale dando appuntamento ai quadri dirigenti ed agli iscritti CISL alla nuova iniziativa di mobilitazione indetta dalla segreteria nazionale per domani/oggi in tutta Italia. A Reggio Calabria l’assemblea dei lavoratori CISL avrà luogo sabato 9 marzo mattina al Dopolavoro Ferroviario

Cosimo Piscioneri valuta con attenzione quanto sta avvenendo in questi giorni al ministero del lavoro e afferma ’’si deve soprattutto alla ferma determinazione della CISL di portare avanti il negoziato sulla riforma del mercato del lavoro assieme alla netta opposizione a qualsiasi tipo di modifica dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, se il governo sta facendo passi indietro. Se il ministro Maroni adesso afferma che il governo non ha alcun interesse ’’a forzature’’ sull’art.18, e se anche il vice premier Gianfranco Fini rileva che l’argomento ’’non è strategico’’ Anzi per il segretario della CISL di Reggio Calabria, ’’è necessario dare forza alla mobilitazione convinti che alla fine il risultato ci sarà, che ogni tipo di modifica sarà archiviata’’.
Nei giorni scorsi era stato l’intero l’esecutivo confederale reggino ad esprimere all’unanimità ’’il pieno sostegno alle chiare e trasparenti determinazioni della Segreteria Confederale sui temi dello sviluppo del mezzogiorno, delle politiche sociali e del mercato del lavoro’’ assieme alla presa d’atto ’’delle difficoltà che impediscono, in questa fase, al movimento sindacale di assumere posizioni unitarie e convergenti. La CISL, forte del consenso dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati, delle fasce deboli della società civile, ritiene assolutamente impraticabile ogni procedura che antepone lo scontro sociale al tavolo delle trattative’’.

La mobilitazione della CISL è in atto da mesi ormai. È stata avviata il 13 novembre dello scorso anno con la Manifestazione Nazionale dei quadri dirigenti tenuta. A Roma a sostegno del confronto con il Governo e gli Imprenditori sulle questioni che riguardano la finanziaria , la previdenza , il Libro Bianco sul Lavoro ed il Mezzogiorno. Il 25 gennaio scorso, si è scioperato in Calabria nell’ambito delle manifestazioni promosse da CISL CGIL UIL per protestare contro la legge finanziaria che penalizzava il Sud . A febbraio prima a Napoli e poi a Palermo, la CISL ha quindi riunito tutti i quadri dirigenti per ribadire il no alle modifiche dell’articolo 18, e sollecitare il governo a riprendere il tavolo della concertazione sulle grandi questioni della previdenza, degli ammortizzatori sociali, della riforma del fisco.

Il Segretario Generale - Cosimo Piscioneri

7 marzo 2002 - 8 marzo 2002: ’’una speranza per Safiya Huseini’’, la giovane donna della Nigeria condannata alla lapidazione da un tribunale islamico

È questo il tema del convegno scelto dal Coordinamento donne della CISL di Reggio Calabria per celebrare la giornata della donna.


Attraverso il dramma della giovane nigeriana, a favore della quale è mobilitato tutto il mondo occidentale, il sindacato d’ispirazione cristiana chiama tutti a riflettere su un Islam specchio delle donne senza volto, e più in particolare, sul pianeta sconosciuto delle immigrate a Reggio Calabria.


La CISL ha promosso il convegno d’intesa con l’ANOLF CISL (Associazione Nazionale Oltre le Frontiere) che cura i rapporti con gli immigrati extracomunitari, e con l’Università per Stranieri ’’Dante Alighieri’’ di Reggio Calabria, nella cui aula magna, l’8 marzo, con inizio alle ore 16, si svolgerà l’incontro.


Presieduti dalla segretaria confederale Rosy Perrone, i lavori si articolano con le relazioni delle componenti il Coordinamento donne CISL di Reggio, Nuccia Malaspina su ’’localismi e globalizzazione, armonizzazione di esigenze diverse’’, e Claudia Passarini sulle ’’condizioni della donna musulmana dal punto di vista di una donna occidentale’’. Seguiranno una comunicazione di Rosalba Mallamo sulle iniziative di mobilitazione per ridare ’’una speranza a Safiya’’, e la testimonianza che si prospetta interessante, su saperi e costumi della cultura islamica offerta dalla professoressa Amel Jounini, docente di arabo all’Università per Stranieri ’’Dante Alighieri’’. Le conclusioni del dibattito saranno svolte dal segretario generale della CISL reggina Cosimo Piscioneri.


In proposito, in una dichiarazione i segretari Cosimo Piscioneri e Rosy Perrone, rilevano che quello del 2002 è un “8 marzo diverso perchè niente è più come prima da quel tragico 11 settembre di New York.


Oggi diventa molto importante adoperarsi affinchè la mimosa torni ad avere il primitivo significato di aggregazione e non di arido simbolo dal consumismo. Avendo questo obiettivo, la CISL di Reggio Calabria celebra la Festa delle Donne aggiungendo alla riflessione un collegamento reale con altre donne, ’’con quelle che non hanno niente da festeggiare in nessun giorno dell’anno’’. Quale migliore simbolo è allora Safiya, vittima di un odioso fanatismo religioso’’, osservano i due segretari CISL, che ricordano il grande gesto di coraggio dimostrato dalla Chiesa cattolica presente in Nigeria che in più riprese ha espresso la ferma condanna della decisione e sta molto operando per fare cambiare verdetto al tribunale islamico.


Rosy Perrone e Cosimo Piscioneri sottolineano l’impegno del presidente dei vescovi dello Stato africano della Nigeria, John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, di mantenere il dialogo con gli appartenenti alla religione dell’islam che, come afferma il presule, nella sua gran parte non è fondamentalista; dialogo fra religioni per continuare a mantenere un ruolo determinante per lo sviluppo democratico e pacifico della Nigeria, il cui cammino verso la democratizzazione dopo anni di dittatura militare, è molto difficile.

Il presule in ogni occasione si sforza di fare capire che sono i conflitti politici ad incoraggiare gli integralisti, i quali pensano che la Nigeria debba diventare uno Stato islamico. ’’Noi non ci opponiamo alla legge della sharia solo perchè siamo cristiani, ma perchè pensiamo che non sia un bene per la Nigeria’’, ha affermato l’arcivescovo Onaiyekan a proposito della decisione della Conferenza episcopale nigeriana di condannare con forza il destino assegnato a Safiya, la giovane che dovrebbe essere lapidata perchè rimasta incinta da una violenza carnale’’.


Piscioneri e Perrone sottolineano ancora le parole del presule quando afferma che la legge della sharia ’’non dovrebbe essere imposta nemmeno ai musulmani. Noi diciamo: come nigeriano, sia islamico che cristiano, tu hai gli stessi diritti, che nessuno può negare. Nemmeno in nome della religione’’.


Safiya è dunque il simbolo della donna che nel mondo cerca ancora la libertà, il riscatto, le pari opportunità, e sa che il cammino da fare è ancora lungo. L’8 marzo è un Giorno della Memoria, non ci ricorda la vittoria del sesso femminile, ma una delle numerose stragi di donne che segnano la storia degli uomini: 129 operaie americane bruciate vive dal padrone perchè chiedevano migliori condizioni di lavoro.


’’L’8 marzo – concludono i segretari reggini della CISL - deve, perciò, restituire senso ad una celebrazione che sia assieme una festa gioiosa e severa, e sia riportata al suo significato primitivo, attraverso la realizzazione di attività di impegno civile ed introducendo rivendicazioni attuali per i diritti della persona, delle lavoratrici, delle pensionate, delle madri, delle casalinghe, delle donne ai margini della società, affermare il diritto di cittadinanza di tutti’’.

A cura di Filippo Praticò – responsabile stampa CISL Reggio Calabria

 
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