COMUNICATI
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30
dicembre 2002 - Solidale vittime attentati intimidatori
e assessore comunale Germanò
La
CISL di Reggio Calabria è preoccupata per
la nuova ondata di attentati di natura intimidatoria
che si susseguono in città ed in provincia,
ed esprime solidarietà allassessore
ai lavori pubblici del comune capoluogo Franco Germanò,
una delle ultime vittime di questa grave escaletion
criminale. Solidarietà che va estesa a tutta
lamministrazione comunale perché lattentato
allassessore Germanò è un segnale
di minaccia rivolta alle istituzioni politiche e
a tutta la società civile. Occorre però,
rimarcare che questescalation sta colpendo
tutto il settore produttivo, fa vittime tra commercianti
e professionisti, e pure semplici cittadini.
Lordine
pubblico a Reggio Calabria è in grave pericolo,
come anche dimostrato dal recente misterioso trafugamento
di materiale informatico dagli uffici giudiziari
reggini, e ciò richiede un forte intervento
dello Stato per ridare serenità alla cittadinanza
ed alle istituzioni.
La
CISL sollecita dunque, una vera presa di coscienza
sulla gravità della situazione al fine di
strappare alle forze criminali le mani sulla
città, ristabilire le condizioni di
una corretta convivenza civile, procedere sulla
via del cambiamento e del progresso.
Ministero
dellinterno e ministero di grazia e giustizia,
essendo ben noto che Reggio Calabria è una
provincia a rischio mafioso, devono procedere alla
copertura dei pericolosi vuoti negli organici di
investigatori, forze dellordine e magistrati,
allo scopo da una parte, di velocizzare la celebrazione
dei processi sia penali sia civili, dallaltra
per dare attuazione a concreti programmi di prevenzione
del crimine e controllo del territorio.
La
legalità a Reggio Calabria deve essere conquistata
giorno per giorno; deve trovare sullo stesso fronte
tutte le forze politiche, sociali e produttive,
in quanto la ndrangheta non distingue colore
politico, il racket estorsivo non fa sconti a nessuno;
deve trovare limpegno corale della società
civile nel combattere frontalmente le organizzazioni
mafiose, ma anche quellimpalpabile cultura
mafiosa che ancora alligna in tanti ambiti della
nostra società.
Il Segretario Generale - Cosimo Piscioneri
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30
dicembre 2002 - Segretario Sbarra commenta proroga
scadenzaprogetti LSU LPU
La
decisione della Regione di prorogare fino al 31
marzo 2003 la scadenza di tutti i progetti LSU e
LPU fissata per la data odierna, è sicuramente
elemento di grande rilievo, ed è un primo
risultato frutto delliniziativa di lotta generale
tenuta dal sindacato nella giornata del 17 dicembre
scorso con limponente manifestazione di protesta
svolta a Catanzaro.
Lo
afferma Luigi Sbarra, segretario generale della
CISL Calabria, in una dichiarazione di commento
al provvedimento approvato dal Consiglio regionale,
che proroga automaticamente al 31 marzo 2003 tutti
i progetti, ed autorizza i soggetti utilizzatori
a garantire continuità lavorativa ai 12mila
LSU e LPU della Calabria.
A
giudizio di Sbarra pur evidenziando il dato
positivo contenuto nel provvedimento, la proroga
concessa non elimina in ogni caso il merito della
vertenza che riguarda la certezza lavorativa per
tutto il 2003 e la necessaria azione di governo
per una effettiva politica che garantisca processi
di piena stabilizzazione per tutti i lavoratori
interessati.
Sbarra
prosegue affermando che il sindacato da tempo
ha presentato alla giunta regionale ipotesi concrete
finalizzate al graduale svuotamento del bacino di
precariato LSU e LPU. In queste ipotesi sono contenute
proposte orientate ad assicurare una piena stabilizzazione
dei rapporti di lavoro allo scopo di superare il
diffuso disagio sociale esistente tra i lavoratori,
e offrire loro concrete opportunità di realizzazione
professionale e lavorativa, e nello stesso tempo
garantire la continuità dei servizi resi
alle comunità ed ai cittadini calabresi.
La
CISL calabrese conclude Sbarra - sollecita
la Giunta regionale al pieno rispetto dellintesa
sottoscritta il 17 dicembre, attivando urgentemente
il tavolo regionale di concertazione per affrontare
assieme a tutti i soggetti sociali e istituzionali,
le questioni legate alle stabilizzazioni, nonché
al rilancio di una vera politica per il lavoro capace
di eliminare lestesa area di precariato sociale
e per costruire prospettive di lavoro vero ai tanti
giovani disoccupati della Calabria.
Il Segretario Generale - Luigi Sbarra
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4
dicembre 2002 - ADESIONE MILLE LUCI CONTRO la GUERRA
10 dicembre 2002, giornata di riflessione per promuovere
la pace: Mille luci contro la guerra 54°
Anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani
La
CISL di Reggio Calabria con tutte le proprie strutture,
i quadri dirigenti e gli iscritti, aderisce alla
giornata nazionale dazione per la pace e i
diritti umani Mille luci contro la guerra,
indetta per il prossimo 10 dicembre in Italia e
in Europa.
Fuori lItalia dalla guerra Fuori
lEuropa dalla guerra, non possono essere
un semplice slogan, non devono essere parole ad
effetto afferma in una dichiarazione Cosimo
Piscioneri segretario provinciale della CISL di
Reggio Calabria - , ma devono essere parole riempite
di significato con la testimonianza nei luoghi di
lavoro e nella società, di un impegno per
il rispetto dei diritti umani e laffermazione
di una concreta cultura della pace.
Come sindacato non abbiamo remora alcuna nel ribadire
il nostro no al razzismo e alla xenofobia, rispondendo
appieno così al nuovo appello del Papa ad
accogliere tra di noi come fratelli che versano
in stato di necessità, i migranti senza documenti,
i profughi, coloro che hanno bisogno dasilo
a causa, afferma Giovanni Paolo II nel suo alto
richiamo, di persistenti, violenti conflitti in
molte parti del mondo. Per questi motivi la CISL
è impegnata a combattere tutte quelle iniziative
che invece di contrastare, facilitano il triste
fenomeno del terribile crimine che è il traffico
di essere umani.
Il 10 dicembre prossimo ricorda il segretario
della CISL reggina ricorre il 54° anniversario
della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
e il celebrare lavvenimento con iniziative
di riflessione e di testimonianza serve a dare sostanza
allimpegno degli iscritti e dei quadri della
CISL per rafforzare i sentimenti di pace.
Anche in città e in tutti i centri della
provincia di Reggio, il nostro sindacato si porrà
accanto a tutte quelle organizzazioni mobilitate
contro la guerra, come la Rete Lilliput, Emergency,
lassociazione Libera, il Coordinamento nazionale
degli Enti locali per la pace, per sollecitare una
sempre più ampia presa di posizione dei cittadini
e delle istituzioni locali. Accendiamo mille
e mille luci contro la guerra per dire che
lItalia ripudia la guerra in Iraq, seppure
si sia convinti che in questo Paese ad opera del
regime locale vi sono infinite violazione dei diritti
delluomo, si hanno notizie di massacri e di
torture, che però possono essere combattute
con il dialogo e con positive azioni di pacificazione.
Mille luci per dire no alla guerra in
Iraq e a tutte le guerre che continuano ad insanguinare
il mondo; per dire no al terrorismo, alla violenza
e a tutte le violazioni dei diritti umani.
La CISL si attiverà in questi giorni per
attuare significate iniziative di riflessione nei
consigli comunali, nelle scuole, nel mondo del lavoro,
per promuovere veri sentimenti di pace e di rispetto
dei diritti umani.
Responsabile stampa CISL Reggio Calabria - Filippo
Praticò
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15
Novembre 2002 - Il segretario Piscioneri lancia allarme
mancata spesa fondi Contratto dArea per Gioia
Tauro
Appello
ai lavoratori LSU LPU a manifestare lunedì
18 novembre prossimo, davanti alla sede del Consiglio
Regionale della Calabria.
Rivolgiamo
un appello a tutti i lavoratori LSU - LPU affinchè
compatti assieme alle organizzazioni sindacali CGIL
CISL UIL, lunedì 18 novembre prossimo a Reggio
Calabria, si manifesti davanti alla sede del Consiglio
Regionale per vigilare e chiedere con forza che
sia approvato il provvedimento di legge a loro favore.
È quanto dichiara il segretario generale
della CISL di Reggio Calabria Cosimo Piscioneri
in merito alle norme che afferma - prevedono
il riconoscimento del sussidio spettante ai lavoratori
LPU da marzo a dicembre 2002, e per la residua parte
del finanziamento reperito, la copertura degli incentivi
da destinare agli Enti attuatori per la stabilizzazione
dei lavoratori LSU e LPU. Lavoratori e sindacati
dichiara Piscioneri - pretendono che lassemblea
proceda allapprovazione del progetto di legge
dopo il parere favorevole unanime espresso dai gruppi
di maggioranza e di minoranza, in sede desame
da parte della seconda commissione "Sviluppo
Economico" del Consiglio regionale, segno di
un ritrovato senso di responsabilità da parte
delle forze politiche calabresi.
Il successo della manifestazione e la determinazione
con cui lavoratori e sindacati si proporranno davanti
alla sede della massima assise calabrese, indicheranno
inoltre, ad un governo regionale spesso insensibile
verso le ragioni dei lavoratori precari, quanto
sia divenuto indispensabile adesso arrivare ad un
piano per il lavoro che assicuri la stabilizzazione
degli oltre diecimila lavoratori LSU e LPU calabresi.
In Consiglio regionale prosegue il segretario
generale della CISL reggina -, considerate le dichiarazioni
della presidenza della II Commissione abilitata
ad esercitare il controllo sul bilancio dellEnte
Regione, esistono perciò le giuste attenzioni
affinchè sia data soluzione ad una questione
sociale che si trascina ormai da anni e che interessa
migliaia di famiglie calabresi incidendo fortemente
sullintera economia della Calabria. Adesso
tocca al governo regionale di passare ai fatti,
di eliminare dubbi e incertezze e proporre soluzioni
praticabili e sicure. Solo se la giunta regionale
farà la sua parte, se indicherà e
metterà a disposizione strumenti e risorse
certe, tutte le autonomie locali si sentiranno garantite
e potranno continuare nei processi di stabilizzazione
dei lavoratori precari. Il segretario Piscioneri
rileva poi, che a loro volta gli Enti che
utilizzano questi lavoratori precari si devono responsabilmente
rendere protagonisti di idonee iniziative di stabilizzazione
Allopinione
pubblica calabrese, rappresentanze dei lavoratori
e sindacato assicurano che i precari LSU e LPU,
nonostante la situazione drammatica in cui versano
da mesi a causa dei ritardati pagamenti delle spettanze
economiche, stanno svolgendo con grande impegno
il lavoro loro affidato negli enti anche in compiti
di grande ricaduta sociale.
Lo
scenario che abbiamo davanti conclude Cosimo
Piscioneri -, di una giunta regionale in grave difficoltà
per la scarsa coesione dei partiti che la dovrebbero
sostenere, ma anche priva di una guida sicura e
autorevole, capace di progettualità, pertanto
impone ai lavoratori la massima vigilanza sui lavori
del Consiglio regionale. Nonché una presenza
compatta alla manifestazione di protesta per indicare
a presidente e membri della giunta regionale che
è arrivato il tempo dellassunzione
di responsabilità, e dunque, di esercitare
responsabilmente il potere gestionale che lelettorato
calabrese ha loro affidato.
Il Segretario Generale CISL Reggio Calabria - Cosimo
Piscioneri -
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07
Novembre 2002 - CISL ISTRUZ CALABRIA sciopero ex provveditorati
allo studio
LUNEDÌ
11 NOVEMBRE il personale del Ministero della Pubblica
Istruzione
effettuer&agarve;
una giornata di SCIOPERO con una manifestazione
davanti al Ministero in Viale Trastevere a Roma.
Nella
nostra regione lastensione dal lavoro verrà
effettuata dal personale amministrativo della Direzione
Scolastica Regionale di Catanzaro e dal personale
dei C.S.A. (ex Provveditorati agli Studi) di Catanzaro,
Reggio Cal., Cosenza, Vibo V.e Crotone.
Lo
SCIOPERO NAZIONALE è stato indetto da CGIL
- CISL UIL Settore Pubblica Istruzione a
sostegno della vertenza che riguarda:
il
rispetto dei contratti di lavoro e la corretta gestione
delle relazioni sindacali;
la
conclusione delle procedure di riqualificazione
del personale, unica opportunità di progressione
di carriera, dopo il blocco ventennale di tutti
i concorsi interni;
la
parità di trattamento economico (indennità
di amministrazione) tra il personale proveniente
dallIstruzione con il personale dellUniversità
e Ricerca;
contro
il progressivo sfascio dellamministrazione
(mortificazione delle professionalità dei
lavoratori, progressiva privatizzazione delle attività
dellamministrazione senza una preventiva valutazione
delleffettiva economicità delloperazione,
spoil-sistem destrutturale ed ingiustificato);
contro
luso distorto del denaro pubblico (lavori
faraonici e di immagine
a fronte dello stato di degrado degli edifici in
relazione alla tutela della sicurezza dellambiente
di lavoro).
In
Calabria la protesta riveste particolare valenza
considerato che la scuola deve diventare anche attore
dello sviluppo locale. Scuola
con alle spalle una sana e robusta struttura amministrativa
che parta dalla valorizzazione delle professionalità
dei propri dipendenti.
IL COORDINATORE REGIONALE FPS - CISL - PUBBLICA
ISTRUZIONE (Domenico Serranò)
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13
settembre 2002 - Patto per il lavoro avviare tavolo
di concertazione
Patto
per il lavoro di Reggio Calabria: la CISL chiede
lavvio di un tavolo di concertazione tra sindacati,
enti locali e imprese.
Confronto
e dialogo, dunque concertazione di regole e interventi
per rilanciare lo sviluppo nella provincia di Reggio
Calabria e così annullare gli effetti negativi
di uneconomia nazionale in fase di ristagno
e il massiccio aumento dei prezzi di prodotti e
servizi. E con questo spirito che la CISL
di Reggio Calabria chiede sia avviato al più
presto un tavolo di concertazione tra organizzazioni
sindacali e amministrazioni locali, ente Provincia
in primo luogo, e categorie produttive.
In una dichiarazione, il segretario generale della
CISL di Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri ritiene
che è arrivato il tempo di concordare
assieme, organizzazioni dei lavoratori, amministratori
pubblici, imprenditori, i percorsi di attuazione
dei diversi interventi governativi e regionali annunciati
questestate a favore del territorio di Reggio
Calabria e dare soluzione alle tante questioni ancora
aperte in tema di crescita economica e civile.
Chiedendo la ripresa della concertazione, la CISL
reggina intende stimolare i soggetti pubblici
ad attivare la spesa pubblica, decine e decine di
milioni di euro subito spendibili, così da
rimettere in movimento uneconomia provinciale
che presenta molti dati negativi - il livello di
disoccupazione nella provincia reggina è
ancora altissimo, oltre il 37 % -, ma che rispetto
al passato, è dotata di positive prospettive
di sviluppo.
In Italia e allestero limmagine
di Reggio Calabria sta cambiando. dichiara
Piscioneri -. E un segnale positivo lintenzione
di Diego Della Valle, il re del mocassino, di raccogliere
linvio del presidente della provincia Pietro
Fuda di insediare nellarea industriale di
Gioia Tauro il polo del made in Italy;
è altrettanto positiva lattenzione
che parte del mondo imprenditoriale del Giappone
sta riponendo su Reggio Calabria, città e
provincia scoperte nel paese del Sol Levante grazie
alla presenza nellorganico della Reggina del
calciatore Nakamura, un atleta fenomenale amato
da milioni di sportivi nipponici.Per queste
ragioni la CISL reggina afferma Cosimo Piscioneri
sollecita ladozione di un Patto al
cui interno siano armonizzati i numerosi provvedimenti
assunti a favore del territorio provinciale fondamentali
per creare nuove opportunità di lavoro ai
tantissimi giovani disoccupati. Gli enti locali,
ad esempio, sono chiamati a svolgere un ruolo importante
e delicato in materia di appalti, dovendo procedere
speditamente nellattuare tutte le procedure
relative allaccordo di programma sulle infrastrutture
siglato dallassessore regionale ai lavoro
pubblici Aurelio Misiti col governo nazionale. Si
tratta di opere finanziate con centinaia di milioni
di euro spendili fin da subito, che anche la CISL
ritiene utili a rimodernare e rendere efficienti
le principali infrastrutture della provincia, come
il porto di Gioia Tauro e laeroporto dello
Stretto, la cui realizzazione richiede regole, tempi
certi e trasparenza nelle fasi di appalto e di avvio
dei cantieri. Laccordo sulle infrastrutture
inoltre, deve essere armonizzato con il Contratto
dArea per Gioia Tauro, i Patti Territoriali
dello Stretto, di Gioia Tauro, i piani di investimento
in campo turistico per la Locride, laccordo
di programma per larea industriale di San
Gregorio.; e con tutta una serie di finanziamenti
governativi e regionali attivi in materia di industria,
agricoltura, forestazione, turismo, sanità
e servizi sociali. In ultimo, gli enti locali debbono
fare sentire forte la voce sulle spinose questioni
legate ai servizi sempre più deficitari resi
da Telecom, Enel, Poste, Ferrovia, che continuano
a smobilitare dal nostro territorio, trasferendo
in altre aree fuori regione importanti impianti
nonché mezzi e uomini.
La concertazione deve pure riguardare lattuazione
delle legge di trasferimento delle funzioni dalla
Regione a Provincia, Comuni e Comunità Montane
per una sua sollecita e corretta applicazione; ed
è necessario, che essa sia allargata ai temi
della sicurezza sul territorio e della legalità,
di una vera ed efficace lotta al lavoro nero
Trovando un ragionamento comune sulle cose
da fare, sindacati, enti locali e categorie produttive
di fatto conclude Piscioneri , andranno
a realizzare un vero e concreto Patto per lo sviluppo
e il lavoro nella provincia di Reggio Calabria,
che ieri sembrava una semplice ipotesi di lavoro,
mentre oggi si presenta come una possibile realtà.
Il segretario generale CISL di Reggio Calabria -
Cosimo Piscioneri
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10
agosto 2002 - CISL RC protesta contro Regione che
mette in pericolo stabilizzazione LSU LPU
Tempi
duri per
.. le fasce deboli della società
della nostra regione.
Corrono un serio pericolo numerosi lavoratori atipici
degli LSU e LPU.
Dopo lapprovazione del collegato alla finanziaria
della Calabria che ha imposto incomprensibili aumenti
quali: laddizionale IRPEF portata all
1,4%, il bollo auto aumentato del 10%, il pagamento
di un € a farmaco mentre prima era limitato
alla singola ricetta, pochi giorni fa il Consiglio
regionale ha approvato una serie di limitazioni
che mirano ad abolire le agevolazioni per gli Enti
e le aziende che hanno già stabilizzato migliaia
di LSU/LPU.
Terminata
la fase elettorale, durante la quale i nobili
contendenti per attirare voti non lesinavano promesse
di stabilizzazione per quasi tutti questi lavoratori,
doveva giungere il tempo delle risposte concrete,
che invece tardano a venire, registrandosi invece,
solo una serie di segnali negativi;
- Abolizione degli incentivi per gli Enti e le aziende
che cercano di dare una stabilizzazione a questi
lavoratori;
- Mancato pagamento di oltre 5 mensilità
per gli LPU;
- Utilizzazione selvaggia fatta da alcuni amministratori
che sovente minacciano di sospendere i progetti
se i lavoratori non si prestano ad alcune mansioni
diverse da quelle per le quali sono stati chiamati;
- Attribuzione di ore integrative senza un minimo
di programmazione e senza un accordo con le Organizzazioni
Sindacali.
Nessun
Ente o azienda è esente da questa babele
di utilizzazione. Lo stesso Comune di Reggio Calabria,
al quale le organizzazioni di categoria degli atipici
di CGIL, CISL e UIL, hanno chiesto un incontro,
non reputa necessario, passato il momento elettorale,
affrontare il problema.
Cè
dunque, una fascia debole della società calabrese,
e cè pure una fascia debole di lavoratori
a cui gli amministratori regionali devono prestare
unattenzione particolare.
Il
piano di stabilizzazione concordato dalla Regione
con ANCI e parti sociali deve proseguire. Anzi,
la Regione deve mettere in condizione Enti e aziende
di riprendere il processo di stabilizzazione che
oltre a dare un lavoro dignitoso, alleggerisca la
disoccupazione, i cui livelli tra i giovani calabresi,
anche nel 2002, stanno aumentando sempre più.
IL RESPONSABILE ALAI CISL - Domenico Serranò
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27
luglio 2002 - LA SANITÀ E LA CALABRIA VERSO
LA BANCAROTTA Intervento di Domenico Cubello, Segretario
Generale Regionale CISL FPS, Sul Collegato alla Sanità
(Finanziaria Regionale 2002)
Lapprovazione
del Collegato Alla Sanità (Finanziaria Regionale
2002) da parte della Commissione Consiliare competente,
dimostra ancora, se cè ne fosse bisogno,
la reale volontà della Regione di mantenere
immutato un settore, la Sanità, che, nonostante
limpegno degli operatori, si caratterizza
per disorganizzazione, sprechi, inefficienze e livello
di spesa enorme e fuori controllo. La logica degli
Affari, del privileggiare lobbies specultative,
ha avuto ancora il sopravvento.
Cè la necessità di riorganizzazione,di
programmazione, rientrare dal deficit finanziario,
del riequilibrio dei servizi territoriali ed ospedalieri
pubblici e privati, allinterno delle risorse
economiche disponibili, essendo improponibili nuovi
balzelli a carico dei Calabresi per prestazioni,
specie di alta specialità, non disponibili
e fruibili.
La Manovra dellex Assessore Valerio
Rossi, per noi era solo lavvio del risanamento
del Servizio Sanitario Calabrese; e stata
stravolta dalla Commissione Consiliare competente.
La logica del fare clientela e affari
è risultata ancona una volta più forte
dei bisogni sanitari dei Calabresi.
Nonostante la mancanza del Piano Sanitario Regionale
si procederà alla liberalizzazione degli
accreditamenti di altre strutture che, senza contrattazione
di budget, erogheranno prestazioni non appropriate
e ripetitive, a fronte di un raddoppio della spesa
per la convenzionata registrata negli ultimi anni.
La riapertura incontrollata delle assunzioni servirà
a gonfiare in modo clientelare le Aziende di personale
generico e dequalificato anzichè puntare
sulle carenze oggettive di professionalità
qualificata ed alle professionalità necessarie
per le alte specialità che dovremmo attivare.
Questa posizione della politica e degli affari
rischia di passare in Consiglio Regionale, nonostante
la denuncia fatta dallex Assessore Rossi nella
sua lettera di dimissioni.
Rispetto a questa convinzione di impunità
cè larroganza della classe politica
e affaristica. E necessario, lo faremo!, individuare,
a livello anche personale, responsabilità,
interessi, coperture di comodo perchè gli
affari di lor signori affossino, non
solo il settore della sanità, ma portino
alla bancarotta finanziaria, al fallimento lintera
Regione.
La denuncia corretta dello stile di Valerio Rossi
è ferma nel merito e individua responsabilità.La
relazione finanziaria sul settore sanità
fatta dal Direttore Generale dellAssessorato
al Bilancio alla Commissione Consiliare non è
servita a far rinsavire i Consiglieri Regionali
accecati da interessi, speriamo solo clientelari
e politici. Risultato, anche lAssessore Bagarani
ha buttato la spugna.
Il nuovo Assessore (ad interim) alla Sanità
Luzzo e il Presidente Chiaravalloti per le volontà
espresse, per la capacità e competenza, riteniamo
si debbano spendere al servizio del bene comune
e non degli affari.
Ma gli affari si fanno! La demolizione del SSR continua!
Ne prendiamo coscienza, agiscano, la società
Calabrese sana cè, pretende lo sviluppo
di questa nostra terra. Si costruisca la nuova Calabria
con chi la vuole, politica, forze sociali, società
civile, si smascherino gli imbroglioni, gli affaristi.
Se questo non avverrà, dovremo prendere atto
che cè condivisione di interesse e
responsabilità.
Noi riteniamo che tutti i Calabresi onesti, così
come la politica, le forze sociali, la società
autoorganizzata non possono sopportare chiamate
di correo ma vogliano spendersi per legare il loro
agire e datare il loro impegno alla rinascita della
Calabria e non alla sua bancarotta finanziaria,
morale e culturale.
IL SEGRETARIO GENERALE - Domenico Cubello
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19
luglio 2002 - Si al patto del consiglio generale CISL
Reggio Calabria
Unanime sì del Consiglio generale della CISL
di Reggio Calabria al Patto per il lavoro.
Gli interventi dei segretari provinciale Cosimo Piscioneri,
e regionale Luigi Sbarra. Il dibattito.
Comunicato
stampa
Unanime si allintesa del Patto per il lavoro,
e pieno consenso alla strategia messa in atto dal
segretario generale della CISL Savino Pezzotta e
dalla confederazione nazionale della CISL, per giungere
alla sottoscrizione dellaccordo di riforma
del lavoro in Italia.
Il giudizio positivo è stato espresso dai
componenti del Consiglio generale della CISL provinciale
riuniti OGGI VENERDI 19 LUGLIO al Villaggio
del Pino di Melia di Scilla,al termine di un articolato
e approfondito dibattito che ha approvato la relazione
introduttiva svolta dal segretario generale provinciale
Cosimo Piscioneri, ed è stato concluso dallintervento
del segretario generale della CISL Calabria Luigi
Sbarra.
Lintervento
di Luigi Sbarra
Grazie alla trattativa e alla firma del Patto
abbiamo capovolto la cultura di esordio del governo
Berlusconi - è stato il tema centrale dellintervento
di Luigi Sbarra -. Connotato da un liberismo acceso
ed esasperato, voleva decidere sulle grandi scelte
di politica economica facendo a meno del sindacato,
aveva suonato la campana a morte della concertazione.
Dopo il 5 luglio, il governo ha invece riconosciuto
la politica dei redditi e la centralità della
concertazione con i sindacati in materia di politica
fiscale, riforme sociali, questioni del mezzogiorno.
E il primo patto firmato in Europa con governi
di centrodestra dopo gli sconvolgimenti sociali
seguiti alla caduta del muro di Berlino, e questo
segna una grande novità nelle relazioni sindacali
di molti stati europei.
Sbarra ha affrontato la questione dei rapporti con
la CGIL rilevando che non firmando il patto,
Cofferati e la Cgil hanno assunto atteggiamenti
antagonistici e massimalisti con il governo e mettono
in discussione il modello di sindacato per i prossimi
anni. Così oggi ci troviamo di fronte ad
una CGIL che sposa la linea del bipolarismo sociale
accanto a quello politico, e vuole costruire il
partito del lavoro. E un atteggiamento che
non condividiamo, è una linea che la CISL
respinge per difendere la propria autonomia, le
scelte di riformismo sociale. Lintesa premia
e rafforza il ruolo della CISL dice Sbarra
- che ha scelto la linea della reale e concreta
tutela degli interessi dei lavoratori, del pluralismo
sociale, che giudica i governi non per il colore
politico ma per le risposte che dà alle richieste
che provengono dalla società.
Entrando nel merito del Patto, il segretario della
CISL calabrese ha esalto il risultato conseguito
sulle questioni del Mezzogiorno: con le iniziative
di lotta di questi mesi è stato chiesto un
recupero di centralità del Mezzogiorno nelle
iniziative di governo, un effettivo riequilibrio
Nord.Sud del Paese. Laccordo è riuscito
a fare capovolgere limpostazione del governo
Berlusconi che sulle risorse comunitarie ha fatto
marcia indietro, prevedendo che esse siano aggiuntive
e non sostituve di quelle ordinarie. E previsto
il rilancio della programmazione negoziata con il
rifinanziamento dei Patti territoriali, diversi
dei quali sono calabresi, e il rifinanziamento dei
Contratto darea, tra cui quello per Gioia
Tauro. Misura concreta per la delocalizzazione produttiva
dal Nord al Sud cè la possibilità
per gli imprenditori che intendono investire nel
Mezzogiorno di cumulare le agevolazione della Tremonti
bis con il credito dimposta.
Dunque piena condivisione dei contenuti del
Patto ha concluso Sbarra che rispetto
alle posizioni di partenza, consente al sindacato
di portare risultati interessanti e concreti per
i lavoratori.
La
relazione di Cosimo Piscioneri
Superamento del costo zero per le riforme del lavoro,
non computo sperimentale per tre anni dellart.
18 nelle aziende che creando nuova occupazione superano
il limite dei 15 dipendenti, il Mezzogiorno che
torna ad essere assunto come questione prioritaria
nazionale e a favore del quale vanno destinate non
solo le risorse esplicitamente riservate ma utilizzando
anche gli strumenti ordinari di intervento, riduzione
delle tasse per i redditi medio-bassi, la concertazione
come strategia di politica per risolvere i nodi
delle pensioni, della fiscalità, dello stato
sociale. Sono questi alcuni dei risultati ottenuti
dalla CISL nel negoziato e rivendicati nella relazione
da Piscioneri il quale ha richiamato i quadri dirigenti
provinciali a considerare quale era la posizione
di partenza assunta dal governo Berlusconi nel settembre
2001 che, disponendo di una forte maggioranza in
Parlamento, era pronto a modifica radicali del lavoro,
e licenziando la finanziaria 2002 aveva ignorato
completamente le questioni del Mezzogiorno. Per
modificare queste impostazioni contrarie agli interessi
dei lavoratori, la CISL ha adottato pertanto la
scelta del confronto, del negoziato con il governo
e con la Confindustria, per evitare un duro scontro
sociale. E quando la trattativa era stata interrotta,
la CISL ha partecipato compatto allo sciopero del
16 aprile scorso, che ha avuto il risultato di fare
modificare posizione al governo e fare ripartire
il negoziato. E stato a questo punto che il
movimento sindacale ha spiegato Piscioneri
ha dovuto registrare la mancata partecipazione
della CGIL al tavolo del negoziato. La CGIL
ha concluso Piscioneri - ha spostato il piano
di battaglia da quello sindacale a quello politico,
intendendo assumere la funzione di rappresentanza
della sinistra alternativa.
Il dibattito
CISL e UIL hanno firmato lintesa in
difesa delle ragioni e degli interessi dei lavoratori
e per evitare un duro scontro sociale ha affermato
nel corso del dibattito Mimmo Ligato del sindacato
scuola ; è un ottimo patto per il lavoro,
che deve vedere adesso la CISL tendere la mano alla
CGIL che negli ultimi tempi si è isolata,
laffermazione di Pino Pitarella del pubblico
impiego; era un falso problema lart.
18, messo a nudo dalla CISL in difesa della sua
autonomia dai partiti, la posizione di Michele
Brilli della federazione pensionati; scelta
dellautonomia già adottata nel 1950
dalla CISL quando si scisse dalla CGIL appiattita
sulle posizioni dei partiti di sinistra, pagando
anche un duro prezzo con luccisione di alcuni
sindacalisti cislini ha ricordato Vincenzo
Ferraro dei pensionati. Per Domenico Serranò
la CISL ha firmato un ottimo patto che aumenta
le tutele dei lavoratori precari, un
documento che offre prospettive di occupazione nel
Mezzogiorno secondo Romolo Piscioneri; un
patto che esalta il ruolo del sindacato, per
la cui attuazione è adesso necessario un
confronto serrato con il governo regionale,
per Antonio Bartuni. Annibale Fiorenza ha chiesto
che il patto venga spiegato adeguatamente
ai lavoratori anche per fare fronte allatteggiamento
massimalista della CGIL Un patto che
adesso va attuato ha affermato Arturo Stella,
del settore turismo, il quale ha ribadito il no
della CISL alla rinascita delle mutue aziendali
per sconfiggere la volontà nascosta dellattuale
governo di abolire il servizio sanitario nazionale;
Natale Pace esprimendo una valutazione positiva
sullintesa frutto della capacità
propositiva della CISL si è detto preoccupato
perché nel Dpef mancano alcuni pezzi
dellaccordo, non ci sono i fondi per i nuovi
contratti per il pubblico impiego, e neppure quelli
per i patti territoriali.
Responsabile stampa CISL di Reggio Calabri
Filippo Praticò
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19
luglio 2002 - No ai licenziamenti nel polo tessile
di Reggio Calabria - documento di CISL e UIL
"Sì
a nuove assunzioni, no ai licenziamenti collettivi
nel Polo tessile di San Gregorio
Comunicato
stampa di:
Segreterie
provinciali CISL e UIL di Reggio Calabria
Segreterie provinciali FEMCA-CISL e UILTA-UIL di
Reggio C.
Componenti CISL e UIL in seno alle RSU - Polo tessile
di San Gregorio
Un netto e forte no ai licenziamenti collettivi.
I lavoratori del polo tessile di San Gregorio non
si toccano: nessuno può essere licenziato
senza ragione, meno che mai per questioni anagrafiche,
oppure perché il datore di lavoro senza prove
lo accusa di scarso rendimento. Soprattutto ora
che il governo centrale ha pronti nuovi investimenti
per salvare le aziende in crisi e creare nuova occupazione.
E quanto affermano in una nota stampa, le
segreterie provinciali di CISL e UIL, le rispettive
segreterie di categoria e componenti presenti nelle
Rsu del polo tessile, che tornano a scendere sul
piede di guerra anche adesso che la task force
insediata presso il ministero delle attività
produttive e presieduta da Gianfranco Borghini,
ha individuato alcune imprese del centro-nord dItalia
e calabresi disposte ad investire nellarea.
A destare grande allarme sono alcune dichiarazioni
di parte imprenditoriale, che, incaute e illogiche,
possono mettere in discussione tutto il piano di
salvataggio che si sta faticosamente realizzando
tra Roma e Reggio, affermano i sindacati e
le rappresentanze sindacali unitarie delle cinque
aziende di San Gregorio, due attive, Cotton 2 e
Philadelphia, e tre in crisi con i lavoratori in
cassa integrazione da mesi, Selene, Teca e Tepa.
Al centro della dura contestazione sono le recenti
affermazioni di Antonello Merenda, referente per
la formazione professionale della Cotton 2 e della
Philadelphia, e stretto collaboratore del titolare
delle due aziende limprenditore reggino Pietro
Miceli.
I sindacati contestano il giudizio secondo cui nelle
industrie di San Gregorio occorre sostituire
gli operai più anziani per immettere
forza lavoro giovane, con esplicito riferimento
agli operai di provenienza ex Gepi.
Lavoratori per la cui tutela e mantenimento nellattività
lavorativa, lo Stato ha erogato lauti contributi
pubblici utilizzati dallimprenditore Miceli
e dagli altri suoi colleghi per rilevare le imprese
ex Gepi decotte.Altri fondi pubblici inoltre,
sono stati ottenuti dallimprenditore Miceli
per formare tali dipendenti alle nuove tecniche
di lavoro. Oggi ci viene detto che questi dipendenti
non servono più, non sanno lavorare, sono
dei pesi, perciò vanno sostituiti,
come si fa con gli arnesi ormai arrugginiti. Da
sostituire con forza giovane più
plasmabile secondo i bisogni padronali, meno sindacalizzata.
E una cosa allucinante, roba da padrone delle
ferriere. E bene che Il signor Miceli proceda
a creare nuova occupazione, invece che a pensare
di licenziare.
Nel documento CISL e UIL rivolgono alcune domande
al governo e alle istituzioni locali. Intanto chiedono
con quale spirito limprenditore Miceli con
la sua nuova impresa, la Ma.MI (Maglificio Miceli),
voglia partecipare al contratto di programma
attivato presso il ministero delle attività
produttive per garantire il lavoro alle maestranze
di Selene, Tepa e Teca, mettendo a disposizione
del nuovo consorzio di aziende un capitale pubblico
di 20 milioni di euro.
Altra domanda verte sulla natura del progetto
di ampliamento avanzato dal gruppo Miceli per il
rilancio dellarea attraverso un investimento
di circa 6 milioni di euro e lofferta di assunzione
di alcune decine di nuove unità lavorative.
Infine, i sindacati chiedono che ruolo ha
in tutta questa vicenda, la Saturno
una srl che secondo alcune informazioni aziendali,
ha affittato parte degli impianti di Cotton 2 e
Philadelphia allinterno dei quali procede
alla formazione di circa 30 unità, i cui
prodotti finali realizzati durante le lavorazioni
non si capisce bene se sono oggetti distruzione
ovvero merce immessa sul mercato per la vendita
al pubblico.
E necessario che su questa vicenda sia
fatta chiarezza- osservano CISL e UIL che
sollecitano un preciso intervento del ministro delle
attività produttive, della regione Calabria,
di Comune e Provincia di Reggio, dellispettorato
del lavoro, della magistratura ordinaria e di quella
contabile. Nel Polo tessile di San Gregorio
sono anni che si rinnovano crisi e speranze di rinascita,
truffe e iniziative serie. Oggi si profila un momento
positivo per i lavoratori e per la comunità
cittadina: è necessario che tutte le ombre
siano diradate, e si proceda ad un concreto e definitivo
programma di sviluppo e di rilancio occupazionale
dellarea.
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15
luglio 2002 - CISL RC: protesta contro ritardati pagamenti
lavoratori LPU
Iniziativa
di protesta della CISL nei confronti della Regione
Calabria e di alcuni enti locali della provincia
di Reggio, accusati di erogare con enorme ritardo
le retribuzioni mensili di numerosi addetti LPU
(Lavori di Pubblica utilità), e in taluni
casi, di gestire in maniera spregiudicata i rapporti
di lavoro.
La precarietà del rapporto e lincertezza
economica offende la dignità dei lavoratori
LPU afferma in una lettera Domenico Serranò,
coordinatore dellALAI CISL (Associazione Lavoratori
Atipici e Interinali) di Reggio Calabria.
Nella nota, da un lato Serranò registra con
soddisfazione i benefici che stanno apportando le
leggi nazionali e regionali in materia di stabilizzazione
dei lavoratori LPU e LSU, e larrivo in Calabria
di altri fondi pubblici. Ma nel contempo, esprime
preoccupazione per lutilizzazione selvaggia
dei lavoratori fatta da alcuni enti locali, che
sovente abusano di questi precari arrivando anche
alla minaccia di sospensione dei progetti.
Laltro aspetto lamentato dal responsabile
provinciale dellALAI CISL è il ritardo
pauroso con cui i lavoratori LPU si
vedono retribuiti, e molto spesso i pagamenti sono
effettuati ogni cinque o sei mesi.Qualche
tempo fa avevamo chiesto allassessore regionale
al lavoro un intervento per evitare questo calvario
agli LPU - scrive Serranò -. Oggi purtroppo
dobbiamo registrare che, benché sia giunta
puntuale lassicurazione, nei fatti non è
stata data soluzione a questo grave ed increscioso
problema.
LALAI CISL raccogliendo le giuste proteste
di quanti operano quotidianamente allinterno
degli enti pubblici, garantendo servizi utili alla
collettività, sollecita lassessore
regionale al lavoro ed il presidente della giunta
regionale ad operare urgentemente per rimuovere
tale ingiusta situazione. È indispensabile
garantire ad ogni lavoratore LPU il sussidio mensilmente
e puntualmente.
Il dirigente CISL propone che la Regione Calabria,
analogamente a quanto fatto per i lavoratori LSU,
sottoscriva una convenzione con lINPS affinché
sia questo ente ad erogare le spettanze mensile,
in sostituzione degli enti locali inadempienti.
Il sistema nel comparto LSU funziona e bene, è
un dovere morale - conclude Serranò
fare altrettanto per i lavoratori di pubblica utilità.
Responsabile stampa CISL Reggio Calabria - Filippo
Praticò
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11
luglio 2002 - Sicurezza sul lavoro - La Cisl di RC
sollecita le autorità pubbliche al rispetto
della legge la sicurezza sul lavoro
Piena
solidarietà alloperaio forestale vittima
di un grave incidente sul lavoro avvenuto nei giorni
scorsi in città, e fermo richiamo alle autorità
pubbliche a garantire e accentuare le misure a garanzia
della sicurezza sul lavoro, sono espressi in una
dichiarazione, dal segretario confederale della
CISL di Reggio Calabria, Angelo Anastasio.
Tutta
la CISL è accanto alloperaio Pietro
Cilione, di Pellaro, e gli rivolge i migliori auguri
di immediata guarigione e pronta ripresa,
afferma Anastasio che rivolge pure un sincero ringraziamento
a quanti si sono adoperati nel soccorrere e curare
loperaio.
Pietro
Cilione, operaio precario dellAFOR di Reggio,
la mattina di giovedì 4 luglio scorso, è
stato investito da unautovettura privata mentre
con altri operai, lungo le bretelle del torrente
Calopinace, era impegnato nelle operazioni di pulizia
delle aiuole disposte sulla carreggiata. Loperazione
rientra nellaccordo raggiunto tra lAFOR
e il Comune di Reggio per la pulizia del verde in
città. In seguito allinvestimento,
loperaio è caduto a terra e con un
braccio ha urtato contro le lame di un tagliaerba,
riportando gravi ferite allarto. Soccorso
immediatamente è stato trasportato in ospedale
per le cure.
In
merito allaccaduto Anastasio, responsabile
del settore agricoltura della segretaria confederale,
pone laccento sul grande valore che deve avere
la cultura della sicurezza sul lavoro. Convinti
sostenitori e promotori della cultura della sicurezza
afferma -, non possiamo sottrarci come sindacato,
dal richiamare quanti possiedono responsabilità
a vari livelli al rispetto delle norme che in materia
sono puntuali e precise.
Tali
norme indicano tra laltro, che operando allesterno,
la zona di lavoro deve essere indicata con segnalazioni
apposite, che gli addetti devono poter operare con
un vestiario adeguato e distinguibile anche in condizione
di pessima visibilità, protetti da giubbotti
e caschi. La soglia di attenzione verso la sicurezza
è insito che deve essere massima nel caso
che ad ordinare loperazione di lavoro sia
un ente pubblico, la cui azione è sempre
rivolta alla tutela degli interessi della collettività.
Anastasio
rivolge un pressante invito alle istituzioni pubbliche
a prevenire il verificarsi degli incidenti
con unadeguata e continua formazione di dirigenti
e addetti alle leggi sulla sicurezza, e ad aumentare
le tutele a favore dellintegrità fisica
e della vita dei lavoratori attuando in pieno le
misure previste dalle norme, reprimendo i comportamenti
illegali, predisponendo altrettanto rigorosi controlli.
Responsabile stampa CISL Reggio Calabria - Filippo
Praticò
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28
giugno 2002 - Com CISL Fisascat addetti servizi e
commercio
Commercio, vigilanza, pulizie: a Reggio
Calabria la situazione lavorativa in questi settori
è al limite di guardia a causa dellincertezza
normativa e per larroganza dei cosiddetti imprenditori.
La situazione nel settore delle Pulizie è degradante:
gente sfruttata, mal pagata, tanto nero, e chi tra
i lavoratori osa contestare viene sbattuto in mezzo
alla strada.
A lanciare lallarme è Francesco Spanò,
segretario generale della FISASCAT-CISL, il sindacato
che riunisce gli addetti ai servizi e alle attività
commerciali e turistiche. Spanò apre delle
finestre sulla realtà occupazionale compiendo
lanalisi dei tre settori sulla base dellesperienza
maturata giorno per giorno alla guida dellorganizzazione
di categoria.
A dare sostegno alle rivendicazioni della FISASCAT
è Rosy Perrone, segretaria confederale della
CISL provinciale, che rileva che la situazione
è inquietante tale da imporre grosse riflessioni.
Intanto che nonostante il grande sforzo politico-sindacale
profuso, prima preoccupazione delle organizzazioni
sindacali è di dare un minimo di tutela alla
disperazione che impera tra i lavoratori di questa
tormentata realtà, privilegiando in ogni maniera
la salvaguardia di quei pochi posti di lavoro che
la gente può contendersi. Da qui, secondo
Rosy Perrone e Francesco Spanò, la necessità
di definire da parte di sindacati, istituzioni locali
e forze imprenditoriali, una linea comune di
interventi volta a dare finalmente un minimo di serenità
alla realtà lavorativa cittadina.
Aprendo la finestra sul settore delle pulizie Spanò
rileva nei cambi dappalto si è
instaurata una fortissima cultura al ribasso, sempre
più aziende vincono gli appalti con offerte
da quattro soldi. Ma immediatamente dopo
laggiudicazione, le stesse aziende lamentano
di trovarsi in difficoltà economiche così
da costringere i lavoratori ad umilianti turni di
lavoro e a sottopagarli. Domanda dobbligo è,
dunque, se gli enti che appaltano i lavori di pulizia
effettuano i dovuti controlli sulle aziende aggiudicatarie;
se verificano il rispetto delle condizioni dappalto,
se verificano quali siano le reali condizioni di lavoro
cui sono sottoposti i dipendenti delle imprese e godono
di tutti i diritti. Anche questanno alcuni cambio
dappalto sono stati molto tribolati; in un caso
la società subentrante ha assolto i suoi doveri
solo a seguito di una sentenza del Tribunale.
Spanò rileva che sempre più gente
si rivolge a noi per protestare contro le revisioni
peggiorative della buste paga, e contro riduzioni
di orario di lavoro operate unilateralmente dai padroncini,
i quali si dimostrano pure indispettiti quando ricevono
le nostre lettere con le legittime rivendicazioni.
Nel settore della Vigilanza - continua Spanò
-, si registra come molte guardie giurate siano stressate
dallincertezza retributiva e dai turni massacranti
di servizi cui sono sottoposti dalle Aziende le quali,
inoltre, pretendono dai GPG totale disponibilità
a dispetto della vita privata. Nessuno Istituto poi,
dedica attenzioni alladdestramento del personale
il quale deve arrangiarsi anche nelle
situazioni più spericolate. Tutto ciò
è conseguenza, principalmente, del mancato
rispetto delle tariffe di legalità da parte
di gran parte degli Istituti che, vincendo gli appalti
con forti ribassi, si trovano sistematicamente in
oggettive difficoltà, sempre e comunque a scapito
del lavoratore che si sta vedendo inflazionata la
propria mansione che invece, richiede esperienza e
professionalità.
Nel settore del Commercio dice il responsabile
della FISASCAT CISL è molto forte
il lavoro precario: Cfl, Pip, 407, apprendistato,
part-time e altre forme di contratti con sigle analoghe,
hanno creato una nuova forma di evasione fiscale,
perché, con il miraggio della trasformazione
a tempo indeterminato del contratto di lavoro, i giovani
vengono flessibilizzati oltre ogni misura,
non vengono pagati adeguatamente, e alla fine pochi
di loro verranno miracolati. Alle lavoratrici
donne - mai nessuno lo ammetterà perché
roba da terzo mondo-, viene ancora oggi precluso con
ricatti subdoli, il diritto al matrimonio o alla maternità.
Il lavoro nero è molto esteso, immotivato considerate
le agevolazioni fiscali e contributive cui possono
beneficiare le imprese. Impotenti ed inorriditi, si
assiste al balletto delle chiusure di negozi o alle
compravendite di supermercati senza validi motivi
ed in numero elevato.
Spanò tralascia di soffermarsi sul mobbing,
fenomeno di ampia portata, e sullantisindacalismo
diffuso dovendo però costatare che negli
USA chi non è iscritto al sindacato non lavora,
mentre dalle nostre parti è tutto il contrario.
Siamo certi, concludono Rosi Perrone e Spanò,
che unazione congiunta e mirata, con le Istituzioni,
sarà senzaltro utile a far uscire i lavoratori
da questo schiavismo fisico e mentale, poiché
solo attraverso una forte presa di coscienza, i lavoratori
riacquisteranno fiducia in quellimpalcatura
di società che adesso non vedono solida.
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20
giugno 2002 - NEGOZIATO CON GOVERNO E CONFINDUSTRIA
- Dichiarazione del Segretario Generale CISL Reggio
Calabria, Cosimo Piscioneri
Stiamo
discutendo di cose concrete con il governo nazionale.
Dopo mesi di muro contro muro, abbiamo avviato una
trattativa che è arrivata al cuore del problema.
La CISL è riuscita a portare in primo piano
nel Paese la questione degli ammortizzatori sociali,
e anche adesso lindicazione è chiara
e precisa: gli ammortizzatori sociali non si fanno
a costo zero, occorrono delle risorse che tocca
al governo trovare. Uno dei tavoli del negoziato
sta affrontando in termini nuovi le questioni del
Mezzogiorno.
Cosimo Piscioneri, segretario generale della CISL
di Reggio Calabria, condivide limpegno assunto
dalla segreteria confederale. Piscioneri e il gruppo
dirigente reggino esprimono pieno sostegno
alla strategia della confederazione di trattare
col governo per tutelare e rafforzare le ragioni
di lavoratori, disoccupati e pensionati, in materia
di riforma del mercato del lavoro, previdenza, fisco,
politiche sociali e Mezzogiorno.
Piscioneri ribadisce che compito del sindacato
è negoziare, discutere, ragionare, avanzare
proposte. La ripresa della trattativa fortemente
voluta dalla CISL è frutto delle iniziative
di lotta dei lavoratori e dellimponente sciopero
generale del 16 aprile scorso. Il negoziato è
condotto come chiesto dalla CISL, senza il ricatto
dellarticolo 18 e dellarbitrato che
il governo, facendo un grande passo indietro, ha
stralciato dalla delega. E sbagliato trattare
solo con i governi amici, mentre compito del sindacato
è di negoziare con i governi di qualsiasi
colore politico, soprattutto in un contesto bipolare.
Piscioneri critica gli atteggiamenti della CGIL
nazionale e locale che hanno il sapore di
difendere gli interessi politici, e ribadisce
che il sindacato deve essere apartizan,
al di sopra della contesa politica. Solo così
può essere libero di valutare se un governo
rispetta o no unintesa raggiunta al termine
del negoziato; e di conseguenza, è libero
di tornare alla mobilitazione se non si hanno risultati.
I lavoratori CISL condividono le posizioni
assunte ad ogni livello dalla propria confederazione,
afferma Piscioneri. Infatti, si è aperto
il tavolo sul Mezzogiorno per tentare di portare
a soluzione i problemi con un concreto programma
di sviluppo supportato da flussi dinvestimenti
capaci di qualificare e riqualificare la rete delle
infrastrutture: completamento dellA3 in tempi
brevi, ammodernamento della statale 106 e della
tratta ferroviaria jonica, riqualificazione dei
porti e realizzazione delle nuove autostrade del
mare; certezze nelle prospettive di occupazione
e di sviluppo connesse alla realizzazione del Ponte
sullo Stretto. Altro tema è il ripristino
delle risorse per finanziare la programmazione negoziata,
con particolare riguardo alla piena attuazione del
Contratto dArea di Gioia Tauro e dei Patti
territoriali, un preciso e puntuale accordo di programma
a favore del polo tessile di San Gregorio, del rilancio
dellarea di Saline. Quindi, politiche di effettivo
vantaggio fiscale per determinare condizioni e maggiori
convenienze agli investimenti nel Mezzogiorno e
una nuova politica industriale.
Siamo consapevoli che un negoziato è
rischioso per il sindacato prosegue Cosimo
Piscioneri, ma anche per la controparte se
non realizza le condizioni per raggiungere unintesa.
E stato così ai tempi della riforma
della scala mobile e dellavvio della concertazione,
attuate per limpegno CISL di negoziare con
governo e imprenditori le forme di cambiamento poi
rivelatesi positive per il Paese. Ed oggi come allora,
la CGIL ha paura dei cambiamenti e delle novità.
Non temiamo il confronto con la CGIL
afferma Piscioneri. Ai lavoratori e ai pensionati
stiamo spiegando le ragioni della trattativa col
governo sapendo che il sindacato non può
fare altro che negoziare perché il nostro
è solo un progetto sindacale e non politico.
Ed è dal confronto e dalla concertazione
che è possibile rispondere alle forti domande
di nuove regole e nuove risorse in materia di fisco,
emersione dal lavoro nero, ammortizzatori sociali
e interventi per il Mezzogiorno.
Il segretario e il gruppo dirigente della CISL reggina,
infine, condividono le posizioni assunte dalla
confederazione regionale, finalizzate ad avviare
un tavolo di confronto e di concertazione con la
giunta regionale della Calabria sulle questioni
del lavoro e dello sviluppo, delle politiche sociali,
della piena utilizzazione delle risorse comunitarie,
per un concreto programma di opere pubbliche e infrastrutturali,
per il rilancio dei punti di crisi industriale della
Regione, così come contenuto nella piattaforma
sindacale unitaria dello sciopero del 16 aprile
per costringere lesecutivo calabrese a confrontarsi
con il sindacato sui tavoli settoriali e con ciascun
assessore. Confermano perciò, stima e sostegno
alla linea della segreteria calabrese CISL, e al
segretario generale Luigi Sbarra, e stigmatizzano
invece, lattacco violento e ingiustificato,
che costituisce una vera caduta di stile, messo
in atto dalla CGIL Calabria, che conferma anche
qui la volontà di trattare solo con alcuni
governi condizionando in tale modo il potenziale
di rappresentanza sociale di tutto il sindacato
confederale calabrese.
Il segretario generale della CISL Reggio Calabria
- Cosimo Piscioneri
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15
giugno 2002 - No privatizzazione fecondazione assistita
- Donne Cisl
Non
si può paragonare il lifting alla pratica
della fecondazione assistita. Anche per procreare
un figlio con la provetta, lo Stato deve assicurare
il proprio sostegno economico alle coppie che possiedono
redditi modesti.
Le Donne della CISL di Reggio Calabria esprimono
forte dissenso verso quegli articoli della legge
in discussione in Parlamento con cui si affida solo
a Centri specializzati e su pagamento il compito
di aiutare le coppie sterili ad avere un figlio.
Nuccia Malaspina, coordinatore provinciale delle
Donne CISL, e Rosy Perrone, segretaria confederale
della CISL provinciale, dicono no alla privatizzazione
della fecondazione assistita: con questa
legge si crea una situazione di forte disparità
economica. Solo chi ha più soldi può
rivolgersi ai Centri specializzati considerate le
alte tariffe praticate. E giusto che per farsi
un lifting e rivolgersi ad un chirurgo estetico,
un cittadino paghi le spese per lintervento.
E ingiusto invece, che lo Stato neghi un sostegno
economico a quelle coppie di reddito medio-basso
che desiderano avere un figlio attraverso le tecniche
di procreazione assistita.
Nuccia Malaspina e Rosy Perrone non intendono entrare
nel merito della legge e sui principi etici che
la sorreggono, ma criticano fortemente il fatto
che la fecondazione non sia praticata gratuitamente
a carico del Servizio sanitario nazionale per le
fasce di reddito più bisognose dal punto
di vista economico. Ed è solo una goccia
nelloceano il Fondo speciale per favorire
laccesso alle tecniche di procreazione medicalmente
assistita di 6,8 milioni di euro da ripartire tra
le Regioni.
Concedendo di fatto lesclusiva di questa
tecnica ai centri privati, da una parte si introduce
surrettiziamente il criterio della privatizzazione
della sanità, dallaltra si consente
di farvi ricorso solo a chi ha più soldi.
La privatizzazione va bene in molti settori, non
in quello che incide sui livelli essenziali di una
famiglia, che incide sui sentimenti di una coppia.
La fecondazione assistita è un atto sanitario,
che va inserito nei Lea, livelli essenziali di assistenza;
che indubbiamente va protetto e tutelato, da avventurieri
e operatori senza scrupoli come si preoccupa
di dire lo stesso ministro della salute Girolamo
Sirchia, il quale evidentemente è in possesso
di dati eloquenti e preoccupanti.
Come donne organizzate nella CISL affermano
Malaspina e Perrone - siamo per uno Stato che garantisce
sempre la socialità dei suoi comportamenti
e difende i ceti meno abbienti. Siamo pronte a mobilitarci
in difesa di questo principio, attiveremo le nostre
associate, creeremo un movimento di opinione per
dire no alla privatizzazione della fecondazione
assistita, che si confronti con quei deputati e
senatori illuminati disposti a modificare le legge
ancora in discussione in Parlamento.
Nuccia Malaspina Rosy Perrone
Coord. Donne CISL REGGIO C. Segret. Confederale
CISL REGGIO C.
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13
aprile 2002 - Sciopero generale del 16 aprile: appello
della CISL
Dichiarazione di Cosimo Piscioneri, segretario generale
CISL Reggio Calabria
"E
sciopero generale perché dal governo centrale
e dalla giunta regionale, vogliamo risposte concrete
a favore del 30 % di giovani disoccupati e degli
oltre 50 mila lavoratori in nero presenti nella
provincia di Reggio Calabria".
E quanto afferma Cosimo Piscioneri, segretario
generale della CISL di Reggio Calabria, rivolgendo
un nuovo appello a lavoratori, pensionati, donne,
giovani, a aderire alla manifestazione di protesta
di martedì 16 aprile a Catanzaro.
"Larticolo 18 non è un tema su
cui trattare, non è il lavoro precario la
risposta da dare alle nostre migliaia di giovani
in cerca di occupazione - dice Piscioneri -. Il
governo nazionale, anziché prodigarsi di
tagliare diritti ai lavoratori deve preoccuparsi
di consolidare quelli già esistenti e, semmai
di estenderli a chi non ne ha con lo statuto dei
nuovi lavori. Vogliamo un confronto serio, sapendo
che la nostra battaglia ha già messo a nudo
come il ministro del tesoro Giulio Tremonti volesse
la riforma del lavoro a costo zero, e solo ora,
dopo le proteste di CGIL CISL e UIL, si sta preoccupando
di reperire i fondi per gli ammortizzatori sociali
e la formazione continua".
Piscioneri denuncia poi, i "troppi annunci
e fatti concreti zero" dellesecutivo
regionale in termini di azioni per lo sviluppo e
di difesa di un sistema occupazionale che in provincia
di Reggio sta registrando preoccupanti passi indietro:
licenziamenti selvaggi attuati dalle poche industrie,
abbandoni di postazioni e cancellazione di servizi
da parte di Telecom, Enel, Fs e Poste".La Calabria
martedì 16 aprile si ferma perché
"intendiamo protestare contro una giunta regionale
che preferisce "comandare anziché governare",
vuole gestire a porte chiuse e senza confronto con
le parti sociali, non intende realizzare il federalismo
trasferendo le competenze gestionali alle province,
ai comuni, alle comunità montane".
"Il Presidente e la giunta regionale - afferma
Cosimo Piscioneri -, non possono rifiutare di confrontarsi
con il sindacato, debbono misurarsi con le proposte
di CGIL CISL UIL in materia di decontribuzione previdenziale,
scuola, sanità, assistenza sociale. Soprattutto,
non possono pensare di licenziare un bilancio regionale
che non contiene ipotesi di sviluppo, bensì
aumenta ed inasprisce la tassazione nei confronti
dei calabresi di oltre 300 euro a persona".
Segretario Generale CISL Reggio Calabria - Cosimo
Piscioneri -
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12
aprile 2002 - La protesta silenziosa del 16 aprile
anche per sollecitare la giunta regionale ad attuare
la legge sullassistenza sociale.
Appello
della Donne CISL di Reggio Calabria.
Dichiarazione
di Rosy Perrone (segretaria provinciale confederale)
e Nuccia Malaspina (coordinatrice provinciale Donne
CISL)
Sciopero per dire no al governo che sbaglia,
di cui non si condividono i provvedimenti in materia
di lavoro, e sciopero per suonare la sveglia alla
giunta regionale affinché proceda tra laltro,
ad attuare la legge quadro 328 sullassistenza
sociale che interessa in particolar modo il mondo
femminile.
Sono alcuni dei motivi per i quali Rosy Perrone,
segretaria provinciale confederale, e Nuccia Malaspina
responsabile del Coordinamento Donne della CISL
di Reggio Calabria, e tutte le componenti del coordinamento,
rivolgono un pressante invito alle lavoratrici ad
aderire alla sciopero generale unitario di martedì
prossimo.
E da più di ventanni che
non si attua una forma di protesta così forte
dichiarano le Donne CISL , uno sciopero
di tutte le categoria con lastensione dal
lavoro per otto ore, ma è un sacrificio necessario
perché lo richiede il momento che stiano
attraversano nel Paese e in Italia.
La modifica dellart. 18 che conduce ad una
sorta di licenziamento facile, ha forti riflessi
negativi sul lavoro femminile perché amplia
la precarizzazione. Con lo sciopero le Donne CISL
rivolgono al governo la forte richiesta di estendere
diritti e tutele per le forme di lavoro atipico,
finanziare gli ammortizzatori sociali, realizzare
norme certe e definite a favore delle lavoratrici
interinali, attuare quella parte del Libro bianco
sul lavoro di Marco Biagi che incide sul lavoro
precario di cui prima vittima è la donna
lavoratrice.
Con lo sciopero generale CGIL CISL UIL chiedono
al governo nazionale torni ad attivare un serio
e costruttivo tavolo di concertazione, ed assieme
agli imprenditori si troni a discutere a partire
dai temi della stabilità del lavoro e della
sua qualità per promuovere nuova occupazione.
Le Donne CISL di Reggio Calabria, in presenza di
un alto tasso di disoccupazione regionale, e di
offerte lavoro quasi esclusivamente riservati a
ruoli maschili, nellagenda delle richieste
sollecitano pertanto politiche di formazione professionali
innovative, indirizzate ad un sostegno della specificità
femminile anche rispetto a professione nuove così
come emergono in alcuni comparti delledilizia
o delle lavorazioni che si effettuano nellarea
industriale e nel porto terminal di Gioia Tauro.
La specificità calabrese dello sciopero
generale unitario sottolineano Rosy Perrone
e Nuccia Malaspina è data dalla protesta
contro la manovra finanziaria della Regione, impostata
senza alcuna consultazione delle parti sociali,
dalla necessità per il sindacato di confrontarsi
con la Regione, non per imporre una linea ma per
esprimere il parere dei rappresentanti dei lavoratori
in una terra in cui i lavoratori in nero sono 200.000
ed i disoccupati sono il 26% della popolazione.
Si protesta inoltre, contro i ritardi della giunta
regionale nellattuare la legge sullassistenza
sociale 328 che interessa molto da vicino le donne
per gli interventi a favore degli asili nidi, in
tema di attenzione ai bisogni della Terza Età
ed in particolare degli anziani non autosufficienti;
perché riorganizza il sistema dellassistenza
economica alle persone disabili, collegandola a
specifici progetti di autonomia, di integrazione
lavorativa e sociale; consente lavvio di politiche
di sostegno allinserimento ed al reinserimento
lavorativo di persone in condizione di svantaggio
sociale.
In definitiva, uno sciopero per lanciare il monito
che non si governa contro i lavoratori, ma in concertazione
con i loro bisogni e le loro richieste.
Rosy Perrone e Nuccia Malaspina Coordinamento
Donne CISL
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10
aprile 2002 - Dichiarazione CISL CALABRIA - Luigi
Sbarra sul bilancio regionale
Bilancio 2002 Regione Calabria
Audizione Commissione consiliare Sviluppo Economico
Dichiarazione di Luigi Sbarra segretario generale
CISL Calabria
Non ci siamo proprio. La giunta regionale,
sul bilancio continua a sfuggire il confronto con
le rappresentanze sindacali dei lavoratori. Non
è sufficiente unaudizione del consiglio
regionale per chiudere la partita.
Luigi Sbarra, segretario generale della CISL Calabria,
con una dichiarazione prende atto delliniziativa
adottata dal Consiglio regionale calabrese, ma ribadisce
di volere un incontro preventivo sul bilancio con
la giunta regionale.
Mai nutrito dubbi sulla sensibilità
e sulla correttezza istituzionale del presidente
della commissione consiliare sviluppo economico
Francesco Talarico e dei suoi colleghi, precisa
Sbarra che aggiunge rilevo però, di
non avere avuto recapitato ancora, nessun documento
che ci possa consentire una valutazione di merito
sulla manovra finanziaria e così rispondere
agli eventuali quesiti che potrà porre la
commissione.
Per Sbarra laudizione in Consiglio non
elimina il problema di fondo che rimane lassenza
di un confronto preventivo della giunta regionale
con il sindacato, al contrario di quanto avviene
a Roma dove il governo prima di presentare in Parlamento
la Finanziaria 2002, ha incontrato le rappresentanze
dei lavoratori e degli imprenditori e delle altre
categorie produttive e professionali del Paese.
E la competente commissione parlamentare convoca
le parti solo per avere chiarimenti su alcune limitate
questioni del documento finanziario.
Per Sbarra il bilancio della Calabria è
doveroso discuterlo prima che sia esaminato dal
Consiglio regionale, e la sede non può essere
che quella della giunta regionale.Quanto
sta avvenendo è il solito copione che si
registra per il secondo anno, annota il leader
della CISL calabrese, il quale chiede al presidente
della giunta Giuseppe Chiaravalloti che rispetti
il patto di concertazione che egli ha sottoscritto
a giugno del 2000 con le organizzazioni sindacali
confederali della Regione. Nellintesa, il
presidente Chiaravalloti ha sottoscritto che la
politica e la strategia della concertazione è
uno strumento irrinunciabile per una seria pratica
della programmazione dello sviluppo convenendo
altresì "sullimportanza di confronti
concertativi semestrali sulla politica di bilancio
da realizzare ovviamente in via preventiva".
Il presidente della Calabria dice Sbarra
- non può adesso tirarsi indietro.
Le scelte di politica del bilancio e la necessità
di qualificare e finalizzare la spesa pubblica per
lo sviluppo, non sono di pertinenza esclusiva della
politica, ma anche delle forze sociali, del sindacato
e del mondo delle associazioni economiche, imprenditoriali,
culturali, professionali. Le forze cioè,
impegnate quotidianamente nel difficile compito
di affrontare e risolvere le questioni della crescita
economica e della occupazione della trasparenza
e della moralizzazione nella nostra Regione.
Quanto sta avvenendo in queste ore in Calabria
conclude Sbarra -, la sordità del
governo regionale e lincapacità che
dimostra ad affrontare in termini risolutivi le
questione legate allo sviluppo e alla occupazione,
rafforza nel sindacato confederale limpegno
di attuare per lunedì 16 aprile una grande
manifestazione di protesta e di proposta, dei lavoratori,
dei pensionati, delle donne, dei giovani disoccupati.
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8
aprile 2002 - Sciopero generale del 16 aprile: appello
della CISL ai lavoratori, alle donne, ai pensionati,
ai giovani disoccupati, a partecipare alla manifestazione
regionale di Catanzaro.
Dichiarazione di Rosy Perrone, segretaria confederale
CISL Reggio Calabria.
È
assolutamente necessario che in Calabria, lavoratori,
pensionati, donne e giovani disoccupati, riprendano
le azioni di lotta accanto alla CISL, alla CGIL,
alla UIL, partecipino allo sciopero del 16 aprile,
per indurre la Giunta regionale a concertare con
il sindacato le strategie più idonee a rilanciare
lo sviluppo e dare concrete opportunità di
occupazione a migliaia e migliaia di giovani ancora
senza lavoro.
Questo
perchè dichiara Rosy Perrone, segretaria
confederale della CISL di Reggio Calabria - la sola
proclamazione dello sciopero generale indetto in
Italia da CGIL CISL e UIL, ha già avuto il
risultato di innescare forti dissensi in seno agli
industriali italiani, non piÙ uniti nella
difesa ad oltranza della riforma dellarticolo
18. Anche dai partiti della maggioranza di governo
adesso giungono segnali distensivi nei confronti
del sindacato confederale, mirati a ricercare il
dialogo e non lo scontro con CGIL CISL UIL.
È
segno allora, che siamo sulla buona strada per riprendere
il vero confronto sulla riforma del lavoro nel nostro
Paese, estendere le tutele a tutti i lavoratori,
dibattere concretamente sugli ammortizzatori sociali
e sulle nuove forme di flessibilità del lavoro.
Per
Rosy Perrone sono chiare le dichiarazioni di Luciano
Benetton e Gianfranco Zoppas, due dei principali
industriali del Nordest, entrambi del Veneto. Mentre
Zoppas dichiara che per la maggioranza
delle imprese venete, questa vicenda dellarticolo
18 non ha alcun risvolto pratico, Benetton
rileva che a noi il fatto che venga
modificato non cambia proprio nulla. Non siamo unazienda
con meno di 15 dipendenti e non facciamo certo parte
del sommerso. Gli esperti dicono che sul libro bianco
di Marco Biagi ci sono tanti temi sulla flessibilità
molto piùimportanti dellarticolo 18
su cui dibattere.
Ecco dimostrato perchè è sterile da
parte del governo insistere con la questione dellarticolo
18 dichiara la segretaria CISL -, e anche
perchè allo sciopero generale partecipano
le tante sigle sindacali autonome e quelle che fanno
riferimento ai partiti di destra. Sciopero che avrà
pure la partecipazione della Federazione nazionale
della Stampa, i cui vertici in più occasioni
hanno ribadito che il mantenere in vita larticolo
18 è un segno di civiltà
e indipendenza e che abolendolo si
vogliono indurre al silenzio i giornalisti scomodi.
Bene
fa allora il segretario generale della CISL Savino
Pezzotta - sostiene Rosy Perrone - a chiedere al
governo di accantonare la questione dellart.
18 e di confrontarsi sul Libro Bianco in gran parte
redatto da Marco Biagi. Quando chiede al governo
che, una volta che ha trovato i soldi per le imprese,
trovi le somme necessarie anche per gli ammortizzatori
sociali a favore dei lavoratori. È
necessario dibattere sulle forme di partecipazione
dei lavoratori alle vita delle imprese, modificare
la legge per favorire lemersione delle aziende
che operano in clandestinità, prevedendo
assieme ai benefici per le imprese, anche benefici
diretti per i lavoratori, come ad esempio i contributi
figurativi per il periodo di lavoro nero.
Le
vere riforme non si fanno senza soldi, i tagli alle
prestazioni sociali non si fanno riducendo i diritti
e le tutele per i lavoratori, rileva
Rosy Perrone la quale nega che la partecipazione
della CISL allo sciopero generale, abbia uno scopo
politico. Anche questa volta prende a prestito le
affermazioni di Savino Pezzotta: Per
cogliere il risultato pieno che si propone, il sindacato
deve avere la forza per avanzare una vera riforma
generale, e lavrà solo se saprà
coniugare una vera autonomia politica, se sarà
a-partisan, se non si legherà
a nessuna forza politica. Tema sempre caro alla
CISL e per il quale si è sempre battuto tanto
da divenire negli anni essa stesso un soggetto politico
propositivo.
Ci
sono temi locali accanto a quelli nazionali alla
base della protesta del 16 aprile che si svilupperà
in Calabria con una manifestazione a Catanzaro.
Tra essi, Rosy Perrone indica come fattore
di sordità della giunta regionale alle istanze
dei cittadini, lincapacità di governare
perchè desiderosa solo di comandare, lincapacità
ad affrontare le questioni spinose della Sanità
e ad attuare la legge quadro sullassistenza
sociale, i forti ritardi accumulati sul trasferimento
delle deleghe agli Enti locali riproponendo vecchi
modelli di neo-centralismo regionale. Significativi
a questo proposito, la volontà di annullare
il decentramento provinciale degli uffici della
Regione e concentrare tutto nella sede di Catanzaro,
e il dietro front del presidente Giuseppe Chiaravalloti
e il conseguente impegno a rivedere il progetto
di Distretto tecnologico che vedeva escluse la città
e luniversità di Reggio Calabria.
È
una Regione Calabria conclude la segretaria
della CISL reggina che accetta in silenzio
e nulla opera per impedire le riorganizzazioni e
le ristrutturazioni selvagge che stanno attuando
Telecom, Poste, Ferrovie dello Stato e Enel, con
la tragica conseguenza di distruggere migliaia di
posti di lavoro e trasferire impianti e quote di
lavorazione in altre Regioni depauperando il territorio
della Calabria.
Responsabile stampa CISL Reggio Calabria Filippo
Praticò
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29
marzo 2002 - ESCLUSA LA SEDE DEL DISTRETTO TECNOLOGICO
Preoccupa
la notizia secondo cui la città e la provincia
di Reggio Calabria sarebbero state escluse dal progetto
di Distretto tecnologico elaborato il mese scorso
dalla Giunta della Regione Calabria e, dunque, da
un consistente piano di investimenti finanziari.
Sarebbe un grave atto di discriminazione nei confronti
di una comunità fortemente protesa allinnovazione
tecnologica per favorire lo sviluppo civile, e accompagnare
le imprese a potenziare le attività produttive
ed i servizi di commercializzazione.
Se
le cose fossero in questi termini, questa esclusione
costituirebbe lulteriore atto ai danni di
una città e di una provincia che, colpo su
colpo, stanno perdendo le presenze qualificate sul
territorio delle postazioni TELECOM, Ferrovie dello
Stato, Poste, ENEL, con gravi ripercussioni sul
piano occupazionale per i forti ridimensionamenti
di personale.
Concordo
sul fatto che la mancata previsione di istituire
un distretto tecnologico colpisca la città
di Reggio, la più popolosa della regione,
sede del consiglio regionale e dellUniversità
Mediterranea che ha al suo attivo due significativi
corsi di laurea, Ingegneria delle telecomunicazioni
ed Ingegneria elettronica, che appunto hanno il
loro fulcro nello studio e nella elaborazione dello
sviluppo delle nuove tecnologie.
Ecco
perché sono urgenti e necessarie le risposte
di merito del presidente della giunta regionale
Giuseppe Chiaravalloti e dellassessore al
ramo Emanuele Emmanuele, ed una puntuale modificazione
del progetto. Ciò tenuto conto, soprattutto,
che la città di Reggio ha in fase avanzata
di realizzazione la costruzione della comunità
metropolitana telematica che prevede servizi
innovativi a favore dei cittadini e lo sviluppo
delloccupazione, e larea industriale
e il porto terminal container di Gioia Tauro si
trovano in fase di accentuato incremento produttivo
e di crescita delle imprese.
Come
sindacato, rivolgiamo linvito alle forze politiche
di maggioranza e di opposizione, di esprimere una
forte presa di posizione in difesa degli interessi
reali della città e della provincia, senza
palleggiamenti di responsabilità. Perché
fino ad oggi su tante questioni, come ad esempio
le vicende Saline, Polo tessile di San Gregorio,
eccetera abbiamo ricevuto solo promesse dal chiaro
sapore elettorale, mentre attendiamo risposte certe
e meccanismi concreti di sviluppo economico e occupazionale.
Segretario generale CISL Reggio Calabria - Cosimo
Piscioneri
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21
marzo 2002 - CONVEGNO FNP CISL SU SANITÀ E
PREVIDENZA
In
un decennio, dal 1990 al 2000 le entrate fiscali
degli Enti locali sono aumentate del 439 per cento,
passando da 13 miliardi di euro a 70 miliardi. In
provincia di Reggio Calabria dal febbraio scorso
gravano inoltre, alcuni nuovi balzelli imposti dalla
Regione in materia di servizi sanitari che pesano
duramente su lavoratori e pensionati. A fronte di
queste situazioni, nella regione e in citt&agarve;
si registra un disimpegno clamoroso sui servizi
sociali, sullassistenza alle fasce deboli,
sui servizi sanitari.
Previdenza
e assistenza, con particolare riferimento agli anziani:
è allora il titolo del convegno in programma
domani/oggi giovedì 21 marzo 2002 presso
il Circolo Velico di Reggio
Calabria. Lo promuove la Lega comunale della Federazione
territoriale Pensionati CISL con lobiettivo
di predisporre una proposta per una
sanità migliore e per unassistenza
sociale nella citt&agarve; di Reggio, in grado
di recuperare, per il vasto mondo degli anziani,
tutte le negatività ed anomalie che portano
con sè i governi superficiali della città
e della nazione.
I
lavori sono presieduti dalla segretaria confederale
CISL Rosy Perrone, e saranno aperti dal capo lega
comunale Leandro Branca, e conclusi dal segretario
generale provinciale della FNP-CISL Saverio Murolo.
Con
il convegno, la Lega reggina della Federazione Pensionati
CISL alza alta la sua voce di protesta
per leffettiva erogazione e laumento
delle risorse disponibili in materia di servizi
sociali. Vuole proporsi afferma
Leandro Branca - quale centro propulsivo
delle iniziative di confronto e di lotta per laffermazione
dei diritti degli anziani, dei pensionati, dei soggetti
più deboli.
Responsabile stampa CISL Reggio Calabria - Filippo
Praticò
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14
marzo 2002 - ALAI-CISL e INAS-CISL insieme
Il
sindacato di categoria degli atipici e il patronato
della CISL hanno istituito un nuovo servizio di
consulenza per i lavoratori interinali, per i collaboratori
coordinati e continuativi (co.co.co.), per i liberi
professionisti, i venditori porta a porta, per gli
L.S.U. e gli L.P.U..
Gli
addetti ai nuovi lavori, 2 milioni di iscritti allINPS,
di cui 8 mila nella nostra provincia, rappresentano
una realtà, notevole ed in forte espansione
che coinvolge sia i giovani che i meno giovani rispondendo
alle maggiori esigenze della flessibilità
da parte delle imprese, ma spesso anche alle esigenze
delle nuove generazioni che entrano nel mondo del
lavoro ed hanno necessità di fare esperienze
professionali, poter entrare o rientrare nel mondo
del lavoro.
Risvolto
della medaglia sono molti problemi che questi lavori
hanno in comune, quali:
carenze informative sulle caratteristiche delle
forme di lavoro;
necessità
di consulenza assistenziale e previdenziale;
tutele
differenziate rispetto al lavoro
tradizionale:
desiderio
di aggregazione ad altri soggetti con analoghi problemi.
Per
i lavoratori interinali e per gli iscritti alla
gestione separata lo sportello CISL è unimportante
opportunità: il controllo della posizione
previdenziale, il calcolo presunto della prestazione
pensionistica obbligatoria, presentazione delle
domande di assegni al nucleo familiare, assegni
di maternità, pratiche di infortunio e malattie
professionali, controllo e ricongiunzione delle
diverse posizioni assicurative, ed ancora le domande
di disoccupazione in scadenza il 2 Aprile.
La
CISL offre, altresì, il sistema
servizi che mette a disposizione degli
iscritti per problemi fiscali, legali, assicurativo-mutualistico.
Lo
sportello di consulenza del Patronato INAS-CISL
funziona il mercoledì dalle ore 16 alle ore
18 in Via dei Correttori, 6 - tel. 0965/ 27194 -
Reggio Calabria, mentre lALAI- CISL riceve
dal lunedì al venerdì dalle ore 8
alle ore 10 in Via dei Correttori, 6 - tel. 0965/27173
- Reggio Calabria, e il martedì dalle ore
16 alle ore 18 in via Statale, 111 - tel. 0966/55972
- Gioia Tauro.
IL RESPONSABILE ALAI CISL - Domenico Serranò
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8
marzo 2002 - SABATO 9 MARZO MOBILITAZONE CISL REGGIO
CALABRIA - LART. 18 NON SI TOCCA
Larticolo
18 non si tocca, no alla libertà di licenziare.
La CISL partecipa al negoziato col governo per estendere
i diritti sindacali, le tutele sociali, lo sviluppo
ed il lavoro nel Mezzogiorno. Questo diciamo da
tempo e questo ribadiremo ai lavoratori nellassemblea
generale che terremo domani/oggi (sabato).
Cosimo
Piscioneri, segretario generale della CISL di Reggio
Calabria, in una dichiarazione riconferma la posizione
della propria sigla sindacale dando appuntamento
ai quadri dirigenti ed agli iscritti CISL alla nuova
iniziativa di mobilitazione indetta dalla segreteria
nazionale per domani/oggi in tutta Italia. A Reggio
Calabria lassemblea dei lavoratori CISL avrà
luogo sabato 9 marzo mattina al Dopolavoro Ferroviario
Cosimo
Piscioneri valuta con attenzione quanto sta avvenendo
in questi giorni al ministero del lavoro e afferma
si deve soprattutto alla ferma determinazione
della CISL di portare avanti il negoziato sulla
riforma del mercato del lavoro assieme alla netta
opposizione a qualsiasi tipo di modifica dellarticolo
18 dello statuto dei lavoratori, se il governo sta
facendo passi indietro. Se il ministro Maroni adesso
afferma che il governo non ha alcun interesse a
forzature sullart.18, e se anche
il vice premier Gianfranco Fini rileva che largomento
non è strategico
Anzi per il segretario della CISL di Reggio Calabria,
è necessario dare forza alla
mobilitazione convinti che alla fine il risultato
ci sarà, che ogni tipo di modifica sarà
archiviata.
Nei giorni scorsi era stato lintero lesecutivo
confederale reggino ad esprimere allunanimità
il pieno sostegno alle chiare e trasparenti
determinazioni della Segreteria Confederale sui
temi dello sviluppo del mezzogiorno, delle politiche
sociali e del mercato del lavoro assieme
alla presa datto delle difficoltà
che impediscono, in questa fase, al movimento sindacale
di assumere posizioni unitarie e convergenti. La
CISL, forte del consenso dei lavoratori, dei pensionati,
dei disoccupati, delle fasce deboli della società
civile, ritiene assolutamente impraticabile ogni
procedura che antepone lo scontro sociale al tavolo
delle trattative.
La
mobilitazione della CISL è in atto da mesi
ormai. È stata avviata il 13 novembre dello
scorso anno con la Manifestazione Nazionale dei
quadri dirigenti tenuta. A Roma a sostegno del confronto
con il Governo e gli Imprenditori sulle questioni
che riguardano la finanziaria , la previdenza ,
il Libro Bianco sul Lavoro ed il Mezzogiorno. Il
25 gennaio scorso, si è scioperato in Calabria
nellambito delle manifestazioni promosse da
CISL CGIL UIL per protestare contro la legge finanziaria
che penalizzava il Sud . A febbraio prima a Napoli
e poi a Palermo, la CISL ha quindi riunito tutti
i quadri dirigenti per ribadire il no alle modifiche
dellarticolo 18, e sollecitare il governo
a riprendere il tavolo della concertazione sulle
grandi questioni della previdenza, degli ammortizzatori
sociali, della riforma del fisco.
Il Segretario Generale - Cosimo Piscioneri
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7
marzo 2002 - 8 marzo 2002: una speranza
per Safiya Huseini, la giovane donna della
Nigeria condannata alla lapidazione da un tribunale
islamico
È
questo il tema del convegno scelto dal Coordinamento
donne della CISL di Reggio Calabria per celebrare
la giornata della donna.
Attraverso il dramma della giovane nigeriana, a
favore della quale è mobilitato tutto il
mondo occidentale, il sindacato dispirazione
cristiana chiama tutti a riflettere su un Islam
specchio delle donne senza volto, e più in
particolare, sul pianeta sconosciuto delle immigrate
a Reggio Calabria.
La CISL ha promosso il convegno dintesa con
lANOLF CISL (Associazione Nazionale Oltre
le Frontiere) che cura i rapporti con gli immigrati
extracomunitari, e con lUniversità
per Stranieri Dante Alighieri
di Reggio Calabria, nella cui aula magna, l8
marzo, con inizio alle ore 16, si svolgerà
lincontro.
Presieduti dalla segretaria confederale Rosy Perrone,
i lavori si articolano con le relazioni delle componenti
il Coordinamento donne CISL di Reggio, Nuccia Malaspina
su localismi e globalizzazione, armonizzazione
di esigenze diverse, e Claudia Passarini
sulle condizioni della donna musulmana
dal punto di vista di una donna occidentale.
Seguiranno una comunicazione di Rosalba Mallamo
sulle iniziative di mobilitazione per ridare una
speranza a Safiya, e la testimonianza
che si prospetta interessante, su saperi e costumi
della cultura islamica offerta dalla professoressa
Amel Jounini, docente di arabo allUniversità
per Stranieri Dante Alighieri.
Le conclusioni del dibattito saranno svolte dal
segretario generale della CISL reggina Cosimo Piscioneri.
In proposito, in una dichiarazione i segretari Cosimo
Piscioneri e Rosy Perrone, rilevano che quello del
2002 è un 8 marzo diverso perchè
niente è più come prima da quel tragico
11 settembre di New York.
Oggi diventa molto importante adoperarsi affinchè
la mimosa torni ad avere il primitivo significato
di aggregazione e non di arido simbolo dal consumismo.
Avendo questo obiettivo, la CISL di Reggio Calabria
celebra la Festa delle Donne aggiungendo alla riflessione
un collegamento reale con altre donne, con
quelle che non hanno niente da festeggiare in nessun
giorno dellanno. Quale migliore
simbolo è allora Safiya, vittima di un odioso
fanatismo religioso, osservano i due
segretari CISL, che ricordano il grande gesto di
coraggio dimostrato dalla Chiesa cattolica presente
in Nigeria che in più riprese ha espresso
la ferma condanna della decisione e sta molto operando
per fare cambiare verdetto al tribunale islamico.
Rosy Perrone e Cosimo Piscioneri sottolineano limpegno
del presidente dei vescovi dello Stato africano
della Nigeria, John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo
di Abuja, di mantenere il dialogo con gli appartenenti
alla religione dellislam che, come afferma
il presule, nella sua gran parte non è fondamentalista;
dialogo fra religioni per continuare a mantenere
un ruolo determinante per lo sviluppo democratico
e pacifico della Nigeria, il cui cammino verso la
democratizzazione dopo anni di dittatura militare,
è molto difficile.
Il
presule in ogni occasione si sforza di fare capire
che sono i conflitti politici ad incoraggiare gli
integralisti, i quali pensano che la Nigeria debba
diventare uno Stato islamico. Noi non
ci opponiamo alla legge della sharia solo perchè
siamo cristiani, ma perchè pensiamo che non
sia un bene per la Nigeria, ha affermato
larcivescovo Onaiyekan a proposito della decisione
della Conferenza episcopale nigeriana di condannare
con forza il destino assegnato a Safiya, la giovane
che dovrebbe essere lapidata perchè rimasta
incinta da una violenza carnale.
Piscioneri e Perrone sottolineano ancora le parole
del presule quando afferma che la legge della sharia
non dovrebbe essere imposta nemmeno
ai musulmani. Noi diciamo: come nigeriano, sia islamico
che cristiano, tu hai gli stessi diritti, che nessuno
può negare. Nemmeno in nome della religione.
Safiya è dunque il simbolo della donna che
nel mondo cerca ancora la libertà, il riscatto,
le pari opportunità, e sa che il cammino
da fare è ancora lungo. L8 marzo è
un Giorno della Memoria, non ci ricorda la vittoria
del sesso femminile, ma una delle numerose stragi
di donne che segnano la storia degli uomini: 129
operaie americane bruciate vive dal padrone perchè
chiedevano migliori condizioni di lavoro.
L8 marzo concludono i segretari
reggini della CISL - deve, perciò, restituire
senso ad una celebrazione che sia assieme una festa
gioiosa e severa, e sia riportata al suo significato
primitivo, attraverso la realizzazione di attività
di impegno civile ed introducendo rivendicazioni
attuali per i diritti della persona, delle lavoratrici,
delle pensionate, delle madri, delle casalinghe,
delle donne ai margini della società, affermare
il diritto di cittadinanza di tutti.
A cura di Filippo Praticò responsabile
stampa CISL Reggio Calabria
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