“Inoltre, alla già più volte segnalata situazione logistica e organizzativa, si aggiunge una situazione igienico sanitaria al limite del buon senso. Inoltre, in quella che può essere oramai definita una ‘baraccopoli’, anche la questione ordine pubblico è al limite. I migranti non vivono secondo regole ben definite, ed il progetto di accoglienza diffusa non sembra dare i frutti sperati. C’è un problema di diritti calpestati anche per i migranti, che sarebbero oltre 600 in cui si fa fatica a riscontrare un senso di umanità. Per quanto concerne il presidio dunque, persiste una situazione sempre più catastrofica, con un rimbalzo di responsabilità tra politica e istituzioni, che cicatrizza un’emergenza che offende il Corpo dei Vigili del Fuoco e il lavoro di sicurezza e prevenzione che da anni riesce ad evitare il verificarsi di immani tragedie. Alla presente questione irrisolta, la CISL aveva anche suggerito una strada percorribile, e che andava nella direzione della funzionalità del servizio di sicurezza; infatti, nelle more della risoluzione delle gravi problematiche di salubrità dei luoghi di lavoro segnalate, la Federazione più volte aveva indicato di far ripiegare la squadra VF presso il distaccamento nautico VVF, auspicando anche per la tendopoli – divenuta a causa dell’abbandono totale una bomba batteriologica fuori controllo – improcrastinabili interventi di messa in sicurezza e migliorative anche della condizione umana degli ospiti. La soluzione del distaccamento nautico o comunque una nuova localizzazione per la postazione del presidio, avrebbe scongiurato nuovi pericoli per l’incolumità dei Vigili del Fuoco, così come è successe qualche mese fa, quando dei disordini e le conseguenti sassaiole presso la tendopoli, misero a repentaglio la loro sicurezza. In quella circostanza i danni, fortunatamente, furono limitati a danneggiamenti materiali, alla postazione nonché ai mezzi VVF.
Il Corpo dei VVF esige rispetto e delle iniziative immediate conseguenziali. Qualora non ci saranno riscontri nel merito, ci riserveremo di concretizzare azioni eclatanti per far valere i diritti e per difendere l’onorabilità della professionalità che a San Ferdinando servono con abnegazione lo Stato italiano”.
E’ quanto si legge in una nota di Rosy Perrone , segretario generale Cisl Reggio Calabria, e Giuseppe Rodà, segretario generale FNS Cisl Reggio Calabria