Dal 25 settembre per la Zona economica speciale di Gioia Tauro un’occasione importante: sarà disponibile il credito di imposta in maniera automatica per tutte le imprese che vorranno investire nel suo perimetro. Uno strumento cardine per l’effettivo rilancio di un’area da decenni martoriata.
Il Governo ha fatto la sua parte, adesso subito a lavoro per creare le adeguate condizioni di futuro, dal punto di vista economico e soprattutto sociale. Indispensabile per la nostra terra.
La Zes, effettivamente operativa dopo l’insediamento del 28 marzo scorso del comitato di indirizzo previsto dal Piano di sviluppo strategico, ha aperto, finalmente, la fase attuativa di una programmazione di rilancio, attraverso la quale potranno concretizzarsi prospettive di sviluppo in esso contenute. La cabina di regia ed il Tavolo di consultazione permanente, quale organismo di confronto sulla strategia della Zes, composto da rappresentanti delle istituzioni locali e delle forze sociali interessate allo sviluppo e al governo delle Zes, costituiscono pilastri portanti di una nuova architettura gestionale e di monitoraggio. Ma affinché queste, non restino appunto esclusivamente linee programmatiche, c’è l’assoluto bisogno che le istituzioni preposte – Regione in primis e Città Metropolitana – lavorino sin da subito , promuovendo un confronto costruttivo e serrato con le parti sociali ed il ‘Pes’, per favorire un dinamismo dell’economia globale della regione e del territorio metropolitano e dei suoi livelli occupazionali attraverso un incremento degli investimenti, anche esteri, ed un aumento delle esportazioni, ma soprattutto con un processo robusto di ‘sburocratizzazione’ del sistema. Il tutto corredato da un piano preventivo e repressivo di impermeabilizzazione dell’apparato, dai tentacoli del malaffare e della criminalità.
L’auspicio – quello della Cisl Metropolitana – è che la Zes superi e si emancipi da una fase teorica, con la quale per anni, molti addetti ai lavori hanno riempito sterilmente dibattiti e approfondimenti pubblici. La prima e forse la più efficace ricetta, oltre ad una strutturata semplificazione amministrativa, per la Regione Calabria sarebbe quella di garantire la disponibilità di infrastrutture nell’ aree industriali, portuali e aeroportuali, dell’intero territorio, con annessi incentivi fiscali (previsti tra l’altro dal decreto istitutivo) e le dovute defiscalizzazioni regionali per tutti i soggetti ed operatori economici che avranno intenzione di investire nelle predette aree di riferimento.
Non è superfluo sottolineare che l’intera area Zes, necessiterebbe di un piano di riqualificazione urbanistico e della viabilità, perché sarebbe impensabile puntare ad un rilancio economico e commerciale in un contesto di degrado stradale e a tratti, ambientale. Investimenti e una pianificazione politica verticale, che dal Governo passi per la Regione fino ad arrivare alla Metrocity, sono i due strumenti indispensabili per realizzare la piena consapevolezza della strategicità della Zes soprattutto in funzione lo sviluppo socio economico calabrese.
Se il gruppo dirigente, a tutti i livelli – politico e del management portuale – non capirà questo, con certezza dico, che il progetto Zes sarà destinato a naufragare ed il nostro territorio non merita certo ulteriori debacle.
Rosi Perrone – Segretario generale UST Cisl Metropolitana Reggio Calabria
Ufficio Stampa UST CISL Reggio Calabria