Il Recovery Plan può e deve diventare una opportunità straordinaria di ricostruzione e di rilancio, dobbiamo fissare e condividere insieme gli obiettivi da raggiungere, i tempi, le ricadute economiche, sociali ed occupazionali, la garanzie di trasparenza, legalità e sicurezza dei lavoratori. Abbiamo bisogno di una rinnovata fase di concertazione. Ciascuno deve dare il proprio contributo. Da soli non si va da nessuna parte.
Mario Draghi con la sua autorevolezza può fare quello che fece con successo il premier Kohl in Germania: un grande patto sociale per unire il nostro paese. Ma occorre coerenza e soprattutto scelte di campo forti, come può essere una fiscalità agevolata e strutturale per le imprese che investono nel Sud, decontribuzioni per le assunzioni di giovani e donne, un piano di modernizzazione delle infrastrutture, investimenti nella sanità pubblica, nella banda larga, nella scuola, nella ricerca, nell’università, una nuova politica industriale capace di salvaguardare e difendere produzioni e posti di lavori coniugando sviluppo e tutela dell’ambiente.
Bisogna affrontare seriamente i problemi industriali. Anche su questo punto lanciamo un appello al Premier Draghi. E poi bisogna chiudere l’aggiornamento dei protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ed il nuovo accordo per il piano di vaccinazione nelle aziende. Le parti sociali possono dare un contributo fondamentale ed importante per sconfiggere la pandemia.