🗞Whirlpool non ha mai ricercato un accordo in questi mesi. I sindacati di categoria si erano detti disponibili ad aprire un tavolo di confronto per trovare una soluzione occupazionale ai 340 dipendenti di Napoli. Il Governo aveva messo in campo anche delle risorse a supporto di una intesa. Ma l’azienda ha fatto muro. E ieri ha confermato la sua decisione cinica di non procedere alle ulteriori 13 settimane di cassa integrazione. La verità è che il gruppo ha tenuto un comportamento irresponsabile. Vuole solo scappare via, abbandonando Napoli, il Sud, centinaia di famiglie. Una vera vergogna.

Noi non ci arrendiamo e chiediamo al Governo di mettere in campo tutte le prerogative di cui dispone per far tornare indietro l’azienda. La risposta dei lavoratori sarà solidale e nazionale, Whirlpool può starne certa. Napoli e tutto il Sud non possono subire l’ennesimo colpo su un tessuto sociale e produttivo. Il Mezzogiorno industriale ha bisogno di segnali forti dal sistema istituzionale e politico nazionale e regionale.

Non faremo sconti a questa azienda che si è sfilata nella peggiore delle maniere, trattando le famiglie come oggetti e lo Stato italiano come luogo di predazione e di speculazione. Ha fatto bene ieri il Presidente Draghi ad incontrare i lavoratori, ma non basta. Occorre una risposta concreta del Governo. Ci si deve muovere con tutta la forza delle istituzioni, con penalità vere per chi non rispetta i patti, per chi prende i soldi pubblici e poi dopo pochi anni scappa via. Il Sud non è una terra di conquista. Chi se ne va in questo modo deve sapere che in Italia non venderà più neanche un chiodo.