Siamo quasi a 200 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno, oltre tre vittime al giorno. Non c’è settore fuori da questa strage silenziosa. Le difficoltà economiche legate al Covid non possono diventare un alibi per ridurre i controlli e non applicare le norme sulla sicurezza, come sta accadendo in molti casi. La vita umana viene prima di ogni logica del profitto.
Bisogna far ripartire il Paese in sicurezza, mettendo al centro il valore sociale del lavoro, la sua qualità, la tutela della dignità della persona. Un principio tradito da moltissime aziende che, mettendo in pericolo i lavoratori, non solo compiono un atto illecito ma danneggiano la credibilità delle realtà sane, che rispettano le regole e che per fortuna sono ancora tante nel nostro Paese.
Lo Statuto dei lavoratori, che oggi compie 51 anni, è ancora uno strumento di tutela importante per tutto il mondo del lavoro. Bisogna proseguire su questa strada, tutelando i nuovi lavori, a partire da quello delle piattaforme digitali, applicando i contratti a tutti ed aprendo la strada finalmente anche alla partecipazione dei lavoratori alle scelte ed al capitale delle aziende.