Oggi, al Flash Mob, si alzano i cori dei lavoratori di Cisl, Cgil, Uil, intonando “il porto di Gioia Tauro non si tocca”, rivolti a un’Europa disattenta e lontana dalle vere esigenze del territorio e del suo sviluppo, così come dimostrato da inopportuni recenti provvedimenti.
Siamo alla direttiva 959/23, prossima a produrre effetti già dal primo gennaio 2024, che se non riordinata per contenuti, tempi e modalità, finisce per produrre effetti devastanti per l’occupazione, lo sviluppo, l’economia locale e nazionale.
Come Cisl, Città Metropolitana di Reggio Calabria, riteniamo che
questo porto, per la sua posizione, così strategica, a sud, prima porta di ingresso in Europa, deve poter vantare di particolari guarantigie, prossime a specificità modellate, per vicinanza e futura evoluzione di possibili nuovi scenari e rotte commerciali, con la portualità delle coste del nord Africa.
Il crescere del porto di Tangeri in Marocco, ne è la dimostrazione, su come basta poco per spostare commesse e attività fuori dai nostri circuiti economici nazionali e locali.
È una lotta da spostare a Bruxelles con la forza e il sostegno di tutti, come dimostrato in questa riuscita mobilitazione.