È con il contributo di Pino Rubino, sanità funzione pubblica e Giovanni Calogero, Cisl medici, che partecipiamo all’iniziativa di Polistena a sostegno di una sanità pubblica, qualificata e attenta alle esigenze del territorio. Sostengono l’idea che c’è da costruire il futuro di una sanità inadeguata, utilizzando METODO, CORAGGIO, TRASPARENZA e soprattutto DETERMINAZIONE, affinché si concretizzino interventi mirati e prioritari, funzionali alle immediate esigenze del territorio. Oggi, non esiste un’organizzazione capace di fare funzionare in modo adeguato l’ASP. Manca personale medico, infermieristico, tecnico e di supporto amministrativo e non si procede con i concorsi fermi, con domande già fatte. Si stanno affidando gli obiettivi a professionisti senza contratto e con i pochi dipendenti che attendono arretrati contrattuali dal 2010, nonostante dentro gli ospedali si lavora per il recupero dei tempi sulle liste d’attesa, oltre l’orario ordinario di lavoro. Inoltre, l’ospedale deve garantire l’assistenza territoriale che non esiste. Sono queste, alcune, delle cose ordinarie che non si fanno a danno della gente, che per curarsi deve spostarsi fuori regione. Si tratta di riorganizzare una sanità che non trascuri i reali bisogni degli ammalati, con una visione innovativa, capace di coinvolgere le giuste professionalità, la nuova costruzione o adeguamento delle strutture ospedalieri esistenti, la moderna dotazione tecnologica e di ingegneria medica e robotica, il più vicino possibile al territorio, senza che vi siano soppressione di servizi o chiusura di strutture pubbliche già esistenti.
È con il contributo di Pino Rubino, sanità funzione pubblica e Giovanni Calogero, Cisl medici, che partecipiamo all’iniziativa di Polistena a sostegno di una sanità pubblica, qualificata e attenta alle esigenze del territorio. Sostengono l’idea che c’è da costruire il futuro di una sanità inadeguata, utilizzando METODO, CORAGGIO, TRASPARENZA e soprattutto DETERMINAZIONE, affinché si concretizzino interventi mirati e prioritari, funzionali alle immediate esigenze del territorio. Oggi, non esiste un’organizzazione capace di fare funzionare in modo adeguato l’ASP. Manca personale medico, infermieristico, tecnico e di supporto amministrativo e non si procede con i concorsi fermi, con domande già fatte. Si stanno affidando gli obiettivi a professionisti senza contratto e con i pochi dipendenti che attendono arretrati contrattuali dal 2010, nonostante dentro gli ospedali si lavora per il recupero dei tempi sulle liste d’attesa, oltre l’orario ordinario di lavoro. Inoltre, l’ospedale deve garantire l’assistenza territoriale che non esiste. Sono queste, alcune, delle cose ordinarie che non si fanno a danno della gente, che per curarsi deve spostarsi fuori regione. Si tratta di riorganizzare una sanità che non trascuri i reali bisogni degli ammalati, con una visione innovativa, capace di coinvolgere le giuste professionalità, la nuova costruzione o adeguamento delle strutture ospedalieri esistenti, la moderna dotazione tecnologica e di ingegneria medica e robotica, il più vicino possibile al territorio, senza che vi siano soppressione di servizi o chiusura di strutture pubbliche già esistenti.