Una relazione forte e risoluta quella di Rosy Perrone, Segretaria generale UST Cisl, che ha focalizzato il suo intervento, durante il Consiglio generale svoltosi in digital meeting, sulle questioni portanti riguardanti la fase post Covid. Anzi, la Segretaria Perrone l’ha definita fase ‘Covid-2’. Alla presenza della Segretaria confederale Daniela Fumarola, a cui sono spettate le conclusioni e del Segretario generale regionale Tonino Russo che ha moderato i lavori, cadenzati dagli interventi dei segretari generali di categoria della Cisl Reggio Calabria, Enzo Sera, Annunziata Ascanelli, Romolo Piscioneri, Pasquale Loiacono, Pino Rubino, Luciana Giordano, Salvatore cantarella, Nausica Sbarra e Giuseppe Moio.
Dopo un breve tributo alla Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli; Rosy Perrone ha aggredito le questioni scottanti di un territorio in piena emergenza, sanitaria, sociale ed economica.
“Il contesto dentro il quale siamo finiti, senza una capacità di sviluppare una visione di futuro, rischia di fare danni irreversibili. Purtroppo il vuoto amministrativo regionale senza un indirizzo politico solido, sui temi importanti come sanità, rifiuti e deleghe per la Metrocity potrebbe creare un’impasse che non possiamo permetterci. Unico spiraglio per far fronte alle criticità nel breve periodo, è l’utilizzo delle risorse del Recovery Fund. Una qualificata gestione della spesa potrebbe realmente far ripartire il Sud e dunque territori complessi come quello dell’area metropolitana”.
Tanti dunque i temi affrontati durante il corso della relazione, che dovranno caratterizzare l’agenda della nuova stagione congressuale, dalla quale nascerà la classe dirigente della Cisl di domani: sono stati approfonditi grandi capitoli, partendo dai punti di forza come l’industria 4.0 e il polo tecnologico e innovativo di Hitachi, ai punti di criticità come la Sanità, il sistema di accoglienza non all’altezza della sfida dell’integrazione diffusa – modello da sempre perseguito da Cisl – e poi, No Tax Area, infrastrutture e opere pubbliche. Zes e Porto di Gioia Tauro, per finire all’area integrata dello Stretto. Lavoro da sud, Agricoltura e sviluppo sostenibile. Piano per il Sud e alta velocità, senza tralasciare un passaggio fondamentale su welfare e servizi essenziali. Insomma un intervento condiviso a 360 gradi dal gruppo dirigente, che ha ribadito la centralità del sistema di impermeabilizzazione di legalità al quale ha fatto riferimento Rosy Perrone.
“Risorse europee e nazionali con una governance capace di gestire progettualità e qualità della spesa per rilanciare il nostro territorio, il nostro indotto, la nostra socialità e soprattutto il dato occupazionale. Saper contenere le paure relative ad una pandemia che non lascia spazi di incontro e di rilancio economico, dovrà rappresentare la nuova chiave di lettura di chi avrà la responsabilità delle scelte. Pensare ai lavoratori, ai precari, ai tirocinanti, e a chi ha perso il lavoro, per non lasciarli soli in balia dell’incertezza e di una mancanza di prospettiva”.
Daniela Fumarola, Segretaria nazionale ho concluso apprezzando e sposando le linee guida della relazione di Rosy Perrone: “Come non iniziare dalla questione sanità e dalla Pandemia Covid. Bene ha fatto Rosy Perrone a definirla fase 2, e con la quale dobbiamo fare i conti. Occorre prendere le misure ad una situazione dal punto di vista del lavoro drammatico. Un contesto storico frammentato e soprattutto che mette in crisi la stabilità e la sacralità del lavoro. Il nord forte e resiliente, si è scoperto con una sanità fragile, come tutti i territori in difficoltà di offerta sanitaria. Ha dovuto fare i conti con criticità e sofferenze economiche. Il Sud a maggior ragione, ha pagato il prezzo più alto. Per questo come Cisl, abbiamo chiesto che assolutamente ammortizzatori e divieti di licenziamenti devono essere garantiti in questa fase drammatica. Lo abbiamo ribadito con Anna Maria Furlan e Luigi Sbarra al tavolo nazionale con il Governo. Le categorie più colpite, giovani e soprattutto donne, non hanno bisogno di slogan, ma di fatti. Penso sia inderogabile, superare il decreto di dignità, per puntare fermamente sul lavoro, stabile e che non presupponga assistenzialismo. Io sono qui per parlare di sud come punto di forza e senza il quale il Paese non riparte. Il nostro sforzo sarà quello di sollecitare istituzioni ed enti locali, ad accompagnare e qualificare i giovani, i precari e coloro i quali sono usciti dal mondo del lavoro, con l’unico obiettivo di migliorare la loro ‘cassetta degli attrezzi’. Quindi un impegno per supportare, attraverso strumenti solidi chi ha oggettive difficoltà, in un percorso di ricollocazione con maggiori competenze e soprattutto con maggiori possibilità di accesso nel mondo del lavoro”.