Nota congiunta Cgil Cisl Uil: “Evitare il rischio che un modello di integrazione venga spazzato via

Siamo a fianco alla magistratura ed al contempo auspichiamo che il Sindaco di Riace, Mimmo Lucano, possa dimostrare ogni estraneità ai fatti contestati, oggetto dell’indagine. Ma in questa vicenda, dai tristi connotati, non possiamo tacere tutta la nostra preoccupazione, per la possibilità che si intravede all’orizzonte, di smontare e svilire un modello che umanamente e socialmente è stato indiscutibilmente virtuoso.  La nota del ministero, con la quale si specifica che i migranti dello Sprar di Riace si muoveranno solo su base volontaria – è il meccanismo che scatta quando un progetto Sprar deve chiudere – lascia intendere che ci sia la volontà di non salvaguardare un’esperienza che ha animato un territorio ed una comunità intera. Un piccolo borgo, a forte rischio spopolamento ha potuto riattivare mestieri, scuole e un discreto livello occupazionale, proprio grazie alle nuove energie dei migranti. A Riace hanno la loro vita, e va difesa. Spostare una piccola collettività equivale a colpire l’identità di un territorio. Abbiamo sempre creduto nel progetto Riace e in ciò che esso rappresentava, al netto di nomi e proclami politici. Quest’idea di accoglienza pensiamo non debba scomparire. Se ci sono irregolarità ed errori di singoli individui è giusto che vengano verificate e punite, ma questo è un modello che funziona ed è riconosciuto da tutti; e così c’è il serio rischio che venga spazzato via.

 

Segretari generali

Gregorio Pititto – Cgil Rc

Celeste Logiacco – Cgil Gioia Tauro

Rosi Perrone – Cisl Rc Metropolitana

Nuccio Azzarà – Uil Rc Metropolitana

Rosi Perrone: “La sanità reggina cambi passo. Costituita una task force Cisl Metropolitana in difesa del diritto alla salute dei cittadini”

Non ci stancheremo mai, come organizzazione sindacale, di tenere alta l’attenzione su un tema troppo importante e di straordinario valore qual è quello della sanità reggina. Per questo, in questi giorni abbiamo costituito – come Cisl Metropolitana – una ‘Task Force’ socio sanitaria con i segretari generali di federazione. Troppe criticità condizionano, paralizzandolo, il sistema sanitario, il cui management non è riuscito ad invertire la rotta su questioni che risultano avere caratteri atavici. La Casa della salute di Scilla, e quella di Siderno per esempio, necessitano di un maggiore impegno aziendale, infatti come da noi più volte denunciato, all’ azienda sanitaria provinciale urge un cambio di passo che possa garantire efficienza dei servizi per gli utenti e soprattutto credibilità per i cittadini. Il Dipartimento Salute, parimenti, ha il dovere imprescindibile di effettuare sistematici controlli, onde evitare la corresponsabilità di tali inadempienze. Con preoccupazione, dobbiamo segnalare problematiche che rischiano di avere esiti irreversibili se non si invertirà la tendenza della Direzione Strategica dell’Azienda. Gli ospedali spoke di Locri e Polistena, vivono un periodo di generale difficoltà operativa per carenze gravi in ambito elettromedicale e soprattutto di risorse umane specialistiche predisposte ad interventi nelle varie unità operative. Ciò determina in modo oggettivo una pesante indisponibilità a garantire e gestire le varie emergenze del comparto sanitario, troppo spesso in balia del sovraffollamento senza una pianta organica adeguata numericamente a far fronte alle emergenze. Ciò determina in modo oggettivo una pesante indisponibilità a garantire e gestire le varie emergenze dell‘intero comparto sanitario.

Non si riescono a garantire i Lea (Livelli essenziali di assistenza) e non si riesce ad assicurare un adeguato supporto alle Unità Operative; alcune delle quali non hanno un dirigente e molte altre sono costrette a chiudere. Risultano incomprensibili inoltre, dopo numerosi solleciti, i ritardi di riorganizzazione del personale, il quale, costantemente si trova ad operare in un regime di carenza organica e soprattutto in una condizione di sfiducia professionale. Non si procede alla messa a regime dell’atto aziendale e non si riesce a gestire la funzionalità di un programma preciso per l’organizzazione degli ospedali generali di Melito P.S. e Gioia Tauro. In ultimo, non certo per importanza, come già avvertito dai sindacati, vengono negati adeguamenti contrattuali ai dipendenti che ne hanno diritto e contestualmente pare si riconoscano emolumenti significativi in assenza di contrattazione di 2° livello, esponendo l’Azienda a contenziosi amministrativi. L’ ‘Ospedale unico della Piana’ sembra una chimera: più volte abbiamo assistito a sopralluoghi per l’avvio di un progetto da realizzare nella piana di Gioia Tauro, in sostituzione dell’ospedale spoke di Polistena e dell’assorbimento dei vari ospedali generali operanti nell’intera area. Anche il Grande ospedale Metropolitano di Reggio Calabria non è scevro da criticità: è una struttura di Azienda Ospedaliera che necessità di un migliore adeguamento strutturale e che tenga conto dell’organizzazione complessa delle varie prestazioni che devono essere erogate in un contesto sanitario maggiormente elevato (HUB). E’ opportuno sottolineare inoltre, che per quanto concerne le Case di Cura convenzionate, vengano rivisitati tutti i livelli di prestazioni per una maggiore performance operativa per l’utenza, in attesa di una concreta riqualificazione delle strutture sanitarie pubbliche previste nel documento operativo (ATTO AZIENDALE). Il Dipartimento materno infantile ed U.O. dell’età evolutiva non è ancora adeguatamente operativo per garantire una duplice assistenza plurispecialistica, ossia, sia sulla gestante puerpera sia sul nascituro sino all’età pubere. L’auspicio è quello di configurare un diverso livello di assistenza integrato, diviso per prestazione e per carattere patologico, non trascurando il ruolo preventivo che questo servizio garantirebbe. Bisogna superare lo status che mette in relazione le strutture Hospice e l’ASP di Reggio Calabria, prevedendo il loro inserimento all’interno di quello che è il bacino della Case della Salute. Il PFA e il relativo monitoraggio non hanno trovato ad oggi, un adeguato stanziamento economico per potere avviare, in modo preciso, i vari corsi di aggiornamento in ambito sanitario, con il rischio di compromettere il perfezionamento della qualità e dell’efficacia delle prestazioni di competenza, alle quali si dovrebbe aggiungere una puntuale offerta di formazione che riguardi tutto il corpo degli operatori sanitari. E rispetto a tutte esigenze è fortemente necessaria una convenzione che disciplini tutti gli aspetti tecnico-organizzativi, tra l’Azienda Ospedaliera Bianchi Melacrino Morelli e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria. Una fotografia sconcertante viene fuori dall’analisi del sistema sanitario nella provincia di Reggio Calabria dopo più di dieci anni di commissariamento. Ma analizzare la situazione desolante della sanità reggina non basta. Adesso pretendiamo fatti concreti nel rispetto della dignità della salute dei cittadini di Reggio Calabria.

Reggio Calabria lì 05/10/2018      Ufficio Stampa Ust-CISL Reggio Calabria

COMUNICATO ANOLF CISL REGGIO CALABRIA

Impegnato da sempre con i deboli e per i deboli, al servizio di chi più ha bisogno e si trova in difficoltà, con la pratica quotidiano con lo stare vicino a chi arriva sulle nostre coste, ricco solo di un bagaglio virtuale e di speranza. Confidiamo nel lavoro della Magistratura, che possa far luce, nel breve, sulle vicende che hanno riguardato il sindaco di Riace. Auspichiamo che questo articolato momento possa risolversi positivamente per un modello che si è contraddistinto per un forte impegno di accoglienza, sostegno multiculturale e per una reale integrazione multietnica.

 

Il Presidente provinciale ANOLF CISL – Mohamed EL Ghouazi

Il co -Presidente provinciale ANOLF CISL – Imane Ibrahimi

Il segretario provinciale ANOLF CISL – Tiziana Romeo

 

Reggio Calabria, lì 03/10/2018

Rosi Perrone Segretario Generale UST CISL Reggio Calabria su Domenico Lucano

La magistratura deve fare il suo corso con l’auspicio che possa chiarire eventuali responsabilità sulla vicenda Riace, e si giunga celermente alla realtà dei fatti. Ma ci teniamo a promuovere il valore dell’accoglienza, pilastro portante di un percorso di aggregazione ed interculturalità per l’intera società civile. Futuro e progresso non possono prescindere da un modello di inclusione che, debitamente regolamentato e monitorato oltre che sorvegliato rappresenta la chiave di volta di un processo di cambiamento della comunità globale, che trovi nell’incontro tra i popoli la possibilità di costruzione di una società più coesa ed inclusivaaperta verso l’altro.

Reggio Calabria 03/10/2018  Ufficio Stampa UstCISL Reggio Calabria

Cisl: Strutture psichiatriche nel caos: “Aprire subito un confronto”

Nota congiunta:

Rosi Perrone Segretario generale UST – Cisl RC

Vincenzo Sera Segretario generale Fp – Cisl Rc   

La situazione in cui versano le strutture psichiatriche di Reggio Calabria non è più sostenibile. Al netto del procedimento giudiziario che farà il suo corso, e porterà certamente dei chiarimenti qualora dovessero riscontrarsi delle storture nel sistema di convenzioni tra ASP o dipartimento regionale della Salute e istituti accreditati, urge aprire un tavolo di discussione per garantire la dignità ai lavoratori e soprattutto dei degenti. Dunque chiediamo, come organizzazione sindacale, un incontro tematico e risolutivo, oltre che per far chiarezza sul livello occupazionale, per garantire la continuità del servizio e soprattutto per tutelare la dignità della salute degli utenti e delle loro famiglie.

Su due livelli diversi, ma importantissimi e delicati, non si può tergiversare. Il neo commissario Scura, prendendo la guida dell’ASP, ha il dovere di attivarsi per incontrare le delegazioni delle strutture per imboccare la strada della mediazione, convocando a breve le OO SS. Bisogna salvaguardare il dato occupazionale ed occorre che venga tutelata la continuità del servizio nel rispetto del diritto e della dignità quindi della salute degli utenti delle strutture. Perché sono i più indifesi a pagare le conseguenze più amare.

Ciò non toglie che si deve fare chiarezza ed agire nella massima trasparenza per bonificare ciò ha incancrenito il sistema, senza sacrificare la rispettabilità del lavoro svolto e del servizio ricevuto dai pazienti. Tutelare il livello occupazionale, normalizzando in forza di legge e con procedure veloci e corrette, i rapporti di lavoro.  Aprire dunque un confronto che possa spazzare via le distanze tra le parti, concependo come essenziale il ruolo e l’attività -portata avanti dalle strutture psichiatriche – a sostegno di uomini e donne che ne hanno assoluto bisogno.

 

Reggio Calabria, lì 19/09/2018         Ufficio Stampa Ust-CISL Reggio Calabria