PROTOCOLLO D’INTESA INPS-REGIONE CALABRIA IN MATERIA DI INVALIDITÀ CIVILE. PLAUSO DEL PATRONATO INAS CISL DI REGGIO CALABRIA

PROTOCOLLO D’INTESA INPS-REGIONE CALABRIA IN MATERIA DI INVALIDITA’ CIVILE

PLAUSO DEL PATRONATO INAS CISL DI REGGIO CALABRIA

E’ entrato in vigore il protocollo d’intesa fra l’INPS CALABRIA (Direttore regionale, dr. Diego De Felice) e la Regione Calabria, con il quale viene affidato all’Istituto l’accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità.

L’iniziativa vedrà l’INPS come unico attore dell’intero procedimento di verifica dei requisiti sanitari ed eviterà agli interessati di sottoporsi alla doppia visita medica da parte delle commissioni ASL e INPS.

A tal proposito il direttore INPS di Reggio Calabria, dott. Angelo Maria MANNA, il 21 dicembre u.s. ha convocato gli istituti di Patronato, coinvolti nella fattiva collaborazione per la riuscita del protocollo stesso; scelta lungimirante attuata dal direttore INPS che individua nei Patronati il ruolo di supporto qualificato di intermediari ufficiali.

Il progetto è ambizioso: portare ai minimi l’attesa della liquidazione per tutti gli interessati che fino ad oggi hanno dovuto pazientare non poco.

L’Istituto, spiega la nota, aveva già dato un’accelerata ai tempi di liquidazione da quando ne aveva assorbito alcune funzioni di controllo, portando la convocazione a visita da quasi due anni di attesa a qualche mese.

Il responsabile INAS CISL Salvatore CANTARELLA sottolinea la portata dell’intesa: <<Siamo ad un cambio epocale, degno di un paese civile quale è l’Italia; i risultati iniziali sono davvero sorprendenti e oggettivi: abbiamo già degli assistiti che hanno avuto chiuso l’iter di convocazione e rilascio verbale in meno di 15 gg. Ovviamente il ruolo di partnership dell’Istituto Previdenziale, che da decenni è stato a noi affidato, diventa sempre più importante e strategico. Un plauso all’Inps calabrese e reggina che si propone come Istituto d’avanguardia nella tutela dei più deboli, assieme con i Patronati. Certamente il protocollo verrà monitorato, sviluppato e affinato come da intesa avuta nella riunione con il dott. MANNA, disponibile al dialogo ed ad una “VISION” d’insieme>>

Qualora ce ne fosse bisogno, è ancora straordinariamente veritiera la frase “l’unione fa la forza”.

Cisl Reggio Calabria, ha inizio con l’approfondimento di Valeria Picchio in materia previdenziale un ciclo di assemblee sul territorio metropolitano

Unione Sindacale Territoriale Reggio Calabria Cisl Reggio Calabria, ha inizio con l’approfondimento di Valeria Picchio in materia previdenziale un ciclo di assemblee sul territorio metropolitano.

Ha avuto inizio giovedì scorso – 14 dicembre – nel salone della Confederazione provinciale della Cisl, con l’assemblea tenuta dall’esperta di questioni previdenziali Valeria Picchio (dirigente del Dipartimento nazionale Democrazia economica Fisco e Previdenza della Cisl), un ciclo d’iniziative volte alla formazione dei quadri dell’organizzazione sindacale e all’approfondimento di tematiche specifiche di grande interesse e attualità, di certo non solo per gli addetti ai lavori.

Con l’ausilio di slides e immagini chiare ed esplicative, la dirigente sindacale ha offerto una comparazione delle principali norme collegate al trattamento di quiescenza “ieri” e “oggi”, dopo alcune importanti modifiche chieste e ottenute dalle parti sociali.

«La legge Fornero è stata una legge abbastanza drammatica e molto rigida, ha fissato i “paletti” per l’età pensionabile più alta d’Europa: non si poteva andare avanti così – ha detto tra l’altro Valeria Picchio –. Allo stesso tempo, abbiamo una serie di vincoli di bilancio cui lo Stato è obbligato. Così, dopo molti anni che sulla previdenza non si riusciva a ottenere nulla di veramente importante, nel settembre 2016 si è giunti a un accordo con cui si sono avute delle misure davvero significative come la pensione per i lavoratori precoci e l’Ape “sociale”, che hanno cercato innanzitutto di tutelare i soggetti meno tutelati».

Il 21 novembre scorso sono stati adottate ulteriori modifiche del quadro legislativo in materia pensionistica che il Governo s’è impegnato ad adottare in Finanziaria: «Aver ottenuto il blocco dell’ “aspettativa di vita” di cinque mesi, che proprio in queste ore è stata ormai avviata a operatività, per i soggetti che svolgono attività particolarmente gravose è una conquista particolarmente importante, fissando tra l’altro un principio: per alcune categorie di lavoratori non può essere tutto automatico e inevitabile, ma bisogna fermarsi e ragionare – così Valeria Picchio –. Tra l’altro non si tratta di una misura temporanea, ma “di prospettiva”. Si prevedono peraltro anche commissioni di studio finalizzate a ulteriori modifiche alla “Fornero”: questo significa che continueremo a percorrere quest’àmbito, per quanto angusto».

Su questo stesso solco, tra i più rilevanti risultati appena strappati c’è la riunificazione a titolo gratuito di spezzoni contributivi maturati presso gestori diversi. Ma più in genere urge uno sforzo di semplificazione complessiva del quadro
normativo in tema di previdenza, rendendo le norme e le relative evoluzioni più comprensibili per tutti, ma pure assicurando uniformità interpretativa. Al riguardo, rimane fra i terreni più sdrucciolevoli l’adeguatezza dell’assegno pensionistico, specie per le pensioni medio-basse. «Continueremo a occuparci di quest’importantissimo tema, verosimilmente anche col Governo che verrà dopo le prossime Politiche. Ci sono – ha osservato Valeria Picchio – idee che serbiamo da tempo, come la previsione di una pensione di base, “di garanzia”, sempre basata sui contributi ma che tenga comunque conto della sempre più diffusa precarizzazione del lavoro. A nessuno deve sfuggire che la problematica previdenziale è intimamente connessa al grande tema del Lavoro: non c’è alcuna contraddizione tra i due fronti, i giovani devono lavorare e l’alleggerimento delle criticità della “legge Fornero” serve anche per tentare di rilanciare almeno in parte l’occupazione giovanile. Allo stesso modo, sarebbe sciocco ignorare la crescente esigenza di dare linfa a una previdenza complementare diffusa».

Fondamentale dunque contrattare “a oltranza” nell’auspicio di portare la controparte governativa ad accettare proposte di modifica sulla scorta di dati, elementi concreti, controproposte credibili.

Per la Cisl Reggio Calabria

L’Ufficio Stampa