Cisl: “Allarmanti i dati sulla sicurezza scolastica”

Nota congiunta:

Rosi Perrone Segretario generale Ust – Cisl Reggio Calabria

Arcangelo Carbone – Segretario generale Cisl Scuola Reggio Calabria

 

‘Con la sicurezza degli studenti non si scherza’. Occorre intervenire subito, anche con strumenti d’emergenza per arginare l’allarme scaturito dai dati Miur, secondo i quali, moltissime scuole – a Reggio Calabria – non sarebbero agibili o non avrebbero fornito le informazioni documentali per sconfessare il dato. Con una presa di posizione forte, chiediamo anche interventi eclatanti e non con lo scopo di alimentare o diffondere paura, ma per la salvaguardia dell’incolumità di migliaia di studenti e tantissimi operatori del mondo scolastico. La fotografia restituita dai numeri del ministero è inquietante: solo il 4,5% degli istituti ha il certificato di agibilità/abitabilità, anche se l’1,2% che non lo possiede riguarda gli istituti costruiti prima del 1970; l’8,6% invece non possiede l’agibilità e, un numero elevatissimo di scuole invece, vige in uno status di informazione assente, ossia non ha fornito la documentazione che possa attestare i requisiti, o meno, di agibilità.

La legge 81/2008 individua impropriamente il Dirigente scolastico responsabile della sicurezza degli edifici scolastici. Orbene, è risaputo da tutti che non dispone né dei mezzi finanziari né dell’ufficio tecnico competente; anzi, per la sicurezza, il dirigente scolastico è quotidianamente a rischio di pesanti sanzioni e vive con questa ‘spada di Damocle’ sulla testa, risultando ingiustamente il più esposto.  I Comuni e le provincie piuttosto, proprietari degli edifici scolastici dispongono sia degli uni che degli altri. Quindi, per dare un’impostazione adeguata e seria agli atavici problemi di sicurezza, bisogna emendare quest’articolo della legge 81/2008 esimendo i dirigenti scolastici da tale responsabilità, individuando legittimamente l’ente proprietario e il responsabile della sicurezza del suo immobile. In assenza di tale emendamento e proseguendo in una difesa inopportuna e dannosa da parte della politica, il problema della sicurezza non ha strutturalmente la possibilità’ reale di essere risolto. Il nostro intento non è quello di perorare un rimpallo di responsabilità ma chiediamo chiarezza e celerità di intervento per risolvere la questione sicurezza dell’edilizia scolastica.  In questa disputa su chi legittimamente può e su chi impropriamente ha – per legge – la responsabilità, chi subisce le nefaste conseguenze è proprio il mondo scolastico, fatto quotidianamente di alunni e di personale scolastico, dirigente scolastico compreso.

In questo scenario, è facile dedurre che a Reggio Calabria, edilizia scolastica non è sinonimo di sicurezza. Il rischio è elevatissimo e chiediamo all’ufficio regionale scolastico, previa verifica approfondita, di valutare la possibilità di chiusura delle scuole strutturalmente a rischio, con la premura di sollecitare interventi di manutenzione, a tutela della incolumità di studenti, corpo docenti e addetti ai lavori. E non è da sottovalutare il fatto che, la paralisi dell’edilizia scolastica, oltre ad inficiare il processo di messa in sicurezza delle strutture, rappresenta una delle cause che rallenta la ripartenza dell’economia del settore ‘edilizia’, dal quale si potrebbe produrre una grande leva per il dato occupazionale. Un percorso non certo facile e che richiede ingenti somme di investimenti. Ma evidentemente l’ordinaria manutenzione non è stata gestita nel rispetto delle norme, altrimenti è inspiegabile un dato così alto di istituti fuori la soglia di agibilità. E ad ogni modo, non si tratta a ribasso con la sicurezza dei ragazzi. Altri episodi drammatici che hanno caratterizzato la storia recente del nostro Paese siano da monito a quanti hanno il dovere istituzionale, e morale – aggiungiamo – di fare delle scelte forti e lungimiranti. Trovare soluzioni alternative dal punto di vista logistico, questa deve essere una priorità.  Noi ci siamo, e offriamo piena collaborazione qualora si dovesse aprire un tavolo di discussione con istituzioni, parti sociali e scuola, e dal quale speriamo possano arrivare soluzioni concrete e rapide.

Stiamo avviando un percorso comune con il Garante per l’infanzia della Regione Calabria, dott. Antonio Marziale, non già per dar seguito all’estemporaneità del momento, ma per intraprendere un costante monitoraggio dei fatti con eventuali denunce, fino a quando non si arriverà ad una piena risoluzione della questione.

Reggio Calabria, lì 16/09/2018        Ufficio Satampa Ust-Cisl Reggio Calabria

Cisl: ‘La Metrocity deve basarsi su un’idea diversa di Città’, è questo il cuore della relazione di Rosi Perrone.

Si è svolto martedì scorso il Consiglio generale Cisl, alla presenza del Segretario regionale Paolo Tramonti e del Segretario generale nazionale aggiunto Luigi Sbarra.

Un modello da costruire in fretta per rilanciare il territorio metropolitano; si conoscono difficoltà ed impedimenti oggettivi, ma ci sono strumenti adeguati, per non allontanare la speranza dell’ultimo treno per un futuro di riscatto scevro da ogni legittima rassegnazione. Al netto di qualche isola felice, l’apparato economico sembra fermo, immobile, incapace di sviluppare modelli vincenti. Le amministrazioni, regionale e metropolitana, potrebbero intervenire in questo senso. Solamente una programmazione di qualità risulterà essere la strada giusta per realizzare opere e strutture pubbliche, dai costi certi e soprattutto nei tempi di realizzazione consoni ad una gestione amministrativa e politica seria”. Queste, alcune delle dichiarazioni della Segretaria generale provinciale, che ha aggiunto: “La Città Metropolitana, senza tentennamenti, deve farsi assegnare le deleghe dalla Regione Calabria, e deve iniziare ad investire risorse sul territorio, sfruttando il Patto per Reggio, il Pon metro, il Decreto Reggio, il Por Calabria ed ogni strumento di finanziamento a disposizione, passando dal finanziamento ai cantieri, e innalzando concretamente il dato occupazionale.”

Rosi Perrone ha ribadito l’importanza del rilancio dell’aeroporto di Reggio, accogliendo di buon grado la notizia dell’incremento dei voli Alitalia, “ma accanto a questo – ha continuato – occorre una politica forte ed un management in grado di dar estensione di crescita all’aeroporto di Reggio Calabria, proprio per dar sfogo alla continuità territoriale. Inutili chiacchiere e troppa bagarre politica, per troppo tempo, hanno creato dei vuoti inconcepibili mettendo a dura prova la nostra sopportazione. Occorre lavorare tutti sotto un’unica bandiera senza quei puerili campanilismi che non fanno bene alla città.” Un’ importante apertura è arrivata sullo sviluppo sostenibile e al ‘green development’ della locride: “Non si può parlare di sviluppo delle periferie e dell’area della locride senza valorizzare la vocazione dei territori della costiera ionica, con i suoi prodotti enogastronomici e con il suo oro verde – Bergamotto.” Molto forti, inoltre, i passaggi sul porto di Gioia Tauro e sull’annosa questione sanità: “La Metrocity punti ai piani urbani di mobilità sostenibile e a progetti credibili per la portualità, Gioia Tauro soprattutto. La Zes deve essere pienamente operativa. A questo bisogna affiancare una forte pressione da parte nostra ed a tutti i livelli all’attuale questione del potenziamento del porto di Gioia Tauro. Ed oggi se il nuovo governo battesse un colpo, ci potrebbe essere la reale possibilità di voltare pagina in direzione di uno sviluppo produttivo, vista la firma del decreto che chiude la procedura di attivazione della ZES in Calabria.” E ancora “Abbiamo una sanità che non riesce a garantire il diritto alla salute” – ha tuonato Rosi Perrone – e alla quale urge un cambio di passo che possa garantire efficienza dei servizi per gli utenti e soprattutto credibilità per i cittadini. Già la fase di commissariamento regionale del sistema sanitario non è stata in grado di invertire una tendenza negativa che relega la Calabria tra le regioni con il tasso più alto di migrazione sanitaria. La situazione dei servizi è però diventata allarmante. Con preoccupazione guardiamo all’azienda territoriale tra l’altro commissariata la settimana scorsa dal commissario Scura e abbiamo il dovere di segnalare la permanenza di problematiche ormai storiche, ma su cui non si rileva alcun timido segnale di inversione, insieme al crollo dell’assistenza e dell’organizzazione dei servizi nel suo complesso.

Scuola ed edilizia scolastica, welfare, lotta al precariato, diritti, sono stati gli altri temi ‘aggrediti’ nella relazione al Consiglio, da parte di Rosi Perrone, che non ha abbassato il tiro quando ha chiamato in causa le istituzioni regionali e metropolitane, troppo lente rispetto alle criticità del territorio reggino.

Il suo messaggio finale è stato molto chiaro: “Vorrei ribadire l’impegno che ci dovrà vedere consapevoli e progettuali sul tema Area metropolitana dello Stretto. Serve una classe dirigente all’altezza, per costruire davvero due enti forti e strutturati. Non si può pensare ad un futuro metropolitano se non si pianifica in una visione strategica. ‘Contrattare, contrattare, contrattare’ è il nostro mantra, e lo faremo ad oltranza. A Reggio, è il tempo di vedere i risultati, e se così non fosse, saremo conseguenti e metteremo in campo ogni azione di manifestazione a sostegno delle nostre proposte. Noi vogliamo credere che ci sia un futuro per questo Sud e ci avvarremo di ogni azione etica, solidale e legale perché ciò avvenga. Lavoreremo per un sindacato che possa ridare speranza nel futuro, e che sappia parlare ai giovani, coinvolgendoli; ma che soprattutto sia in grado di partecipare alla costruzione del progresso; un sindacato dunque, strumento di evoluzione, di libertà, di democrazia, di pace. Questo crediamo sia e debba essere la Cisl di Reggio Calabria!”

Sulla possibile nascita dell’Authority dello Stretto l’approccio è unanime, Perrone e Sbarra: “chiediamo al Governo e al Ministro Toninelli, di convincerci”.  Si apra un confronto per capire con quali strumenti e in che misura questa nuova istituzione di gestione, possa incidere sullo sviluppo strategico e infrastrutturale della Metrocity”.

Sbarra, al quale sono state affidate le conclusioni, ha accolto in toto la relazione e le proposte derivate, di Rosi Perrone: “Per la Cisl, l’obiettivo deve essere quello di far diventare oggetto della contrattazione sociale i temi portati avanti dalla segreteria di Rosi. Quest’oggi ho visto un’organizzazione sindacale in grado di creare comunità, capace di sviluppare appartenenza. Ho potuto constatare che la nostra dirigenza provinciale, è matura e lucida, quindi pronta ad affrontare le sfide sociali di cui un grande sindacato come il nostro deve farsi carico. E per farlo deve avere un’agenda chiara: lotta alle diseguaglianze, la sostituzione della demagogia incompetente con la verità dei fatti e la credibilità dei risultati, la difesa dell’idea degli stati uniti d’Europa – noi siamo convintamente europeisti – e una nuova concezione del paradigma del lavoro, nel quale deve avere assoluta centralità la persona e i suoi diritti.”

Reggio Calabria lì 31/07/2018                Ufficio Stampa Ust Cisl Reggio Calabria

UST CISL: martedì 11 settembre il Consiglio Generale Reggio Calabria

Domani martedì 11 settembre alle ore 9.30 presso il Grand Hotel Excelsior di Reggio Calabria, si terrà il Consiglio Generale Rc della CISL. Relazionerà Rosi Perrone – Segretario provinciale, interverrà Paolo Tramonti – Segretario regionale. Concluderà i lavori Luigi Sbarra – Segretario Generale aggiunto. Il Consiglio accoglierà la relazione di Rosi Perrone, centrata su temi di scottante attualità e soprattutto, delineata su quelle che sono le politiche e le sfide sindacali di cui la Cisl dovrà farsi carico. Lavoro, infrastrutture, Zes, diritti, scuola e welfare saranno i pilastri sui quali poggerà l’intervento del Segretario provinciale, esplicati attraverso un unico filo conduttore, ossia: analizzare, studiare e proporre un nuovo approccio rispetto alle potenzialità della Città Metropolitana. ‘Contrattare, contrattare, contrattare’, per Rosi Perrone, è il mantra della Cisl, e lo farà ad oltranza. L’UST di Reggio, si è dato un tempo per vedere i risultati, dopo del quale, sarà conseguente e metterà in campo ogni strumento sindacale o manifestazione – anche eclatante – di protesta, per sostenere le proposte avanzate. La segreteria provinciale, crede che ci sia una possibilità di riscatto per questo Sud e si avvarrà di ogni azione etica, solidale e legale perché si manifesti nella sua piena totalità. Rosi Perrone assicura che lavorerà duramente affinché il sindacato – nonostante un duro contesto storico – possa ridare speranza nel futuro, e che sappia parlare ai giovani, coinvolgendoli; e che sia in grado di partecipare alla costruzione del progresso; un sindacato dunque, strumento di evoluzione, di libertà, di democrazia, di pace.

Reggio Calabria lì 10/09/2018       Ufficio Stampa Ust-CISL Reggio Calabria

UST CISL: martedì 11 settembre il Consiglio Generale Reggio Calabria

Con l’odierno comunicato si rende noto che martedì 11 settembre alle ore 9.30 presso il Grand Hotel Excelsior di Reggio Calabria, è convocato il Consiglio Generale CISL di Reggio Calabria.

Relazionerà Rosi Perrone – Segretario Provinciale,

interverrà Paolo Tramonti – Segretario Regionale,

Concluderà i lavori Luigi Sbarra – Segretario Generale aggiunto.

 

Reggio Calabria, lì 06/09/2018             Ufficio Stampa Ust-Cisl Reggio Calabria

CISL: “IL 17 SETTEMBRE APRIRANNO LE SCUOLE, EDILIZIA SCOLASTICA FERMA”

Dichiarazione congiunta di Rosi Perrone Segretario generale Ust – Cisl Reggio Calabria e Enzo Corsaro Segretario generale Filca – Cisl Reggio Calabria

È allarmante il dato che emerge dall’elaborazione dati del Ministero dell’Istruzione, e già ampiamente emerso dagli organi di stampa, circa l’agibilità e dunque le norme antisismiche e la messa in sicurezza delle scuole della provincia di Reggio Calabria. Quasi la totalità degli edifici, sembra non essere agibile e questo, oltre a generare disagio per l’inizio dell’anno scolastico, pone una questione che è fortemente collegata alla paralisi dell’economia reggina. È degradante costatare che una Città metropolitana abbia questo tipo di problematica e che ci desta preoccupazioni che non possiamo certo sottacere. Ci corre l’obbligo sottolineare anche la gravissima crisi occupazionale del settore edile, che rappresenta uno dei settore chiave dell’economia locale.   La competenza è degli enti locali, i quali, dovrebbero intervenire tempestivamente – anzi si è fin troppo in ritardo – per scongiurare il peggio. L’edilizia scolastica è ferma, e dunque sembra paradossale non intervenire. Operare in direzione della messa in sicurezza delle strutture scolastiche avrebbe una duplice valenza; quella di riportare a standard di sicurezza secondo le normativa antisismica vigentetutti gli edifici della provincia, e garantire la ripartenza dell’economia del settore ‘edilizia’. Una boccata d’ossigeno insomma, per le imprese e soprattutto per l’indotto che, anche e non solo attraverso questi interventi, rimettendosi in moto, garantirebbe una forte sollecitazione al livello occupazionale. In questo scenario desolante pubblicamente chiediamo una presa di posizione a riguardo, da parte del Comune di Reggio Calabria e della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Reggio Calabria lì 01/09/2018         Ufficio Stampa Ust Cisl Reggio Calabria

Bene la visita del Ministro Lezzi ma adesso provvedimenti concreti per il porto di Gioia Tauro

Dichiarazione congiunta di Rosy Perrone Segretaria Generale Cisl Reggio Calabria e Paolo Tramonti Segretario Generale Cisl Calabria.

Abbiamo accolto positivamente la visita del Ministro per il Sud Barbara Lezzi e la volontà di aprire un dialogo rispetto alcuni temi che sono centrali e indispensabili per il potenziale strategico del Porto di Gioia Tauro. E’ imprescindibile ragionare avendo chiaro un assunto: il porto di Gioia Tauro è un’infrastruttura fondamentale non solo per la Calabria, ma per l’intero Mezzogiorno, senza mai sottovalutare la sua vocazione ‘Mediterranea’. La dislocazione geografica è un punto di forza sul quale lavorare e creare attrattive commerciali. Il Governo deve renderlo competitivo, proprio per creare un’alternativa valida ai grandi porti europei. Dunque occorre velocizzare le procedure di nomina del nuovo presidente dell’autorità portuale, per dare un management forte e solido capace di cogliere le sfide amministrative ed economiche di un grande bacino commerciale qual è il Porto, partendo dalla grande opportunità della Zes. Questo strumento deve necessariamente innescare una fase di rilancio del porto, con il suo indotto e il suo livello occupazionale, ma necessita di un’operatività impellente con il pieno sostegno della Regione Calabria e della Città Metropolitana.

Nuove relazioni internazionali, capacità di nuovi investimenti e un incremento del traffico, commerciale e turistico, potrebbero essere i perni di una nuova stagione, ma attenzione… solo se si è in grado di tutelarla ed impermeabilizzarla dai professionisti del malaffare che allungano i tentacoli su una struttura che ha tutte le carte in regola per far rinascere il tessuto economico della Calabria. Al Ministro, abbiamo già esplicitato il nostro supporto in questo percorso, nel quale tutti siamo chiamati a dare un contributo. Istituzioni, imprenditori, lavoratori e sindacati, abbiamo il dovere di combattere in questo senso, una battaglia comune che possa dare i suoi frutti nel breve e medio periodo.

Gioia Tauro, è il principale porto mediterraneo di trashipment, ossia di trasbordo di merci da nave a nave, oggi è tra i più importanti al mondo, ma al contempo tra i più sottovalutati dall’opinione pubblica nel nostro Paese. Si deve avere la forza e l’abilità di invertire questa tendenza demolitrice.

Idee e proposte sarebbero quella di rafforzare il collegamento della sua attività logistica puntando a diventare il centro delle attività di smistamento per tutta la rete ferroviaria nazionale. E ancora, lavorare sullo snellimento della burocrazia per omologare le pratiche amministrative a quelle degli altri porti internazionali, per creare degli stimoli efficaci alle partnership di grandi colossi, soprattutto con più alta competitività e un abbassamento dei costi di attracco.

Infine, suggeriamo di valorizzare le potenzialità già in essere del porto: logisticamente e strutturalmente è uno dei più moderni del mondo. Ha fondali e spazi che consentono attracco e comodità di manovra alle più grandi navi finora costruite dall’uomo. Ha un retroterra sgombro con spazi enormi, piani e di facile accesso ed immobili pronti a ‘ricevere’ grandi società desiderose dal Mediterraneo di entrare nel mercato italiano attraverso la su porta principale.

Agire subito per dare concretezza ad un processo di sviluppo, troppo spesso decantato, ma mai effettivamente decollato.

 

Reggio Calabria lì 09/08/2018           Ufficio Stampa Ust Cisl Reggio Calabria

Cisl: La Metrocity non ricada negli errori del passato.

La notizia di qualche giorno fa della firma di Hitachi di un corposo contratto per lo stabilimento di Reggio Calabria – costruirà 12 super treni per la metro di Milano – non può che rendere soddisfatti chi, per mandato sindacale, e chi come semplice cittadino, s’impegna a sorregge la speranza di uno sviluppo concreto per la città e per l’intera aera metropolitana. Un’iniezione di entusiasmo e di soddisfazione per tutti gli addetti ai lavori, che nello stabilimento ex Omeca, ripongono aspettative per investimenti a medio e lungo termine. Imprenditori dell’indotto, istituzioni, sigle sindacali e famiglie reggine dunque, hanno accolto con legittimo giubilo il piano industriale, già rinvigorito mesi fa dall’accordo tra la divisione “Rail Italy” del gruppo giapponese con il ministero dello Sviluppo Economico e la Regione per potenziare lo stabilimento di Reggio Calabria – dichiarano Rosi Perrone Segretaria Generale Ust Cisl Reggio Calabria e Giuseppe Chiarolla Segretario Generale fim Reggio Calabria. Un bagliore di luce accecante nel buio dell’economia industriale reggina. Hitachi prevede nuove assunzioni, ed un progetto di ricerca e sviluppo che guarderà a tutto il territorio nazionale, con l’intento di incrementare la capacità produttiva, innovando le tecnologie industriali e implementando il processo di trasformazione digitale.

A questo va ad aggiungersi dichiara Rosi Perrone, un fatto di notevole portata, come quello del protocollo di legalità firmato tra Prefettura, Questura Rc, Unindustria Calabria e Hitachi. Un modello, continua la Perrone, da clonare perché se utilizzato in ogni settore permetterebbe di impermeabilizzare il sistema economico ed imprenditoriale locale del mercato del lavoro e soprattutto, dell’indotto dell’intera area metropolitana.

Occorre oggi, in considerazione di questi importanti risultati, che le istituzioni della città – Comune e Città Metropolitana – si impongano con autorevolezza nel rapporto di trattazione con il neonato governo affinché si realizzi un concreto sviluppo Reggio metro.

Sapendo che “Si può fare” e la Hitachi è  la prova concreta del fatto che quando  gli investimenti si fanno su seri progetti industriali anche a Reggio si può e che le cattedrali nel deserto ,riguardo le quali ha scritto  una disamina attenta   nei giorni scorsi il vicedirettore di Repubblica  ,del passato erano solo mere azioni sociali compensative dunque in metrocity ci vuole capacità  di  rilanciare  azioni e programmazioni  che favoriscano i veri insediamenti produttivi, impermealizzandoli con protocolli di legalità praticata e la strada tracciata da Hitachi può essere percorsa e proposta come modello e non solo come  “Isola felice” Dunque ognuno per la propria parte ed in rete pattizia, senza primogeniture o inutili o peggio strumentali litigiosità,  bisogna lavorare ad  un progetto – serio – di sviluppo per il sud, con particolare riferimento a luoghi dove il cambiamento è a portata di mano. Solo per fare un esempio ricordo il porto di Gioia Tauro finestra infrastrutturale strategica sul Mediterraneo e la Zes – continua la Perrone, per far questo occorre che la classe dirigente titolare delle responsabilità amministrative si doti di una visione, in grado di sintetizzare programmare, progettare e realizzare; e non ha tanto margine di tempo per farlo.

Anche nei confronti dell’amministrazione regionale occorre una presa di posizione forte affinché – alla Metrocity – vengano affidate le deleghe di settori strategici per lo sviluppo del territorio. Ed in questo percorso, non ci sottrarremmo come Cisl/metro ad un ruolo di affiancamento, con leale collaborazione e sostegno fattivo.

Un impegno politico e istituzionale verticale però, deve essere sorretto da un’azione orizzontale, attraverso l’utilizzo delle risorse in capo alla città metropolitane che se strategicamente programmate possono incidere fortemente sul territorio e sul suo futuro.  Occorre aprire cantieri e mettere in campo i piani di intervento, gestendo i fondi seguendo le effettive vocazioni della città. Oggi sappiamo che tutto questo è una impellente necessità e pochi sono i risultati in termini di occupazione e benessere. Progetti importanti, relativi ad infrastrutture e trasporti, alla mobilità, finanziamenti per le reti per l’inclusione socio-lavorativa ed in questo si registra un segnale pon metro interessante nel metodo e nel merito; e ancora, azioni di sperimentazione di percorsi di partenariato pubblico-privato, laboratori territoriali di partecipazione e ricerca sociale nelle periferie, cantieri per l’imprenditorialità sociale.

Azioni che potrebbero ricucire il forte ritardo di cui soffre la nostra città e quindi la comunità. Ma ad oggi la contezza è che si può fare molto solo se si pianifica, si interviene con atti concreti, si concerta in rete Città Metropolitana che vogliamo.  noi siamo orgogliosi di poter gioire per i treni prodotti da Hitachi e non vogliamo rischiare di perdere i treni per il futuro del nostro martoriato territorio, questo non deve accadere dobbiamo assieme scommettere sullo sviluppo della metrocity, realizzare ogni attività di prossimità che possa mettere in campo ogni azione di coinvolgimento civile di chi ci vorrà credere per dimostrare che Reggio città metropolitana “Si può fare “  – conclude Rosi Perrone.

Reggio Calabria lì 06/08/2018                       Ufficio Stampa Ust Cisl Reggio Calabria

Cisl: Rischio svuotamento di comparti strategici per Reggio Calabra. La Metrocity batta un colpo!

Non possiamo sottacere a quanto sta verificandosi in capo all’ Agenzia delle Dogane e Monopoli di Reggio Calabria. Apprendiamo increduli di una notizia che cristallizza un disegno di svuotamento del comparto doganale di Reggio Calabria e che fa il paio con l’abbandono più complessivo del territorio, in costanza di una flebile pianificazione metro. Dopo la decisione della direzione regionale delle dogane trasferita a Catanzaro, la Città Metropolitana “subisce” anche la chiusura della sezione doganale dell’aeroporto dello Stretto.

Già la riorganizzazione – non è fazioso definirla declassazione – dell’Ufficio doganale di stanza nel Porto di Gioia Tauro, aveva rimodulato quello che era un punto di forza del sistema portuale, in una sede periferica dell’Ufficio di Reggio Calabria e c’è da chiedersi quali saranno le conseguenze considerata la costituita area Zes? Adesso la imminente chiusura dell’ufficio doganale aeroportuale infieriscono un colpo mortale ad un comparto strategico dell’intera aera metropolitana, in termini di servizi, livelli occupazionali e assetti organizzativi della dogana stessa – con queste parole intervengono Rosi Perrone Segretaria Generale Cisl e Vincenzo Sera Segretario Generale fp di Reggio Calabria

L’Aeroporto dello Stretto, anche emblematicamente, non può perdere la sua vocazione di “frontiera”. Tra l’altro, sarebbe l’unico caso per quanto concerne le Città Metropolitane di tutta Italia. È fondamentale scongiurare la chiusura, perché ci sarebbe una fisiologica ricaduta con effetti negativi a cascata che riguarderebbero il settore ed il suo indotto.

Dunque, continua Rosi Perrone, anche Il governo centrale deve fare la propria parte, mettendo da parte slogan e propagande, e deve concentrarsi sulle criticità che riguardano lo sviluppo del mezzogiorno e della Calabria in particolare guardando alla Città Metropolitana di Reggio Calabria come traino per l’area dello stretto nel Mediterraneo. Intendiamo con forza, stimolare come Cisl Reggio Calabria un tavolo interistituzionale e con le parti sociali affinché l’ennesimo atto, mirato allo svuotamento di una infrastruttura già fortemente martoriata, non si concretizzi continuano Perrone e Sera. Ma in questo percorso condiviso, vien fuori la viscerale necessità che la Metrocity riceva formalmente le deleghe della Regione, per poter affrontare le questioni scottanti della città oltre che con strumenti amministrativi efficaci, anche con la giusta capacità istituzionale.

La mancanza, o questo ingiustificato ritardo, del “trasferimento di poteri” lascia in una fase embrionale le prerogative della Città Metropolitana questa e tante altre le criticità metropolitane che vanno assolutamente affrontate con l’autorevolezza che solo un ente con pieni poteri può fare.

Di contro, il gruppo dirigente della Metrocity non deve cincischiare. Con fermezza deve pretendere quanto gli è dovuto per superare questa fase di stallo, anche perché altrimenti risulterebbe paradossale decifrare il rapporto di forza con il governo regionale che ‘veste’ lo stesso colore politico. Urgono piani programmatici metropolitani e di investimento per ottimizzare i fondi destinati alle esigenze più impellenti del territorio.

Ci vuole azione consapevole e di visione per poter concretizzare la Metrocity, non è più tempo di attese ora ci vogliono fatti ed atti concreti da parte di chi crede che una reale speranza di futuro possa  esserci – conclude Rosi Perrone.

Ufficio Stampa Cisl Rc

Sindaci dell’area metropolitana cambino l’agenda delle priorità.

Il rapporto di Demoskopika di qualche settimana addietro, relativo alla spesa dei comuni riguardante l’assistenza alle categorie sociali più deboli è allarmante. La nota scientifica dell’istituto di rilevazione e ricerca, traccia un quadro che esige delle riflessioni.  Al netto del fatto che lo studio è stato effettuato seguendo il parametro delle “rette destinate al ricovero in strutture per anziani/minori/ soggetti portatori di handicap ed altri servizi connessi”, e quindi la spesa delle amministrazioni presa in considerazione riguarda questo segmento di intervento, c’è da fare una valutazione seria e approfondita, se, per esempio i comuni friulani spendono 63,37 euro pro capite e, la Calabria – penultima in questa rilevazione – spende appena 2,13 euro. Il dipartimento welfare di Demoskopika ha condotto la ricerca ‘abbinando’ due categorie di spesa. E proprio da questa duplice valutazione, emergono i dati più duri. Si tratta di un confronto tra risorse destinate a servizi socio-assistenziali e risorse destinate alle organizzazioni e alle manifestazioni di fiere, sagre, eventi e convegni. Nei fatti, il rapporto Demoskopika restituisce un contesto in cui i bisogni delle fasce sociali più deboli sono valutati diversamente rispetto attività di animazione territoriale. La provincia di Reggio Calabria addirittura spende mediamente 0,16 euro per le rette socio assistenziali e 1,78 euro pro capite per gli eventi. Una discrasia inaccettabile per quanto riguarda la materia di assistenza alle persone con fragilità. La situazione del welfare dell’area metropolitana di Reggio Calabria, potrebbe sintetizzarsi esclusivamente nell’analisi di questo dato.

Pertanto è indispensabile ridisegnare il rapporto fra pubblico/privato ed assistenza, per riorganizzare al meglio il sistema di protezione sociale. In questo quadro generale desolante, i sindaci del territorio metropolitano e le amministrazioni tutte, devono farsi carico di una responsabilità politica forte, con grande consapevolezza di essere parte di una metrocity con forti potenzialità ancora poco espresse, in grado di invertire un trend che, ad oggi e dalla lettura dei dati , non provvede pienamente ai diritti dei deboli. I numeri del rapporto sopra citato misurano la sproporzione con la quale vengono gestite alcune voci dei bilanci comunali. Certamente, voglio sottolineare, eventi di animazione territoriale e di approfondimento culturale sono fondamentali per i territori e per il loro sviluppo, ma non possono assumere una centralità maggiore rispetto alle politiche socio-assistenziali e alle risorse dedicate per attuarle.

C’è da evidenziare , senza dubbio, il fatto che la riforma del welfare calabrese, contemplata dalla DGR 449/2016, è stata bloccata dal TAR (sentenza del 28 maggio) per vizi procedurali, rilevati da alcuni comuni e da alcune strutture; quindi la rivoluzione del sistema dei servizi socio assistenziali, ma soprattutto quello delle politiche sociali calabresi, non può del tutto ultimarsi fino a quando non verrà sciolto questo nodo  che da settimane non permette il pieno sviluppo dell’interazione tra i diversi attori protagonisti del welfare in Calabria  (Regione, comuni, Aziende sanitarie, Terzo settore e cittadini). Dunque è in questo quadro che si incastona l ‘allarme riportato dalla stampa in questi giorni: 33 comuni calabri devono, in virtù di questo andirivieni di competenze, restituire con urgenza quanto avuto dalla regione pre-sentenza, solo così ed in attesa di sviluppi le strutture  stesse potranno  rimettersi in moto  e garantire servizi ai fruitori, e  retribuire i  lavoratori. Tutto questo ad ormai quasi anni dalla emanazione della l. 328 e della regionale l. 23. Vogliamo dire con forza, determinazione e contemporaneamente voglia di partecipare alla costruzione del   futuro del territorio che settori fondamentali necessitano di tempi politici compatibili con i bisogni reali della gente e non tempi biblici!

Il percorso di riforma previsto dalla delibera di giunta regionale, auspico, possa realizzarsi affinché il territorio e la città metropolitana diventino attori fattivi dello sviluppo che creino welfare di prossimità reale e praticato; ma contestualmente credo che, occorra che i comuni valutino attentamente l’agenda delle priorità, gestendo le risorse – anche se oggettivamente poche – secondo un paradigma di sensibilità politica che tenga conto delle vulnerabilità della collettività.  Sarebbe un segnale di credibilità, un messaggio di speranza per chi si è rassegnato alla disillusione di un ‘welfare state’ non ancora effettivamente compiuto, in Calabria e nella nostra Reggio.

 

Reggio Calabria lì 31/07/2018      La Segretaria Generale Ust Cisl Reggio Calabria

                                                                                             Rosi Perrone