“Non sia l’ennesimo colpo ma uno strumento efficace di riordino per la sanità reggina”

Nota congiunta su Commissariamento ASP Reggio Calabria
Rosi Perrone Segretario generale UST CISL RC
Vincenzo Sera Segretario generale Cisl Fp Rc
Lillo Romeo Segretario generale Cisl Medici

“Non sia l’ennesimo colpo ma uno strumento efficace di riordino per la sanità reggina”

Alla luce del commissariamento dell’Azienda sanitaria provinciale e, al netto di valutazioni affrettate che non fanno bene alla discussione accesa in città da diversi giorni, c’è da evidenziare un fatto gravissimo che per l’ennesima volta, lascia una chiazza indelebile sull’onorabilità di una città che rischia di rimanere ostaggio di logiche delinquenziali delle quali, stato e magistratura, hanno il dovere di estirpare. Ma accanto al lavoro – dei commissari – di affrancamento da questa incrostazione, occorre un forte intervento della magistratura affinché una vola per tutte possa accertare responsabilità e fallimenti di un sistema, evidentemente per anni, non in grado di garantire servizi sanitari adeguati ai bisogni dei cittadini. Accanto ad un’operazione ‘verità’, indispensabile ed opportuna, occorre però dar seguito ad un’azione mirata al riordino del sistema, senza incepparlo o renderlo più farraginoso rispetta ad un regime di ordinaria amministrazione, perché il tutto diventerebbe paradossale. Perché se è vero che il provvedimento del commissariamento da parte del Governo è atto ad arginare o arrestare un meccanismo preda di prepotenti e di triviali gruppi di potere che ne impediscono il pieno e regolare sviluppo dell’attività dell’azienda provinciale, è altrettanto vero che adesso la sanità reggina attraverso un percorso ‘controllato’ può rendersi operativa ed efficace con tutte le alte professionalità presenti, rispetto a quelli che sono i bisogni primari dei pazienti/utenti. Su questi presupposti accogliamo positivamente ogni intervento mirato a bonificare il malaffare che pervade l’apparato pubblico, condizionandone il suo servizio, ma siamo altrettanto convinti che una procedura di commissariamento non deve risultare esclusivamente uno strumento ‘punitivo’, ma deve rappresentare un dispositivo di rilancio e di assestamento. Serve uno scatto d’orgoglio ed un rinnovato impegno civile che deve riguardare tutte le parti sociali e soprattutto la comunità, ognuno per la propria parte, per salvare l’identità della nostra città e salvaguardare le prerogative di efficienza e di qualità di un comparto che vive da decenni una situazione di disordine e disorganizzazione, per garantire ai cittadini il sacrosanto diritto alla salute e l’accesso alle cure”.

Reggio Calabria 17/03/2019

Rosi Perrone: ‘Plauso per l’istituzione dell’ Area Integrata dello Stretto. Adesso si valorizzi il suo ruolo strategico’

Accolgo con sincero ottimismo la nascita formale dell’ Area Integrata dello Stretto, accompagnata da un percorso virtuoso istituzionale e da una forte sinergia territoriale tra la regione Calabria e la regione Sicilia. Sintomo che si possono creare le basi di un ‘ponte’ culturale, strategico e urbanistico tra le due sponde, ancor prima che infrastrutturale. Detto questo, qualora ci fossero le condizioni e attraverso un’ azione programmata, si potrebbe anche intavolare un serio ragionamento che metta al centro la necessità di una grande opera, in un contesto che vive le quotidiane criticità per servizi e trasporti. Siamo pronti ad un confronto costante e ad un supporto di idee e proposte, affinché due contesti urbani, determinati come mai era accaduto in passato, possano avere un’ unica visione d’insieme. Un ruolo fondamentale in questo senso, lo dovranno avere non solo le parti sociali e le istituzioni, ma anche le aziende di trasporto pubblico locale, reggina e messinese; perché proprio quest’ ultime dovranno sviluppare e rilanciare un quadro di servizi funzionale, moderno, efficiente e soprattutto ambizioso. Il bacino metropolitano è una pozione d’Europa dalle immense potenzialità, e questo accordo potrà gettare le basi per un’azione di valorizzazione dei propri assetti strategici, se riuscirà, attraverso questo strumento istituzionale, ad incentivare turismo e attrattività commerciali.

Reggio Calabria 02/03/2019     Ufficio Stampa UST CISL Reggio Calabria

Porto di Gioia Tauro: Cisl Bene incontro promosso dal prefetto, non c’è più tempo.

Accogliamo positivamente, l’incontro promosso dal Prefetto di Reggio Calabria sul tema strategico Porto di Gioia Tauro finalizzato anche all’istituzione di un tavolo permanente, una sorta di camera di decantazione che attraverso un confronto continuo si candidi a seguire e monitorare un possibile piano di investimento, come dichiarato in sede ministeriale e territoriale, per il porto di Gioia Tauro. Superare la crisi attraverso un lavoro sinergico e di confronto con gli interpreti istituzionali, sociali e imprenditoriali, risulterà essere uno strumento indispensabile per il futuro del Porto.
Dopo varie vicissitudini pare che l’ incontro tenutosi presso la sede dell’ autorità portuale – al quale ha partecipato la Cisl, Rosi Perrone, Cristian De Masi, Annibale Fiorenza e Peppe Larizza – abbia sancito la messa in campo di quanto esposto al tavolo romano con il ministro Toninelli. La proposta di un tavolo permanente prefettizio – lo accettiamo come camera di raffronto e approfondimento su due pilastri portanti per il futuro di Gioia Tauro: investimenti ed occupazione, con un monitoraggio costante su ogni azione proposta e messa in atto.
Un passaggio importante vista la volontà del Ministro Toninelli, di confermare il ruolo strategico del porto di Gioia Tauro nel “sistema nazionale dei trasporti”, e soprattutto di farsi garante di tutti gli interventi necessari per il rilancio degli investimenti e delle attività portuali affinché non venga sacrificata la continuità operativa e venga garantita e migliorata la stabilità occupazionale, al tavolo convocato al Mit infatti il ministro ha precauzionalmente ipotizzato circa 60 giorni di tempo per decidere anche su un eventuale ritiro di concessione se Mct non dovesse assumere gli impegni di investimento ed una apertura di linea di confronto per gli investimenti da parte Msc. Allora sarà ancora più determinante il tavolo permanente prefettizio strettamente collegato al governo, in quanto come Cisl ci chiediamo quanto tempo necessiterebbe per ritiri, subentri o quant’altro ? E nel frattempo il lavoro ed i lavoratori che continuità avranno? Questo uno dei tanti nodi, speriamo a questo punto gordiani, che dovranno essere sciolti al tavolo permanente prefettizio che ci aspettiamo faccia da continuo riferimento per gli atti del ministro e del governo. Perché non è più accettabile che, per le complessità e le criticità del management, a pagarne le spese siano sempre lavoratori e polo infrastrutturale.
Pertanto, cercheremo di capire, seguendo ogni singolo passo di questo iter, quali iniziative saranno intraprese tra i vari livelli istituzionale ed MCT ed MSC ed in quali tempi e con quali modalità, affinché non venga avvilito e sminuito il valore strategico ed economico di Gioia Tauro e del suo indotto, non dimenticando mai nei fatti quante aziende e lavoratori gravitano anche nell’ indotto. Non si può assolutamente più attendere è di fatto improcrastinabile un cambio di passo per una struttura oggi semi-morente e annichilita nella sua vocazione organica, e cuore pulsante della ZES, su cui insistono complessivamente circa 200 milioni di euro a sportello oltre la legge 181, oltre che è di pochi giorni fa l’ ufficialità che il decreto semplificazioni ha sancito il via libera alla stessa. Dunque gli strumenti agevolativi e le risorse finanziarie ad essa collegate possono animare commercialmente il territorio e devono favorire un’esplosione dello sviluppo industriale, assicurando le più rosee aspettative nel comparto occupazionale e di sviluppo legale libero e strategico del porto nella metrocity come trait’ union, della Metrocity, della Calabria e del Paese, tra Europa e Mediterraneo.

Ufficio Stampa UST CISL Reggio Calabria

“San Ferdinando, un’altra tragedia annunciata?”

A nulla sono valse le nostre denunce e i nostri ammonimenti circa la situazione drammatica che da anni imperversa a San Ferdinando, ormai una baraccopoli della morte. Avevamo evidenziato soprattutto la difficoltà dei vigili del fuoco a svolgere in sicurezza il proprio dovere, a tutela dell’incolumità dei ‘residenti’, e a garanzia del lavoro di prevenzione ed intervento che il Corpo dovrebbe elargire. Il Corpo dei Vigili del fuoco che, non con poche difficoltà, opera in un contesto difficile e anche al limite dell’ordine pubblico, ma resta un baluardo e un presidio di sicurezza al quale va detto grazie per il lavoro straordinario che svolge quotidianamente.

Sicurezza dunque, e diritti, umani e sociali. Questo abbiamo sempre chiesto che fosse salvaguardato. Le nostre richieste rimaste inascoltate, avevano un’idea progettuale, proprio perché come Cisl siamo abituati a fornire proposte e sostegno a momenti emergenziali come la ‘bomba’ baraccopoli San Ferdinando. Un fenomeno sul quale tanti hanno fatto chiacchiere, e basta. Mai nessun intervento decisivo e nessuna delle proposte avanzate ha avuto la sua concreta realizzazione, proprio perché hanno avuto tempi inadeguati rispetto ad un’emergenza incalzante. A tavoli istituzionali e con un confronto con le parti sociali – e non meno importante, a mezzo stampa – avevamo chiesto di prendere in considerazione l’idea dei moduli abitativi da installare in tutte le aziende del territorio che avessero voluto aderire al progetto. Progetto presentato la scorsa primavera in conferenza stampa, presso il salone della parrocchia di San Ferdinando insieme alla Fai e parti datoriali.

Moduli abitativi destinati ai lavoratori immigrati, per superare o alleggerire la calca nelle baracche, che avessero voluto intraprendere un percorso lavorativo con le imprese della piana di Gioia Tauro, proprio per favorire la de-ghettizzazione della ‘bidonville’, e perché no, l’inibizione di un caporalato diffuso. Come Cisl avevamo proposto di creare un impianto di incentivazione economica per le aziende agricole del territorio per la raccolta degli agrumi, delle clementine e delle arance in particolare, ma Regione e Città Metropolitana sembrano non averci ascoltato. Proprio per dare attuazione alle politiche attive di integrazione ed inclusione nel tessuto socio economico della Piana di Gioia Tauro attraverso forme di accoglienza integrata, necessità emersa anche dal tavolo tecnico di sabato mattina del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

In un anno tre vittime. È impensabile ragionare sempre su una prospettiva di lunga gettata. Prima di un intervento strutturale che avrà certamente tempi lunghi, occorre intervenire con tempestività, e la Cisl l’aveva detto! Oltre alla proposta avevamo gettato le basi per un per un percorso di socializzazione, aggregazione lavorativa e soprattutto di emancipazione sociale.

Le tragedie del giovane gambiano Surawa Jaiteh, del senegalese Ba Moussa dell’altra notte e quella del maliano Soumayla Sacko ucciso a colpi di fucile a giugno, non solo segnano la morte di ragazzi con un’aspettativa di speranza ma anche la morte della dignità e la civiltà di un Paese, e di un sistema Stato che non ha saputo intervenire in maniera dirompente su una piaga sociale rimasta insoluta per decenni.

Bisogna smantellare la baraccopoli e al contempo trovare una sistemazione adeguata senza tergiversare oltre modo. Troppe vittime, troppa insicurezza e una emergenza sanitaria penetrante che abbassa sotto gli standard di dignità il livello di decenza umana.

Rosi Perrone – Segretario Generale Ust Cisl Rc

Romolo Piscioneri Segretario Generale Fai Cisl Rc

Giuseppe Roda’ Segretario Generale Fns Cisl VVF Rc

Anolf Rc

Reggio Calabria 17/02/2019    Ufficio Stampa Ust – Cisl Reggio Calabria

“San Ferdinando, un’altra tragedia annunciata?”

Reggio Calabria 17/02/2019

“San Ferdinando, un’altra tragedia annunciata?”

A nulla sono valse le nostre denunce e i nostri ammonimenti circa la situazione drammatica che da anni imperversa a San Ferdinando, ormai una baraccopoli della morte. Avevamo evidenziato soprattutto la difficoltà dei vigili del fuoco a svolgere in sicurezza il proprio dovere, a tutela dell’incolumità dei ‘residenti’, e a garanzia del lavoro di prevenzione ed intervento che il Corpo dovrebbe elargire. Il Corpo dei Vigili del fuoco che, non con poche difficoltà, opera in un contesto difficile e anche al limite dell’ordine pubblico, ma resta un baluardo e un presidio di sicurezza al quale va detto grazie per il lavoro straordinario che svolge quotidianamente.

Sicurezza dunque, e diritti, umani e sociali. Questo abbiamo sempre chiesto che fosse salvaguardato. Le nostre richieste rimaste inascoltate, avevano un’idea progettuale, proprio perché come Cisl siamo abituati a fornire proposte e sostegno a momenti emergenziali come la ‘bomba’ baraccopoli San Ferdinando. Un fenomeno sul quale tanti hanno fatto chiacchiere, e basta. Mai nessun intervento decisivo e nessuna delle proposte avanzate ha avuto la sua concreta realizzazione, proprio perché hanno avuto tempi inadeguati rispetto ad un’emergenza incalzante. A tavoli istituzionali e con un confronto con le parti sociali – e non meno importante, a mezzo stampa – avevamo chiesto di prendere in considerazione l’idea dei moduli abitativi da installare in tutte le aziende del territorio che avessero voluto aderire al progetto. Progetto presentato la scorsa primavera in conferenza stampa, presso il salone della parrocchia di San Ferdinando insieme alla Fai e parti datoriali.

Moduli abitativi destinati ai lavoratori immigrati, per superare o alleggerire la calca nelle baracche, che avessero voluto intraprendere un percorso lavorativo con le imprese della piana di Gioia Tauro, proprio per favorire la de-ghettizzazione della ‘bidonville’, e perché no, l’inibizione di un caporalato diffuso. Come Cisl avevamo proposto di creare un impianto di incentivazione economica per le aziende agricole del territorio per la raccolta degli agrumi, delle clementine e delle arance in particolare, ma Regione e Città Metropolitana sembrano non averci ascoltato. Proprio per dare attuazione alle politiche attive di integrazione ed inclusione nel tessuto socio economico della Piana di Gioia Tauro attraverso forme di accoglienza integrata, necessità emersa anche dal tavolo tecnico di sabato mattina del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

In un anno tre vittime. È impensabile ragionare sempre su una prospettiva di lunga gettata. Prima di un intervento strutturale che avrà certamente tempi lunghi, occorre intervenire con tempestività, e la Cisl l’aveva detto! Oltre alla proposta avevamo gettato le basi per un per un percorso di socializzazione, aggregazione lavorativa e soprattutto di emancipazione sociale.

Le tragedie del giovane gambiano Surawa Jaiteh, del senegalese Ba Moussa dell’altra notte e quella del maliano Soumayla Sacko ucciso a colpi di fucile a giugno, non solo segnano la morte di ragazzi con un’aspettativa di speranza ma anche la morte della dignità e la civiltà di un Paese, e di un sistema Stato che non ha saputo intervenire in maniera dirompente su una piaga sociale rimasta insoluta per decenni.

Bisogna smantellare la baraccopoli e al contempo trovare una sistemazione adeguata senza tergiversare oltre modo. Troppe vittime, troppa insicurezza e una emergenza sanitaria penetrante che abbassa sotto gli standard di dignità il livello di decenza umana.

Rosi Perrone – Segretario Generale Ust Cisl Rc

Romolo Piscioneri Segretario Generale Fai Cisl Rc

Giuseppe Roda’ Segretario Generale Fns Cisl VVF Rc

Anolf Rc

Ufficio Stampa Ust – Cisl Reggio Calabria

La Cisl alza la voce: “La sanità calabrese per anni è stata un bancomat. Adesso occorre stravolgere il sistema sanitario”

Reggio Calabria 02/02/2019

Si è svolto nella sede provinciale della CISL un approfondimento sulle questioni sanitarie che attanagliano il sistema calabrese, con particolare riferimento al contesto di Reggio Calabria. Ma l’occasione è stata propizia per lanciare qualche idea e qualche ‘ricetta’ per invertire il trend che vede il comparto sanitario tra gli ultimi per qualità ed efficienza di servizi, di tutto il Paese. Un momento di confronto grazie alla presenza del dottor Rubens Curia. Rosi Perrone (Segretaria provinciale UST Cisl) facendo gli onori di casa ha evidenziato che ‘il confronto con il dott. Curia è un punto essenziale che incastoniamo in un percorso già attivato dalla CISL metropolitana su temi socio-sanitari’. Il riferimento è all’istituzione della task-force che l’organizzazione sindacale ha messo in campo per discutere e affrontare la questione sanità. Ha coordinato i lavori Enzo Sera (Segretario Generale Cisl Fp), il quale ha ribadito che ‘non si può far a meno di parlare di sanità senza affrontare i problemi socio-sanitari, pertanto non possiamo restare indifferenti a delle criticità che riguardano la vita di tutti i giorni. La task-force avrà il compito di tirare fuori delle proposte’.

Rubens Curia, ex direttore generale dell’ASP di Vibo e dirigente dei LEA presso il dipartimento Salute è stato chiaro: ‘La sanità è un argomento trasversale’. Secondo Curia è un fattore trasversale “perché si riferisce tanto al bene comune ma guarda al turismo nella misura in cui la sanità è motore attrattivo di pazienti e quindi utenti. Può avere ricadute occupazionali e smuovere processi economici che animano e movimentano il tessuto sociale di una comunità”. Molto critico sul piano di rientro per la sanità calabrese: “Abbiamo utilizzato la sanità come un bancomat. ‘Grazie’ alla Cassa del Mezzogiorno, nella nostra regione sono sorti ospedali dappertutto. In una fase storica questi ospedali zonali hanno funzionato, ma poiché il costo delle attrezzature cambiava e l’innovazione tecnologica incalzava l’era contemporanea, non abbiamo avuto un management all’altezza di questo cambiamento. Si doveva riconvertire il sistema strutturale, e così non è stato. I risultati sono stati devastanti, ed oggi ne paghiamo le conseguenze”. Curia ha posto l’accento anche alla ‘faccenda’ del regionalismo differenziato: “Occorre fare attenzione, massima attenzione. E’ evidente se il regionalismo differenziato, in termini di sanità, andasse ad intaccare la percentuale di iva dalle regioni forti del nord, allora sarà evidentemente che a farne le spese saranno le regioni più deboli, quelle del sud”.

Un contributo significativo è arrivato da Caterina De Stefano (Sert), Pino Rubino (Segretario generale aggiunto Cisl fp), Lillo Romeo (Segretario Cisl Medici) e Mimmo Foti (Cisl Fnp).

I lavori sono stati chiusi dal Segretario provinciale Rosi Perrone, che non ha fatto sconti ad anni di malasanità e cattiva gestione del comparto sanitario: “Quello di oggi è un passaggio importante che accompagnerà e stimolerà ancor di più il nostro approfondimento su un tema delicato come quello della sanità. Al contempo, la task-force attivata continuerà nel suo percorso di monitoraggio e proposta, perché il commissariamento, il piano rientro e la devastante situazione debitoria sono delle criticità che stanno assumendo caratteri sempre più drammatici soprattutto se incastonati in un progetto di regionalismo differenziato che se mai dovesse essere realizzato sarebbe il danno oltre la beffa per un sud che a questo punto potrebbe considerarsi il suffisso di “sud’ditanza”! Una duplice proposta per superare questa situazione emergenziale per il Segretario UST CISL sarebbe indispensabile guardare al futuro pensando ad una riforma sanitaria ed affrontare il presente per una sanità degna della metrocity. Per Rosi Perrone “è assolutamente necessario che la politica la smetta di balcanizzare l’apparato sanitario con nomine che seguano logiche correntizie ma che decida di affidarsi alla bussola della meritocrazia. Al contempo -come abbiamo sempre fatto del resto – faremo la nostra parte aprendo un confronto con il Commissario Cotticelli e con i dg delle Asp e delle AO”. Rosi Perrone è risoluta: “C’è l’impellente bisogno di lavorare ad una rigenerazione progettuale dell’infrastruttura sanitaria, in termini di management e risorse umane e di organizzazione territoriale quindi di servizi di qualità al cittadino in un progetto sanitario metro che coniughi pubblico e privato di qualità. E una volta ritrovato il percorso di normalizzazione, occorre l’impegno e il coraggio di tutti affinché si possa puntare in alto: ad una vera e propria riforma della sanità”.

Entra nel merito Perrone suggerendo alcune linee d’intervento: “Iniziare a svecchiare e rendere a misura d’uomo il sistema sanitario. Accorciare il gap con le regioni del nord, incentivare il turn over e cancellare il blocco assunzioni, investire sulla formazione e sulla specializzazione del personale, lavorare sull’efficienza e sull’ aspetto motivazionale della ‘forza lavoro’ – inestimabile patrimonio professionale, ed infine, rendere fruibile la medicina per i cittadini del territorio metro senza soffocare con ricoveri impropri gli ospedali, valorizzare e mettere al servizio degli utenti  gli hospice strutture che sono un accompagnamento di cuore e di cure per i malati terminali ed oasi di supporto emozionale per i parenti degli stessi, valorizzare gli ambiti socio-sanitari, collante perfetto tra comunità civile e servizi sanitari , ecco solo per fare qualche esempio su cosa bisogna da subito intervenire .

Rosi Perrone ha chiosato con un passaggio a forte impatto sociale: “Un processo di normalizzazione del sistema sanitario sarà facilmente realizzabile nel momento in cui si deciderà di stimolare una ‘comunità consapevole’, con l’intento di coinvolgerla in un percorso di responsabilizzazione. Addetti ai lavori, associazioni di pazienti, parti sociali, istituzioni, imprese dovranno agire in sinergia e condivisione nell’esclusivo interesse collettivo, perché la sanità è un bene irrinunciabile e che appartiene alla vita di tutti i giorni di ognuno di noi”.

Ufficio Stampa UST CISL Reggio Calabria

Rosi Perrone: “Le istituzioni siano vicini con i fatti ai cittadini di Sant’Anna”

La frana e lo smottamento che ha paralizzato la frazione di Sant’Anna di Seminara, non può e non deve essere sottovalutata dalle istituzioni, le quali auspico si adoperino affinché i cittadini della piccola comunità della Piana non restino isolati.

E’ ovvio che il disagio della calamità necessita di interventi di ampia portata e di straordinaria amministrazione, ma è altrettanto vero che i cittadini rischiano di dover lasciare la propria terra, infatti la strada interessata dalla frana impedisce a dei lavoratori la possibilità di recarsi a coltivare la propria terra. Inoltre è stata evidenziata in un consiglio comunale aperto, a Sant’Anna, la necessità di mettere in sicurezza il territorio e non solo i 29.000 mq interessati dalla frana ma l’intero bacino idrografico. Inoltre dovrà essere prioritario assicurare alle famiglie sgomberate una stabile ubicazione, laddove non fossero decretate agibili le case di proprietà.

Confidiamo nella solerzia istituzionale dei vari livelli, perché in situazioni disagianti di questo tipo, il tempismo può giocare una parte fondamentale per il ritorno alla normalità di una comunità ferita e disorientata.

Reggio Calabria 26/01/2019

Ufficio Stampa UST CISL Reggio Calabria

 

Rosi Perrone: Bene l’incontro con Confindustria. Ora si punti al rilancio della Zes.

La presenza del presidente nazionale degli industriali a Reggio Calabria è un buon segnale, soprattutto in questa fase travagliata per il governo regionale e per la Città Metropolitana. Apprezzando in toto le parole di Vincenzo Boccia, ho colto la volontà di attenzionare e approfondire temi strategici per il rilancio del nostro territorio.

E su questa falsa riga anche il Sindaco Falcomatà ha sottolineato il valore imprescindibile del porto di Gioia Tauro all’interno di un meccanismo di sviluppo integrato che guardi al benessere dei territori della città metropolitana e al contempo, alla capacità attrattiva di investimenti globali.

Ma una condizione indispensabile e necessaria è la valorizzazione della Zes. Nei fatti. Più volte mi sono rammaricata dell’inerzia istituzionale con la quale la Zona economica Speciale viene trattata. Più volte ho preteso che non risultasse un acronimo freddo e che riempiva le campagne elettorali dei vari schieramenti politici. La Zes è strategica e fondamentale per il rilancio dell’intero Mezzogiorno – non solo della Calabria – nella misura in cui le viene riconosciuta una potenzialità determinante per il futuro di una regione, quasi agonizzante. E questo è compito di tutti gli attori economici e sociali. Noi faremo la nostra parte.

Bene ha fatto il sindaco Falcomatà a recriminare sul ritardo dell’assegnazione delle deleghe da parte della Regione Calabria; ma occorre alzare la voce affinché il Sud e la Calabria in particolare entrino prepotentemente nell’agenda di Governo. La legge di bilancio ha estromesso il Mezzogiorno dalle sue priorità. Aprire i cantieri, investire in infrastrutture, ripartire dalle grandi opere, ridisegnare una visione ambiziosa delle prerogative della nostra terra: su queste sfide noi ci siamo e garantiamo il massimo sostegno a tutti i livelli.

 

Reggio Calabria 18/01/2019   Ufficio Stampa UST CISL Reggio Calabria