Cisl Medici a confronto. Il Segretario nazionale Papotto: “Organizzazione della sanità sia nell’ interesse della comunità e non della politica”. La Segretaria provinciale Perrone: “Si apra una nuova stagione di concertazione metropolitana per aggredire le criticità del comparto sanitario”

Nino Accorinti, Pasquale Romeo, Rosy Perrone, Biagio Papotto

Si è svolto nella segreteria provinciale il Consiglio generale della Cisl Medici, nel quale gli onori di casa sono stati formulati da Rosy Perrone, Segretaria Generale Ust Cisl Metropolitana, sempre attenta all’evoluzioni del comparto sanitario provinciale, attraverso un monitoraggio costante e una ‘task force’ creata ad hoc per seguire effettivamente le criticità dell’intero sistema, da anni in balia di commissariamenti ed inefficienze.   “La nostra Cisl medici è una federazione ben strutturata – così ha esordito nei saluti introduttivi Perrone – ha dirigenti sindacali in grado di aggredire crisi articolate come quella della sanità reggina. Certo è, che necessita un immediato impegno di confronto da parte della Asp e dell’ A.O. metropolitana attraverso la promozione, proponiamo in prefettura, di un tavolo permanente sulla sanità che coniughi esigenze di legalità con risultati immediati; sia nell’applicazione dei dispositivi di organizzazione interni che delle assunzioni e stabilizzazioni,  che nei servizi al cittadino utente ,in una proposizione e di crescita condivisa  tra pubblico e privato. Medicina del territorio, ospedali hub in grado di affrontare le emergenze ed una rivisitazione del ‘decreto Calabria’ che così come strutturato, ad oggi, ha creato blocchi e disarticolazioni anche nell’ assegnazione di incarichi di responsabilità irrigidendo in modo inesorabile un processo di miglioramento. Da subito necessita che il ministro Speranza dia un segnale di apertura al confronto e inauguri una nuova stagione di concertazione sanitaria a tutti i livelli”.

Ha partecipato ai lavori anche il Segretario generale regionale Nino Accorinti – “I problemi che riguardano la sanità reggina sono quelli che attanagliano l’intera regione, condizionandone funzionalità ed efficienza. Per questo, la nostra organizzazione deve lavorare in sinergia ed unità per creare un fronte comune rispetto ad una crisi che sta abbassando la qualità della vita dei calabresi.”

Il Segretario provinciale Cisl Medici Pasquale Romeo ha evidenziato l’assoluta necessità di trovare una sintesi ed un raccordo tra azienda ospedaliera e azienda territoriale – “Notiamo un evidente scollamento tra azienda ospedaliera e territoriale. Il commissariamento ha aumentato questo gap piuttosto che diminuirlo. Assistiamo ad incredibili storture da parte dei commissari di governo. Per questo noi li talloniamo e gli stiamo addosso perché siamo dirigenti sindacali e abbiamo il dovere di denunciare l’inattivazione di precedenti delibere con le quali avrebbe dovuto prender vita l’atto aziendale, lo sblocco dei concorsi o altro ancora… come la mancanza di un primario a Psichiatria, o il mancato accreditamento da dieci anni di strutture psichiatriche, la costruzione dei nuovi ospedali e l’efficientamento di quelli già esistenti. Gravi inadempienze che vengono acuite dal dissesto finanziario dell’Asp. Ed in questo contenitore di criticità il confronto con la controparte è del tutto assente.”

La conclusione dei lavori, dopo un confronto e un dibattito con la federazione – tanti gli interventi qualificati tra i quali quello di Francesco  Loschiavo,  Giovanni Calogero, Emanuele  Sgarlata, Saverio  De Lorenzo – sono stati affidati al Segretario generale nazionale Biagio Papotto, il quale ha indicato la strada da seguire: un percorso condiviso dell’intera struttura sindacale Cisl, verticale ed orizzontale sui territori, attraverso una campagna di ascolto, che metta al centro i bisogni della comunità e dei lavoratori dell’apparato sanitario provinciale – “In tredici mesi di commissariamento non è cambiato nulla evidentemente. Si è manifestata l’incapacità di portare a realizzazione atti aziendali; ciò è sinonimo di fallimento della parte politica e manageriale della sanità provinciale. Ma è un problema che a cascata arriva da inadempienze anche nazionali. Il blocco del turn over per 10 anni, ha portato via dal comparto, circa 20000 medici pensionati non sostituiti. Si è creato un imbuto formativo, dal quale vengono fuori troppo pochi specialisti, di conseguenza ci si trova nei reparti e nelle strutture ospedaliere giovani, per quanto bravi, neo laureati ma non specializzati. Un disagio lavorativo che si manifesta quotidianamente con aggressione ai medici e infermieri, costretti anche a lavorare con una spada di Damocle sul capo, con l’obbligatorietà dell’azione penale. E molti giovani colleghi non vengono coperti dall’ assicurazione per colpa grave, e paradossalmente in taluni casi sono costretti a difendersi anche dalla propria azienda. Ma in tutto questo marasma, può esistere una via d’uscita: a mio modesto avviso è la programmazione, accompagnata da una forte riorganizzazione. Un percorso da portare avanti con le forze sociali e con una classe dirigente che pensi al bene primario della propria comunità piuttosto che a qualche rendita di potere. Occorre puntare con decisione alla costruzione di nuovi ospedali, tenendo conto delle esigenze che partono e nascono dai territori e non dalle stanze buie degli uffici della burocrazia. Capire e percepire i bisogni che geograficamente dovrebbero caratterizzare l’organizzazione della sanità. Ed infine, non certo per importanza, occorre lavorare h 24 per avvolgere le istanze territoriali. Una sanità credibile deve essere funzionante, e deve avere in ogni angolo della provincia luoghi e punti di riferimento locali che sfoltiscano code interminabili ai pronto soccorso e che di conseguenza non facciano lavorare sotto pressione i medici e addetti ai lavori in prima linea”.

Cisl Medici: sabato 21 settembre Convocazione Consiglio Generale

Si terrà sabato prossimo, 21 settembre, alle ore 18.00 presso la sede Cisl di Reggio Calabria in Via Mazzini 7/b, il Consiglio generale della federazione provinciale Cisl Medici di Reggio Calabria.
I lavori saranno aperti dal Segretario generale CISL Medici – Rc Pasquale Romeo. Presenzieranno il Consiglio generale: Rosy Perrone, Segretaria Generale della UST Cisl di Reggio Calabria, ed il Segretario Regionale Cisl Medici Nino Accorinti.
Le conclusioni saranno in capo al Segretario Nazionale della Cisl Medici Biagio Papotto.

Rosy Perrone CISL: Reggio, città rassegnata all’inerzia?

Sembra proprio abbia perso il suo volto di bomboniera e la sua anima… ma non può e non deve essere così. Mai crogiolarsi rassegnandosi alla ineluttabilità del “fato”! Reggio Calabria e la sua classe dirigente, potrebbe essere un tema da approfondire. Una classe dirigente che con “tutte le motivazioni giustificative e reali di base”, ha poco inciso sul tessuto economico e sociale anche sottostimando un’occasione unica per sviluppare e produrre azioni concrete di rilancio ossia la messa in campo della Città Metropolitana. Anche e non solo, attraverso la rivendicazione delle deleghe da parte della Regione Calabria, opportunità mancata dunque per concretizzare la potenzialità giuridica e soprattutto, la vision di un ente normato dalla ‘legge (discutibile) Delrio’ e rimasto ‘monco’ .

Il comune di Reggio Calabria timone della Città Metropolitana, non ha costruito una sua legittimazione di primus inter pares per lo sviluppo, ente inteso come volano tra Europa e Mediterraneo e gli stessi punti, che avrebbero dovuto essere punti di forza e di traino per l l’economia, l’occupazione ed il turismo, vengono lasciati alla – fortunatamente esistente – inventiva privata, e non incastonati in una vision politico economica di rinascita del territorio. La città è sporca, cumuli di rifiuti la caratterizzano e non si riesce ad arginare una situazione divenuta emergenza. La presenza sempre più diffusa dei rifiuti in città, evidenzia i disagi dell’ente comunale, in difficoltà rispetto una pina risoluzione di un fenomeno sempre più invadente ed allarmante. Inoltre, se il problema è in capo alla società AVR, affidataria del servizio di raccolta, l’Amministrazione deve essere necessariamente conseguente, affinché venga garantita la pulizia della città. I lavoratori sono stremati da mesi di ritardi, per quanto concerne i pagamenti degli stipendi. Un corto circuito che sta piegando la città.
Già un’estate segnata da una grave crisi rifiuti. Si attende entro fine anno l’introduzione degli ambiti territoriali ottimali, i cosiddetti Ato, che corrispondono alle 5 province calabresi. La Legge Regionale n. 14 del 2014 in materia di rifiuti è stata modificata dal Consiglio Regionale nella seduta del 7 maggio scorso che ha approvato la L.R. n. 11/2019 “Disposizioni relative alla Città Metropolitana di Reggio Calabria in materia di gestione dei rifiuti urbani…” secondo la quale “per l’ATO relativo al territorio della provincia di Reggio Calabria, le funzioni della Comunità d’ambito sono attribuite alla Città Metropolitana”. Spetta quindi, alla Città Metropolitana occuparsi di tutte le fasi attinenti al ciclo dei rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento negli impianti previsti attualmente nell’ambito di riferimento che coincide con i confini dell’ex provincia di Reggio Calabria. L’immagine che appare è quella di una città avvitata su sé stessa; e quello che più sconforta che non si è riusciti minimamente ad intravedere una visione strategica per il rilancio di un ente così importante: è mancato strutturalmente un processo di normalizzazione. Nel trittico temporale più importate dell’anno – dal secondo sabato di settembre al martedì successivo – quello in cui la comunità abbraccia la sua Patrona, Madonna della Consolazione, la città più grande della Calabria si presenta in condizioni poco decorose. Il manto stradale è una groviera, a tratti inaccessibile, pericoloso addirittura per l’incolumità dei passanti. La nostra è una città deflorata dall’incuria e dalla sciatteria, nella quale viene messa in discussione la dignità dei diritti dei suoi cittadini; non si può più sottacere sdegno e rabbia, nello scorgere i loro sentimenti, ormai assuefatti a una situazione che definire invivibile sarebbe un eufemismo. I reggini non meritano questo affronto. Risultano calpestati i luoghi quotidiani in cui è possibile “sentirsi a casa”. La città non è soltanto il luogo in cui si è, ma anche quello in cui si esercita il diritto di cittadinanza.
Abitiamo e sopportiamo, i disagi nella nostra città, adeguandoci nostro malgrado, a standard che mirano al mantenimento dello status attuale e che molte volte fagocitano verso il basso, quasi verso l’insopportabile.
Ci si angoscia nel vedere la nostra città in questo stato, perché le apparteniamo, ma allo stesso tempo dobbiamo agire per dare input propositivi per il prossimo futuro. Ecco, dobbiamo avere contezza e perseguire assieme a tutte le forze positive della società civile, il nostro obiettivo comune caratterizzato dalle specificità che ognuno di noi pro-tempore rappresenta, per costruire nei prossimi cinque anni la nostra città, la città che vogliamo e la città che siamo!
Cisl Reggio Calabria
14 settembre 2019

Rosy Perrone su Porto Gioia Tauro: “Ottima notizia 140 mln di investimenti e raddoppio dei container, ma non abbassare la guardia su Zes”

Accogliamo con grande soddisfazione la notizia degli investimenti concretamente avviati da MSC, azionista di riferimento del terminalista MCT, che da qualche mese ha assunto il controllo dell’infrastruttura calabrese. Anche il raddoppio dei container è un aspetto che genera ottimismo e fa ben sperare in considerazione di un effettivo e quanto mai necessario rilancio del Porto di Gioia Tauro. Le belle notizie vanno accolte senza riserve, perché siamo fermamente convinti che ciò che di buono si produce in questo territorio è giusto vada raccontato e venga posto al centro della ribalta mediatica. Il Commissario Agostinelli afferma che il “peggio è passato”, e noi – come Cisl Metropolitana – diamo credito alle sue parole e al suo operato, certi che tali investimenti e il nuovo corso ad essi riferiti, garantiscano un futuro stabile al livello occupazione, per troppi anni in balìa di piani di sviluppo a medio termine. Da oggi, grazie agli interventi che si stanno attuando, e quelli che si stanno predisponendo, si può intravedere una stagione di grandi prospettive di investimenti in questa infrastruttura strategica.

Occorre dunque, contestualmente non abbassare la guardia sulla Zes. Fin troppe volte è stata sottolineata la sua importanza strategica per lo sviluppo non solo dell’area della Piana di Gioia Tauro, ma per l’intera Calabria. Strumento fondamentale per le regioni del Sud. Lo dimostra la scommessa del Primo Ministro Conte, di puntare su una Zes Adriatica interregionale tra Puglia e Molise (che va ad aggiungersi alla Zes ionica tra Puglia e Basilicata).

In altre parole, dopo solamente qualche settimana dall’istituzione della ZES Jonica, questo nuovo decreto, consentirà di rendere la Puglia l’unica regione italiana ad avere sul proprio territorio due ZES interregionali, mirate a riqualificare economicamente e commercialmente i 5 poli pugliesi Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi. Ed è in quest’ottica che Regione Calabria e Città Metropolitana devono ragionare. Sinergicamente, devono puntare sulle infrastrutture portuali, aeroportuali e di collegamento che possano dare l’impulso adeguato alla ‘movimentazione’ prolificata al Porto di Gioia Tauro. Ora ci sono tutte le condizioni, affinché il sistema istituzionale, produttivo e imprenditoriale della Metrocity possa cogliere la grande opportunità – finora inespressa – del rilancio del Porto più importante del Sud Italia, consentendo di generare, nel vasto territorio perimetrato della ZES un pieno sviluppo in termini di crescita economica e occupazionale.

Reggio, Sindacati: “Contratti istituzionali di sviluppo strumento strategico per la Metrocity”

Positivo l’incontro di mercoledì scorso in Prefettura, attraverso il quale il Prefetto Massimo Mariani insieme al Sindaco della Città Metropolitana Giuseppe Falcomatà e all’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, hanno illustrato le finalità e le modalità attuative del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per la Città metropolitana di Reggio Calabria.
Dopo quello firmato nel 2012 per il completamento della direttrice ferroviaria Salerno-Reggio, il ‘Cis’ ha lo scopo di individuare interventi speciali per promuovere lo sviluppo economico e la coesione sociale e territoriale. Strumento strategico per l’amministrazione metropolitana che non prevede addizionalità ma utile se basato su progetti bene incastonati, a facilitare la spesa di quanto in essere patti, fondi europei etc. attraverso la realizzazione di nuovi progetti che aiutino un processo di sviluppo proposto dal basso per i comuni o che incentivino investimenti privati”. E’ quanto affermano Cgil, Cisl e Uil in una nota.

“I ‘Cis’ potrebbero rappresentare, se utilizzati come progettazione armonica del territorio metropolitano di Reggio Calabria e se ben concertati da enti sovracomunali, uno strumento interessante anche in settori determinanti per la vocazione turistica come per esempio la depurazione. Un sostegno concreto ed una consapevolezza nuova per la Città Metropolitana di Reggio Calabria, del quale non si può fare a meno. I ‘Cis’ portano con sé una visione ed una prospettiva di futuro, proprio perché hanno una vocazione di coesione e di sinergia istituzionale, concreto argine a progettazioni isolate e scoordinate.

Lo sviluppo del territorio della Metrocity passa anche da qua: sfruttare le opportunità come questa, avere la capacità di cantierizzare e rendere realizzabili i progetti conseguenti alla stipula del Contratto istituzionale di sviluppo. Del resto, per la Metrocity non possono esserci scuse, perché ad individuare e indirizzare le risorse disponibili sarà una società autorevole come Invitalia. Risorse importanti necessarie ed indispensabili per lo sviluppo culturale, turistico, economico e sociale. Il nostro auspicio, è quello di attuare e firmare i contratti nel minor tempo possibile. Speriamo dunque, che entro la fine dell’anno, questa cabina di regia possa dare alla Città Metropolitana e soprattutto ai sindaci , ai comuni della provincia, ai privati che vogliano scommettere sul nostro territorio tutte le risposte sul piano tecnico e strutturale per poter presentare i progetti e poi procedere alla firma dei contratti, che devono prevedere accordi per la formazione della forza lavoro, accordi su salute e sicurezza sui posti di lavoro, monitoraggio dei risultati del tasso di occupazione metro ed alla base la firma di un accordo sul tema trasparenza e legalità”.

Rosy Perrone: “Bene il credito d’imposta per la Zes, ma da subito la si riempia di contenuti”

Dal 25 settembre per la Zona economica speciale di Gioia Tauro un’occasione importante: sarà disponibile il credito di imposta in maniera automatica per tutte le imprese che vorranno investire nel suo perimetro. Uno strumento cardine per l’effettivo rilancio di un’area da decenni martoriata.
Il Governo ha fatto la sua parte, adesso subito a lavoro per creare le adeguate condizioni di futuro, dal punto di vista economico e soprattutto sociale. Indispensabile per la nostra terra.

La Zes, effettivamente operativa dopo l’insediamento del 28 marzo scorso del comitato di indirizzo previsto dal Piano di sviluppo strategico, ha aperto, finalmente, la fase attuativa di una programmazione di rilancio, attraverso la quale potranno concretizzarsi prospettive di sviluppo in esso contenute. La cabina di regia ed il Tavolo di consultazione permanente, quale organismo di confronto sulla strategia della Zes, composto da rappresentanti delle istituzioni locali e delle forze sociali interessate allo sviluppo e al governo delle Zes, costituiscono pilastri portanti di una nuova architettura gestionale e di monitoraggio. Ma affinché queste, non restino appunto esclusivamente linee programmatiche, c’è l’assoluto bisogno che le istituzioni preposte – Regione in primis e Città Metropolitana – lavorino sin da subito , promuovendo un confronto costruttivo e serrato con le parti sociali ed il ‘Pes’, per favorire un dinamismo dell’economia globale della regione e del territorio metropolitano e dei suoi livelli occupazionali attraverso un incremento degli investimenti, anche esteri, ed un aumento delle esportazioni, ma soprattutto con un processo robusto di ‘sburocratizzazione’ del sistema. Il tutto corredato da un piano preventivo e repressivo di impermeabilizzazione dell’apparato, dai tentacoli del malaffare e della criminalità.
L’auspicio – quello della Cisl Metropolitana – è che la Zes superi e si emancipi da una fase teorica, con la quale per anni, molti addetti ai lavori hanno riempito sterilmente dibattiti e approfondimenti pubblici. La prima e forse la più efficace ricetta, oltre ad una strutturata semplificazione amministrativa, per la Regione Calabria sarebbe quella di garantire la disponibilità di infrastrutture nell’ aree industriali, portuali e aeroportuali, dell’intero territorio, con annessi incentivi fiscali (previsti tra l’altro dal decreto istitutivo) e le dovute defiscalizzazioni regionali per tutti i soggetti ed operatori economici che avranno intenzione di investire nelle predette aree di riferimento.
Non è superfluo sottolineare che l’intera area Zes, necessiterebbe di un piano di riqualificazione urbanistico e della viabilità, perché sarebbe impensabile puntare ad un rilancio economico e commerciale in un contesto di degrado stradale e a tratti, ambientale. Investimenti e una pianificazione politica verticale, che dal Governo passi per la Regione fino ad arrivare alla Metrocity, sono i due strumenti indispensabili per realizzare la piena consapevolezza della strategicità della Zes soprattutto in funzione lo sviluppo socio economico calabrese.
Se il gruppo dirigente, a tutti i livelli – politico e del management portuale – non capirà questo, con certezza dico, che il progetto Zes sarà destinato a naufragare ed il nostro territorio non merita certo ulteriori debacle.

Rosi Perrone – Segretario generale UST Cisl Metropolitana Reggio Calabria
Ufficio Stampa UST CISL Reggio Calabria

Hospice, CISL: garantire la continuità del servizio, con procedure chiare nell’interesse dei lavoratori e degli ammalati

L’Hospice non chiuderà. Almeno per tutto l’anno in corso. Certamente un sospiro di sollievo per operatori e professionisti che garantiscono un servizio di conforto e di assistenza con cure palliative indispensabili a chi è costretto ad affrontare la sua ultima sfida con la vita. L’Asp deve promuovere e tutelare strutture riconosciute da tutti per la loro eccellenza di prestazioni, come quella dell’Hospice ed in questo caso deve farlo garantendo un accordo che permetta di proseguire nella loro assistenza, gli ammalati. Deve riconoscere il valore inestimabile, non solo assistenziale ma anche e soprattutto umano. Ma con altrettanta fermezza, crediamo che questo servizio debba essere svolto attraverso parametri chiari, netti e ben circoscritti, che non lascino spazio ad una approssimativa amministrazione.

Come già dimostrato per altre gestioni, l’Asp non può permettersi ulteriori buchi di bilancio. Al contempo, siamo fiduciosi che il nuovo contratto che dovrà stipularsi tra Asp e la Fondazione ‘Via delle Stelle’ affidataria del servizio – così come emerso dal ‘tavolo’ di ieri a Catanzaro – definirà le linee guida necessarie per il buon funzionamento della struttura, le cui attività sono irrinunciabili per l’intera comunità di Reggio Calabria. Saranno certamente mesi di transizione ma che serviranno a regolarizzare i rapporti (anche pregressi), dal contratto di affitto della struttura ai pagamenti delle utenze passando per il necessario accreditamento. Accogliamo positivamente inoltre, la notizia che i commissari Asp si siano impegnati all’ immediato pagamento in forma di acconto di una mensilità per le prestazioni erogate dall’ Hospice, dando un segnale distensivo che consentirà alla Fondazione di assicurare gli stipendi al personale. Seguiremo con la dovuta attenzione, tutti i passaggi che vedranno l’Asp, indubbiamente nella sua autonomia, determinare eventuali nuove forme di affidamento ritenute più adeguate e soprattutto più efficienti a partire dall’ anno venturo; e lo faremo chiedendo l’ istituzione di un tavolo di concertazione, con una duplice prospettiva: salvaguardare e tutelare la qualità delle prestazioni in favore dei malati terminali e non in minor misura, custodire la dignità dei lavoratori dell’Hospice, che oltre ad effettuare un servizio sono autentici servitori di una missione sociale. Inoltre, da subito chiediamo ai commissari un urgente incontro per costruire assieme, ognuno per la propria competenza, la sanità metropolitana basata su principi condivisi di professionalità, merito, trasparenza, legalità. La CISL e la Fp di Reggio Metropolitana sono pronti ad affrontare la sfida.
Rosi Perrone – Segretario generale UST Cisl Metropolitana Reggio Calabria
Vincenzo Sera – Segretario generale Fp Cisl Metropolitana Reggio Calabria
Ufficio Stampa UST CISL Reggio Calabria

Reggio Calabria: “firmato importante Accordo Territoriale per la Città di Scilla riguardante i contratti di locazione a canone agevolato, favorirà sia i proprietari che gli inquilini” Per approfondire http://www.strettoweb.com/2019/07/reggio-calabria-firmato-importante-accordo-territoriale-scilla/870828/#bhH9g6BmJxH2K0mR.99

E’ stato firmato il nuovo, importante Accordo Territoriale per la Città di Scilla (RC), uno dei 20 borghi turistici più apprezzati d’Italia.  L’intesa, raggiunta dopo un lungo ed articolato lavoro di studio e di approfondimento, sottoscritta da Sunia-Cgil Calabria, Confedilizia e Sicet-Cisl di Reggio Calabria, riguarda i contratti di locazione a canone concordato. L’Accordo, perfezionato ai sensi dell’art. 2, comma 3, della Legge n. 431/98 e del D.M. 16 gennaio 2017, è stato depositato il 5 luglio presso il Comune, è già in vigore e quindi utilizzabile da proprietari ed inquilini.

Riguarda tutto il territorio comunale il quale, ai fini della determinazione dei canoni per i contratti agevolati, è stato suddiviso in aree omogenee e zone: Centrale (PIAZZA S. ROCCO, LATO MARE VIA BIANCHI), Semicentrale (MARINA GRANDE, PORTO, CHIANALEA), Periferica (VIA NAZIONALE, PARCO, MATTEOTTI), Extraurbana ( ZONE RURALI), Suburbana (FAVAZZINA, CHIUSA, GIARDINO), Suburbana (MELIA, FEGO, LAMIA).

Per ciascuna zona, ai fini della determinazione del valore effettivo del canone di locazione, sono stati predisposti ed espressi in euro al mq per mese, i valori dei canoni di locazione minimo e massimo, con riferimento alle diverse tipologie di abitazioni: economiche o normali. Sono poi stati elencati gli elementi oggettivi da tenere in considerazione per gli immobili ed indicati i criteri per il calcolo della superficie utile di calpestio.

“Grande soddisfazione per l’accordo raggiunto” da parte delle Organizzazioni Sindacali firmatarie dell’Accordo.

Se il contratto di locazione concordato tra le parti è conforme all’accordo e ottiene l’attestazione da parte di una delle associazioni di categoria firmatarie dello stesso, proprietari ed inquilini avranno diritto alle agevolazioni fiscali previste dalla legge”. Lo comunicano con una nota stampa  Francesco Alì (Cgil Calabria), delegato alle politiche abitative, Mimma Pacifici, Segretaria Generale Sunia-Cgil Calabria, Giusy Saccà, responsabile Sicet-Cisl Reggio Calabria e Carmen Russo Calveri, presidente di Confedilizia Reggio Calabria.

Spiega Roberto Diano del Caaf-Cgil di Reggio Calabria, “Adesso anche per il Comune di Scilla saranno applicabili le agevolazioni fiscali per i contratti a canone concordato. Per i proprietari è prevista, infatti, l’aliquota IMU ridotta del 25% rispetto a quella deliberata dal Comune per le locazioni, nonché l’Irpef ridotta del 30%, oppure la cedolare secca al 10%. Per gli inquilini ci sarà una detrazione fiscale di euro 495,80 per i redditi inferiori a 15.943,71 e una detrazione fiscale di euro 247,90 per i redditi inferiori a 30.987,41”.

Per le Organizzazioni Sindacali che hanno reso operativo a Scilla per la prima volta un accordo di questo tipo, si tratta di “Un nuovo impulso all’affitto a canone sostenibile. Le novità qualificanti sono: l’introduzione degli elementi di riduzione del canone, la  possibilità di sottoscrivere contratti transitori in deroga in presenza di comprovati motivi, la rivisitazione dei valori di mercato per rendere i canoni più aderenti alle condizioni del territorio, la possibilità di favorire una reale contrattazione tra le parti”.

“La firma di questo accordo – sottolineano Alì, Calveri, Pacifici Saccà –  è molto importante perché permette ai cittadini di avere un’offerta di alloggi con un canone di locazione inferiore a quello del mercato privato e ai proprietari di godere di una serie di agevolazioni fiscali. Allo stesso tempo, l’accordo si pone l’obiettivo di far emergere situazioni di irregolarità sconosciute al fisco.

“Proprio come abbiamo già fatto a Reggio Calabria – proseguono i rappresentanti di Confedilizia, Sunia-Cgil e Sicet-Cisl –  auspichiamo un confronto con l’Amministrazione comunale, nel caso specifico con la Commissione Straordinaria, per verificare la possibilità di applicare ulteriori agevolazioni fiscali ai cittadini da concedere ad opera del Comune di Scilla”.

“L’obiettivo ambizioso – concludono i sindacalisti – è quello di rafforzare uno scambio virtuoso delle locazioni abitative in modo che i proprietari possano concedere gli immobili in locazione e usufruire di importanti agevolazioni fiscali e i conduttori godere di altre agevolazioni e, soprattutto, dei beni a canoni inferiori a quelli di mercato realizzando così uno scambio equo che avvantaggia tutte le parti contraenti”.

Per approfondire http://www.strettoweb.com/2019/07/reggio-calabria-firmato-importante-accordo-territoriale-scilla/870828/#bhH9g6BmJxH2K0mR.99

Trasporto ferroviario, i sindacati: cresce il divario nel paese. Difficile muoversi “nel profondo Sud”

Come è noto gli italiani a sud di Salerno non dispongono di un servizio di trasporto ferroviario confrontabile con le altre aree del Paese per l’assenza della cosiddetta alta velocità. La Città Metropolitana di Reggio come le città metropolitane siciliane soffrono di questa condizione che le penalizza in termini di accessibilità in entrata ed in uscita tra loro e verso i territori del centro nord. In termini di mobilità si registra ormai un divario crescente che le Ferrovie dello Stato hanno deciso di cristallizzare rinunciando esplicitamente a realizzare le necessarie infrastrutture per il Mezzogiorno profondo.

A poco vale in termini di equità e di garanzia di un livello adeguato ed essenziale di servizio introdurre alcuni treni sulle tratte esistenti che certamente possono migliorare il servizio ma non risolvono i problemi di connessone e marginalità geografica delle aree in questione. Ben venga quindi il potenziamento del servizio Sibari-Paola-Roma, e per il quale anche come Cgil, Cisl e Uil esprimiamo soddisfazione, ma chiaramente la questione mobilità ed accessibilità di una parte rilevante del Mezzogiorno rimane inevasa. La costruzione invece di una ‘linea ad alta velocità, che consenta a Reggio di essere connessa con la rete ad alta velocità nazionale è un problema ineludibile e offrirebbe una valida alternativa a chiunque è indisposto a viaggiare in auto o in aereo. Di fatto un progetto ambizioso e da gestire conoscendo i tempi di realizzazione temporale, ma è chiaro che se mai si inizia, mai si coprirà l’arretratezza delle infrastrutture. Appare dunque improrogabile a nostro avviso, aprire un tavolo di concertazione tra Regione Calabria e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, per ampliare l’offerta dei collegamenti ad alta velocità ed avviare immediatamente l’alta capacità, in modo tale da non lasciare fuori da un piano di sviluppo di mobilità, la Città Metropolitana. Se così non fosse, se cioè le FS continuassero ad essere sorde alle sollecitazioni delle istituzioni si paleserebbe la perpetuazione di una ingiustizia sociale e di una asimmetria in termini di servizi così ingiusta da legittimare questa si una rivolta fiscale del Mezzogiorno, stanco di essere dileggiato e discriminato. Tra l’altro, non sfugge che a fronte di un investimento in gran parte regionale sulla tratta ionica occorre iniziare a disegnare un’implementazione dei servizi per garantire appunto con treni e servizi l’accessibilità di questa area. Altrimenti l’imponente investimento della Regione si risolverebbe in un intervento sostitutivo e di supplenza agli oneri manutentivi e di adeguamento/rifacimento della rete. Mobilità e infrastrutture sono quindi temi portanti per il rilancio del Mezzogiorno, e che nella giornata nazionale unitaria del 22 giugno a Reggio Calabria con veemenza sono stati ribaditi dai sindacati unitariamente. L’agenda del Governo non può fare a meno di questi presupposti se vuole incentivare un processo di sviluppo armonizzato, tra nord e resto del Paese. Con pazienza e collaborazione istituzionale, negli anni recenti abbiamo cercato di sostenere e capire le scelte di Regione e Città Metropolitana, ma adesso pretendiamo risposte ed interventi concreti; perché è quasi totalizzante la sensazione che queste classi dirigenti, a tratti impalpabili, non siano state in grado di incidere su un processo di sviluppo economico e territoriale della nostra città. Siamo stanche di lamentare la sostanziale cancellazione da parte del Governo nazionale del Corridoio 1 Berlino-Palermo, appositamente concepito dall’ Europa come asse di congiunzione per viabilità, trasporti e logistica, dell’intero continente. Ci teniamo a precisare che le due coppie di treni Frecciargento tra Reggio Calabria Centrale e Roma Termini, per quanto abbiano migliorato ed efficientemente alzato gli standard di percorribilità, non possono bastare rispetto alla domanda di mobilità che il territorio della Città Metropolitana richiede. Al netto di valutazioni tecniche e di fattibilità, pensiamo che Trenitalia da subito ed in attesa dei tempi necessari per le infrastrutture di Alta Velocità, dovrebbe puntare sull’alta capacità nell’immediato e progettare un percorso celere per avviare un programma che consenta ai treni di arrivare nel “profondo SUD” prolungandolo sino a Reggio. Siamo fermamente convinti dunque, che sarebbe una sfida allettante e che avrebbe ricadute positive, sia in termini di utenze e sia in termini di modernizzazione del sistema di mobilità e di trasporto passeggeri. Costituirebbe un importante passo verso la rimodulazione del gap tra estremo sud ed il resto del Paese.

Rc 15 luglio 2019

CGIL Reggio C.- Locri CGIL Piana di Gioia Tauro CISL Reggio Calabria UIL Reggio Calabria
Gregorio Pititto Celeste LoGiacco Rosy Perrone Nucccio Azzara’

Rosi Perrone: “Vicinanza agli operatori Hospice, il cui servizio è testimonianza d’amore”

La chiusura della struttura dell’ Hospice – Via delle Stelle, non può lasciare indifferenti; e rispetto ad una partecipata e sincera forma di rimostranza da parte di tutti, verso questo triste passaggio, occorre interrogarci su quanto si possa essere effettivamente determinanti affinché la sanità reggina, pur vivendo un momento delicato che ha tutto il nostro appoggio affinché possa essere caratterizzata da criteri di legalità praticata, non perda un baluardo di assistenza e soprattutto di umanità quale l’Hospice. La comunità parteciperà al sit in di domani in piazza Prefettura e questo è un ottimo segnale sia per tutelare la dignità dei lavoratori dell’ Hospice sia per dare un contributo dunque per scongiurare la fine di un servizio rivolto, non solo a coloro i quali decidono di farsi accompagnare negli ultimi istanti della propria vita, ma anche ai loro familiari che alla struttura affidano le più fievoli speranze di mitigazione di sofferenze.

Necessita dunque lo sforzo sinergico di tutti i soggetti che possono individuare soluzioni. Tante volte abbiamo denunciato inefficienze e vuoti di merito nella gestione del comparto sanità, ma oggi, al di là della protesta e senza entrare nel merito di se e quanto dovranno chiarire le istituzioni sanitarie, e’ improrogabile la capacità di risoluzione. L’ Hospice non deve chiudere, in ordine a due ragioni: sostenere gli operatori che svolgono con professionalità ed amore una vera e propria missione, un lavoro ed un’ attività della quale la città di Reggio ha assolutamente bisogno e perché quello dell’ Hospice è un servizio di prossimità che si prende cura della fragilità e dei tormenti di coloro ne usufruiscono.
Esso “regala”, giorni, ore, minuti di dignità a uomini e donne che nell’umanità del loro dolore, decidono di ricevere l’ ultima carezza.
Domani saremo in piazza per difendere questa testimonianza d’amore.

Rc 14 luglio 2019