Non può certo essere la sola giustificazione plausibile il morbo pandemico, il silenzio quasi totale tranne qualche ‘assordante’ sibilo di Città Metropolitana e Sacal, sulla questione Aeroporto ‘Tito Minniti’.
Ma bisogna velocemente domandarsi c’è mai stato come in questo frangente storico, il rischio chiusura che appare travestito da Covid-19 dietro l’angolo? In ordinaria amministrazione la struttura ha costantemente sofferto della mancanza di una visione da parte del management. Figuriamoci in questa fase emergenziale: siamo fortemente preoccupati dello stallo dentro al quale si sono rilegate le istituzioni, a tutti i livelli.
Non abbiamo intravisto uno straccio di piano industriale, i 25 milioni stanziati dalla finanziaria del Governo dello scorso anno per ammodernare lo scalo non hanno fatto la differenza. La società unica di gestione degli aeroporti calabresi non può limitarsi a dire che la ripresa post crisi del Covid-19 sarà difficile; questa dovrebbe essere una prerogativa dei cronisti.
La Sacal deve avere chiaro un progetto di superamento della crisi. Deve subito attivarsi con Enac, Ministero dei Trasporti, Regione e Città Metropolitana per ribadire il legittimo criterio della continuità territoriale per non far morire un’infrastruttura vitale per la sopravvivenza del territorio di Reggio Calabria. Come abbiamo sempre ribadito, l’unico interlocutore non può essere Alitalia, il cui ridimensionamento societario ha causato un rispettivo ridimensionamento della flotta. Iniziare a dialogare con compagnie ‘Low cost’ potrebbe essere un timido ma concreto approccio, qualora si riattiverà il turismo se pur dentro le mura del Paese, attraverso la campagna del Governo ‘Viaggio in Italia’.
Tra il crollo del mercato dei passeggeri per via dell’emergenza coronavirus e il momento che sta attraversando Alitalia appunto, monopolista dello scalo, il futuro del ‘Tito Minniti’ è appeso ad un filo. Sacal deve dare indicazioni chiare perché c’è in ballo il diritto alla mobilità dei reggini e i livelli occupazionali della struttura.
Pertanto, attivi subito dopo il 4 maggio, tavoli di confronto – con istituzioni e parti sociali – attraverso i quali condividere proposte serie e di rilancio per l’aeroporto, perché l’obiettivo deve essere comune: salvarlo!
Non abbiamo mai dato credito – come Cisl Metropolitana – all’architettura di un progetto politico di declassazione della struttura; non abbiamo mai avuto in tal senso pregiudizi o retropensieri, ma oggi, in questa crisi drammatica, è indispensabile che tutte le forze in campo giochino un ruolo fondamentale e soprattutto occorre che lo giochino con la stessa maglia. Troppi campanilismi e troppe polemiche strumentali in questi anni di inerzia politica e gestionale. Adesso non ci sono più scuse! Nessuno si salverà! Non solo i vertici Sacal, ma anche Governo centrale, deputazione regionale, Governatore e Sindaco Metropolitano, dovranno rispondere ai cittadini di una città metropolitana con quasi 400.000 abitanti. Chi avrà la responsabilità delle scelte dovrà spiegare loro che in un’area Metropolitana dello Stretto, è stato fatto morire uno scalo aeroportuale!
Nota stampa congiunta
di Rosi Perrone – Segretario generale UST Cisl Metropolitana Reggio Calabria
di Domenico Giordano – Segretario generale Cisl Fit Metropolitana Reggio Calabria
La Cisl di Reggio Calabria Metropolitana aderisce all’ iniziativa della Cisl nazionale realizzata con Anpi in occasione della Festa della Liberazione del 25 Aprile. Determinanti i valori di libertà e di unità che ricorrono in questa memorabile giornata. La Cisl reggina parteciperà dunque al Flash mob virtuale esponendo ,alle ore 15 del 25 Aprile, il Tricolore e intonando da ogni balcone ,come da ‘#iorestoacasa, le note di “Bella ciao”.
Molti casi di Coronavirus nelle strutture di ricovero per anziani sono stati sottovalutati. Le cronache ci hanno restituito scenari impietosi per vittime inermi. Fatti drammatici, per i quali non si è riusciti ad evitare focolai che hanno purtroppo causato tante morti che, con le dovute azioni preventive, forse si sarebbero potute evitare. Gli organi preposti faranno luce su sviste e omissioni, ma nel contesto reggino occorre tenere alta la guardia per non ritrovarci difronte ad eventi tragici come quelli verificatisi nel cosentino.
Le RSA, e le RSA psichiatriche, non c’è dubbio che sono le più vulnerabili, per la concentrazione di anziani residenti e pazienti evidentemente con difese bassissime; i precedenti inoltre, dovrebbero lanciare campanelli d’allarme che Asp e Protezione Civile regionale non devono ignorare.
Come Cisl di Reggio Calabria Metropolitana, dopo aver chiesto formalmente una conference call, chiediamo all’Asp un impegno totalizzante affinché vengano garantiti i tamponi a tutti i residenti e soprattutto a tutti dipendenti – che possano lavorare nella totale sicurezza – delle strutture sanitarie per anziani di Reggio Calabria.
In questa fase in cui sembra si sia appiattita a ‘0’ la curva dei contagi a Reggio Calabria, non bisogna tralasciare l’attenzione per le fasce più deboli, quelle più esposte a questo subdolo virus, sarebbe un errore imperdonabile. Evitare dunque possibili nuovi contagi e prevenire a situazioni ingestibili dal punto di vista sanitario.
Nota stampa congiunta
di Rosi Perrone – Segretario generale UST Cisl Metropolitana Reggio Calabria
di Pasquale Loiacono – Segretario generale Cisl FNP Metropolitana Reggio Calabria
di Vincenzo Sera – Segretario generale Cisl FP Metropolitana Reggio Calabria
La Pasqua come ha segnato il passaggio da morte a resurrezione per Gesù Cristo… segnerà il passaggio ad un nuovo senso di comunità. Tornenremo ad abbracciarci.
Auguri di Santa Pasqua dalla Cisl di Reggio Calabria
Non può lasciare tranquilli l’ennesimo caso di violenza nei ghetti dei migranti, che ha visto la morte di un giovane maliano, deceduto in seguito ad un’aggressione a colpi di spranga nella baraccopoli di Taurianova. Forte condanna verso l’autore di tale violenza, rispetto al quale neanche il clima teso dovuto alla pandemia Coronavirus, può fornire una giustificazione minimamente plausibile per capire le cause di tale follia.
E’ vero però, che la situazione emergenziale delle baraccopoli della provincia di Reggio Calabria, non ha visto finora, nonostante gli sforzi profusi, una risoluzione definitiva. In tal senso sottolineiamo che stiamo partecipando – come Cisl Metropolitana – con altri soggetti istituzionali tra cui sindaci e Regione al tavolo istituzionale promosso dalla Prefettura, per cercare di arrivare ad una soluzione del problema che ha molteplici sfaccettature. La finalità è lo smantellamento totale dei ghetti, sempre più ingestibili e pericolosi. L’obiettivo che ci siamo dati è quello di cercare di reinserire i migranti – appena si scioglieranno i lockdown sui territori – nella filiera dell’agroalimentare, attraverso un percorso di integrazione e di tutela dei diritti, in modo tale da garantire condizioni di vita accettabili e per smorzare queste tensioni che generano violenza e scompensi.
Apprezziamo l’appello della Ministra Bellanova, secondo la quale occorrono braccia per l’agricoltura, e quindi proporremo un piano adeguato, che è importante venga sostenuto dalla Regione Calabria, alle esigenze economiche ,non assistenziali ma lavorative sociali e familiari dei migranti stanziati nella tendopoli ,nei ghetti e nel loro circondario, per far sì che questa forza lavoro venga utilizzata per far ripartire un settore fortemente compromesso dall’emergenza Covid-19.