Dall’Eramo di Maria Ss. di Montestella – Pazzano, con le parole guida, di fede e di bellezza, di Don Enzo Chiodo, alla linea di produzione dello stabilimento Mangiatorella di Stilo, con l’amministratore delegato, Ing. Francesco Federico, per parlare di formazione e come si può creare impresa, valorizzando in maniera innovativa le attrattività e le risorse del territorio.
Consapevoli che per creare nuova occupazione al sud, necessita una nuova linea strategica dedicata, che sappia riconoscere un concreto punto di dialogo verso una differente forma di crescita d’area Mediterranea, ricercando le giuste coordinate per uno sviluppo che punti alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, dentro le dinamiche di una necessaria economia circolare.
Formazione, qualità del lavoro, crescita culturale personale e di comunità, rispetto e dignità della persona, legata al variegato mondo delle fragilità, sono gli argomenti trattati con minuziosa attenzione da Claudio Arlati, formatore confederale nazionale, accogliendo le riflessioni dei numerosi partecipanti al IV modulo formativo della Cisl, Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Possiamo sentirci soddisfatti, solo quando lavoriamo per portare in tutti i luoghi di lavoro le nostre certezze contrattuali, culturali e delle conoscenze sociali,
di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Sono questi i frangenti che ci aiutano e ci fanno sentire più vicini al luogo migliore della nostra natura, del nostro agire, sempre con coraggio e mai con rassegnazione, del nostro essere Cisl, nel segno di un sapere rapportato alla necessità dei tempi, che si presentano con un dinamismo senza precedenti e noi, per il ruolo che siamo chiamati a svolgere, non possiamo farci cogliere impreparati.
Inoltre, la formazione e le conoscenze servono, affinché si crei una sfera che protegga i lavoratori e i più deboli, dagli effetti dell’interdipendenza della “rete e dell’intelligenza artificiale”, che finiscono con il condizionare tutto e tutti, generando ansia, in una fase dove servono certezze, condivisione, speranza.
Il continuo taglio alla sanità territoriale comporta per gli anziani fragili enormi difficoltà, da gestire in un ambito ristretto di possibilità di scelta rispetto la presenza delle poche case di riposo, costrette a chiudere per la mancanza di risorse o le RSA, alle prese con il giusto mantenimento del livello di qualità del servizio.
Siamo in assenza di un’equilibrata politica sulla sanità e assistenza territoriale, lontana dalle vere esigenze delle famiglie costrette a sopportare grandi disagi per mancanza di scelte oculate e condivise con chi le difficoltà li vive ogni giorno.
È ciò che accade alla casa di riposo Don Orione di Reggio Calabria, gestita dall’opera Antoniana delle Calabrie, che annuncia la chiusura entro la fine del 2024, proprio per la mancanza di risorse e la lentezza accumulatasi durante l’iter di accreditamento al sistema sanitario pubblico come Rsa.
Le lungaggini delle procedure previste, senza successo, dopo circa tre anni dell’avvio, hanno portato alla rinuncia e il ritiro della richiesta, con la conseguente decisione di chiusura dettata dall’emergenza finanziaria imperante.
Si giunge così alla mortificazione delle ventiquattro persone anziane con enormi disagi, costrette a trovarsi una ricollocazione, alle difficoltà per le famiglie gettate nello sgomento e alla tribolazione per i diciannove dipendenti che perdono il posto di lavoro.
Di fronte a simili emergenze non possiamo che invocare la costituzione di un tavolo di confronto istituzionale competente, da impegnare verso un approfondimento specifico, con l’intento di elaborare delle proposte risolutive e i passi necessari per giungere in tempi ravvicinati al superamento del pericolo chiusura, di questa struttura, che offre servizi degni di considerazione da oltre quarant’anni.
È un impegno di civiltà, di maturità istituzionale, di consapevolezza che il disagio, questa forma di disagio, non può mai essere sottovalutato, visti gli effetti immediati e negativi sia per la persona anziana sia per la famiglia e la comunità.
Serve assunzione di responsabilità e atti concreti volti alla risoluzione di queste enormi difficoltà.
Il Segretario Generale Pensionati Cisl Il Segretario Generale Cisl
Arcangelo Carbone Romolo Piscioneri