L’ incontro al Mise si è svolto in un clima costruttivo. Abbiamo da anni più di cento vertenze aperte in tutti i settori produttivi. Riguardano il destino di centinaia di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie. Occorre una svolta, una capacità di dialogo costante, mettendo in campo soluzioni vere. Per noi la difesa dei posti di lavoro è una priorità.
La ripresa economica è strettamente connessa alla più ampia diffusione del piano vaccinale. Il Piano vaccini, le tutele dei licenziamenti, i sostegni al reddito, la formazione ed il rilancio degli investimenti sono le cinque priorità che devono camminare insieme. Dobbiamo dare un contributo unitario per ricostruire il paese.
Noi comprendiamo il disagio, la preoccupazione, l’esasperazione dei ristoratori, dei bar, delle partite iva, degli operatori del turismo, dello spettacolo. Ma dobbiamo risalire la china senza dividerci, occorre una unità di intenti. Nessuno vuole tenere il paese blindato un minuto più del necessario. Le riaperture dipenderanno esclusivamente dal successo della campagna vaccinale.
«Importanti passaggi, per la territorialità e per la prossimità della Cisl. Ricordando sempre che in tempo di pandemia sono state già attivate le sedi di Villa san Giovanni e quella di Palmi, la nuova apertura della Sede di Bianco, sita in via Domenico Salvadori, angolo via Cristoforo Colombo, e che avrà come referente Maria Arcadi, ha come obiettivo di accorciare le distanze tra utenti e corpi intermedi». Così in una nota Rosy Perrone, segretaria metropolitana della Cisl.
«E poi, sarà attivo il centro di raccolta a Reggio Calabria, in viale Amendola 1/d. Sarà un punto di riferimento per iscritti Cisl, che garantirà una tutela individuale, familiare e sociale più efficace ed estesa per gli utenti che avranno l’esigenza di un supporto e di una consulenza fiscale a sportello. Il centro raccolta è un organo periferico, che sotto il diretto controllo del Caf centrale e in base a quanto previsto dal comma 4 dell’art. 16 del DM 164/99, permette la raccolta delle dichiarazioni (modelli 730, ISEE ed ISEU, RED ecc.) e relativa documentazione con riconsegna ai contribuenti delle dichiarazioni elaborate e dei relativi prospetti di liquidazione. Inoltre per assicurare agli iscritti e ai lavoratori strutture polivalenti ed integrate di servizi, la Cisl, mette a disposizione una serie di servizi che spaziano dalla tutela previdenziale, alle problematiche sindacali, alla difesa dei consumatori, al tempo libero ed alla formazione professionale».
«Rafforziamo, ancora, nel territorio metropolitano a Bianco, e sul territorio comunale a Reggio Calabria, un presidio permanente e qualificato di servizi per giovani, donne, disoccupati, lavoratori, immigrati. L’obiettivo è di animare il territorio con un dialogo capace di riportare l’attenzione su periferie geografiche ed esistenziali, con servizi utili a tutti coloro i quali si trovano a vivere le difficoltà della periferia, per dare slancio economico e sociale a questi luoghi vulnerabili e incoraggiare gli abitanti del territorio a credere e scommettere su una possibile via di sviluppo occupazionale e sociale compatibile con le vocazioni naturali del territorio» ha concluso la sindacalista.
«Il nostro aeroporto è importante perché si affaccia sullo Stretto e sul Mediterraneo. Per mettere a frutto questa posizione assolutamente strategica, sono necessari un progetto e una visione», ha sottolineato Rosy Perrone, segretaria generale Cisl Reggio Calabria.
Evidenziando, inoltre, la dimensione metropolitana del contesto in cui sull’aeroporto Tito Minniti insiste e la ormai atavica penuria di voli e compagnie, necessaria è pure l’intraprendenza di palazzo Alvaro. «Non appena ci saranno le condizioni la Città metropolitana dovrà rivendicare le deleghe in capo alla Regione. Servono piani seri che rendano lo scalo Tito Minniti appetibile per un numero maggiore di compagnie aeree e ne implementino il traffico. C’è da capire anche che tipo di progettualità l’Ente abbia in procinto di mettere in campo nell’ambito del Recovery plan. Ci muoveremo anche per capire questo», ha dichiarato Rosy Perrone.
Le azioni siano dunque all’altezza delle aspettative e del potenziale anche con riferimento ai 25 milioni di euro, stanziati già con la legge di Bilancio 2019 con apposito emendamento proposto dal deputato reggino Francesco Cannizzaro, per mettere in sicurezza, ammodernare e rilanciare definitivamente l’infrastruttura. Investimenti che Rosy Perrone auspica siano portati avanti con risultati e lungimiranza, concretizzando l’attesa opportunità di rilancio per i quali sono stati stanziati e impedendo che questo scalo subisca ulteriori battute di arresto.
Un’occasione da valorizzare al massimo per consentire all’infrastruttura reggina di esprimere al meglio tutto il suo potenziale e collocarsi come merita in ambito regionale e nazionale, oltre che nell’atteso piano industriale della Sacal, società aeroportuale calabrese, che dal 2017 gestisce gli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone.
«Nessuna conflittualità dovrà sorgere tra gli scali calabresi. Credo che il rafforzamento di ciascuno scalo, considerando le specificità di ognuno e per quello reggino la dimensione metropolitana e mediterranea, possa e debba rappresentare la chiave di volta. Crediamo nel lavoro di squadra in cui tecnici, istituzioni, sindacati, siano chiamati a contribuire senza primazie e con l’unico scopo di costruire insieme», ha evidenziato ancora Rosy Perrone.
«Il sindacato continuerà a tenere alta l’attenzione sul tema, inquadrandolo a pieno titolo nell’ambito più ampio della sfida di sviluppo e crescita allaquale le regioni del Sud, con il loro immenso e ancora troppo inespresso potenziale, sono chiamate. Sfida che certamente non possono affrontare senza un impegno serio da parte del Governo. Stiamo lavorando molto in questa direzione con il segretario nazionale Cisl, il reggino Luigi Sbarra. Confidiamo di riuscire a porre le basi per un cambiamento che da troppo tempo viene soltanto invocato», ha concluso Rosy Perrone, segretaria generale Cisl Reggio Calabria.
Noi giudichiamo il Governo dai fatti concreti e dalle risposte ai problemi del Paese: chiediamo che il blocco del licenziamenti vada avanti sino a quando l’emergenza sanitaria non sarà finita, di prolungare anche la cassa covid, estendendo le indennità a tutte le categorie finora escluse.
Questa è la stagione per costruire un nuovo rapporto tra capitale e lavoro. Il Governo dovrebbe favorire questo processo con una legge di sostegno alla partecipazione in forma collettiva dei lavoratori al capitale e negli organismi di controllo delle aziende, a partire da quelle pubbliche, come Enel, Eni, Poste, Leonardo.
L’Italia può fare davvero da apripista in Europa e nel mondo nella battaglia per tutelare attraverso i contratti tutte le nuove forme di lavoro, contro lo sfruttamento del caporalato digitale, dei tanti giovani costretti oggi a turni massacranti ed umilianti, senza ferie, riposi, tutela della maternità. Questa sarà la nuova frontiera della sindacalizzazione.
«E’ arrivato in questi giorni in commissione Trasporti della Camera, lo studio di fattibilità sull’Alta Velocita ferroviaria Salerno-Reggio Calabria. Dopo annunci e passerelle politiche che hanno occupato il dibattito nazionale e locale in modo sterile ed inadeguato, oggi, con lo studio di fattibilità si può parlare di prospettiva concreta. Solo con questa grande opera, agognata dall’intera regione calabrese, si può sperare nella grande svolta delle infrastrutture per il Mezzogiorno, il cui gap con il resto del Paese, ha condizionato irrimediabilmente sviluppo e crescita economica». Così in una nota i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Gregorio Pititto, Rosy Perrone e Nuccio Azzarà.
«Il progetto dell’AV Salerno – Reggio Calabria, composto da 6 lotti – due dei quali finanziati dal recovery – ha come scadenza naturale l’anno 2030. Nel giro di un decennio Reggio Calabria e l’area metropolitana potranno godere di un’arteria logistica in grado di far decollare definitivamente l’economia e l’indotto collegati al Porto di Gioia tauro».
«L’esame dello studio di fattibilità è un presupposto fondamentale per l’opera che nel contesto più ampio di analisi delle reti di comunicazione, per Reggio Calabria, potrebbe essere il volano di sviluppo per altre infrastrutture strategiche come l’aeroporto. Infatti, il quinto e il sesto lotto, Lamezia – Gioia Tauro e Gioia Tauro – Reggio Calabria, potrebbero rappresentare l’alternativa di spostamento per arrivare in riva allo Stretto con tempistiche corrispondenti a chi vorrebbe fruire dello scalo aeroportuale ‘Tito Minniti’».
«Aspettiamo fiduciosi che l’iter parlamentare faccia velocemente il suo corso, perché un’opera di tale portata, per il territorio metropolitano risulta indispensabile e improcrastinabile» concludono i sindacati.
La task force per l’Aeroporto di Reggio Calabria, svilita dall’inerzia amministrativa del Comune e della Città Metropolitana, c’è da chiedersi se ha motivo di esistere, atteso che manca un confronto e soprattutto un’agenda di indirizzo e di supporto tra le parti. Per non parlare dell’inconcepibile ‘silenzio’ della società di gestione SACAL, il cui piano industriale per l’infrastruttura non è ancora stato ‘lanciato’. I nostri appelli, di programmare una strategia di ampio respiro, caduti nel vuoto. E adesso, che la pandemia Covid, ha ulteriormente limitato il traffico aereo, si sarebbe potuto ragionare ad una fase di rilancio, proprio con l’intento di essere pronti in fase di apertura dei voli e dei collegamenti nazionali.
Siamo convinti, lo ribadiamo, servono idee e management all’altezza della sfida di sviluppo di cui necessita l’Aeroporto di Reggio Calabria. I milioni (25) ad esso destinati, da un emendamento al bilancio dello Stato di due anni fa, siamo sicuri bastino per il suo rilancio? Se non si elabora un disegno che coinvolga le compagnie di bandiera e altre società che hanno intenzione – senza trattative a rialzo – di far atterrare gli aerei in riva allo Stretto, pensiamo di NO!
Inoltre risulta indispensabile, scongiurare le strumentalizzazioni montate ad arte, anche con luoghi comuni, o addirittura da talune compagnie di aviazione, secondo cui le restrizioni del ‘Tito Mnniti’ rappresentano un motivo insormontabile per la sua effettiva ripresa. Niente di più falso. La restrizione riguarda, considerata l’orografia del territorio e dell’aeroporto, con un raggio di virata molto stretto, il sistema di
atterraggio, per cui sono richieste abilitazioni di piloti ed equipaggio che alcune compagnie (e sulle quali Sacal erroneamente insiste) non possiedono.
Senza entrare nel merito tecnico che non ci compete, atteso che ci sarebbe una nuova procedura invece idonea almeno in parte, ad oggi non chiediamo – è il caso di dirlo – voli pindarici ma, servizi essenziali, periodicità, sicurezza e una visione di ampio respiro per far decollare l’aeroporto Tito Minniti. Intavolando trattative con le compagnie che hanno a disposizione vettori ed equipaggi idonei ad atterrare a Reggio Calabria e soprattutto disposti a garantire almeno due voli giornalieri.
E poi occorrerebbe saper spendere bene i suddetti 25 milioni, per rendere funzionale e attrattivo lo scalo. Prima, si faccia, si discuta e si approvi il piano regolatore per l’Aeroporto, per modellare interventi previsti per la riqualificazione e messa in sicurezza dello scalo. Perché c’è da dire che il piano regolatore dell’Aeroporto, anni fa pagato dalla comunità e prodotto da Sistematica, oggi SALE (società che gestisce l’Aeroporto di Venezia), non si sa che fine abbia fatto! E per entrare nel merito delle schede progetto previste da SACAL, c’è da appuntare che al netto del necessario rifacimento del sistema di illuminazione notturno, gli interventi diversificati all’ interno dell’aerostazione, con i rispettivi appalti, rischierebbero di produrre ingenti ritardi e soprattutto disagi agli utenti e ai servizi dell’aeroporto stesso. Per non parlare degli interventi previsti sulla pista: sarebbe un errore gravissimo intervenire su una pista invidiata da tutti gli aeroporti d’Italia; è in ottime condizioni, non è usurata, anzi, gode di un ottimo coefficiente di frenata. Sarebbero soldi buttati. Piuttosto si intervenga su l’allargamento dei piazzali, sul miglioramento delle vie di rullaggio, sull’ eliminazione di ostacoli alla navigazione, e si preveda la possibilità di manufatti e aree da destinare alle attività produttive. Non di meno importanza sarebbe un ulteriore miglioramento delle procedure strumentali sull’aeroporto e l’ampliamento e riqualificazione dell’area parcheggi. Insomma sono queste le idee che la Cisl Metropolitana mette in campo per dare un nuovo volto all’Aeroporto di Reggio Calabria. Infrastruttura che avrebbe dovuto essere accompagnata e seguita da politiche territoriali forti, convinte e lungimiranti. Invece è costretta ad arrancare nell’incapacità della classe dirigente locale, incapace di darle una visione di sviluppo.
Il Recovery Plan può e deve diventare una opportunità straordinaria di ricostruzione e di rilancio, dobbiamo fissare e condividere insieme gli obiettivi da raggiungere, i tempi, le ricadute economiche, sociali ed occupazionali, la garanzie di trasparenza, legalità e sicurezza dei lavoratori. Abbiamo bisogno di una rinnovata fase di concertazione. Ciascuno deve dare il proprio contributo. Da soli non si va da nessuna parte.
Mario Draghi con la sua autorevolezza può fare quello che fece con successo il premier Kohl in Germania: un grande patto sociale per unire il nostro paese. Ma occorre coerenza e soprattutto scelte di campo forti, come può essere una fiscalità agevolata e strutturale per le imprese che investono nel Sud, decontribuzioni per le assunzioni di giovani e donne, un piano di modernizzazione delle infrastrutture, investimenti nella sanità pubblica, nella banda larga, nella scuola, nella ricerca, nell’università, una nuova politica industriale capace di salvaguardare e difendere produzioni e posti di lavori coniugando sviluppo e tutela dell’ambiente.
Bisogna affrontare seriamente i problemi industriali. Anche su questo punto lanciamo un appello al Premier Draghi. E poi bisogna chiudere l’aggiornamento dei protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ed il nuovo accordo per il piano di vaccinazione nelle aziende. Le parti sociali possono dare un contributo fondamentale ed importante per sconfiggere la pandemia.