Diamo un giudizio positivo sul decreto semplificazioni. È importante lo stralcio delle norme sul massimo ribasso, come avevamo chiesto. E apprezziamo il potenziamento delle tutele sui subappalti: l’uguale trattamento economico e normativo dei lavoratori e la responsabilità in solido delle aziende che subappaltano e la riduzione delle stazioni appaltanti.
Sul blocco dei licenziamenti la mediazione del presidente Draghi è debole e insufficiente frutto della mancata concertazione. Chiediamo quindi al governo di ritornare sui propri passi e la proroga almeno fino a fine di ottobre. Vogliamo incontrare i gruppi parlamentari per cercare di modificare le norme durante l’iter nelle Camere e ci rivolgiamo al governo perché si apra un confronto sui temi che un anno fa avevano reso indispensabile il blocco dei licenziamenti e che ancora non sono stati risolti: la riforma degli ammortizzatori, delle politiche attive del lavoro, della formazione.
Alle associazioni imprenditoriali proponiamo un tavolo di confronto per arrivare ad un accordo quadro nazionale che serva ad orientare le imprese ad utilizzare tutti gli strumenti, dagli ammortizzatori ai contratti di solidarietà, agli scivoli verso la pensione, per evitare esuberi e licenziamenti.