«Importanti passaggi, per la territorialità e per la prossimità della Cisl. Ricordando sempre che in tempo di pandemia sono state già attivate le sedi di Villa san Giovanni e quella di Palmi, la nuova apertura della Sede di Bianco, sita in via Domenico Salvadori, angolo via Cristoforo Colombo, e che avrà come referente Maria Arcadi, ha come obiettivo di accorciare le distanze tra utenti e corpi intermedi». Così in una nota Rosy Perrone, segretaria metropolitana della Cisl.
«E poi, sarà attivo il centro di raccolta a Reggio Calabria, in viale Amendola 1/d. Sarà un punto di riferimento per iscritti Cisl, che garantirà una tutela individuale, familiare e sociale più efficace ed estesa per gli utenti che avranno l’esigenza di un supporto e di una consulenza fiscale a sportello. Il centro raccolta è un organo periferico, che sotto il diretto controllo del Caf centrale e in base a quanto previsto dal comma 4 dell’art. 16 del DM 164/99, permette la raccolta delle dichiarazioni (modelli 730, ISEE ed ISEU, RED ecc.) e relativa documentazione con riconsegna ai contribuenti delle dichiarazioni elaborate e dei relativi prospetti di liquidazione. Inoltre per assicurare agli iscritti e ai lavoratori strutture polivalenti ed integrate di servizi, la Cisl, mette a disposizione una serie di servizi che spaziano dalla tutela previdenziale, alle problematiche sindacali, alla difesa dei consumatori, al tempo libero ed alla formazione professionale».
«Rafforziamo, ancora, nel territorio metropolitano a Bianco, e sul territorio comunale a Reggio Calabria, un presidio permanente e qualificato di servizi per giovani, donne, disoccupati, lavoratori, immigrati. L’obiettivo è di animare il territorio con un dialogo capace di riportare l’attenzione su periferie geografiche ed esistenziali, con servizi utili a tutti coloro i quali si trovano a vivere le difficoltà della periferia, per dare slancio economico e sociale a questi luoghi vulnerabili e incoraggiare gli abitanti del territorio a credere e scommettere su una possibile via di sviluppo occupazionale e sociale compatibile con le vocazioni naturali del territorio» ha concluso la sindacalista.