Sono passati trentasei anni dal barbaro assassinio di Ezio Tarantelli. Il suo modello “riformista” trovò una efficace applicazione nei grandi accordi di “concertazione” tra Governo e parti sociali sulla politica dei redditi che ci salvarono dalla bancarotta, tenendoci agganciati all’Europa monetaria. Oggi dobbiamo far tesoro della lezione sempre attuale di Tarantelli.

Occorre ricercare la massima condivisione tra Governo e parti sociali per affrontare la difficile fase di emergenza sanitaria, economica ed occupazionale provocata dalla pandemia. Dobbiamo recuperare i ritardi del piano vaccinale, favorendo come parti sociali la somministrazione dei vaccini nei luoghi di lavoro, sostenere le attività economiche, difendere tutti i posti di lavoro, ridurre le diseguaglianze sociali, unire finalmente il nostro Paese. Questa è oggi la sfida.

Ecco perchè costruire nelle prossime settimane un grande “patto sociale” è il modo migliore per onorare la memoria ed il sacrificio di un grande intellettuale che ha pagato con la propria vita l’aver indicato al paese un percorso riformatore alternativo al conflitto.