Nord e Sud devono avere la giusta attenzione da parte del Governo, sapendo che il Paese può uscire da questa grave crisi causata dalla pandemia solo se riparte tutto insieme.
Il Mezzogiorno può diventare una intera “zona economica speciale”. Per questo serve un impegno da parte dello Stato sulle infrastrutture, creare lavoro per giovani e donne, investire sulla digitalizzazione e sulla banda larga, riqualificare servizi sociali, sanità e P.A., costruire nuove scuole, mettere in sicurezza il territorio, completare le autostrade ferme da anni, far partire i progetti per alta velocità, porti, aeroporti, energia pulita. Così si realizza l’inclusione delle persone. Non bastano i sussidi per creare sviluppo.
Anche i grandi soggetti collettivi devono dare il proprio contributo, con una contrattazione nazionale, aziendale e territoriale fondata sulla partecipazione dei lavoratori. Doppiamo ripartire dal Sud per far crescere tutto il Paese: questo è l’obiettivo del sindacato, rimettendo al centro il lavoro e la persona.