#Incendi. #LuigiSbarra: “Vuoto inaccettabile nelle politiche nazionali e regionali di presidio e legalità, prevenzione e difesa ambientale”

“È di nuovo un’Italia straziata dai roghi anche per il caldo torrido , quella dell’estate 2021. Dall’inferno della Sardegna alla Sicilia, dalla Calabria al Molise alla costa adriatica. Incendi che mettono in drammatica evidenza un vuoto inaccettabile nelle politiche nazionali e regionali di presidio e legalità, prevenzione e difesa ambientale”. Lo dichiara in una nota il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.

“Manca una strategia organica, una visione d’insieme che non può che partire dal controllo di prossimità, e dunque da un forte potenziamento sulla sorveglianza dei nostri patrimoni boschivi. Serve una spietata stretta penale per chi si rende responsabile di questo scempio e, parallelamente, un grande investimento su un comparto forestale che invece è stato storicamente colpito e mortificato. Le risorse europee non mancano così come non manca il capitale umano di tanti lavoratori idraulico-forestali.

Quello che ancora non si vede è un piano nazionale degno di questa sfida, un progetto che, da Sud a Nord, riesca a fronteggiare i rischi prima ancora che si presentino. L’Italia continua ad essere prigioniera di una logica emergenziale che prevede interventi solo a disastro avvenuto. Impostazione inefficace e inefficiente che crea danni incalcolabili al nostro sistema produttivo, alle nostre comunità locali, al nostro patrimonio paesaggistico. Lo vediamo negli incendi di questi giorni che, amplificati dalla siccità, distruggono pezzi importanti dell’economia rurale, agroalimentare ed ambientale dei nostri territori.

Il Governo dia segni di attenzione aprendo una fase di coordinamento con le Regioni su controlli, prevenzione, manutenzione delle aree. Si assicurino le necessarie dotazioni, mezzi efficienti, organici sufficienti e ben organizzati. Un traguardo che richiede uno sforzo collettivo ed un nuovo indirizzo nazionale. Questo è il momento di agire e di lavorare insieme perché drammi incontrollati come quelli a cui stiamo assistendo non si verifichino più

🗞 Dal Governo ci aspettiamo decisioni rapide, capaci di costruire un nuovo modello di protezione delle persone che perdono o cercano lavoro, basato sull’aiuto economico e sul sostegno alla riqualificazione e ricollocazione. Lavoriamo tutti per fare presto. È l’ora della concretezza, il 31 ottobre è dietro l’angolo. È giusto rafforzare ed integrare il ventaglio di strumenti istituzionali esistenti per dare risposte a tutti, compresi i lavoratori delle realtà sotto i 6 dipendenti ed assicurare un impianto di protezioni ai lavoratori autonomi. Chiediamo di rafforzare i contratti di solidarietà allargando il perimetro alle piccole e medie imprese. Quanto ai trattamenti in caso di disoccupazione pensiamo sia indispensabile potenziare la durata della Naspi. L’Occupabilità è la leva che dovrà sostenere il lavoro nell’era post-Covid. Vuol dire superare i limiti del Reddito di Cittadinanza, investire sui Centri per l’impiego, collegandoli alle Agenzie sui territori. E poi occorre avviare un piano nazionale sulle competenze che rilanci formazione, scuola, Università, apprendistato. Leggi l’intervista integrale a Luigi Sbarra su “Il Sole24Ore”

Reggio Calabria, Perrone e Piscionieri (Cisl) sugli incendi: “la Regione dichiari lo stato d’emergenza”

“Vasti incendi che stanno devastando il territorio metropolitano, dalla Vallata del Torbido, Caulonia, Grotteria, al territorio di Bagaladi, fino ad arrivare ai comuni di San Lorenzo e Roccaforte del Greco; questi ultimi, hanno richiesto la necessità di evacuare case e stabilimenti nel bel mezzo della notte. Ore drammatiche per gli abitanti delle frazioni collinari”. E’ quanto scrivono in una nota Rosy Perrone (Segretaria generale Cisl Reggio Calabria) e Romolo Piscioneri (Segretario generale Fai Cisl Reggio Calabria). “Le fiamme di ieri, e quelle dei giorni scorsi che hanno interessato la pedemontana reggina, da Ortì, Vinco, Vito, Oliveto fino ad arrivare a Pentimele, hanno messo a dura prova l’incolumità dei cittadini delle aree interessate. Il nostro grazie all’intervento di Vigili del Fuoco e autorità, e ai tanti volontari, che prontamente hanno gestito una situazione di emergenza e che ha rischiato di mietere vittime. Accertate eventuali responsabilità, che, speriamo siano perseguite con forza e determinazione, auspichiamo che la Regione Calabria dichiari lo stato d’emergenza per i territori che hanno subito, e che tutt’ora stanno subendo ingenti danni, a causa delle fiamme, che ancora stentano ad affievolirsi. Si attivino con celerità tutte le procedure atte a risarcire e ristorare cittadini e aziende che hanno subito danneggiamenti e per-dite. Ciò detto, occorrerebbe aprire una riflessione sul tema della prevenzione e di una politica di promozione delle aree interne e collinari dei territori della Città Metropolitana, anche con l’intuizione di una sinergia istituzionale da attivare con l’Ente Parco d’Aspromonte, oggi da guardare con particolare attenzione avendo avuto il riconoscimento patrimonio UNESCO anche per le faggete Aspromontane, parco dentro al quale ricadono molti comuni soprattutto dell’area grecanica. Avviare percorsi di attività di valorizzazione, prevenzione e tutela del paesaggio con gli operai forestali sarebbe una soluzione concreta per mitigare e contenere il dissesto idrogeologico; attraverso piani di protezione civile, il cui indirizzo deve essere comunemente indicato da Regione Calabria e Città Metropolitana, le cui deleghe all’agricoltura dovrebbero servire anche alla programmazione e gestione del patrimonio naturalistico. Quest’ultimo, rappresenta il binomio indispensabile per prevenire, nonostante la mano incendiaria dell’uomo, focolai ravvicinati. Chiediamo dunque, con forza e immediatezza, come Cisl, un tavolo permanente in Metrocity che possa prevedere anche azioni e progetti strategici da inserire nella programmazione recovery e comunque complessivamente nella progettazione finanziata, che lavori in sinergia con le altre istituzioni preposte alla soluzione immediata delle emergenze oltre che alla programmazione per il futuro. Il sud è attenzionato dal governo ma noi dobbiamo fare la nostra parte interagendo con programmi e progetti che concretizzino azioni reali”, conclude la nota.