Buon #25aprile!
Anche quest’anno aderiamo alle iniziative ANPI RC. Alla Villa Comunale oggi sarà posta una corona di fiori per i martiri della libertà e domani in un tour da parte di ANPI, sarà consegnata anche a noi come ad altri soggetti aderenti copia della Costituzione Italiana. Apprezziamo il vero valore della libertà avuta in eredità dalle precedenti generazioni e pratichiamola nella democrazia, nell’etica, nella solidarietà, nella legalità!
Rosy Perrone Segretaria Generale CISL Reggio Calabria
Anche quest’anno ricorderemo il #25aprile, #festadellaliberazione, una data simbolica per la rinascita del nostro Paese, senza cortei e manifestazioni di piazza, a causa del perdurare, purtroppo, della pandemia.
Ma siamo convinti che saranno tanti gli italiani che a Milano ed in molte altre città, accogliendo l’invito dell’ Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – ANPI, della Cisl e di tante associazioni, depositeranno un fiore sotto le targhe delle strade e della piazze intitolate ai #partigiani, agli uomini ed alle donne che hanno sacrificato la loro vita per la libertà e la democrazia. Un gesto semplice, ma di grande significato.
Salute, sicurezza, lavoro devono marciare insieme. Non c’è un prima ed un dopo. Le condizioni di vita possono cambiare solo con un cammino collettivo di solidarietà, proprio come avvenne con la #liberazione settantasei anni fa.¯
Quest’oggi siamo scesi in piazza, attraverso una mobilitazione regionale unitaria dal titolo “Insieme per il lavoro forestale calabrese…più tutela ambientale per la persona e per il territorio”, a sostegno del comparto ambientale-forestale, a tutela del livello occupazionale, fortemente provato da questa maledetta pandemia. Un sit-in – così come in tutta le regione – tenuto davanti la Prefettura di Reggio Calabria, con la partecipazione di lavoratori e lavoratrici del comparto forestale colpito da pesantissime riduzioni di risorse finanziarie, e sempre più relegato ai margini nella pianificazione per lo sviluppo del nostro territorio, con conseguenti ricadute negative per le attività di forestazione e pericolose implicazioni per la sicurezza della già fragile tenuta idrogeologica.
Una mobilitazione per chiedere al Governo, tra le altre richieste, soprattutto: in primis, un ricambio generazionale nel settore – visto che le ultime assunzioni risalgono al lontano 1984 grazie alla legge 442 / 84 – necessario per avviare nuova progettazione e presidio delle aree interne, e poi ripristinare le risorse statali, a favore del settore forestale calabrese, con integrazione pari a 40 milioni di euro, per un totale di 130 milioni di euro annui; avviare una nuova stagione di confronto e di programmazione partecipata per una strategia di tutela dell’ambiente, del bosco, della montagna, di prevenzione e lotta al dissesto idrogeologico, attraverso investimenti finanziari e cogliendo anche le opportunità previste nel Recovery Fund, fare chiarezza sulla situazione finanziaria del settore e garantire la quota di finanziamento regionale; recepire e applicare il Contratto Integrativo Regionale siglato nel 2019 e concludere la trattativa per il rinnovo del CCNL di settore scaduto nel 2012 a tutela del lavoro forestale. L’Annuncio termina tra 11s Infine, considerata l’attuale emergenza pandemica, risulta necessario programmare anche una campagna di vaccinazione rivolta a tutto il settore forestale, partendo dagli addetti impiegati nell’importante servizio di antincendio boschivo, visto l’approssimarsi della stagione estiva, in una regione che fa registrare, ogni anno, un drammatico numero di incendi.
Rosy Perrone (Segretaria generale Cisl Metropolitana di Reggio Calabria) Antonino Zema (Segretario generale aggiunto FAI Cisl Reggio Calabria)
Quella dei Sindaci e del mondo del volontariato della locride, indirizzata al Premier Draghi, è stata una lettera che ha racchiuso un appello e una voglia di riscatto per una comunità che ha lo straordinario bisogno di non perdere l’opportunità del Recovery Fund.
Una missiva che è stata posta a conoscenza anche delle Segreterie Generali nazionali di Cgil, Cisl e Uil. E per questo ho apprezzato la posizione di Luigi Sbarra, e lo ringrazio per questo, per aver scelto, ancora una volta, di stare dalla parte di quei sindaci e quelle anime sociali, che rappresentano una porzione importante di un Sud in cerca di un futuro ambizioso e mai più vittima di scelte anti-meridionaliste. L’Annuncio termina tra 10s La paura di non essere ascoltati scivolerà via dinanzi l’impegno del nostro Segretario nazionale, il quale percepisce quella voglia di riscatto che per troppo tempo è rimasta inesaudita. Nelle parole indirizzate a Draghi e al suo Governo, leggiamo il senso delle nostre battaglie. Dalle infrastrutture indispensabili per la Città Metropolitana, all’ Alta velocità; dalla Zes, alla storia e all’identità dei nostri territori, culla di civiltà e cuore pulsante di un’economia che stenta a ripartire, fino ad arrivare alla centralità di un territorio dentro il Mediterraneo e passpartout per un’Europa, impegnata nella costruzione della sua identità.
Non c’è dubbio che quella del Piano Nazionale di ripresa e resilienza è l’ultima chiamata. Il Governo deve fare scelte strategiche per accorciare, con i fatti, il gap che ha reso il Paese una nazione che viaggiava a due velocità. Faccio mie le parole di Sbarra: “Se parte il Mezzogiorno, ripartirà il sistema Paese”. E lo potrà fare dai territori come quello della locride, dalle grandi eccellenze, ma dalle potenzialità inespresse. Dunque, raccogliamo l’invito e la proposta del nostro Segretario secondo il quale è improcrastinabile promuovere, facendo rete, l’immenso patrimonio ambientale, forestale, storico e paesaggistico di un’area dalle mille vocazioni, puntando su artigianato, agroalimentare e turismo. Potrebbe essere la ricetta giusta per la via del definitivo rilancio. Sosterremo convintamente l’idea di far nascere un ‘Cantiere-sud’, per coinvolgere e tutti gli attori sociali e istituzionali che, con competenza e responsabilità, dovranno garantire un monitoraggio di una veloce e qualificata spesa dei progetti previsti dal Recovery; perché è da qui che passa il futuro della nostra terra.
Rosy Perrone (Segretaria generale Cisl Metropolitana di Reggio Calabria)
“Non si tratta di un problema che riguarderebbe la coltura del Bergamotto ma anche di altri segmenti del comparto agricolo, che rischiano un impatto ambientale dovuto ai cambiamenti climatici se non si interviene assicurando risorse idriche necessarie soprattutto nella fascia ionica della provincia. Così come l’intero bacino del Mediterraneo, anche alle nostre latitudini esiste un vero e proprio problema desertificazione. Il Bergamotto e le caratteristiche del suo olio essenziale, sarebbero fortemente a rischio soprattutto nel periodo estivo, pertanto è indispensabile implementare le infrastrutture idriche (dalle condotte alle dighe) per limitare un impatto climatico dirompente per la coltura identitaria per la Calabria come quella del Bergamotto. Un ritorno necessario di attenzione sulle tre dighe e dell’utilizzo di parte delle loro acque per tutelare le grandi coltivazioni di pregio, sulla costa ma soprattutto nell’ampia collina dell’intera area metropolitana. Va data alla collina la possibilità di preservare la preziosa biodiversità attraverso nuovi servizi pensati in un progetto specifico che riqualifichi le terre e si dia la possibilità di lavorare su nuove vie di sostenibilità agricola, zootecnica, agroambientale.
L’ acqua deve giungere come un servizio permanente gestita da un consorzio di bonifica moderno che assicuri agli agricoltori puntualità di servizio per preservare le unicità produttive come quella del bergamotto. Sarà dunque fondamentale, sfruttare attraverso progetti di riqualificazione e valorizzazione, le infrastrutture idriche, per le quali l’Unione Europea, riserva al Mezzogiorno d’Italia ben 501 milioni su un totale di 2,8 miliardi. La Regione Calabria e la MetroCity addirittura, per tutelare l’immenso patrimonio agroalimentare e viticolo del territorio, potrebbe destinare risorse aggiuntive per contrastare la desertificazione in atto nelle aree costiere grecanica e ionica. Per un settore, fiore all’occhiello della nostra economia, sarebbe un bel messaggio per guardare al futuro con meno preoccupazione”. Lo affermano in una nota Rosy Perrone (Segretaria generale Cisl Metropolitana di Reggio Calabria) e Romolo Piscioneri (Segretario generale Fai Cisl Reggio Calabria).
La Cisl ha posto il tema del Patto Sociale ai Governi Conte 1 e 2 ed ancora oggi insistiamo con il Governo Draghi. Abbiamo bisogno di una nuova fase di concertazione e di partecipazione per la crescita, il lavoro e la coesione. Il modello da seguire è quello che ci ha portato un mese fa alla firma del Patto per l’innovazione, la coesione, la valorizzazione del lavoro pubblico.
Non bisogna sprecare l’occasione unica ed irripetibile delle risorse europee del Recovery Plan e degli altri strumenti finanziari che vanno programmati ed orientati sugli investimenti materiali ed immateriali, la sostenibilità ambientale, la sanità pubblica, l’innovazione, la digitalizzazione, lo sviluppo del Mezzogiorno.
Ma questa può deve diventare anche la stagione della partecipazione dei lavoratori e della democrazia economica per costruire un modello responsabile delle relazioni industriali. La Cisl è pronta a questa sfida. Siamo convinti che Mario Draghi voglia imboccare questo percorso, costruendo le condizioni per un grande patto sociale per unire e rilanciare il Paese.
L’ incontro al Mise si è svolto in un clima costruttivo. Abbiamo da anni più di cento vertenze aperte in tutti i settori produttivi. Riguardano il destino di centinaia di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie. Occorre una svolta, una capacità di dialogo costante, mettendo in campo soluzioni vere. Per noi la difesa dei posti di lavoro è una priorità.
La ripresa economica è strettamente connessa alla più ampia diffusione del piano vaccinale. Il Piano vaccini, le tutele dei licenziamenti, i sostegni al reddito, la formazione ed il rilancio degli investimenti sono le cinque priorità che devono camminare insieme. Dobbiamo dare un contributo unitario per ricostruire il paese.
Noi comprendiamo il disagio, la preoccupazione, l’esasperazione dei ristoratori, dei bar, delle partite iva, degli operatori del turismo, dello spettacolo. Ma dobbiamo risalire la china senza dividerci, occorre una unità di intenti. Nessuno vuole tenere il paese blindato un minuto più del necessario. Le riaperture dipenderanno esclusivamente dal successo della campagna vaccinale.