L’intervento integrale del Segretario Generale della Cisl, Rosy Perrone
L’intervento integrale del Segretario Generale della Cisl, Rosy Perrone
Oggi, 5 dicembre 2020 manifestazione unitaria CGIL, CISL, UIL per ribadire che necessita cambio di passo vicinanza ai lavoratori, disoccupati, donne e giovani del territorio metropolitano.
In piazza per aprire un tavolo di confronto con le istituzioni, su temi che riguardano il nostro territorio metropolitano , dalla sanità , alle piccole e grandi imprese , alla forestazione , al decoro della città, per dare delle risposte concrete a tutti i cittadini della Metrocity che da tempo aspettano risposte.
Il mondo del lavoro chiede alle istituzioni di essere all’altezza delle sfide di adeguatezza e competenza alle quali Comune e Citta Metropolitana devono far fronte. Gli abitanti di Reggio Calabria non ce la fanno più ad affrontare la mancanza di servizi e di ordinaria amministrazione. Occorre un cambio di passo subito, perché la nostra città è in ginocchio, e ha bisogno delle forze positive della nostra società per rialzarsi.
Manca il lavoro e manca la dignità e manca la democrazia della libertà. Noi non siamo contro nessuno ma a favore dei nostri cittadini e di una rete di costruzione che sia in grado di dare un futuro alla Città Metropolitana di Reggio Calabria.
#CGIL #CISL #UIL oggi in piazza per manifestare la necessità di un cambiamento e ribadire che la vicinanza ai cittadini lavoratori, disoccupati, alle istanze del tessuto sociale metro.
“CGIL, CISL e UIL Sabato 5 dicembre scendono in piazza”
CGIL, CISL e UIL saranno in Piazza Italia, a Reggio Calabria, Sabato 5 dicembre alle ore 10.00 per ribadire che alla Città (anche metropolitana) occorre un cambio di passo.
Nel pieno rispetto delle misure anti Covid-19, scenderemo in piazza per ribadire che siamo al fianco delle istanze del tessuto sociale della nostra città. Lo faremo per i disoccupati, i lavoratori precari, i giovani, le donne, i pensionati, le fasce deboli; in una parola: per tutti i cittadini metropolitani.
Cgil Reggio Calabria
Cgil Piana di Gioia Tauro
Cisl Reggio Calabria
Uil Reggio Calabria
Gregorio Pititto
Celeste Logiacco
Rosi Perrone
Nuccio Azzarà
Come ogni anno, celebriamo oggi la giornata internazionale delle persone con disabilità con tutta l’importanza che merita, per riflettere su come e quanto i diritti delle persone con disabilità vengono rispettati nel nostro Paese.
In Italia lavorano solamente meno di 4 persone con disabilità su 10. Il 21% delle persone con disabilità è invece in cerca di un lavoro che fatica ad arrivare. C’è ancora troppa poca attenzione su questo tema, sui problemi di tante persone disabili o con gravi patologie che in questa emergenza da Covid-19, hanno avuto difficoltà ad essere riconosciuti come “lavoratori fragili” ed avere diritto a lavorare con accomodamenti ragionevoli, in smartworking, o a fruire di un congedo retribuito se giudicati inidonei.
Troppo spesso si pensa che la disabilità sia una problematica che riguarda qualcuno altro. Invece riguarda ciascuno di noi, come ci ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per un periodo più o meno lungo della propria vita, ciascuno di noi può trovarsi in condizione di disabilità, per una malattia, un incidente, purtroppo spesso per un infortunio sul lavoro, o altre problematiche. Ci si può trovare un nostro parente, il marito, un figlio.
Solo se apriamo gli occhi e il cuore, e riconosciamo le persone straordinarie che sono attorno a noi, saremo sempre più capaci di ascoltarle, accoglierle, riconoscere ogni singolo diritto che hanno, esattamente come ciascuno di noi. Per poter “Ricostruire meglio”, come le Nazioni Unite ci invitano a fare proprio in questa giornata, “verso un mondo post COVID-19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”.
Per questo dobbiamo creare le condizioni perché il lavoro sia un diritto di tutti, sia una componente della nostra identità adulta, sia uno dei terreni in cui contribuiamo alla crescita e allo sviluppo delle nostre comunità. Uno studio della Cisl del Lazio ci rivela come più del 74% delle persone con disabilità che lavorano sono molto preoccupate del proprio futuro e il 47% ha sofferto nel periodo emergenziale soprattutto per la mancanza di relazioni.
La Cisl – ne andiamo molto fieri – è stato il primo sindacato d’Europa che si è dotato di un “responsabile nazionale per le disabilità”: il nostro caro Flavio Cocanari, scomparso qualche anno fa. Flavio ci aveva sempre invitato a guardare alla concretezza dell’azione sindacale, ad essere agenti del cambiamento, a non accettare le ingiustizie.
Ed è proprio nel Premio Cisl a lui dedicato che abbiamo raccolto alcune storie di vita, di persone che grazie a chi le ha supportate nell’eliminare le “barriere”, sono riuscite a raggiungere i propri obiettivi. Stasera Rai2, nello speciale “O anche no. Il lavoro è di tutti” manderà in onda quelle di Maria Teresa e di Dino. La prima è la mamma di Domenico, un bambino con disturbi dello spettro autistico, che proprio grazie alla Banca del tempo solidale, istituita con la contrattazione di secondo livello ha potuto avere tempo prezioso per vivere la cura che una relazione materna così speciale chiede. L’altro lavora con noi in Cisl Nazionale ogni giorno, e, davvero, non potremmo più farne a meno. Ora, in pieno periodo emergenziale, Dino non può lavorare in presenza, è un lavoratore fragile; attende di ascoltare, con la stessa attenzione che riserva alla sua squadra del cuore, la notizia che finalmente potrà tornare ad incontrare tutti i suoi colleghi. Sono due storie emblematiche, di grande coraggio e di grande speranza.
E allora l’augurio che possiamo farci in questa Giornata è che questo 3 dicembre ci aiuti a riconoscere la fragilità che è in noi e attorno a noi, e a non rinunciare mai a lottare, perché la disabilità non costituisca una barriera per una vita piena e dignitosa, in condizioni di parità con ciascuna altra persona del mondo.
“Bisogna utilizzare una parte consistente delle risorse europee per gli investimenti produttivi nel Mezzogiorno per creare lavoro è sostenere la nascita delle imprese. Non basta la decontribuzione o la necessaria assistenza sociale. Nei mesi di lockdown abbiamo firmato protocolli importanti con il Governo sulla sicurezza. L’interlocuzione era continua e proficua. Poi il dialogo si è interrotto, siamo stati convocati dopo che la leggedibilancio era stata illustrata sui social dai ministri. Un grave errore. Serve un pattosociale a livello regionale e nazionale. Se non cresce il Sud non può ripartire il paese. Non possiamo crescere con una parte consistente del territorio nazionale privo di quelle infrastrutture materiali ed immateriali di cui c’è immediatamente bisogno”.
Annamaria Furlan
“Il piano Next Generation Eu rappresenta una straordinaria occasione per cambiare volto al nostro paese. Ma per fare questo occorre coinvolgere nella selezione delle priorità e degli strumenti tutte le parti sociali e le categorie produttive.
Non possiamo polverizzare le risorse in centinaia di progetti ministeriali che rischiano di essere inefficaci sul piano della crescita del paese, dell’occupazione, della modernizzazione del tessuto produttivo, della sostenibilità ambientale, della riduzione del divario tra nord e sud”.
E’ quanto sottolinea in un’intervista su “Il Sole 24 Ore” la segreteria generale della Cisl, Annamaria Furlan.